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giovedì 29 settembre 2022

Le Sophore imperlate

E' veramente un piacere per gli occhi vedere una Sophora japonica vestita a festa, carica delle sue perle verde chiaro che brillano alla luce del sole autunnale! Una festa che comincia appunto intorno ad inizio autunno, e dura per alcune settimane, dandoci il tempo di godere appieno questo spettacolo.

E non dobbiamo fare neppure molta fatica per trovare questi alberi, dato che la Sophora è ben presente nella nostra città, a cominciare dai luoghi più frequentati: basta pensare a piazza Repubblica ed ai filari di via Cugia e via Carboni Boy; ma è presente anche in via Fleming, in via Venezia, nei Giardini Pubblici ed in tanti altri luoghi, da scoprire facilmente perché tanto è lei in questo periodo che attira il nostro sguardo.

Io sono molto affezionato al grande esemplare che si trova all'angolo fra via Fracastoro e via Fermi, che ho già presentato (post 20/9/13)  e che qui a fianco vedete ripreso nel pomeriggio di ieri.

Offre fra l'altro il vantaggio di poter essere ammirata da tutti i lati, e spero che la apprezzino soprattutto i bambini che frequentano la scuola d'infanzia proprio lì.

Ricordo che le perle di cui parliamo sono i semi contenuti nei lucidi ed opalescenti baccelli, strozzati fra un seme e l'altro.


Ecco una delle cascate di perle del nostro esemplare; purtroppo la fotografia non rende pienamente merito allo spettacolo, occorre apprezzarlo dal vivo!

E non posso chiudere senza ricordare che è una Sophora japonica la Matriarca di Stampace (post 16/2/13 ed altri), il più vecchio e glorioso esemplare cagliaritano, incastonato vicino alla alla chiesetta di Sant'Efisio; tuttora vivo e vegeto, credo che possa essere orgoglioso della abbondante prole che idealmente ha sparso per la città!  
  

  

mercoledì 21 settembre 2022

Le Chorisie in pubblicità

 Comincia il periodo di fioritura della Chorisia insignis/Ceiba speciosa, l'albero con le spine a noi tanto caro e del quale abbiamo parlato tantissime volte, presentando o ripresentando i vari esemplari sparsi per la città.

Un viaggio nella bellezza e nei colori, che può passare dalla Cittadella a via Sabotino, da via Curie a piazza Garau, per poi sfociare nel giardinetto retrostante la via Fleming, che corre parallela all'asse mediano.

E proprio qui vi porto oggi, per segnalare quella che per me è una offesa alla bellezza ed al buon gusto, ed un premio all'invadenza della pubblicità.


Eccole qui le Chorisie fiorite, parzialmente nascoste e sporcate alla vista ed al godimento  dai cartelloni 6x3!

Queste piante, che abbiamo già fotografate piccoline, molti anni fa (post del 29/6/12) sono cresciute molto ed alcune di loro sono già veri e propri alberi. 

Ricordo che questo spiazzo, davanti all'hotel Ceasar's e di fianco al circolo bocciofilo distrutto da un incendio, era salito all'onore delle cronache (anche del presente blog) per un tentativo, poi  fallito, di destinarne una parte ad un parcheggio cosiddetto "inerbito", tentativo dimostratosi velleitario.

Però una parte è rimasta gradevole e godibile, se non fosse per la bruttura dei cartelloni pubblicitari.



L'altra fotografia qui a destra dimostra, se ce ne fosse bisogno, quanto è brutta la convivenza fra la bellezza degli alberi e la bruttezza dei cartelloni.

Ricordo che una delle utilità che la Natura ha per l'uomo, come disse lo scrittore e saggista americano Emerson, è l'utilità estetica, cioè la bellezza; che cosa sarebbe l'arte umana se non esistessero gli alberi e le altre bellezze che la Natura ci mette a disposizione? Anche se "Business is business", forse i nostri amministratori del verde dovrebbero fare qualche riflessione, o no? 





Insomma, per consolarci e rifarci gli occhi non resta che una immagine dei bellissimi fiori rosa, un primo piano che scaccia via l'invadenza dei cartelloni, con le loro banane e la loro salsiccia in offerta speciale! 
  

venerdì 16 settembre 2022

Un Blob vitale e simpatico


Se vi state chiedendo quale sia mai il legame fra il film cult degli anni 50  del secolo scorso e questo post, avrete immediatamente una risposta con la fotografia qui a fianco.

L'enorme massa verde scuro che sembra sul punto di precipitare e sommergere il corridoio bianco che le sta sotto mi ha fatto venire in mente l'immagine del Blob.

Con la differenza fondamentale che mentre quello del film era un fluido mortale e terrorizzante, questo sarebbe un fluido vitale e simpatico.

Avete capito dove siamo? Siamo al Lido e stiamo guardando dall'interno del primo piano uno dei due bellissimi Ficus rubiginosa  che vi avevo presentato per la prima volta addirittura nel 2010 (post del 3/11/10), e poi a distanza di dieci anni con qualche maggiore dettaglio (post del 20/9/20).

   

Ed ecco il vitale e simpatico Ficus, responsabile del blob sul corridoio del primo piano, ripreso dall'esterno per intero, con la bellissima e densa chioma e la peculiare forma cilindrica della base.

E non dimentichiamo che questo campione ha un gemello sul fronte opposto rispetto all'ingresso dello stabilimento balneare, altrettanto bello. 

sabato 10 settembre 2022

Il Calocedro meranese ed i pochi fratelli sardi

 Il Calocedrus (=Libocedrus) decurrens, Cedro della California o anche Albero dell'incenso, è una cupressacea di grande impatto estetico, con le sue dimensioni maestose (fino a 40 metri!) le foglie a squame, i rami che si dipartono orizzontalmente dal tronco, dal bel colore rossiccio e caratterizzato da grandi squame.

Purtroppo non è un albero adatto al nostro clima, ed infatti in Sardegna è praticamente assente, fatti salvi gli esemplari fatti piantare dall'ing. Piercy a Badde Salighes, sopra Macomer. Questi esemplari vivono tuttora e sono abbastanza in forma, e meritano comunque una visita perché il luogo è affascinante, e perché in zona si trovano anche Tassi enormi, Agrifogli ed Aceri.

Quindi per godere la vista di questi alberi bisogna andare a Badde Salighes o in Continente, come usiamo dire noi sardi; infatti oggi vi presento un esemplare meranese, che si aggiunge a quello che avevo fotografato e postato nel 2015 (post del 27/7/15) proprio a Merano.

Ribadisco per inciso la ricchezza verde di Merano e la cura per i loro alberi, ai quali è dedicato anche un ottimo sito Internet; ce lo avessimo noi! 

L'esemplare odierno, che si erge nella sua maestosità nella fotografia a fianco, mi è stato presentato da Giancarlo, che ringrazio, e si trova nella zona delle terme di Merano.

E' un campione che dovrebbe essere alto una trentina di metri, ed infatti la fotografia non riesce ad inquadrarlo tutto; mostra fra l'altro i rami orizzontali e la corteccia rossa.

Insomma una bellissima aghifoglia, che giustifica il suo utilizzo come essenza ornamentale di interesse paesaggistico; certo non è un albero da fare crescere in un piccolo giardino!
  

lunedì 5 settembre 2022

Uno sforzo maggiore per l'Olmo di Monte Urpinu

Se dovessi fare una graduatoria dei 20 più significativi alberi cittadini, che rappresentano con orgoglio il verde di Cagliari, l'Ulmus minor che vive nella parte bassa di Monte Urpinu ne farebbe sicuramente parte.

Questo glorioso esemplare, da me definito "reuccio" del Parco (post del 21/3/13) è veramente un bel campione, come si può notare qui sotto, oltre che dalle altre foto che negli anni scorsi gli ho dedicato.


Purtroppo questa foto non rende pieno merito all'albero, sia perché io non sono abbastanza bravo, sia per il dato oggettivo che le foglie sono malate, bucate e gialle, dato che l'Olmo è affetto da tanti anni dalla "grafiosi", malattia causata da un fungo che ne determina l'asfissia, compromettendo la sintesi clorofilliana (post 22/4/12).

Non consola sapere che questo problema è generalizzato, addirittura a livello europeo se non mondiale, ed ha determinato l'abbattimento di centinaia di migliaia di Olmi, compreso, si parva licet, il filare del nostro viale Marconi (con anche altre motivazioni, che non è qui il caso di approfondire).



Pare che gli effetti della grafiosi siano accresciuti dal caldo; e siccome quest'anno il caldo è stato ed è veramente feroce, ecco gli effetti devastanti che vediamo nella foto di destra.

Però il nostro esemplare resiste, non molla, come dimostrano anche i post precedenti nei quali lo abbiamo incontrato; forse nella sua resistenza è aiutato dal fatto di essere un albero spogliante, per cui in autunno si libera di tutte le foglie per ricominciare un nuovo ciclo vitale in primavera.






E guardate che cosa è capace di fare il nostro in primavera (foto del post 8/4/14), con i suoi fiori ed i suoi frutti!

In definitiva, se il nostro Olmo dimostra tanta voglia di continuare a vivere, ed ogni anno ci gratifica con la sua splendida ripresa primaverile, possibile che non esista modo per prolungare la sua stagione vegetativa, evitando o almeno riducendo il degrado che lo assale ogni anno e gli guasta l'estate? Io sono convinto che qualcosa si possa fare, e mi piacerebbe che venisse fatto, per il benessere di questo albero e di tutte le persone che vanno a godersi questa parte del parco e le sue bellezze arboree (non dimentichiamo infatti, tanto per dire, l'Acero saccarino ed il Cipresso di palude che vivono lì a fianco!)    


venerdì 2 settembre 2022

Qualche maggiore attenzione al verde, e non solo, della Cittadella

 Una perla della nostra città, incastonata all'ingresso del quartiere Castello; una perla rara, sia per il contenuto delle sue esposizioni museali, sia per il contenitore, un affascinante percorso in salita ricco di verde che si apre su splendidi panorami. Questa è, in poche parole, la Cittadella dei Musei, punto di riferimento per i turisti e per i cagliaritani.

Data questa premessa, è chiaro che questo posto deve essere tenuto nelle migliori condizioni possibili, sia per le manutenzioni quotidiane che per gli interventi più impegnativi di restauro conservativo. A cominciare dal verde, che ha un ruolo fondamentale nell'apprezzamento dell'insieme.

Ma purtroppo non è così, perlomeno non in tutto il percorso pedonale che si snoda fra i musei: ecco un punto di degrado che mette in evidenza il contrasto fra una Cycas revoluta moribonda, e che dovrebbe essere spostata dalla vista, ed uno sfondo di ciuffi (per adesso!) di Ailanthus altissima, questi invece vivissimi, che dovrebbero essere eliminati.

Abbiamo detto tante volte (vedi per esempio post del 17/6/15)  che l'Ailanto con le sue capacità invasive e soffocanti non può avere diritto di residenza in un posto come la Cittadella Dei Musei, e lo ribadiamo ancora.

Naturalmente il verde non è tutto così, ci mancherebbe, e tante altre piante a cominciare dal grande Pino d'Aleppo, agli eleganti Ginepri tappezzanti, alle stesse Cycas dell'ingresso, per non dire della splendida Chorisia insignis, vivono bene e continuano a fare la loro grande figura; ma proprio per questo, ed a maggiore ragione, le piccole magagne dovrebbero essere sanate, senza consentire che crescano!

C'è poi quel "non solo" del titolo che merita alcune altre considerazioni, anche se non riguardano il verde.

Allora, per quanto tempo ancora devono rimanere quelle transenne fotografate a destra che impediscono l'accesso ad uno dei meravigliosi punti panoramici, o il lampione abbattuto, o la balaustra arrugginita e semi-staccata dal muro?

E ancora, perché il personale all'ingresso è spesso così poco accogliente e tende magari ad anticipare l'orario di chiusura delle 20, che già di suo in piena estate appare anacronistico?

Concludendo, vale quanto detto all'inizio: questa perla cagliaritana deve essere tenuta lucida e splendente, per quanto possibile.