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venerdì 29 dicembre 2023

Combattiamo il degrado al parco Vannelli !!!

Ci risiamo a parlare, possiamo dire per l'ennesima volta, del degrado inarrestabile del parco Vannelli, ormai connotato da sciatteria ed evidente poco interesse da chi dovrebbe curarlo e gestirlo al meglio.

E pensare che questa volta, alcuni giorni fa, ci sono andato animato da buone intenzioni, cioè riproporre la bellezza della fioritura della Mahonia japonica, evento che succede intorno alla fine d'anno.


Infatti avevo già proposto le spighe gialle di questa rara pianta alcuni anni fa (post del 31/12/18), quando ancora il piccolo parco poteva essere definito uno scrigno cittadino di bellezze (post del 1/2/16). 


Ed ecco qui a sinistra la fioritura di quest'anno, per fortuna ancora bella; purtroppo, una delle poche cose ancora belle, come mi sono potuto velocemente accorgere; quello che si nota, purtroppo, è il degrado e lo stato di progressivo abbandono, oltre al carente senso civico di molti cittadini. 

Allora, senza perdermi in chiacchiere, elenco alcune negatività:

1 - area didattica, prevista a destra entrando, completamente abbandonata e ridotta più o meno ad erbacce; 2 - vasca con piante acquatiche, asciutta ed abbandonata; 3 - diversi paletti con i nomi delle piante divelti e lasciati a terra; 4 - per i paletti ancora dritti, alcuni in posizione errata, da mesi o anni (post del 3/5/22, forse il più completo nella descrizione del degrado e nelle proposte); 5 -  diversi rifiuti accumulati, anche in mezzo agli arbusti   6 - evidente mancanza di cura delle piante, sia all'interno che nello spiazzo esterno al parco.

Riporto alcune foto, che non hanno bisogno di molti commenti al di là della didascalia di presentazione:




Laghetto, asciutto e degradato; piante di Papiro, Cyperus papyrus, moribonde



Paletti nominativi divelti ed abbandonati per terra, in una zona ormai priva di erba.





Schinus molle, nella piazza esterna, pericolante e pericoloso, che necessiterebbe di una urgente messa in sicurezza.




Ritengo tuttora pienamente valide le conclusioni alle quali pervenivo nel post citato del maggio 2022: per i politici, inaugurare sempre, manutenere poco e male!





venerdì 15 dicembre 2023

Speriamo che la Piracanta di Bonaria cresca in fretta!

La Piracanta, Pyracantha coccinea, è un arbusto da siepe piuttosto comune a Cagliari, che si mette in mostra in  questo periodo, dal tardo autunno a inizio inverno, quando si riempie di bacche rosse che mettono allegria, nella povertà di colori che caratterizza la stagione (post del 25/11/11).    

Ma l'interesse per gli arbusti di Piracanta che vi presento oggi non è per le bacche, ma per la crescita e la capacità di formare siepe compatta e coprente.



Sì, perché di questo c'è bisogno per la dignità del triangolo di terreno compreso fra via Ravenna e via Milano, che è stato recentemente sistemato dal  Comune: c'è bisogno che le piante ricoprano al più presto la brutta staccionata che è stata utilizzata per delimitare i diversi spazi di quest'area.

Opera meritoria in sé questo intervento, per sistemare un orribile sterrato utilizzato come disordinato parcheggio, ma la staccionata in legno più o meno grezzo, di colore chiaro, è un pugno in un occhio, senza tema di smentita!


E per chi ancora non fosse convinto dell'impatto negativo del manufatto, la foto a destra dovrebbe togliere ogni dubbio.

Possibile che per la sistemazione di uno spicchio di terreno adagiato in posizione strategica, fra la Basilica di Bonaria, la scenografica scalinata ed il retrostante meraviglioso parco omonimo, non si potesse spendere qualcosa di più per avere un risultato estetico migliore?

Piracanta, pensaci tu!
 


martedì 12 dicembre 2023

Panorami maestosi, nuova vita ma anche degrado, a San Michele

Il Parco di San Michele, con al centro l'omonimo Castello che svetta sul punto più alto, è stato oggetto della nostra attenzione già dal 2011 (post del 4/12/11); si caratterizza per l'enorme ampiezza, 24 ettari,  e per i maestosi panorami a 360 gradi, che vanno dal Campidano a Pirri, dal quartiere di Monreale al Golfo degli Angeli, dal mare del porto canale fino ai monti di Capoterra. 

Per quanto riguarda gli alberi ed il verde, possiamo dire che non ci sono molte specie arboree, ma soprattutto Lecci, Pini, Cipressi, macchia mediterranea e qualche bel Corbezzolo. Il verde è poco, a parte le due aree dove possono giocare i bambini e si possono praticare attività sportive di gruppo; inoltre, nella stagione delle piogge (non ancora quest'anno) diventa molto gradevole la zona più alta, che circonda il Castello e che si ricopre di verde naturale inframezzato da affioramenti di calcare.

Insomma, da un punto di vista botanico non ci sono spunti di grande interesse, se non quando il parco viene interessato da interventi di nuove piantumazioni, magari collegate alla Festa degli Alberi (post del 24/12/13).

Ed è uno di questi interventi, di recentissima esecuzione, che ha stimolato questo post, partendo da alcune foto che mi ha inviato Bruno, che ringrazio.


Ecco una parte delle nuove sistemazioni, che quest'anno interessano la parte bassa  che guarda verso est (si intravede un tratto di facciata posteriore dell'ospedale Brotzu).

Come si vede le piantine, che riguardano anche alberi di alto fusto, per esempio Carrubi, sono molto vicine, per cui possiamo ipotizzare che saranno utilizzate come vivaio, cioè destinate a venire via via trasferite dopo l'attecchimento. 

Comunque, ribadisco quanto già detto nel post del 2013 citato, una bella iniziativa, che immagino potrà anche ridare consistenza all'alberatura del costone ovest, che appare attualmente piuttosto degradata, con molte piante, soprattutto Pini, morte o "male in arnese".

E a proposito di degrado, non posso mancare di segnalare lo stato in cui versa il  percorso che sale all'ascensore che, fino quando ha funzionato, conduceva i visitatori fino alla cima del colle. L'ascensore è fermo ormai da anni, ma non basta: lungo il percorso altri manufatti sono stati distrutti, fino allo sconcio di quello che doveva essere l'archivio della soprintendenza.


L'immagine a destra parla da sola, con i resti degli infissi, spaccati e gettati a terra e nemmeno rimossi, ma lasciati alla pubblica vergogna. 

Il tutto completato da resti di materiali edili ed altri rifiuti, in uno stato di completo abbandono.



Ma, non volendo chiudere con immagini di degrado, ecco una delle piacevoli aree verdi di cui parlavo all'inizio, con panchine e bambini che giocano; faccio notare, per gli aspetti di nostro più specifico interesse, che lo spiazzo è reso più affascinante da diversi esemplari di vecchie  Tamerici . 


   

lunedì 4 dicembre 2023

Il parchetto del Banco, un'oasi piacevole e ben curata

Non è facile trovare, in pieno centro cittadino, ed a contatto con una strada trafficata come il viale Bonaria, una piccola oasi di verde ben curata, pulita con frequenza, ricca di specie arboree  di pregio: un posto raro, dunque, che merita di essere visitato e frequentato.

Parliamo, lo avrete capito, del parchetto del Banco di Sardegna, conosciuto con questo nome perché è praticamente incluso nel grande fabbricato della banca; in realtà il parchetto si chiama Giardini Pubblici di viale Bonaria, ed è di proprietà del Comune.



Ecco una vista d'insieme, che evidenzia la presenza dominante delle Palme, sia le Phoenix canariensis attentamente tenute sotto controllo e curate contro il punteruolo rosso, sia le Palme nane.




Un altro scorcio, abbellito da una scultura circondata da piantine di Russelia, e sullo sfondo una siepe di Pitosforo ed altre Palme.

Insomma, un bel vedere, che però non si ferma alle piante citate , ma si completa con una grande Casuarina cunninghamiana, una grande (nel suo genere) Parkinsonia aculeata e, regina del parco, la enorme Beaucarnea recurvata. 

Tutte le piante citate sono state già presentate nel blog, sia in questo parchetto che in altri siti, e vi invito ad effettuare una ricerca per avere altri dettagli; infine voglio ricordare anche due grandi cespugli, che abbelliscono la parte più interna del giardino che si appoggia al fabbricato, un Ficus pumila ed un Viburnum odoratissimum, anch'essi già trattati nel blog.