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domenica 27 dicembre 2020

I Larici più antichi d'Europa, o no?

Oggi vi porto in Slovenia, paese veramente poco conosciuto anche se confinante con l'Italia, e precisamente con il Friuli-Venezia Giulia. 

E vi ci porto per due motivi, tra loro strettamente correlati: perché la Slovenia è riconosciuto come uno dei paesi più rispettosi dell'ambiente al mondo, e perché, in quest'ambito, nel suo territorio vivono i Larici citati (la Repubblica, 8 dicembre 2020) come i più antichi d'Europa. Siamo nella zona montana di Kranjska Gora, nelle alpi Giulie; nome forse noto per gli sport invernali ma, dal nostro punto di vista, appunto per la presenza di maestosi e millenari Larici.

Ecco di che cosa stiamo parlando, tradotto in immagini attraverso due fotografie tratte dal bel sito Internet alpinauta.com; maestosi alberi nella valle Mala Pisnica, contornati da altrettanto maestose montagne.

Il Larix decidua, praticamente assente nella nostra Isola, è tipico albero alpino ed appenninico, caratterizzato dagli aghi lunghi e penduli (in contrasto con quelli del cugino Abete), che cadono d'inverno (post del 10/10/11). 

Un albero che può avere vita lunghissima, come dimostrano i Larici millenari della val d'Ultimo in Alto Adige (post del 7/6/15).  

Ed allora, seguendo il titolo del post odierno, quali sono i Larici più vecchi, quelli di Mala Pisnica o quelli della val d'Ultimo? Potrei cavarmela, da politico, sostenendo che i nostri sono pochi ma più anziani, e quelli sloveni molti ma meno anziani; la verità è che non lo so, né tutto sommato mi interessa. Alberi più vecchi di mille anni, come quelli oggi a confronto, ci fanno comunque rimanere a bocca aperta per la meraviglia, dovunque essi si trovino.

giovedì 24 dicembre 2020

L'albero di Natale della nuova Zelanda abbellisce anche il nostro Natale

 Parliamo della Metrosideros excelsa, l'albero che riempie di fiori rossi il Natale neozelandese (post del 7/1/15); questa generosa pianta ha deciso che, in fin dei conti, un poco di rosso natalizio lo può concedere anche a noi, che pure abbiamo cominciato l'inverno.


E non ha tante pretese, per concederci la sua bella produzione rossa: le basta l'arbusto di una banale, ma ben tenuta e ricca di varietà, aiuola spartitraffico, e precisamente quella dell'incrocio semaforico fra il viale Cimitero ed il viale Bonaria.

Avevamo conosciuto questa specie arborea nel 2014, con gli alberelli del Lazzaretto e del Poetto (post del 4/12/14), e siamo arrivati ai grandi alberi, con l'esemplare di via Tempio (post del 24/7/16).

Insomma, abbiamo scoperto che questa pianta sa assumere le più svariate dimensioni, e sa fiorire nelle opposte stagioni; grandi capacità di adattamento, non c'è che dire!



Tornando all'esemplare odierno, vi propongo un'altra immagine, che mostra la presenza di tanti boccioli; per dire che questa fioritura non è un fatto casuale, ma che il nostro arbusto intende proseguire ancora a produrre i suoi meravigliosi mazzetti di stami rossi.

Insomma, quest'anno anche noi, sperando che i neozelandesi non si offendano, possiamo farci augurare il Buon Natale  dai fiori rossi della Metrosideros excelsa!

lunedì 14 dicembre 2020

L'Acero saccarino si spoglia

 E finalmente, potremmo aggiungere! Arrivati a metà dicembre, dopo qualche giornata di freddo, l'Acero saccarino di Monte Urpinu ha deciso di procedere con il suo foliage.

Ecco qua il nostro campione che ha quasi assunto il colore giallo per tutte le foglie, comprese quelle già cadute, che giacciono copiose a terra.

Sappiamo che gli Aceri sono fra gli alberi che meglio interpretano l'affascinante momento del foliage, insieme ai Ginkgo biloba per quanto riguarda Cagliari.

Questo Acero poi è una rarità cagliaritana, e lo abbiamo seguito sin da piccolo (post del 27/9/1225/9/1514/11/1523/4/18)  sia per la sua rarità, sia per il piacevole contesto nel quale è inserito.

Certo, il nostro foliage è piccola, piccolissima cosa rispetto agli spettacoli che offre, con uno sfasamento in anticipo di almeno due mesi, il nord Europa, per non dire il Canada; lo abbiamo detto tante volte, ma forse proprio per  la nostra rarità dobbiamo goderci questo piccolo spettacolo, sia per le specie citate ma anche per i Pioppi o i Tigli o le Roverelle.

Quindi, buone passeggiate di fine autunno, sperando che la pioggia decida di darci un poco di tregua!


martedì 8 dicembre 2020

Le Melie addobbate per Natale

L'addobbo non è molto ricco di palline, festoni e luci colorate;  anzi è proprio costituito da un unico tipo di pallina, per la quale in compenso la Natura, che si è preoccupata di predisporre l'addobbo, non ha lesinato sulla quantità: una piccola drupa dorata, lucida e brillante per la pioggia, appesa in migliaia di esemplari che connotano in questo periodo ogni esemplare di Melia azedarach.


Quello che vi presento è una sorta di albero di Natale orizzontale, per così dire, che si estende lungo tutto il lato del liceo Dettori che confina con la via Amat, costituito da molte Melie prive di foglie ma cariche di frutti. 

La Melia azedarach è uno degli alberi preferiti dal blog sin dall'origine (primo post del 2/11/10); trattata in seguito tante altre volte, in varie stagioni e luoghi, compresa via Amat (post del 25/1/12).

Questa fotografia, notturna ed un poco sfuocata causa pioggia, restituisce comunque il fascino di questo spettacolo, che la pioggia esalta e le luci artificiali illuminano in maniera adeguata (il che non avviene spesso!).   

Merita una passeggiata di apprezzamento. 

mercoledì 2 dicembre 2020

Il Ficus rampicante

 L'ultima volta che ho presentato un nuovo Ficus presente a Cagliari, l'elegante Ficus maclellandii, avevo titolato "Un altro Ficus, ancora!" (post del 15/10/18), per evidenziare la quantità di specie di questa famiglia presenti nella nostra città, al di là di quelle più conosciute.

Ebbene, oggi ne abbiamo ancora un altro, il Ficus rampicante, nome scientifico Ficus pumila.


Ecco un tratto della poderosa spalliera che copre una recinzione in via Curie, partendo dall'angolo con via Monselice.

Un "piccolo" Ficus, almeno così viene definito dalle pubblicazioni specializzate, e certamente lo è se confrontato con gli enormi alberi che conosciamo; non lo è affatto se lo confrontiamo, da arbusto quale è, con gli altri arbusti da siepe, anzi è un gigante in grado di ricoprire perfettamente, come in questo caso, una recinzione metallica.

Questo Ficus è dotato di radici avventizie nella parte bassa, con le quali si attacca e prende lo slancio verso l'alto; i rami più alti sono privi di radici avventizie, per cui questa pianta può essere utilizzata, in ambito domestico, anche come ricadente.





Pianta sempreverde, il Ficus pumila ha belle foglie ovali di verde intenso, e produce grossi frutti, attualmente presenti in quantità nell'esemplare di via Curie. I siconi, come si vede dalla foto, sono a forma di pera con umbone nella parte bassa, e sono caratterizzati da sfumature viola nel colore della buccia.

Insomma una pianta interessante, e stranamente rara a Cagliari, a meno che non pesi la giusta considerazione che i frutti cadendo possono sporcare i marciapiedi.


A proposito dei frutti, che in realtà sono infiorescenze che si trasformano in frutti solo dopo l'eventuale impollinazione, ecco a sinistra una sezione, che mostra l'aspetto peculiare del rivestimento interno a forma di uovo di colore marrone e con tutti i fiorellini accalcati nella parte bassa.

Questo Ficus raro di via Curie si va ad aggiungere ad altre peculiarità arboree di questa strada, dagli alberi della scuola elementare (post del 8/3/15)  a quelli del giardinetto all'angolo di via Cagna. Una grande ricchezza verde, impiantata negli anni 70/80 del secolo scorso, quando in zona viveva, guarda caso, il grande botanico Siro Vannelli.