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giovedì 3 luglio 2014

L'albero sotto casa, questo sconosciuto

Il post di oggi riguarda un articolo che ho letto ieri sul Corriere della Sera, il cui testo è anche riportato nel sito Internet del medesimo giornale, e che riguarda un argomento che a me sta molto a cuore, come voi sapete: l'ignoranza che circonda gli alberi delle nostre città.

E' una battaglia che sto conducendo fin da quando il blog è nato nel 2010, ed infatti la conoscenza degli alberi cagliaritani è nella pagina di testata di Cagliarinverde, fra gli obiettivi che perseguo.

Figuratevi quanto mi fa piacere leggere, e rilanciare, l'articolo di Antonio Pascale che, individuato il problema, si sofferma su alcuni alberi  notevoli di Roma e Milano, prima di formulare alcune proposte.

Riporto qui sotto l'ultima parte dell'articolo; se volete leggerlo integralmente, ecco il link. clicca qui


"Mancano database, mancano - a parte rari casi - anche semplici ed economiche targhette illustrative. 
Solo per fornire alcuni numeri, a Roma ci sono 300 mila alberi, di cui 150 mila su strade pubbliche, ebbene solo pochi cittadini sono a conoscenza di questo patrimonio pubblico.
Possibile che il ministero, le Regioni, gli enti, gli uffici comunali tra tanti soldi spesi per promuovere sagre paesane e prodotti tipici, non trovino il modo e un po’ di soldi per fotografare e mappare gli alberi della città? Per creare un’applicazione smart, di quelle facili da usare, così che noi possiamo conoscere qualcosa di più del patrimonio boschivo?
Possibile che non si trovino tecnici agrari, botanici, semplici appassionati disposti a mettere su una start-up utile al suddetto obiettivo? È bello parlare di natura, ancora più utile però è conoscerla a fondo, analizzare alcune sue specifiche dinamiche. 
Si eviterebbero così quelle fastidiose fallacie, quelle che ci fanno pensare alla natura come una madre mitologica, immobile, cristallizzata, un contenitore di valori ancestrali. Se, per esempio, cominciassimo dagli alberi ci renderemmo conto di come sono diversi, mutevoli, alcuni imponenti, resistenti, altri fragili, malinconici, scortecciati, nudi, esposti alle intemperie e alla inciviltà. Così simili a noi, insomma, alla nostra immagine che talvolta intravediamo - tra cattivi e buoni umori, e quando meno ce l’aspettiamo - tra le fronde degli alberi o le rughe dei tronchi."


La mancanza delle targhette è una delle storiche battaglie che conduciamo (post del 6/12/11, e diversi altri), anche con riferimento ad altre città più avanti di noi, per esempio Barcellona; l'idea del database suggerita da Pascale è molto interessante, e noi per Cagliari ne abbiamo già messo in piedi un pezzetto, con la pagina       " Quale albero e dove". Manca però un elemento di stimolo fondamentale, perché accada  qualcosa: la spinta dei cittadini, di molti cittadini. Solo così gli enti pubblici citati nell'articolo arriveranno, forse, a finanziare applicazioni informatiche e start up aziendali per fotografare e mappare gli alberi della città.