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mercoledì 31 luglio 2019

Un altro maledetto insetto nemico delle piante

Non bastavano i tanti nemici, esseri umani compresi, che già maltrattano ed uccidono gli alberi: ora si aggiunge un nuovo maledetto coleottero, a fare compagnia al mai abbastanza vituperato Punteruolo rosso, pluritrattato nel blog (p.es. post 11/2/13). 

Solo che qui non si tratta di Palme, ma di Pini, con l'elemento peggiorativo che mentre il punteruolo predilige una sola specie di Palma (Phoenix canariensis), il nuovo coleottero, Tomicus destruens, non disdegna alcuna specie di Pino per compiere la sua opera distruttrice; sembra però prediligere le pinete litoranee, e questo peggiora ulteriormente le cose.

L'attacco si compie abbastanza in fretta, sembra che nell'arco di un anno un grande Pino sano possa essere portato a morte.

L'unico rimedio efficace pare essere l'utilizzo di esche, costituite da pezzi di tronco che fungono da attrazione per gli insetti; quando le esche, distribuite ai piedi della pineta, si riempiono di insetti, devono essere rimosse e bruciate. Per chi volesse saperne di più, vi rimando ad un interessante articolo del nostro Corpo Forestale, qui 

Aggiungo  che è coinvolta anche la pineta di Santa Margherita, in alcuni tratti della quale un recente sopralluogo del prof. Bacchetta, responsabile del nostro Orto Botanico, ha individuato diversi focolai.

Speriamo che si voglia e si possa intervenire per tempo e con le forze necessarie per impedire un altro scempio al nostro patrimonio arboreo.

sabato 27 luglio 2019

Due nuovi Platani, che bella scoperta!

Definire una bella scoperta quella di due nuovi esemplari di Platano farebbe sorridere un cittadino di qualsiasi città del nord Italia, per non dire europea: ma come, direbbe costui, siamo pieni di Platani che ornano, a centinaia, le nostre strade, parchi e boulevard, ed inondano i marciapiedi delle loro belle foglie morte durante l'autunno, e tu parli di scoperta per due "miseri" nuovi esemplari?

Sì, insisto io, perché a Cagliari il Platano è raro, molto raro: un esemplare a Genneruxi (post del 22/10/18), qualcuno in spazi privati (post del 26/12/10), un peculiare gruppetto a Pirri (post del 17/5/13), e pochi altri.

Quindi è proprio una bella scoperta quella che ho fatto, su segnalazione di Paolo che ringrazio,  dei due begli esemplari che vivono presso l'edificio Sali Scelti del Parco Regionale Molentargius Saline.

Ecco il primo esemplare, che troneggia nel giardinetto di fronte all'Infopoint; elegante, e certamente grande per il nostro metro di misura, anche se è un nano rispetto a tanti fratelli fuori dalla Sardegna (per esempio, cito l'esemplare parigino di cui al post del 20/5/14).

 
E questo è il secondo, nello spiazzo posteriore dove è la sede della Stazione Forestale; forse un po' più piccolo e tondeggiante, ma anch'esso sano e bello.


Preciso comunque che all'interno della nostra Isola i Platani non sono poi così rari, e molti paesi in quota ne sono dotati; per esempio ricordo lo splendido scheletro che ho presentato anni fa, all'ingresso del parco di Laconi (post del 5/3/12).




A sinistra, la elegante foglia palmata multilobata, molto somigliante ad una foglia di Acero e che giustifica il nome scientifico di questi alberi, Platanus acerifolia. 

Infine ricordo che il nome comune di questo albero è, pleonasticamente, Platano comune, e ci riporta a quanto dicevamo all'inizio del post.

venerdì 19 luglio 2019

Il bosco di Chorisie

Non conto più le volte che ho parlato della Chorisia insignis nel blog: l'abbiamo vista e fotografata in tutte le stagioni ed in tanti luoghi cagliaritani, ma anche all'estero, fino a Cuba (post del 28/11/16), dove la Chorisia, o Ceiba speciosa che dir si voglia,  è considerata sacra.

Allora mi sono detto, quando ho ricevuto la fotografia inviatami da Morgana, che ringrazio, ben venga una volta di più!

Eccole qui le Chorisie di Valencia che formano un boschetto. In primo piano un esemplare che rende merito al nome spagnolo di Palo borracho già citato con riferimento ad esemplari di Barcellona (post del 5/9/11), tanto per rimanere in Spagna; gli altri dietro, più piccoletti, hanno il rigonfiamento appena accennato, e sembrano quasi soldatini dietro al generale.

Ci troviamo, per la precisione, nel grande parco urbano dei Jardines del Turia appunto a Valencia, in una splendida mattinata dell'aprile scorso, e gli alberi sono ancora spogli.

Se volete vedere una immagine estiva, con gli alberi carichi di foglie, potete cercare un qualsiasi sito riferito ai citati giardini. 



La Chorisia, in conclusione, sa sempre farsi apprezzare, in ogni stagione ed in ogni luogo.

domenica 14 luglio 2019

La bellezza del Cedro

Il Cedro è un albero bello per antonomasia, sia esso del Libano, dell'Himalaya, dell'Atlante, cioè di una delle tre specie di questo genere di Pinacee.

Ovviamente l'affermazione precedente è valida nel caso di alberi sani, e questo la rende purtroppo di difficile applicazione a Cagliari, dove gli esemplari sani sono in numero modesto, dato che i Cedri non amano il nostro clima. Ho cercato comunque, nelle tante volte che vi ho presentato i Cedri cittadini, di trovare gli esemplari migliori, e vi suggerisco una ricerca nel blog se volete fare un veloce ripasso (richiamo come esempio il post del 2/7/13, relativo ad un esemplare in via Dell'Abbazia); non ho però mai nascosto che, per vedere esemplari veramente belli, bisogna attraversare il mare.


Ed è quello che faccio anche oggi, cioè attraversare il mare, presentandovi questo splendido esemplare che mi ha inviato Ilaria, che ringrazio, di un Cedro cittadino che vive in un giardinetto di Pergine Valsugana, piccola città in provincia di Trento, dove Ilaria si trovava per lavoro.

Bello, alto ed elegante, si staglia contro il tramonto, brumoso ma che pure mette in evidenza le sue possenti branche; da queste ultime mi pare di dedurre che si tratti di un Cedro del Libano, dato che le branche inferiori si dipartono dal tronco quasi orizzontali, per poi deviare verso l'alto, nel tipico assetto a candelabro (post del 23/5/12).

Che dire? Ci permettiamo un po' di invidia per il Cedro di Pergine, ma ci consoliamo pensando che i nostri tramonti, per restare alla foto, sono molto più belli e tersi dei loro!

martedì 9 luglio 2019

La pioggia dorata

Parliamo, contrariamente a quello che qualche fantasioso "birboncello" potrebbe pensare, di pioggia di fiori, che in questi giorni vede coinvolti gli esemplari di Sophora japonica, nostra vecchia conoscenza piuttosto presente in città.

Le Sofore più conosciute sono quelle di via Cugia e di via Carboni Boy, ma ne troviamo anche in piazza Repubblica, in via Fracastoro, in quasi tutti i parchi cittadini, ai Giardini Pubblici, per non dire della matriarca di Stampace  (post 1/5/18 ed altri). Insomma lo spettacolo della presenza sulla pianta e della successiva caduta delle migliaia di fiorellini bianco-gialli piacevolmente profumati, a formare tappeti circolari o passatoie, è facilmente godibile.





Ecco uno degli esemplari di piazza Repubblica, che deve ancora raggiungere il massimo della carica di fiori, nonostante abbia già cominciato a spogliarsene.













Ed ecco un particolare, con un gruppo di pannocchie  che espongono i fiorellini, la cui forza sta nel gruppo.

Colgo l'occasione per ricordare che alla fine di settembre le Sofore ci regaleranno la cascata dei baccelli appesi, piccole perle verde chiaro (post del 17/9/15


 Insomma, una pianta generosa nell'offrirci momenti di ammirazione.

martedì 2 luglio 2019

Anche l'invincibile, talvolta.....





Siccome siamo entrati, e direi alla grande, nella stagione estiva, ci può stare un indovinello, anzi due: chi è l'invincibile del titolo e della foto qui accanto, e dove si trova?

Se avete indovinato ambedue le risposte siete non solo affezionati lettori del blog, ma anche buoni osservatori degli alberi cagliaritani inseriti nelle strade che li ospitano!

Infatti invincibile è il nomignolo che abbiamo affibbiato, sia in forma affermativa che interrogativa (post del 6/7/12,   post del 21/7/13) ad un albero molto trattato dal blog, per la sua presenza in città e per la sua straordinaria invadenza: l'Ailanthus altissima. 

Risolto il primo indovinello, veniamo al secondo: questo esemplare si trova nel cuore della città, e precisamente in via Abba, dove la strada si stringe prima di sfociare in via Garibaldi.

Resta da chiarire il "talvolta" del titolo, seguito dai punti di sospensione:  il completamento della frase potrebbe essere "è costretto a soccombere", dato che la Bougainvillea (post 3/8/11, per un esemplare a brattee bianche) che lo sta colonizzando sembra che si trovi molto bene, e l'Ailanto sicuramente soffre per  l'assalto, ma non può farci niente.

Infatti il suo armamentario da guerra per la conquista del territorio, e cioè enorme produzione di semi alati, polloni infestanti in quantità, armi chimiche utilizzate attraverso le radici, non può nulla se un concorrente come la Bougainvillea, grande combattente anch'essa, gli si arrampica addosso, magari partendo da un tronco a debita distanza da quello dell'Ailanto.

Insomma, la signora dalle brattee viola ha trovato la sua strada verso la luce, gratuita e senza rischi!