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sabato 27 settembre 2014

Degrado verde in una bella via fra Stampace e Castello

Parliamo, su segnalazione di Rodolfo che ringrazio, della salita di S.Chiara, nell'ultimo tratto che conduce dalla piccola rotatoria della Fabbrica di S.Anna all'ingresso carrabile del Rettorato ed alla via Università.

Un tratto di strada, che da un punto di vista toponomastico credo faccia ancora parte di via Cammino Nuovo, breve ma di importanza strategica, dato che collega Stampace con Castello/S.Croce, attraverso le scalette e l'ascensore per i pedoni, ed il grande parcheggio di Cammino Nuovo per gli automobilisti; un tratto percorso giornalmente da migliaia di persone, fra cui in questo periodo moltissimi turisti.

E' un percorso affascinante quello che si arrampica da piazza Yenne, con un vista sulla città che progressivamente si allarga, fino ai panorami dello spiazzo-giardino del Rettorato o, ancor più, di via S.Croce.

Questa lunga premessa ci porta ad affermare quanto sarebbe importante che questa strada fosse curata al massimo, anche per gli elementi di arredo urbano che a noi stanno più a cuore, cioè gli alberi. E' infatti segnata da un doppio filare di Robinia pseudoacacia (post 24/4/11), o forse sarebbe meglio dire era: guardate come sono ridotti gli alberi, un tempo dotati di grandi fronde e fiori primaverili profumati.


Alcuni alberi non esistono più come si vede dal buco a sinistra, alcuni sono stati "scalzati via" e sostituiti dagli invadenti Ailanti, altri sono nelle condizioni di quello fotografato a destra.

Un grave degrado generalizzato, fra l'altro incomprensibile: vecchiaia? malattia? funghi? armi chimiche dell'Ailanto? Non lo so, ma so per certo che bisognerebbe intervenire, e presto.



Ecco un'altra foto, che comprende un gruppo di turisti spagnoli in transito: sembravano molto soddisfatti del loro tour, ma la vista di questi poveri semischeletri non deve averli sicuramente affascinati!

giovedì 25 settembre 2014

La riqualificazione del Lazzaretto e le Melie


  

I lavori di riqualificazione dei piazzali antistanti il Lazzaretto di S.Elia, e più in generale i lavori di sistemazione del lungomare, sono ormai ad uno stadio di realizzazione avanzato; si intravede per ampi tratti il compimento di una vera rivoluzione cagliaritana, il nuovo rapporto fra Cagliari ed il suo mare.

Abbiamo già parlato di questa rivoluzione, con riferimento alla zona  antistante lo Spazio Grandi Eventi ed alla zona di Su Siccu (post del 27/10/13), naturalmente con occhio rivolto soprattutto al verde; in quella occasione criticavo la scelta del Lecci, in questa mi complimento invece per la scelta di un grande numero di alberelli Melia azedarach che sono stati sistemati nel parcheggio del Lazzaretto.

 Il Lazzaretto, di cui vediamo a sinistra l'ingresso, dalla strada del vecchio Borgo S.Elia, era una bella struttura museale con un brutto e degradato contesto tutto attorno; adesso sta cambiando tutto, ed il contesto diventa bello, come si può già intravedere anche se è ancora transennato.

Vediamo a destra lo spiazzo a prato vicino all'ingresso della struttura, e sullo sfondo alcune Palme; anche sul lungomare erano previsti filari di Palme, poi correttamente sostituiti, causa punteruolo rosso, con Lecci, Carrubi, Lentischi.
Sul Leccio mi sono già espresso; ottima invece la scelta dei Carrubi e dei Lentischi (forse più precisamente alberelli di Terebinto).

E veniamo finalmente all'albero, uno dei miei prediletti, che entra nel titolo del post: la Melia azedarach, che  punteggia con un gran numero di giovani esemplari il futuro parcheggio, come si vede nella foto a sinistra, ripresa dalle pendici del vecchio borgo.

Veramente un'ottima scelta;  questi alberi crescendo, oltre a mostrarsi nella loro eleganza intrinseca, aiuteranno a camuffare la bruttezza che accompagna qualsiasi parcheggio di auto.



Tanto per capirci, vi ripropongo la foto di un vecchio post (post del 5/3/12) relativa ad una Melia di Marina Piccola, con lo stesso microclima  di quelle di cui stiamo parlando; penso che l'effetto di insieme delle Melie del Lazzaretto, nelle varie stagioni che vivranno da qui a qualche anno, sarà veramente notevole.










lunedì 22 settembre 2014

Treewatching 3, il Ficus religiosa

Dopo l'Ailanto, che ha inaugurato la serie, ed il Ficus elastica, dedichiamo oggi la nostra speciale attenzione di treewatchers (guardoni del verde, da ora in poi) al Ficus religiosa di via S.Lucifero, unico esemplare pubblico cagliaritano a me noto.

Questo albero, già oggetto più volte della nostra attenzione (ultimo post del 28/7/13), merita di essere messo sotto la lente del guardone durante tutta l'estate, dalla nascita delle nuove foglie rosse (vedi il post citato) fino alla caduta dei piccoli frutti, che avviene proprio in questi giorni.

Procediamo allora con alcune immagine commentate.



A figura intera, questo Ficus mostra la sua ragguardevole dimensione, che lo fa svettare ben al di sopra dei Carrubi e degli Olivi che lo affiancano.




Un tenero ramoscello con le foglie ancora rosse, davanti al possente tronco dalla corteccia liscia e chiara, già diviso alla base, come spesso accade a questi Ficus.





Alcune foglie in controluce, con in evidenza l'eleganza d'insieme ed il lungo apice, al quale fa riscontro un lunghissimo picciolo; quest'ultimo elemento favorisce l'ondulazione delle foglie al vento, piacevole da osservare.




Infine, a titolo di curiosità come spesso faccio, vi presento la seconda vita alla quale sono destinate le foglie più grandi di questo albero, nei paesi dove è considerato sacro e chiamato Albero  di Bo, o dell'illuminazione di Buddha: essiccate e dipinte le foglie diventano oggetti  di arredamento, così.



Tanti anni fa, anche a Cagliari, giravano per le case molti ragazzi, provenienti dall'India o dallo Sri Lanka, e proponevano in vendita le foglie dipinte per pochi soldi; da una di esse, montata su cartoncino nero, è tratta la fotografia.



venerdì 19 settembre 2014

Piccolo borgo verde

Oggi è giorno di indovinello, relativo ad una immagine di serenità verde che potrebbe alleviare l'afa terribile di questi giorni. Dove siamo?


Un piccolo piacevole borgo, sfondo montano sulla sinistra, begli alberi sulla destra (due Washingtonie, un Pioppo cipressino, una Magnolia), un agrumeto in basso.

Allora, indovinato? No? Ve lo dico io: siamo a S.Gregorio, sulla SS 125, dove alcuni nostri bisnonni nell'800 avevano realizzato una serie di case per la villeggiatura estiva.

A quei tempi le vacanze al mare non esistevano proprio, ed i cagliaritani abbienti andavano in collina a cercare refrigerio dalla calura estiva. A metà del secolo scorso il borgo ha cominciato a perdere il suo ruolo originario, per divenire meta delle passeggiate domenicali in auto negli anni della prima motorizzazione di massa.

Oggi questo grumo di case in comune di Sinnai appare, diciamo così, obsoleto, ma è vivo e mantiene il suo fascino di silenzio e verde,  e merita senza'altro una passeggiata.

martedì 16 settembre 2014

Le grasse di via Verdi

Lungi da me l'intenzione di offendere signore e signorine sovrappeso, tanto più di una intera via cittadina!  Parliamo invece di piante succulente, appunto grasse nel parlare comune, che si trovano in un piccolo giardino privato di via Verdi 26 a formare un simpatico gruppetto, assolutamente peculiare; mi sono state segnalate da una amica del blog, Stefania, che ringrazio.


Eccole qua, allineate nella parte destra del giardinetto. Sono tutti e tre begli esemplari, ma spicca in particolare la Beaucarnea recurvata  di sinistra, molto bella e con il suo caratteristico piede rigonfio, purtroppo non visibile in foto.
La Beaucarnea (già Nolina) è quella che espone un esemplare enorme nel giardinetto del Banco di Sardegna (post 17/1/11), ma naturalmente è presente anche all'Orto Botanico.

Al centro, un po' costretto dalle vicine, un Pachipodium lamerei, del quale abbiamo parlato anche recentemente (post del 24/8/14), orgoglioso della sua fioritura bianca. La fotografia non gli rende merito, bisogna passare a vederlo.

A destra una Yucca, la più comune delle tre, comunque in ottime condizioni, e che penso si stia preparando anche lei alla bella fioritura di ottobre (post del 16/10/13).
Il giardinetto si completa poi, a sinistra dell'ingresso della casa, con una Cycas ed un'altra Beaucarnea, fiorita.

Non possiamo che apprezzare la lungimiranza di chi ha effettuato le scelte botaniche, privilegiando per questo piccolo spazio piante che non disturbano né con le radici né con chiome invadenti, ma assicurano comunque sufficiente verde e sicura valenza estetica.

Via Verdi, ricordo in conclusione, è la famosa (o famigerata?) via cittadina unica per il doppio filare di Pini domestici, molto scenografico finché è durato; i Pini, messi a dimora negli anni 70 del secolo scorso e miseramente caduti quest'anno sotto i denti delle motoseghe comunali, dopo il crollo accidentale di uno di essi (post 5/2/14), hanno lasciato il posto ad Aranci, che temo assumeranno l'aspetto di quelli di via Pergolesi, cioè triste.


 

domenica 14 settembre 2014

Il frutto coronato del Melograno

La melagrana, frutto dell'omonimo albero, è in piena fase di maturazione, e mostra la sua bellezza nella forma e nel colore, che cambia dal verde al giallo, all'arancio, al rosso con una serie infinita di sfumature.

La Punica granatum, appunto il Melograno, è stata già oggetto della nostra attenzione per il fiore (post del 19/5/13) e, di sfuggita, anche per il frutto fotografato alla Cittadella dei Musei (post del 13/8/12).

Proprio perché ne abbiamo parlato di sfuggita è opportuno che riparliamo di questo splendido frutto, della sua testa coronata e del suo cuore rosso, con i semi disposti secondo geometrie stupefacenti.


Ecco una melagrana del gruppetto di alberi di via Lione, nella piazza dietro al  market di Genneruxi.

Dicevamo della testa coronata, di grande valore simbolico anche se nel frutto appeso è rivolta verso il basso:la melagrana è stata usata in araldica, ma anche per infinite nature morte dai pittori, e come tema decorativo di stoffe e tovaglie.
E' anche un fondamentale simbolo religioso, per i richiami alla fertilità, alla perfezione divina, alla nostalgia per la terra promessa.

Insomma possiamo dire che la melagrana è uno dei più citati frutti del bacino del mediterraneo, se è vero che ha anche dato il nome ad una città spagnola, appunto Granada.

Purtroppo i Melograni non sono molto presenti a Cagliari, per lo meno negli spazi pubblici, anche se la loro piantumazione appare in ripresa; sono invece ancora presenti in spazi privati, dove spesso si trovano esemplari vecchissimi, come per esempio nella villa Carboni in via S.Michele.


Questi alberi sono molto più presenti nei paesi dell'interno, dove sono curati e pienamente apprezzati per quello che valgono; per esempio l'esemplare di destra carico di frutti appartiene al cortile di un piccolo, piacevole e ben tenuto museo di Mandas.

Non posso chiudere senza un cenno agli aspetti gastronomici della melagrana: non è molto consumata tale e quale, per la scomodità della preparazione e la presenza dei semini; è invece sempre più apprezzata come succo, recentemente da noi e da sempre nei paesi orientali. Per esempio ad Istanbul viene spremuta per strada con appositi attrezzi ed offerta ai passanti. Fra l'altro la melagrana ha contenuti di grande valenza dietetica ed azioni positive per il nostro organismo.

In definitiva, un frutto con grandi pregi estetici, ornamentali, gastronomici: che cosa vogliamo di più?

giovedì 11 settembre 2014

Prepariamoci al meglio!

Oggi sono contento di rovesciare un modo di dire usatissimo, che prevede che ci si debba sempre preparare al peggio: no, oggi ci prepariamo al meglio, se la preparazione consiste nel cominciare ad ammirare le Jacarande, che accompagnano dappertutto il nostro andare per la città, e che si preparano alla seconda fioritura.

La Jacaranda, ne abbiamo già parlato, ha un ciclo vitale spostato in avanti rispetto agli alberi cagliaritani che perdono le foglie: mentre gli altri soffrono il caldo, ed a settembre sono già mogi che attendono l'autunno (p.es gli Ippocastani, i Tigli, le Catalpe ......), le Jacarande, dopo la fioritura senza foglie di giugno, d'estate sono una esplosione di verde, ed a ottobre offrono la seconda fioritura, mescolando verde e violetto in uno spettacolo esaltante.


Ecco allora una prima grande pannocchia di fiorellini predisposta da questo esemplare del parco di Terramaini: comprende forse una cinquantina di fiorellini tubulosi.

Insomma con questa seconda fioritura la Jacaranda si prenderà tutta la scena, dato che la concorrenza ottobrina sarà decisamente scarsa, e certamente non così distribuita.

Questa visione forse allevierà qualche nostro piccolo affanno umano tipico della stagione autunnale.

lunedì 8 settembre 2014

Un'altra strada delle Magnolie

In un vecchio post del 2010 (post 8/11/10) presentavo via Copernico come la strada delle Magnolie; ne abbiamo parlato anche successivamente, e tuttora questi begli alberi caratterizzano la strada e gratificano la vista di chi la percorre.

Oggi però scopriamo che via Copernico ha una compagna di ventura, e precisamente via Cavalcanti a Su Planu: via stretta e sinuosa (sull'assetto urbanistico del quartiere è meglio stendere un velo), però gradevole e sicuramente abbellita dalle Magnolie.



Ecco un gruppetto che costeggia la strada dall'interno del giardino condominiale; sono più piccole di quelle di via Copernico, sicuramente più giovani, ma anche più sane.

A destra un altro scorcio della via, che mostra  gli alberi che occupano ambedue i lati; anche in questo caso, bisogna ringraziare la lungimiranza dei costruttori o di chi comunque ha coordinato la piantumazione iniziale, che non credo sia stata casuale o semplicemente imitativa per tutti i condomini che affacciano sulla via.

Se un po' di lungimiranza e coordinamento ci fossero stati anche per l'urbanistica questo quartiere sarebbe decisamente migliore; infatti è molto dotato di verde, al di là delle Magnolie, e può vantare diversi grandi alberi ed un simpatico piccolo parco.
Vale comunque la pena, per noi cagliaritani in senso stretto (ricordo che Su Planu è comune di Selargius) andarci a fare una passeggiata.

sabato 6 settembre 2014

Almeno ci sto provando!




Almeno ci sto provando! Questo potrebbe dire la Palma della foto, all'inizio di Viale Regina Elena, in risposta ai sorrisetti ironici ed ai lazzi dei passanti.


Certo ci sta provando, e dobbiamo apprezzare lo sforzo, anche se il nuovo ciuffo di foglie non è proprio in asse rispetto al tronco; ci sta provando, e questo rende onore a lei ed a chi la ha  aiutata con gli opportuni trattamenti.

Non è la sola Palma delle Canarie che si vede in giro per la città con buffi ciuffetti di nuove foglie; c'è un certo numero di esemplari, in varie zone della città (p.es.  alla Darsena) che stanno provando la difficile strada della rinascita, dopo lo tsunami dei coleotteri.  Ci riusciranno? Non lo so, ma lo spero:  riprenderemo volentieri ad apprezzarle nelle nostre passeggiate, guardandole con quel po' di tenerezza e di orgoglio che si deve ai reduci, anche se fuori asse!

mercoledì 3 settembre 2014

Una Palma sconosciuta

Oggi inauguriamo un nuovo gioco: non sono io che identifico una pianta, ma chiedo a voi lettori di farlo. In realtà più che un gioco è una necessità, perché parliamo di una Palma che io non so identificare. Mi chiede lumi Bruno, inviandomi la foto, che vedete qui sotto, di un esemplare ripreso nel parco di Villa d'Orri, sulla vecchia strada per Sarroch.

E' una bella Palma di bassa altezza, non so se per questioni di età o per caratteristica della specie, con foglie azzurrine simili a quelle del genere Phoenix, ma che certamente non è né una Palma delle Canarie né una Palma da datteri.
D'altronde le Palme sono piuttosto difficili da classificare, costituiscono un mondo a sé nel regno vegetale, ed i canoni normali di identificazione cadono in difetto.

Abbiamo anche una fotografia dei semi, con un regolo che consente di quantificarne la dimensione.

Resto in attesa fiduciosa di qualche indicazione, anche sulla eventuale presenza di esemplari in città, per soddisfare la curiosità di Bruno ed incrementare il "portafoglio Palme" del blog, fin qui piuttosto scarno.