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venerdì 14 settembre 2012

L'Olmo del Parco

Questo post sostituisce un post "meteora" su un ciliegio, che ha vissuto solo la notte scorsa perchè conteneva informazioni errate, frutto di una malaccorta mia composizione di parti in bozza, nonchè della stanchezza serale. Mi scuso, in particolare con i pochi lettori notturni o mattinieri.

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Parliamo del parco di Monte Urpinu, e precisamente della parte a quota inferiore, che confina con via Garavetti; questa parte assomiglia piuttosto ad un giardino e, almeno da un punto di vista del verde, è per me la più bella di tutto il comprensorio.

La pianta specifica di cui ci occupiamo oggi non è un alberello qualsiasi, ma è un anziano Olmo campestre (Ulmus minor, post del 22/4/12) che occupa il posto centrale del giardino, proprio sotto la chiesetta aragonese: un posto da re.

Come si vede dalla foto, il nostro albero è abbastanza isolato e circondato dal prato, ha dimensioni significative e si fa ammirare. 

Possiamo anche dire che è un esemplare non comune in città, stante la malattia (vedi post citato) che ha decimato molti esemplari che abitavano la città nel secolo scorso. 



Purtroppo anche questo esemplare ha qualche segno di malattia, come si  vede nella foto a destra che evidenzia le foglie bucate, e spero che chi cura il verde del parco ci ponga rimedio.



Il fogliame di quest'Olmo, a parte le zone malate, è folto e gradevole, e l'aspetto d'insieme è notevole; la foglia di questa specie si caratterizza per il margine a doppia seghettatura e per la base, all'attacco del picciolo, asimmetrica.


Nell'immagine di sinistra si nota bene l'imponenza e la centralità di questo Olmo nel contesto, mentre dietro si può appena intravvedere la chiesetta aragonese sconsacrata. Sulla sinistra in primo piano una giovane piantina interessante, forse una Sterculia o un Brachichiton acerifolius (post del 7/6/11).



La zona del parco che ci ha accompagnato nella presentazione odierna e quelle limitrofe contengono altre piante interessanti, fra cui un peculiare Ciliegio giapponese, per cui prevedo di tornarci presto ed ampliare il campo di indagine.