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giovedì 26 novembre 2020

I lavori a Su Siccu e gli alberi

 Sta per terminare la prima fase dei lavori di riqualificazione nella Calata dei Trinitari, il tratto di Su Siccu che comprende le società sportive (Lega Navale, Rari Nantes, Aquila, Canottieri); entro l'anno sarà ripristinato il traffico automobilistico, dopo qualche mese sarà inaugurata la passeggiata pedonale, in continuità con quella già esistente. Un altro bel passo per migliorare il rapporto della nostra città con il mare. 

I lavori vanno avanti da diversi mesi e sono stati molto impegnativi, con grandi scavi, sottoservizi, varie opere in calcestruzzo: e gli alberi, ci chiediamo, come escono da questi mesi di sconquassi?


Cominciamo da chi, almeno apparentemente, non ha sofferto per niente: gli esemplari di Pinus canariensis dell'Aquila, che vi ho già presentato (post 21/11/15), e che si stagliano alti e belli, ai margini della nuova spianata di cemento.
Forse avranno perso qualche radice, ma niente che li possa impensierire.


Un po' più preoccupante la situazione dei Ficus retusa, che si sono trovati in mezzo ad una tempesta di scavi, pozzetti, muri di cemento, riduzione significativa del loro pane radicale, come si nota dalla foto. 

Supereranno questa prova? Io credo di sì; la loro proverbiale resistenza e capacità di sopportare le peggiori sevizie, caratteristiche delle quali abbiamo più volte parlato, avranno ragione del terremoto al quale sono stati sottoposti. 

Sopravvivranno, regalandoci ancora la loro ombra; purtroppo la caduta dei piccoli frutti imbratterà prematuramente il nuovo basolato e gli arredi urbani in pietra bianca, a meno che non si sia pensato a come evitare il problema lasciando opportuni spazi liberi sotto le chiome.

L'unico Ficus che potrebbe essere, volutamente, sacrificato, è quello anarchico che ha deciso di crescere dalla parte del mare (post del 3/11/10 e del 21/11/17), e la cui presenza è probabilmente incompatibile con la realizzazione della passeggiata. Staremo a vedere, ma la perdita di un solo esemplare credo che potrebbe essere messa in conto senza disturbarci troppo. 




mercoledì 18 novembre 2020

L'esplosione gialla

 Chi passa in via Dei Conversi in questo periodo, a piedi, in bicicletta o anche in macchina, difficilmente non viene attratto da due alberi di colore giallo oro, che soprattutto di mattina risplendono luminosi. Siamo nel tratto basso della via, quello dove recentemente ho segnalato la probabile presenza di piante di Stramonio (post del 4/10/20).  

In realtà non sono alberi gialli, ma è la strepitosa fioritura di un arbusto rampicante molto comune anche se dal nome sconosciuto, il Senecio angulatus, che si è impadronito con la sua invadenza di due alberi, utilizzandoli come supporto di elevazione. 

Il nome Senecio indica un genere di piante che comprende centinaia di specie, essenzialmente arbustive e per questo non trattate nel blog, a parte una digressione per la Senecio cineraria (post del 24/5/11); oggi però non potevo non presentarvi questa attrazione.

Il Senecio rampicante,  dicevamo, è una pianta molto comune, e bisogna dire che non gode di grande fama: bruttina quando non è fiorita, invadente e fastidiosa, si infila dappertutto con i suoi rami e le sue foglie carnose, soffocando la vegetazione circostante; insomma, non ne avremmo certamente parlato se non ci fossimo imbattuti, in questa stagione nella quale le fioriture sono poche, in uno spettacolo come questo.

Ecco a destra un particolare della fioritura, con i fiorellini stellati a 5 petali riuniti in corimbi, per attirare meglio gli insetti impollinatori.

Si vedono anche i fusti succulenti violacei e le foglie grasse a margine dentato.

In definitiva, se non l'avete già apprezzato, vi suggerisco di passare in via Dei Conversi con il sole mattutino per apprezzare questo spettacolo; in questo caso il Senecio rampicante merita la nostra ammirazione. 

   
 

venerdì 13 novembre 2020

Autunno verde a Terramaini

Lo so, il verde non è il colore tipico dell'autunno, ma se fate un giro in questi giorni nel parco di Terramaini capite il perché del titolo di questo post. Sarà il freddo che non arriva, saranno le tante specie di alberi sempreverdi presenti,  sarà la composizione e la alternanza fra alberi e prati, ma il verde è il colore tuttora dominante.

Il parco è bello e ben tenuto, le persone ci vanno volentieri, gli alberi si trovano bene e lo dimostrano crescendo; basta scorrere le fotografie che accompagnano il primo dei tanti post dedicati a questo spazio (post del 11/1/11) per rendersene conto; giovani virgulti che fanno tenerezza se confrontati con la situazione odierna, come si può riscontrare con una piacevole passeggiata. Ad ulteriore conferma, ecco alcune foto attuali.


     


Prato e gruppetto di Washingtonia filifera.



Dal boschetto di Schinus molle si traguarda il grande prato.




Una Parkinsonia aculeata, fiorita!





Il viale dei Ficus rubiginosa, dal tronco liscio e sottile rispetto alla grande chioma semisferica.






Ed infine, ma giusto per volerlo trovare e per non dire che sto imbrogliando, il colore autunnale di un arbusto di Melograno.




sabato 7 novembre 2020

Un peculiare arbusto, il Rhus laevigata

E' sempre un piacere classificare una nuova pianta da aggiungere al mazzo di quelle inserite nel blog: oggi è successo, e sono qui a presentarla.

Si tratta del Rhus laevigata, un grosso arbusto del quale vediamo un esemplare rappresentativo, con molti decenni di vita, che si trova nel giardinetto di  via Anfiteatro, vicino al Palazzo delle Scienze.

Devo ringraziare Marella che mi ha segnalato questo esemplare e mi ha fatto riprendere una identificazione che già avevo in sospeso, da quando avevo notato un altro esemplare, allora per me sconosciuto, ai Giardini Pubblici.


La peculiarità di questo arbusto sono le foglie tripartite a 3 lobi lanceolati, con quello centrale più lungo degli altri due. 

Nella foto a destra si notano le foglie ed anche le piccole drupe, che ci indirizzano verso la famiglia di appartenenza: quella delle Anacardiacee, la stessa famiglia del nostro comune Lentisco e del pistacchio.

Sul nome di questo arbusto regna un po' di confusione anche nei testi specialistici, che lo classificano anche come Searsia laevigata; allo stesso modo l'arbusto in questione non possiede un nome comune univocamente individuato, anche se è spesso citato come Sommaco.


 Abbiamo parlato dell'esemplare di Rhus in via Anfiteatro e di quello dei Giardini Pubblici, ma questo arbusto/alberello si trova anche con alcuni esemplari all'Orto Botanico; nella foto a sinistra è ripreso uno di questi, che ci mostra un'altra peculiarità, oltre alla forma della foglia: la pluralità dei fusti che si dipartono dall'unico ceppo.

Questa è una caratteristica tipica degli arbusti, ma che qui si nota in maniera particolare, anche se non riguarda tutti gli esemplari.

Insomma un arbusto interessante, che vale la pena di conoscere e riconoscere. 
 

martedì 3 novembre 2020

Voi avete il balcone? Io no!

 Ma non per questo rinuncerò a coltivare i fiori, per il mio piacere e per quello di chi passa di sotto!


Questo è il pensiero di questa signora affacciata alla finestra, quando incontra gli sguardi stupiti ed ammirati di chi passeggia per strada.

Ecco, non ho resistito a proporvi questa immagine, da me scattata tanti anni fa a San Sebastian, nella Spagna del nord ovest, quando l'altro giorno sfogliavo un vecchio album di fotografie: mi pare che rappresenti bene che cosa si può ottenere con la risolutezza, per raggiungere i propri obiettivi, anche quando le condizioni al contorno consiglierebbero di lasciar perdere.

Ma possiamo inventare anche una storia attualizzata, consona ai tristi giorni che stiamo vivendo: la signora è stata bloccata in casa dal lockdown avendo superato, secondo qualcuno, l'età per considerarsi uguale agli altri esseri umani, ed ha reagito così.
 
Mi circondo di colori, verde, rosa, rosso e fucsia, per non pensare troppo alla cretineria di quei politici che mi vogliono tenere chiusa dentro.