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mercoledì 29 maggio 2013

Ornamento e bontà

Oggi vi presento un arbusto molto gradevole alla vista, soprattutto quando è fiorito come in questo periodo, ed al palato, dato che produce frutti commestibili ed apprezzati; da qui il titolo che gli ho voluto attribuire.

Si tratta della Feijoa sellowiana, arbusto ma anche alberello fino a 5 metri di altezza, appartenente alla stessa famiglia del Mirto, con il quale ha anche qualche somiglianza sia nella foglia che nel fiore. Eccolo qua.

 E' un fiore che sia fa notare, con l'insieme degli stami dai filamenti rossi e dalle antere gialle; i petali bianchi e rossi sono carnosi e, pare, anch'essi edibili come il frutto, ed utilizzati per insalate.

L'esemplare che ho fotografato è un bellissimo cespuglione, purtroppo privato, che abbellisce il giardino della splendida villa Vivaldi Pasqua, che ho visitato di recente; sono però certo dell'esistenza di esemplari pubblici, che spero di segnalarvi presto.

Sicuramente questa pianta, di origine brasiliana, è poco presente a Cagliari, per motivi misteriosi: si trova bene con il nostro clima, è bella, se ne possono mangiare non solo i frutti ma anche i fiori, che cosa si può desiderare di più?

mercoledì 22 maggio 2013

Il cespuglio albino di piazza Salento

Ci sono riuscito. Con l'aiuto dei fiorellini, che lo hanno riempito la settimana scorsa, ho classificato il cespuglione di piazza Salento, sul quale ero stato sollecitato lo scorso mese di luglio 2012 da Pierpaolo (post del 10/7/12).

Non è una Buddleia, come avevo azzardato proteggendomi con la formula dubitativa, ma un Olivagno, Elaeagnus angustifolia, con un marcato aspetto argenteo che gli ha fatto meritare l'attributo di albino.

Il colore dominante, come si vede dalla foto, è dovuto essenzialmente al biancastro della pagina inferiore delle foglie, che sono marcatamente bifacciali, cioè hanno la pagina inferiore diversa dalla superiore.

Possiamo senz'altro definirlo una pianta rara per la città; io conosco solo questo esemplare, che vegeta (per la precisione con un altro esemplare) nella piazza Salento, purtroppo in posizione infelice, addossato ad uno dei corpi di fabbrica e sempre circondato dalle auto parcheggiate.

Cionondimeno questo alberello emana un certo fascino, soprattutto adesso che è fiorito, con innumerevoli piccoli fiori a calice di colore giallo pallido, che si possono apprezzare nella foto di destra.

Sono soddisfatto di avere individuato un altro albero cagliaritano; rilevo, come curiosità, che questa è la 157sima pianta di cui ho individuato la presenza. Se teniamo conto che quasi tutte le piante classificate nel blog sono alberi, e quasi tutti posizionati in città, direi che è un bel risultato, per una città spesso accusata di avere pochi alberi e poche varietà!

domenica 19 maggio 2013

... Da' bei vermigli fior ...

Ci risiamo. Dopo i Cipressi (post del 4/12/10) e le Tamerici (post del 17/4/11), ecco un'altra pianta che risveglia prepotentemente ricordi di poesie scolastiche: il Melograno, Punica granatum.

Avevo già parlato di questo elegante cespuglio/albero nell'agosto scorso (post del 13/8/12), mostrando la bellezza  del frutto, e non era in programma un post dedicato, ma di fronte alla bellezza dei suoi fiori non ho potuto resistere.














Parlo del cespuglione di piazza Salento, luogo già oggetto della nostra attenzione e nel quale mi trovavo ieri per sciogliere un enigma del quale vi parlerò a breve, quando come dicevo sono stato travolto dalla bellezza di questi fiori.

Un enorme cuscino verde picchiettato di innumerevoli palline rosse coriacee, molte delle quali esplose in fiori "pieni" di petali, trattandosi di una varietà ornamentale sterile a fiore cosiddetto doppio, che appunto predilige la bellezza del fiore a quella del frutto: che spettacolo! 

venerdì 17 maggio 2013

Un gruppo di Platani !

La stranezza di cui vi parlo oggi, che giustifica il punto esclamativo del titolo, non sta nel tipo di albero, per quanto essenza rara in città e dintorni, ma nel fatto di averne trovato un gruppo compatto.

Infatti qui si parla, e ringrazio Paolo che mi ha fatto la segnalazione, di una ventina e più di Platani, Platanus acerifolia o Platano comune, che vegetano in uno spiazzo comunale a Pirri, in via Montecassino. Eccoli qui.


Viene da chiedersi il perchè di questa stranezza, se pensiamo alla difficoltà di ambientazione di questo albero con il nostro clima cagliaritano, ed al numero veramente esiguo di esemplari da me individuati fino ad ora e citati nel blog (piazza giochi di Genneruxi, via Tempio in giardino chiuso, via Mameli); la stranezza aumenta poi se si pensa alla sistemazione in gruppo, quando normalmente i Platani sono utilizzati in filari stradali.

 Comunque questi esemplari appaiono sani, come si vede anche dal particolare della foto a destra, ancorchè piccoli (pare, mi comunica Paolo, che abbiano una trentina di anni), almeno relativamente ai fratelli che vivono a latitudini maggiori; chiunque abbia ammirato un Platano milanese, per non dire parigino, sa che parliamo di colossi che possono arrivare ai 30 metri di altezza.




Questo strano gruppo monocolturale si completa poi con alcuni altri esemplari che vegetano nella adiacente piazza Pancani; in questo caso, trattandosi di esemplari isolati, hanno anche dimensioni un po' più adeguate alla nobile stirpe dei Platani, come si vede dalla foto.

lunedì 13 maggio 2013

L'Eritrina fiorita di Monte Claro

Questo post fa il paio con quello autunnale (post del 26/10/11), che vantava la bellezza di un esemplare di Erythrina caffra, inserito in un ampio prato verde nel parco di Monte Claro, subito a destra dell'ingresso principale pedonale di via Cadello.





Oggi, come si vede, c'è il valore aggiunto della fioritura ancora presente (ricordo che questi alberi fioriscono prima di mettere le foglie), e non ho saputo resistere a ripresentarlo.

Ricordo, per chi volesse farsi un giro dedicato, che ci sono diversi altri esemplari di queste Eritrine in città, già catalogati nel blog: via De Gioannis, corso Vittorio Emanuele, Orto Botanico, oltre a quelle che il Comune ha sistemato in vari spartitraffico, certamente non altrettanto belle ma comunque apprezzabili.

Ci sono poi le cugine, Erythrina cristagalli, anch'esse ripetutamente trattate nel blog (p.es. post del 17/6/11), che fioriscono più tardi, a giugno; secondo me il loro fiore è più bello, mentre la foglia più elegante è quella della caffra.

Concludo con una nota di servizio: se utilizzate il motore di ricerca del blog (che, purtroppo, è un po' "pretenzioso"), per recuperare tutte le ricorrenze nelle quali ho parlato di queste meravigliose piante, vi suggerisco di provare sia con il nome comune che con quello scientifico, per evitare di perdere delle ricorrenze. 

giovedì 9 maggio 2013

Il Pino caduto

Questa volta siamo proprio dentro la cronaca cittadina. Un grosso Pino domestico, Pinus pinea, che faceva parte dell'impianto complessivo installato negli anni settanta del secolo scorso in via Verdi, è crollato all'improvviso l'altra sera, causando per fortuna solo danni alle cose; la causa scatenante pare che sia stata una copiosa perdita d'acqua proprio sotto le sue radici.

Fin qui la cronaca, che molti di voi avranno letto sulla stampa locale; proviamo a fare qualche passo in più, in linea con i nostri obiettivi. Innanzitutto un paio di foto, per renderci conto di che cosa parliamo:










Le piante, come si nota dai due scorci della via,  sono piuttosto grandi, avendo ormai una quarantina di anni, ed appaiono anche mediamente sane; però, anche questo si nota immediatamente, sono inclinate verso il centro della strada (nella foto di destra, per inciso, faccio notare anche la presenza di un'altra vittima del punteruolo rosso).

Ecco a sinistra la voragine lasciata dal crollo, dopo che la pianta è stata  
fatta a pezzi e portata via; si notano le condotte dell'acqua saltate via, piuttosto grosse, e le radici che si infilano nel terreno, alquanto esili invece rispetto alle dimensioni dell'albero.

Deduco da queste osservazioni che il Pino caduto, come presumibilmente anche gli altri compagni di strada, è cresciuto senza poter estendere l'apparato radicale tutto attorno alla pianta, con radici vigorose e lunghe molti metri, come invece avrebbe fatto in terreno libero; ha sviluppato invece, negli anni,  soprattutto il colletto radicale, per potersi alimentare e sostenersi. Questa osservazione è confermata dal fatto che i Pini di via Verdi, come avevo già notato quando ne abbiamo parlato (post del 10/12/10), creano sì qualche problema con le radici, ma limitato all'immediato contorno del punto di inserimento nel terreno.

Se questo ragionamento, non da specialista ma da semplice osservatore, è corretto, allora si può giustificare la caduta improvvisa, dopo qualche ora di allagamento in pressione sotto il grosso colletto radicale non sostenuto da robuste e lunghe radici di supporto laterale.

In definitiva, io spero di essere smentito dagli approfondimenti che i tecnici del Comune faranno sui Pini di via Verdi e sulla loro resistenza; se così non fosse, temo che il felice esperimento di una strada in centro città ornata da Pini domestici, forse unico a Cagliari, potrebbe andare verso una ingloriosa e traumatica conclusione anticipata.  

domenica 5 maggio 2013

Chi entra e chi esce

Gli alberi spoglianti hanno modalità molto diverse per passare dalla condizione invernale, scheletri ridotti a tronco e rami nudi, a quella estiva, volumi pieni di verde denso ed omogeneo.

Le diversità sono legate naturalmente alla specie, ma anche al clima, all'esposizione, al terreno sul quale vegetano gli alberi, ai geni ed a fattori riproduttivi, insomma ad una miriade di elementi.

Quello che è certo è che, soprattutto con il nostro clima cagliaritano, nei mesi di aprile e maggio convivono piante già entrate a pieno titolo nella loro livrea estiva con altre che stanno appena uscendo dalla livrea invernale.

Riprendendo dunque il titolo, fra gli entranti possiamo annoverare per esempio i Bagolari, gli Olmi, i Tigli ......., mentre fra gli uscenti hanno presenza significativa in città le Jacarande, le Chorisie, le Fitolacche .......ed in generale gli alberi che vengono da paesi con clima tropicale.

Per esemplificare, eccoci in piazza Salento, ieri.

   









Stesso posto, stessa data: ecco fianco a fianco, in foto come nella realtà, il maestoso Bagolaro già oggetto della nostra attenzione in passato (post del 10/7/12) ed una Jacaranda che ancora stenta ad uscire dall'inverno.

Ma non voglio chiudere così, con un confronto che può sembrare ingeneroso nei confronti della  Jacaranda; intanto, questi alberi hanno il diritto di riposarsi di più perchè vanno "in letargo" molto più tardi, e poi, come non mi stanco di ripetere, anche gli scheletri possono avere un fascino enorme (vedi p.es. post del 6/4/12); per dimostrarvelo, guardate queste Jacarande dei Giardini Pubblici, e come inquadrano la Galleria Comunale d'Arte.