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mercoledì 19 settembre 2012

Il Ciliegio del Parco



Siamo sempre nella parte bassa del parco di Monte Urpinu; dopo l'Olmo della puntata precedente, vi voglio presentare un Ciliegio, un poco più defilato ma degno anche lui della nostra più grande attenzione.

Un albero da frutto dunque, anche se questi alberi non costituiscono materia che io conosca o frequenti normalmente, come ho avuto già modo di dire (p.es. post del 28/2/12); inoltre questa specie particolare frutti non ne fa proprio o ne fa raramente.

E allora? Il fatto è che questo albero ha alcune caratteristiche peculiari che giustificano ampiamente il post che gli sto dedicando.  

Il Prunus serrulata, questo è il nome scientifico della varietà ornamentale di ciliegio di cui parliamo, non è certo noto per le ciliegie, ma per lo splendido fiore, che ne ha fatto un oggetto di culto in Giappone, dove è presente con migliaia e migliaia di esemplari.

La Sardegna, come sappiamo, ha diverse zone in quota votate alla coltura dei ciliegi per la produzione dei frutti (Prunus avium) o coltivati anche solo per la bellezza, ma non è facile certo trovarne a Cagliari; se poi parliamo della varietà del nostro esemplare, capite che siamo di fronte ad una rarità cittadina.

La pianta di cui parliamo si trova, come dicevamo, nella parte bassa del parco, nello spicchio di giardino all'estrema sinistra guardando verso il monte, dove scorre il ruscelletto e dove l'acqua, dall'ultimo laghetto, viene rilanciata negli invasi a monte.
 
Come si vede, è un albero poco appariscente ed abbastanza giovane, dato che la corteccia, evidenziata nella foto a destra, è liscia; la foglia è leggermente appuntita ed ha il margine seghettato; le foglie nuove in primavera sono rossastre. 




Insomma, fin qui un albero forse un po' deludente; perciò, a questo punto, chi ha avuto la pazienza di leggere si merita un premio, e cioè la foto di questo esemplare fiorito; la foto non può che essere primaverile, e qui approfitto della gentilezza di Claudia, amica del blog, che mi ha presentato la pianta e mi ha messo a disposizione una foto.



La foto è di aprile dell'anno scorso; non mi dilungo sulla bellezza dei fiori, non c'è bisogno, ma faccio notare le giovani foglioline rossastre; queste ultime contribuiranno a completare la nostra ammirazione, la prossima primavera.