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giovedì 18 gennaio 2024

Le prime etichette ai Giardini Pubblici, evviva!

I miei lettori sanno, almeno quelli più affezionati, quanto io tenga alle etichette di riconoscimento degli alberi, a cominciare da quelli più significativi. Ho sottolineato l'importanza di questo aspetto più volte, gioendo per i segnali positivi (post del 2/2/17)  e lamentandomi per l'assenza o l'incuria nella manutenzione delle etichette esistenti (11/11/22, fra gli altri).

Figuratevi quindi il mio compiacimento quando pochi giorni fa, nell'ultima mia visita, ho trovato alcune etichette inserite ai Giardini Pubblici, e devo dire anche ben fatte!

Ecco un esempio, relativo alla vecchia e gloriosa Gleditsia triacanthos, che vive a destra in fondo al viale, e che già era stata apprezzata e descritta dal grande Siro Vannelli. Oggi ricordato (oltre che per il parchetto del quartiere Fonsarda) da una targa proprio qui ai Giardini.

Questa Gleditsia è stata naturalmente oggetto della nostra attenzione, già ai primordi del blog (post del 13/11/10, poi ancora successivamente); riportavo alcune peculiarità di questo particolare esemplare, già notate del Vannelli (legume più corto,  foglioline più lunghe, assenza o quasi di spine .....), che ipotizzava si trattasse di un ibrido. Oggi forse l'ipotesi diventa una certezza, dato che il cartello la classifica con il nome Gleditsia triacanthos inermis Fassett, dove l'ultimo nome probabilmente si riferisce al botanico che ha certificato il nome del cultivar.

Mi sono dilungato e me ne scuso, ma questo dimostra l'interesse che può nascere dalla lettura di queste etichette, quando sono fatte bene.

Comunque le etichette non riguardano solo la Gleditsia ma anche i meravigliosi Ficus magnolioides ed un vecchio esemplare di Jacaranda mimosaefolia. E' un primo passo, e riguarda giustamente gli alberi più importanti, dichiarati esemplari monumentali; speriamo che si prosegua con tutte le piante, come all'Orto Botanico, magari con cartelli più semplici, anche targhette attaccate ai tronchi, purché sia!

Per non caratterizzare troppo come didascalico questo post, termino con alcune altre foto di piante dei Giardini Pubblici che, devo riconoscere, ho trovato ben curati ed ordinati; lo riconosco volentieri, dato che spesso non sono stato tenero nei giudizi attribuiti agli amministratori del verde pubblico.





Una foto curiosa, che riprende i frutti di una Palma, e precisamente una Brahea armata, di cui i giardini ospitano alcuni esemplari. Ricordo che uno splendido esemplare, citato nel blog, si trova nei giardini di Sgaravatti, sulla s.s. 195.



E questo, lo ricordate dai post che gli ho dedicato, è il vecchio Carrubo che era stato gravemente ferito dalla spinta della scultura metallica che si appoggiava su di lui e che, per fortuna, adesso riposa adagiata a terra.
Il Carrubo è sostenuto da una grossa struttura metallica che si intravede in foto; è comunque molto malmesso, bucato e vuoto all'interno. Però è vivo, e questo ci basta. 



Infine, l'enorme ammasso di fogliame dei due splendidi Ficus magnolioides/macrophilla; alberi godibilissimi non solo dall'esterno, ma anche dall'interno, dove si apprezzano fra luce ed ombra  le enormi branche prostrate e le mostruose radici tabulari. Un vero spettacolo!