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Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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sabato 18 giugno 2011

Risposta ad un quesito: perchè quei Ficus?

Mi scrive Marco che mi pone un quesito, diciamo così, di tipo tecnico-urbanistico, riguardante gli alberi che sono nell'aiuola spartitraffico di viale Colombo: mi chiede cioè se non stiano diventando troppo ingombranti e pericolosi con le loro radici che cominciano ad invadere la carreggiata, e se non sarebbe opportuno sostituirli con altre essenze.

Innanzitutto ringrazio Marco per i complimenti e gli confermo che gli alberi in questione sono Ficus Retusa, dei quali abbiamo parlato in più occasioni (ricordo al riguardo l'efficacia dello strumento di ricerca del blog per "ripescare" in maniera mirata i post di interesse); richiamo solo in link il post del 3/11/10 nel quale citavo un esemplare di Ficus Retusa cresciuto sulla strada, in barba al manto d'asfalto.

Il Ficus in parola è senz'altro molto invadente con le sue radici, le cui dimensioni peraltro sono motivate (dal suo punto di vista, naturalmente!) dalla chioma fittissima che quest'albero sviluppa crescendo; pensiamo solo alla situazione di viale Merello che in certi tratti, soprattutto se percorso a piedi, fornisce una idea precisa della capacità e della forza di penetrazione delle radici di quest'albero. Se non si presta grande attenzione sono guai, soprattutto per gli anziani, per non dire di passeggini e similari.

Detto questo, per questo motivo ma non solo (pensiamo agli uccelli che nidificano per esempio in piazza Jenne), i Ficus Retusa sono stati e sono spesso oggetto di forti polemiche, che spesso interessano tutta la città anche per la eco che ne fornisce la stampa locale; il loro periodico sfoltimento, fino al taglio radicale dei rami, è un'opera meritoria, oltre che necessaria. Non so dire però se, da un punto di vista tecnico, questi interventi blocchino la crescita delle radici o semplicemente la rallentino; io credo a questa seconda ipotesi, per cui le potature non sono comunque risolutive.

L'unico intervento risolutivo, temo, è l'eliminazione, o il trasferimento in altro sito, azione sperimentata con successo negli ultimi anni, per esempio per le vecchie piante di via Amat ante-parcheggi: questa specie di piante è così robusta che regge indenne anche questa estrema offesa (per lei).

Qui si innestano i  discorsi urbanistici ed anche sociali, con aspre battaglie fra fautori e detrattori di interventi radicali, di cui leggiamo quasi tutti i giorni sulla stampa; al di là delle posizioni preconcette, io suggerirei il raziocinio e la valutazione caso per caso, fra enti preposti e popolazione interessata, anche in funzione del "valore" del tipo di pianta. Per esemplificare, e credo di essermi già espresso in tal senso, meglio rinunciare ad un Ficus, di facile crescita e del quale abbiamo centinaia di esemplari, che ad una augusta Araucaria, magari con valore anche simbolico. Per fare un altro esempio non trovo scandaloso, valutati tutti i pro ed i contro,  che si proceda ad eliminare alcuni dei Ficus di piazza Garibaldi; ho trovato invece scandaloso che si sia consentita l'eliminazione di una splendida  Phitolacca Dioica, anche se all'interno di un cantiere privato, che viveva all'interno dell'ex Istituto Biochimico fra via Dante e via De Gioannis.

Mamma mia quanto mi sono dilungato, senza rispondere a Marco e senza neanche l'alleggerimento di una foto!  Chiudo allora  affermando che il caso specifico di viale Colombo, temo, sarà uno di quelli sui quali si dovrà obbligatoriamente intervenire, ma credo altresì che le priorità ed i pochi fondi a disposizione (gli espianti di questi alberi sono sicuramente molto costosi) faranno procrastinare molto a lungo l'intervento, salvo situazioni di vero pericolo per la circolazione.