Pagine

domenica 28 novembre 2010

Le Palme

Ho preferito dedicare un post alle palme in generale, piuttosto che singole schede, perché le palme costituiscono una categoria di alberi abbastanza a sè stante, sia nella considerazione comune, sia per la classificazione sistematica (per la quale appartengono tutte, semplificando un poco, alla classe delle Angiosperme Monocotiledoni, mentre le altre piante a lamina, sempre semplificando, appartengono alle Angiosperme Dicotiledoni).

Dunque la palma è una categoria autonoma, ed è molto importante per Cagliari, che ne possiede una grande quantità; il cagliaritano però normalmente non va al di là dell’immediato riconoscimento della pianta come palma, e basta. Qui cerchiamo di fare alcuni (non molti, tranquilli) passi in più.

Cominciamo con una pianta che non è una palma, anche se lo è agli occhi del non esperto e non appassionato: la Cycas Revoluta , pianta di antichissima origine e di struttura riproduttiva peculiare, che è più vicina a quella di un pino che a quella di una palma. 

La città ne accoglie molte, sia nel verde pubblico che privato; ci sono due begli esemplari, per esempio, sotto la statua di Carlo Felice in piazza Yenne. Ecco rappresentata qui a fianco una simpatica famiglia di  Cycas, alla fine dei Giardini Pubblici, sulla salita che li collega a viale Buoncammino.
 
Parlando invece di palme vere, presento solo tre generi, per non appesantire la trattazione. 

 La palma nana, Chamaerops Humilis, che è l’unica che cresce spontanea in Sardegna. Ecco qui a fianco un esemplare dei Giardini Pubblici. Ha una grande foglia a ventaglio simile a quella della Washingtonia (vedi oltre),  ma altezza decisamente più contenuta; gli esemplari spontanei hanno forma di cespugli, e quasi sempre il tronco è praticamente invisibile.

Le Fenix, nelle due specie Palma delle Canarie (Phoenix Canariensis) e  Palma da Datteri (Phoenix Dactilifera) sono comunissime in città, soprattutto la prima. La Palma delle Canarie ha un portamento migliore, è meno alta, ha foglie più grandi e di aspetto più sano; forse per questo è stata negli anni preferita dai vivaisti e dai curatori del verde alla cugina Palma da  Datteri. Le foglie sono di tipo pennato, con singoli segmenti lunghi e rigidi. Presento due esemplari a confronto, fotografati ambedue nel Cimitero di Bonaria, nell’Orto delle Palme (e dove sennò?); ma la città è piena di queste palme, pensiamo anche soltanto a via Roma ed alla sua (ex) bellissima passeggiata.


Le Washingtonie, nelle due specie Washingtonia Filifera e Washingtonia Robusta, sono anch’esse comunissime in città, con la loro foglia a ventaglio simile a quella della palma nana. Sono spesso indistinguibili, o per lo meno io non le so distinguere con certezza; so solo che la Robusta diventa più alta e slanciata, come si vede negli eleganti esemplari della foto a destra, del cimitero di S.Michele.

La Filifera, in compenso, ha un rappresentante storico presente in migliaia di fotografie turistiche della città, quello che si erge sui bastioni del Balice e che anch’io ho fotografato da piazza Yenne, nella foto a sinistra.


 Mi fermo qui: in estrema, e un po' scema, sintesi del post, le quattro cose da ricordare sono che la Cycas non è una palma, la palma nana è nana (!), la Phoenix ha le foglie pennate, la Washingtonia ha le foglie a ventaglio.