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giovedì 29 agosto 2019

Il veleno della CO2 ed il ruolo delle piante

Voglio entrare anch'io sul tema dell'innalzamento della temperatura del pianeta, portato prepotentemente in primo piano dagli incendi della foresta amazzonica, e sul possibile ruolo delle piante.

Non ho né la competenza né la statura per parlare in prima persona del problema, per cui riporterò alcuni concetti significativi tratti da un articolo di Stefano Mancuso, professore e scienziato di fama mondiale, nonché pluripremiato scrittore e divulgatore sul tema delle piante. L'articolo è stato pubblicato il 27 agosto sul giornale "la Repubblica".


Descrizione del problema
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L'uso dei combustibili fossili e la deforestazione, dall'inizio della rivoluzione industriale ad oggi, hanno aumentato in maniera drammatica la concentrazione di CO2 nell'atmosfera.

La CO2 è la principale responsabile dell'effetto serra, e quindi dell'innalzamento della temperatura del pianeta e dei conseguenti enormi problemi che oggi lo affliggono.

I principali tentativi effettuati a livello mondiale per ridurre le emissioni (risoluzione ONU del 1988, Convenzioni internazionali varie, protocollo di Kyoto del 1997, accordo di Parigi 2015), sono ben lontani dall'aver prodotto i risultati sperati.

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Vi propongo un break, come nota di speranza e di buon auspicio.

Ecco a sinistra la fotografia di una nostra mascotte verde, che si mostra a tutti e da tutti può essere goduta: il Carrubo della piazza Garibaldi pedonalizzata che, oltre ad offrirci la sua bellezza, con la fotosintesi assorbe la sua piccola quantità di CO2 dall'atmosfera.







Soluzione proposta

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Bloccare ogni ulteriore deforestazione, assumendo come presupposto che il taglio delle foreste non è compatibile con la sopravvivenza della specie umana; trattare conseguentemente la deforestazione come un crimine contro l'umanità.

Le piante, e solo loro visti i risultati dei tentativi precedenti, sono in grado di riportare la concentrazione di CO2 a livelli inoffensivi.

Alberi dovrebbero coprire ogni angolo del pianeta forestabile ma anche, e soprattutto, le nostre città. 

Le nostre città, a prescindere dai luoghi deputati (parchi, giardini, viali, aiuole ...), dovrebbero essere ricoperte di piante, secondo una semplice regola: dovunque sia possibile far vivere una pianta, quella pianta ci deve essere.

Costi irrilevanti rispetto a qualunque altra possibilità, ma impatto enorme sull'assorbimento di CO2.

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Utopia? Forse, ma il progresso non è, almeno in parte, la realizzazione dell'Utopia?