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martedì 8 luglio 2014

Una bella storia di Gelsi

Il Gelso è un albero amico del blog, anche perché molto evocativo, per il ruolo che ha avuto come compagno di strada dell'uomo e della sua inventiva, dal 1700 alla prima metà del secolo scorso.
Ne abbiamo parlato in più occasioni, con riferimento a vari esemplari cittadini (p.es post del 21/4/11 o del 4/6/13), ed in particolare a quelli più evocativi di tutti, i tre esemplari dell'ex Istituto Agrario (post del 17/4/12). A questi ultimi ho anche dedicato l'articoletto pubblicato dall'Unione Sarda il 15 giugno scorso.

Ebbene, adesso scopriamo che esistono altri Gelsi cagliaritani che hanno una storia da raccontare, una bella storia.

Lascio raccontare questa storia all'amico del blog che me la ha mandata e che ringrazio, Roberto, a cui appartiene anche la foto: la storia riguarda due Gelsi che vivono nella ex scuola Mereu, fra la fine del viale Regina Elena e la salita verso Porta Cristina.

"Subito dopo la guerra c'erano molti bambini affetti da TBC , che venivano inviati in sanatorio per le cure del caso, ma c'erano anche tanti bambini che avevano bisogno di cure ed aria migliore per evitare che ci finissero.

A questo scopo fu creata la Scuola all'aperto, che si trova di fronte ai giardini pubblici, sotto Castello; in questa scuola venivano destinati questi bambini . 

Lei capirà che l'ambiente di provenienza era soprattutto quello dei "bassi" di Castello dove la malattia poteva trovare teneri pargoletti da aggredire, e le maestre di riferimento si trovavano davanti un materiale umano abbastanza restio allo studio ed alla disciplina . 
Questo valido manipolo di maestre, tutt'ora nei ricordi degli allievi di quella scuola , erano dirette dalla signorina Clara Ulmo e dalla signorina Matilde Saba: reduci entrambe dall'educazione fascista,  passate sotto i processi di epurazione post bellici, ma fervide assertrici di un programma scolastico creato per portare i bambini meno fortunati, e propensi alla malattia, allo stesso grado di apprendimento degli altri.

Ecco che qui entrano in gioco i Gelsi, fulcro di una lezione di scienze naturali DAL VIVO : due alberi sotto cui le maestre allestivano dei banchi di legno, facendo imparare ai bambini la cultura della vita del baco da seta, quindi vermi fuchi crisalide bozzolo farfalla; a quel punto i bambini venivano ad accrescere la loro cultura con lezioni all'aperto.

Oggi questi Gelsi sono ancora felicemente vivi , stretti e soffocati da una morsa di cemento, ma vivi.

Fare queste foto mi è costato minacce varie dalle persone che occupano abusivamente i locali della vecchia scuola e che non volevano che io fotografassi lo stato dei luoghi, ma questa è un'altra storia, meno amena della prima, ma sicuramente più odierna e triste."

Fin qui la bella storia raccontata da Roberto; a me resta da fare un commento sull'amara conclusione del suo scritto, e sul fatto che ancora non si sia riusciti a risolvere una situazione incresciosa che va avanti da tanti anni, e che di fatto priva i cagliaritani di un posto bellissimo, ricco di belle storie e di begli alberi.