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martedì 28 novembre 2023

Colori dell'autunno inglese

 Abbiamo detto e ribadito più volte che il Foliage non è un vanto del verde cagliaritano e, più in generale, di tutta la Sardegna: la latitudine, le temperature, le specie arboree non lo consentono, se non in maniera sporadica e limitata. 

Questo non significa che anche noi cagliaritani non possiamo godere di questo spettacolo, per quanto limitato, per esempio con i Ginkgo biloba  (post del 7/12/16, fra gli altri); quest'anno lo spettacolo sta cominciando adesso, e quindi possiamo ancora approfittarne.

Per stimolare la vostra voglia di Foliage, anche se solo cagliaritano con i Ginkgo o sardo, per esempio con i Frassini del Goceano o gli Aceri del Supramonte di Orgosolo, vi offro anche quest'anno alcune immagini dell'autunno inglese che, in quanto a colori e fascino, non teme confronti.

Siamo nel parco Harlow Carr Gardens di Harrogate, nello Yorkshire, uno dei parchi più belli della regione, che vi ho già presentato (post del 8/11/19  e  del 30/10/20) .

Una visione idilliaca, un laghetto immerso nel verde e due grandi alberi, una Farnia, Quercus robur, a sinistra, ed un Cipresso calvo, Taxodium distichum, a destra. Come si vede, il primo ancora resiste all'ingiallimento, complici i cambiamenti climatici (la foto è degli inizi di novembre), mentre il secondo ha già completamente cambiato colore. Ringrazio Marco, che anche quest'anno mi ha mandato alcune fotografie, fra cui questa.




E guardate la tenerezza di questo alberello rosso (che non ho saputo riconoscere, potrebbe essere un Oxydendrum arboreum, suggerimento che traggo da ricerche su Internet), isolato dai grandi alberi verdi ma, direi, contento di esserci!
 


Infine, ad ulteriore dimostrazione del fatto che sull'amore e la cura del verde gli inglesi sono imbattibili,  nella foto qui a sinistra vediamo che anche le piantine acquatiche, forse anche spontanee, sono state dotate degli appositi cartellini di riconoscimento, naturalmente con il nome scientifico in latino.

Su questo fronte, purtroppo, noi italiani e sardi in particolare siamo lontani anni luce dalla civiltà inglese; noi però continueremo a batterci perché le cose cambino. 

lunedì 20 novembre 2023

I pregi della Betulla

 La Betulla, Betula pendula, ha avuto pochissima attenzione da parte del blog, solo un post di qualche anno fa (post del  22/1/20), nel quale riportavo una mia fotografia di un esemplare inglese. La causa di questo rapporto quasi nullo, lo potete immaginare, è la sua modestissima (o nessuna?) presenza nella nostra città ed in tutta la Sardegna. 

Infatti la Betulla predilige i climi freddi, tanto è vero che nelle regioni italiane dove vive allo stato spontaneo si trova al di sopra dei 500 metri.

Ecco un vecchio esemplare a sinistra, in una foto presa da Internet, che ci consente di notare subito il primo e più evidente segno di riconoscimento di questa specie, e cioè la corteccia bianca. 

Possiamo dire che siamo sfortunati a non averla fra noi, dato che è un albero elegante e ricco di pregi. I pregi, oltre al colore della corteccia, sono dati dalla membrana che ricopre i rami, le foglie affusolate e finemente seghettate, il lungo picciolo, il leggero vibrare della chioma ad ogni refolo di vento.

Ed i pregi non si fermano a quelli estetici, ma si estendono alle qualità del legno, nonché a interessanti proprietà medicamentose, per finire poi con riconosciute proprietà gastronomiche. 

E qui ci colleghiamo con quanto asserito nel post citato, che faceva risalire la conoscenza delle proprietà medicamentose e gastronomiche addirittura a più di 5000 anni fa; oggi è di particolare utilizzo la corteccia interna (detta floema), che può essere consumata appunto tale e quale, oppure bollita ed unita a minestre, o ancora essiccata ed utilizzata come farina per il pane. Infine, pare che si possano ottenere ottimi sciroppi dalla linfa.

Il portamento pendulo, elemento essenziale della eleganza di cui si diceva, conferisce alla Betulla il ruolo di albero prediletto per parchi e grandi giardini, per esemplari isolati o a gruppetti, mentre in natura è comunissimo nei boschi del nord America e della Russia, dove gode di grande prestigio e la cui corteccia veniva in passato utilizzata addirittura per scrivere (iscrizioni Novgorodiane)

Insomma un vero peccato non avere fra noi questi alberi; per fortuna ci possiamo godere nella nostra Sardegna, lungo i corsi d'acqua ed i canaloni di montagna, il cugino Ontàno,  Alnus glutinosa (post del 12/6/12 ed altri), che appartiene alla stessa famiglia e con la Betulla ha anche una certa somiglianza!   

domenica 12 novembre 2023

Un nuovo parco, a Genneruxi

 L'Equity Park, un nuovo piccolo parco dallo strano nome, è stato di recente aperto a Genneruxi; in realtà la novità è solo l'apertura, avvenuta alla chetichella circa un mese fa, perché il parco esiste da molti anni, essendo sorto in contemporanea con la lottizzazione Magnolia, senza però poter essere completato ed aperto per ragioni mai compiutamente chiarite.

Comunque adesso è aperto e frequentabile, ed io lo ho visitato, avendo soprattutto interesse per le piante.

Il parco è stretto e lungo, ed è occupato per ampia parte da campi di calcio a 5 e dalla piscina; scorre fra via Galvani e via Tel Aviv da una parte, e lungo l'Asse Mediano di Scorrimento dall'altra; una posizione certo non molto felice, che però è stata risolta abbastanza bene dai progettisti, anche tenendo conto che dai rumori dell'asse lo proteggono gli appositi pannelli fonoisolanti.



Ecco allora il viale che costeggia via Galvani, ornato da vecchie e gloriose Tamerici, Tamarix gallica, a destra, e giovani Tipuane, Tipuana tipu, a sinistra; un effetto di insieme molto piacevole.

Ricordo che le Tipuane, che hanno crescita veloce (si vedano per esempio le Tipuane del Parco della Musica, più volte trattate nel blog), hanno una bellissima fioritura gialla in tarda primavera, preceduta da quella bianca o rosa delle Tamerici; insomma, sarà un bel vedere da marzo a giugno! 






A destra la foto di un particolare del tronco rossastro e scortecciato di una vecchia Tamerice, però con i nuovi rametti che spuntano; questo è uno spettacolo godibile da subito, senza aspettare la primavera.

L'altro corridoio che percorre il parco, quello che costeggia l'asse mediano, è protetto dalla vista del traffico da un filare di Allori, Laurus nobilis; pianta bella ma delicata, che ha bisogno di essere seguita e curata, speriamo che questo avvenga.




Ed ecco una immagine della piscina, con in primo piano un tavolo del locale di ristoro, e sullo sfondo  due frondose e belle Palme, Phoenix canariensis; anche qui speriamo nelle cure "anti punteruolo rosso", queste piante le meritano!



Infine, una cosa che mi ha favorevolmente colpito, la presenza di molti esemplari di Banani, Musa acuminata, inseriti molto bene fra le altre piante, e che spiccano per il loro colore verde chiaro e brillante, soprattutto quando sono giovani come questi e, ancora, ben curati. 
L'esemplare fotografato è uno dei più grandi, e come si può vedere è contento di esserci, tanto è vero che ha prodotto già un piccolo casco di banane.


La convivenza di piante giovani e piante anziane (dimenticavo di segnalare la presenza di diversi vecchi Ulivi) appare in questi spazi ben dosata ed apprezzabile; diamo dunque il benvenuto a questo nuovo piccolo parco, l'Equity Park.


mercoledì 1 novembre 2023

Le Tamerici dove non ti aspetti

Dove ci aspettiamo la presenza di Tamerici, Tamarix gallica? In prima battuta le vediamo in crescita spontanea vicino al mare, dove a migliaia svolgono il loro umile ruolo di fissazione di sabbia e dune; una funzione importante, anche se spesso accompagnata da un aspetto un po' sgradevole, che non riduce comunque l'apprezzamento. 

Abbiamo, quasi all'opposto, un ruolo cittadino in forma di grande arbusto o albero, spesso curato e adattato nella forma, che gli dona nobiltà e bellezza: pensiamo agli esemplari del palazzo della Regione in viale Trento (post del 17/4/11) o a quelli presenti nei vari parchi cittadini, dal parco della Musica al parco di Terramaini e fino al parco delle Saline ed allo spartitraffico della via Lungo Saline, tutti trattati nel blog (p.es post del 23/7/18  o del 16/1/20).

Dove non mi sarei aspettato di trovare Tamerici, tanto meno ben curate e racchiuse in eleganti aiuole, è negli spazi di una città mercato; e invece.....


E invece eccoli qua, due begli alberi di Tamerice negli spazi che collegano i vari fabbricati del Centro commerciale Le Vele; un bel vedere, che fra l'altro aiuta a dimenticare il tappeto di auto che ci attende a pochi metri, come si intravede anche dalla fotografia.

In definitiva, il Centro Commerciale può piacere o no, ma in qualche caso sa offrire anche spunti di interesse a chi non è spinto solo dagli acquisti.