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giovedì 23 marzo 2017

La meravigliosa fioritura dell'Echium

Lo avevo già fotografato, l'Echium fastuosum, nel pieno della sua opulenta fioritura; un luogo non certamente attraente come contorno, ma una pianta troppo bella per essere trascurata (post del 20/3/11).

Poi, più nulla: colpevolmente dimenticato, anche perché gli arbusti oggetto della mia attenzione, praticamente al bordo di una strada, erano scomparsi.

 Ma oggi, casualmente, guardate lo spettacolo che mi si è presentato: un meraviglioso cespuglio, lungo la passeggiata pedonale che da Su Siccu porta al molo Ichnusa.

Bello, troppo bello per essere spontaneo: ed infatti non è spontaneo, ma fa parte del giardino del liceo scientifico Alberti, che si affaccia appunto sulla passeggiata. Infatti il cespuglio ha radici interne al recinto, ma la sua voglia di crescere, ed una fotografia un po' ruffiana, lo fanno presentare in questo modo.


E non è il solo, come si nota dalla foto a destra, che riprende un secondo grande cespuglio, anch'esso in piena fioritura, addossato alla parete posteriore della scuola, che ho ripreso attraverso l'inferriata della recinzione.

L'Echium fastuosum è un arbusto piuttosto raro in città, anche se pare che i vivaisti comincino ad offrirlo, per la sua buona capacità di adeguarsi al nostro clima; è originario delle isole atlantiche dell'Africa settentrionale, Madeira ed il gruppo delle Canarie, dove cresce spontaneamente.

L'Echium fa parte della famiglia delle Boraginaceae che, come richiamato dal nome, comprende fra le altre specie la Borragine, Borago officinalis, piantina erbacea comunissima nelle nostre campagne, con un bel fiore ed un uso anche alimentare.

Tornando all'Echium fastuosum, mentre sul significato del "cognome" c'è poco da discutere (fastoso, pomposo, esibizionista....) sul nome le cose sono più articolate.  Etimologicamente il nome Echium deriva dal greco Vipera (forse legato allo stimma biforcuto dei fiorellini), ed infatti il nome italiano dei "cugini" selvatici è Viperina, a cui segue una specificazione (delle spiagge, azzurra, cretese .....).
Ma naturalmente ai nostri zii delle campagne sarde queste piantine erano note e tramandate con nomi locali dei più diversi ed incredibili, argomento ostico nel quale non mi addentro.



Termino invece con un'altra foto, che riprende alcune spighe in primo piano cariche di fiorellini; qui possiamo forse notare gli stimmi  biforcuti, ed inoltre la foglia stretta e lanceolata, disposta a rosetta lungo i rami. Un ulteriore elemento di apprezzamento per questo arbusto, che merita assolutamente maggiore diffusione.

Una ultima considerazione: un ringraziamento a chi si occupa del giardino dell'Alberti, chiunque egli (più facilmente ella) sia ; ce ne fossero, di persone così!