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sabato 16 maggio 2020

L'Acanto dei Giardini Pubblici

"Pianta erbacea dalle foglie lucide, profondamente laciniate e accartocciate. Spesso usata nell'arte, e forma l'ornamentazione del capitello corinzio. I greci la disegnarono spinosa, i romani molle, ed entrambi la stilizzarono."

Ecco la descrizione testuale della voce Acànto, riportata nel testo che accompagnò l'incubo di generazioni di studenti (quorum ego) del primo anno di ingegneria, il corso e l'esame di disegno architettonico, gestito con piglio da monarca da Salvatore Rattu.

Abbiamo già parlato di questa pianta erbacea (post 21/6/18), L'Acanthus molle e il cugino spinosus,  così importanti nella architettura greca e romana. E' utile avere qualche riferimento sull'utilizzo architetturale, che ammanta l'Acanto del fascino della storia, evitando di farlo considerare come una qualsiasi erba infestante e poco attraente.


Credo che sia questo uno dei motivi che hanno spinto i giardinieri dei Giardini Pubblici a dedicare una aiuola all'Acanto, di cui si vede uno scorcio nell'immagine a fianco.

Nel periodo della fioritura, che comincia adesso, l'Acanto espone una spiga slanciata che raccoglie i fiorellini bianco rosei, piuttosto eleganti.

Nel post citato abbiamo dato conto dell'utilizzo delle foglie di Acanto stilizzate per la composizione dei mosaici di Piazza Armerina, e di un utilizzo più prosaico per abbellire l'ingresso di un ristorante siciliano; oggi completiamo la brevissima trattazione dedicata a questa erbacea con il riconoscimento locale dato dal posizionamento importante dell'aiuola in uno degli spazi verdi più importanti per la nostra città.