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sabato 7 dicembre 2013

Oggi ci siamo, domani chissà........4a puntata


 

Purtroppo sono costretto a tornare sui desaparecidos, ovvero sugli alberi che, spesso con troppa faciloneria o noncuranza, vengono affidati alla motosega e spariscono da un giorno all'altro.

La segnalazione di oggi è particolarmente sentita, perchè riguarda un albero, la Parkinsonia aculeata, bello ed abbastanza raro in città, ed alcuni esemplari, pur privati, splendidamente esposti sulla strada pubblica.

Eccoli a destra, in una delle foto accluse ad un post dell'anno scorso (post del 14/7/12); due o tre alberi con chiome sovrapposte, una bella fogliolina e, d'estate, un oceano di fiorellini gialli, come quelli fotografati sull'esemplare di viale Bonaria a cui vi rimando(post del 3/7/11).  

Ed ecco a sinistra via Sarpi oggi, con la stessa prospettiva della foto precedente: tutto eliminato.

Ho provato a chiedere le motivazioni dell'eliminazione, dato che le Parkinsonie erano distanti dal palazzo, nè mi risulta che questi alberi posseggano radici pericolose: ebbene, pare che il motivo sia che i condomini non volevano spendere per la periodica potatura necessaria per tenere liberi i marciapiedi dai rami pendenti.
Mi cascano le braccia, non so cosa dire; mi resta solo da sperare che la motivazione riferitami sia fasulla, e che ci siano altre ragioni.

Come ho già scritto (post del 5/1/13),
"un albero privato che ha una valenza estetica pubblica, nel senso che prospetta su una via e può essere goduto da tutti, non dovrebbe poter essere eliminato come si farebbe con un vecchio muro"

E ancora:
"rinnovo ai privati, condomini, amministratori del verde, giardinieri, amministratori di condominio, la preghiera: pensateci non una ma dieci volte, prima di eliminare un albero adulto, e che le ragioni siano valide ed inoppugnabili!"

Aggiungo fra i destinatari  della mia filippica di gennaio scorso le Associazioni che si occupano di rispetto e conservazione del verde: fate qualcosa perchè sia reso meno facile l'abbattimento di alberi che, ancorchè privati, rappresentano patrimonio pubblico e che, come dice quella pubblicità, non si posseggono mai completamente, ma si custodiscono e si tramandano.