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sabato 4 giugno 2016

Il fascino dell'Orto dei Cappuccini

Fascino, quasi un'attrazione magica: è quello che si prova in questo spazio, l'Orto dei Cappuccini, completamente sconosciuto ai cagliaritani fino a pochissimi giorni fa.

Il fascino deriva non tanto dal contenuto di prato e piante inserite, pure molto interessante, ma dal fondale e dalle quinte che contornano l'Orto, proteggendolo e donandogli un senso di antico e di appartenenza alla Cagliari dei secoli scorsi.

  Ecco a sinistra un esempio: bel prato, un piccolo Olivastro, e sullo sfondo in mezzo al calcare Pini, Fichi d'India, Capperi, che nascondono cisterne, cunicoli, vecchi muretti a secco  ed altri segni del passato.





Ma torniamo al presente; nella foto a destra una fascia di piantine di fragole, che rientra nella volontà di riproporre l'utilizzo originario dell'orto.

Nella foto notiamo anche, in basso, un tratto di prato armato spelacchiato: ecco purtroppo un punto critico di questa realizzazione, che ha fatto chiudere l'Orto subito dopo la prima apertura, e cioè la mancata riuscita dei prati destinati al calpestio.
Si nota in tutti gli stradelli di questo sito: l'erba non riesce a reggere dove c'è passaggio elevato di persone. Forse occorrerebbe prenderne atto, e cambiare modalità realizzativa.

Ci sono, fra le tante piante degne di attenzione, molti Melograni, nel pieno della loro meravigliosa fioritura: la loro sola presenza merita una passeggiata. Ma sono bellissimi i vecchi Olivi, interessanti le erbe aromatiche, e promettono grandi risultati i tanti alberelli da frutto di varie specie piantati. Apprezzabili i cartelli indicatori, tanto più perché in continuità con le ultime realizzazioni comunali, ad indicare un consolidamento di volontà.


E non dimentichiamo i Fichi, anch'essi piante del passato, che stanno scomparendo dalla città; qui sono rappresentati da questo simpatico e buffo tronco, appartenente ad un glorioso esemplare, vecchio ma tuttora in piena produzione dei succosi siconi.

Infine, una calda raccomandazione ai tecnici ed ai giardinieri comunali: attenti all'Ailanto, che è dappertutto nel fondale di cui parlavamo, pronto a riprendersi con la prepotenza il posto che gli è stato strappato per questa bella realizzazione.

Qui è uno sforzo in più, rispetto ad altri giardini, ma deve essere assolutamente compiuto, se si vuole evitare un veloce degrado.