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mercoledì 30 maggio 2018

Il giardino informale del Lantana Resort apre al pubblico

Nel mese di ottobre 2016 avevo segnalato (post del 14/10/16) l'entrata, fra i soci dell'Associazione Parchi e Giardini d'Italia (APGI),  del giardino del Lantana Resort di Pula, definito "giardino informale" nel sito dell'associazione (www.apgi.it).

Ero andato a visitarlo, ed avevo riscontrato la bellezza, la cura nella gestione, la ricchezza di specie arboree anche rare; alcuni scorci del giardino li avevo pubblicati nel post citato, e qui aggiungo, per interrompere la monotonia della scrittura, una Plumeria rubra , una rarità da noi(post 8/9/16), fiorita.


La meritoria Associazione organizza, con modalità specifiche per ciascun giardino facente parte dell'Associazione, visite guidate nel corso del prossimo fine settimana.

Naturalmente, mentre per i giardini normalmente frequentabili questa è solo una occasione in più per conoscere o approfondire i tesori verdi di ciò che è sempre accessibile, (penso per esempio all'Orto Botanico o a Monte Urpinu), per i giardini privati è invece una occasione assolutamente peculiare, non ripetibile se non in tempi lunghi.

Insomma, un po' come è stato per l'iniziativa del FAI e l'apertura eccezionale dell'aeroporto militare di Elmas (post del 6/4/18), ma specializzata per i tesori verdi; ecco perché questa dell'APGI mi sembra una grande opportunità.

Chi fosse interessato alla visita guidata, prevista in vari orari per domenica 3, al giardino del Lantana Resort,  può prendere contatti direttamente con la struttura, per email o telefonici, secondo quanto indicato nel sito dell'APGI. 

martedì 29 maggio 2018

Terramaini, incomincia lo spettacolo!

Ed incomincia alla grande, complice l'inverno piovoso, il grande caldo che tarda ad arrivare, la cura con la quale questo grande parco continua ad essere tenuto.


Già prima di entrare, veniamo accolti dai graziosissimi Tigli , Tilia europaea (post del 16/5/12) che, non avendo ancora cominciato a soffrire per il grande caldo, si presentano con il loro abito migliore.

Carichi di giovani foglie, aggraziati nella forma, fioriti e con le brattee chiare in bella evidenza,  questi Tigli costituiscono sicuramente uno spettacolo da ammirare. 

Dentro ci perdiamo nell'enorme (per i parametri cagliaritani) verdissimo prato, che quasi ci trasporta in qualche parco inglese.




E questi? Sono i fiori di una Grevillea robusta (post del 30/5/11), affascinanti spazzole di colore arancio.

E questo è solo un assaggio; ci sono le Strelitzie giganti fiorite all'ingresso, ed aspettiamo la Cesalpinia,  l'Agapanto, l'Albizzia, la Duranta, la Parkinsonia ........e tante altre, per allietarci  durante tutta l'estate.

Unica notazione critica, non riguardante le piante: ho visto bambini correre in bicicletta come forsennati, mettendo a rischio la propria e l'altrui incolumità, o usare gli attrezzi ginnici per adulti come giochi, con il rischio concreto di farsi molto male. Si potrebbe ipotizzare un guardiano-ronda che, con apposita pettorina di riconoscimento, svolga un servizio di supervisione e, all'occorrenza, di bonario richiamo ai pargoli iperattivi?

martedì 22 maggio 2018

Il giardino rinnovato è aperto al pubblico!

Il giardino di cui parlo è quello all'angolo fra via Dante e via De Gioannis, dove un tempo sorgeva l'Istituto Biochimico Sardo, ed oggi sorge una bella struttura destinata ad uffici ed attività commerciali.

Me ne ero occupato in due occasioni, con riferimento naturalmente al giardino; la prima per stigmatizzare l'eliminazione di una splendida Fitolacca dioica (post del 18/6/11), la seconda per rovesciare il giudizio, almeno parzialmente (post del 18/10/11), essendo stato realizzato nel mentre un giardino molto bello, che comprendeva fra l'altro, guarda un po', una nuova Fitolacca dioica (indice di pentimento?)



E veniamo ad oggi, a distanza di quasi sette anni: il punto negativo rimasto, e cioè di poter godere del giardino solo da lontano essendo escluso l'accesso a quest'area salvo che per gli uffici, è superato; infatti è stato aperto di recente un bistrot che consente a chiunque di noi, anche solo per prendere un aperitivo, di godere da vicino di questi spazi verdi.

Ecco allora una immagine dall'interno, con lo sfondo del Tribunale dei Minori, nella quale notiamo un Olivo, una Palma nana e, naturalmente, la nuova regina Fitolacca, che in questi anni si è allargata da par suo.

Qui a destra una vasca con Papiri, della quale ignoravo fino a ieri che esistesse, mentre sullo sfondo svetta una vecchia Palma da datteri.

Sulla sinistra si intravedono alcuni esemplari di Tipuana speciosa, già piuttosto grandi,  e poi nel giardino ci sono Oleandri, Strelitzie, Lantane ed altre specie.

Se è vero che in questi fabbricati sarà anche aperto un market, e che saranno resi disponibili  parcheggi interrati, possiamo concludere che l'accessibilità al pubblico sarà a breve completa, e per quanto riguarda il giardino il mio giudizio critico di tanti anni fa sarà definitivamente cancellato!

martedì 15 maggio 2018

Da noi è presto, ma più a sud.....

Oggi presento una piantina di Cappero, Capparis spinosa, che incomincia la fioritura. E ve la presento nella sua terra di elezione, la Sicilia, ed in particolare a Cefalù.

Ecco un primo fiore sbocciato, con il fascino dei lunghi stami violacei sopra i petali bianchi; tutt'attorno si intravedono altri boccioli, quelli cioè che diventeranno, opportunamente conservati, la squisitezza culinaria che conosciamo.

Il Cappero è riconosciuto prodotto tipico siciliano, e la varietà di Pantelleria si fregia del marchio IGP.

Essendo reduce da una recente visita in Sicilia, mi sembra giusto offrirle questo riconoscimento, in attesa che anche i nostri arbusti ci offrano lo spettacolo (post del 4/7/16) de Sa Tappara Casteddaia.

La curiosità che dei Capperi mangiamo normalmente i boccioli di fiore si somma con una seconda curiosità, che non conoscevo, e cioè che, soprattutto in Sicilia, si mangiano anche i frutti, detti cucunci, trattati nello stesso modo dei fiori.  A conferma della generosità di questa umile piantina, che sa crescere in terreni impossibili senza chiedere niente.

venerdì 4 maggio 2018

Effetti di questa strana primavera

Una primavera così piovosa, e soprattutto con pioggia così concentrata come nei giorni scorsi, è difficile ricordarla, nemmeno ai tempi d'oro della Fiera.

Naturalmente, a prescindere dai prevedibili disagi, siamo tutti felici che i bacini si siano riempiti e, per quanto riguarda la nostra attenzione alla natura, che la terra respiri e viva, e le piante si preparino ad affrontare la calura estiva senza grossi affanni. Inoltre, possiamo godere per qualche giorno in più delle fioriture di campagna, che si offrono con il loro incomparabile spettacolo.

Ecco allora la Rosola, o Cisto rosa, ripreso nella zona di Is Concias, in agro di Quartucciu, come gli altri fiori di oggi.

I fiori di questo Cisto sono caratterizzati dai petali grinzosi, e sono i più grandi fra le varie specie di questa pianta, comunissima nella nostra campagna.

Se vogliamo trovare una sottospecie più rara, dobbiamo cercare quella con i fiori di tonalità violetta.



Se invece vogliamo una fioritura più comune di quella rosa, ecco il Cisto bianco, detto anche femmina per motivi che ignoro, stretto parente del congenere Cisto marino.

Questi Cisti, piante di grande rusticità, sono capaci di resistere al nostro terribile caldo estivo perdendo la gran parte delle foglie per evitare la dispersione della poca acqua che circola nella pianta (post del 31/8/14).



Infine, un'altra pianta comunissima, l'Asfodelo, Asphodelus ramosus,  che espone l'infiorescenza a pannocchia in cima al lungo asse fiorifero, detto scapo, caratteristico di questa specie.

L'Asfodelo è una pianta che normalmente  segnala un degrado del suolo per eccessivo pascolo o incendi, ma non si può negare un certo fascino, anche quando si presenta in foltissimi gruppi (post del 20/4/15). 

Insomma, un suggerimento, banale ma sentito: andate in campagna, adesso, a camminare in mezzo al verde!

martedì 1 maggio 2018

La Sophora di S.Efisio

Mi direte: a S.Efisio vengono attribuite le cose più diverse e più strane, in forma di miracoli, da quando nel 1656 bloccò la peste che imperversava in Sardegna, ma che gli venisse attribuita una Sophora non si era mai sentito.

Ebbene, lo faccio io. In fin dei conti un po' miracolato lo è questo albero, se dalla fine del 1800 è riuscito ad arrivare a noi in ottima salute, ripetendo il suo ciclo vegetale annuale pur nelle ristrettezze del luogo nel quale vive. Eh sì, perché sto parlando della Matriarca di Stampace (post del 16/2/13), la Sophora japonica di via Santa Restituta che vive a 20 metri dalla chiesetta dedicata al martire guerriero.




Eccola qui, in tutto il suo splendore primaverile, con le nuove foglioline che si affiancano  ai baccelli strozzati prodotti l'anno scorso.

E' stata drappeggiata anche lei, in onore del santo, come le finestre ed i balconi della zona; certo, il drappeggio non è grande cosa, sembra quasi un cartello che avvisa dell'ostacolo, ma bisogna sapersi accontentare.





Ecco invece i bei drappeggi che ornano i prospetti delle case di fronte alla piazzetta.

Allora, io ribadisco il suggerimento che avevo dato ai concittadini di Stampace nel post citato, e cioè quello di farsi carico della Sophora di S.Efisio come un orgoglio del quartiere, presentandola ai passanti e curandola al meglio, anche con i drappeggi per la ricorrenza del primo maggio.