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lunedì 30 giugno 2014

L'Acacia fiorita ed il cartellone

Ovvero, come sottotitolo, quando la pubblicità offende la bellezza.


Cominciamo dalla bellezza, ovvero dalla meravigliosa fioritura di una Acacia horrida, che sta avendo inizio in questo esemplare di viale Diaz, nell'Istituto Nautico all'angolo che guarda piazza Paolo VI.
La fioritura sarà godibile ancora per alcune settimane, come si vede in foto dai piccoli capolini verdi ancora lontani dall'esplosione in giallo. Questa Acacia è quella che fiorisce più tardi fra le tre specie più comuni in città (post del 9/1/11), ed è quella caratterizzata da lunghe e coniche spine bianche, bellissime ma da trattare con la dovuta attenzione.




Ecco a destra le spine, che spiegano forse perché quest'albero stia scomparendo dalla città: quello che era il suo punto di forza in campagna, siepi di confine robuste ed invalicabili, può essere un punto di pericolo per i passanti, se la pianta non viene controllata ed opportunamente potata.

Ma proprio perché raro in città, quest'albero dovrebbe essere protetto, messo in sicurezza ed esposto alla vista ed all'apprezzamento dei cittadini, anche per il profumo (senza avvicinare troppo il naso, mi raccomando!).


Invece, questo è il trattamento al quale viene sottoposto.


L'albero è violentato da un cartellone pubblicitario 3x2, che lo soffoca, gli fa perdere la simmetria e gli toglie la luce e, di più, impedisce agli automobilisti ed ai passanti di godere della sua bellezza.
Mi piace pensare, o forse sognare, che il nostro sindaco, o qualcun altro che può, magari notando l'affronto visivo mentre va al mare, disponga immediatamente lo spostamento del cartellone; temo invece una realtà rovesciata, e l'albero espiantato ...... perché  le spine sono pericolose, o perché le radici mettono a rischio la stabilità della recinzione, o magari del cartellone,  e questo sarebbe il massimo!



mercoledì 25 giugno 2014

Funzionerà?

Non so se funzionerà, l'intervento che l'Amministrazione comunale sta ponendo in atto per tentare di salvare le Palme di via Roma dall'attacco terribile del Punteruolo rosso, ma comunque bisognava provarci, e Cagliari lo sta facendo: ne prendiamo atto con piacere e facciamo il tifo per la buona riuscita di questi sforzi.



Nella foto a sinistra, ecco una Palma della Darsena, con il secchio-trappola appeso; sembra si stia riprendendo, ci sono nuove foglie, e sono piuttosto regolari.



E qui a destra un'altra Palma, che va ancora meglio.

Ci sono anche altri interventi di questo genere, in atto da più tempo: per esempio nel parco di villa Asquer, dove l'intervento massivo con risultati apprezzabili è in corso da qualche anno, su una presenza di circa 2000 Palme delle Canarie.

Sembra fra l'altro che le ultime tipologie di interventi sperimentate non siano molto costose, per lo meno in fase di impianto: purtroppo  rimangono i costi legati alla durata dell'intervento, anni. Però non si può demordere, è una battaglia da vincere, con pazienza e costanza!

sabato 21 giugno 2014

Il miracoloso salvataggio del Cipresso

Oggi voglio presentare la storia, bella e stimolante, del salvataggio di un albero. Non un albero qualsiasi, naturalmente, ma uno splendido esemplare, forse unico in Italia per grandezza ed armonia, di Cipresso del Cashmir.

Il Cipresso del Cashmir, Cupressus cashmeriana, è una specie di Cipresso meno usuale del Cipresso comune "da cimitero"; è presente anche a Cagliari,  e ne abbiamo parlato in un vecchio post (post del 4/12/10), con alcuni esemplari importanti, per esempio nello slargo di ingresso del cimitero di Bonaria o all'interno del Liceo Dettori.

Ma naturalmente il protagonista della storia odierna non è cagliaritano, ma si trova nella più grande delle isole Borromee, l'Isola Madre, sul lago Maggiore: è il re dello splendido giardino botanico all'inglese che circonda una dimora settecentesca dei Borromeo. Eccolo qui sotto, oggi.

Come vedete, è un albero di dimensioni  mostruose, imbrigliato in una pluralità di cavi che lo aiutano a mantenersi eretto: infatti questo albero, qui cresciuto da un seme piantato nel 1862, è stato abbattuto, completamente sradicato,  da una tromba d'aria nel 2006, che ha avuto ragione dei suoi 25 e più metri di altezza e delle 70 tonnellate di peso.

Ma la tromba d'aria non ha avuto ragione della testardaggine degli uomini, che con una operazione di alta ingegneria lo hanno raddrizzato, facendo risprofondare nel terreno l'enorme zolla con le radici rimaste.

Non sto a descrivere i dettagli tecnici dell'operazione, che potete trovare con una semplice ricerca su Internet; pensate solo alle enormi difficoltà legate anche all'isolamento del luogo, che ha costretto i salvatori ad usare l'elicottero per portare le gru di supporto all'operazione.

Comunque l'operazione è andata a buon fine, e dopo due anni dalla tromba d'aria il Cipresso, seguito amorevolmente dai giardinieri del parco, ha ripreso a gettare nuove fronde.

Oggi appare completamente sanato ed in buona forma, anche se la bellezza, la simmetria ed il fascino di prima del dramma non potranno essere più recuperati.  Ecco altre due immagini.


Si vedono le persone che ammirano l'albero, con sullo sfondo la villa Borromeo;  ed ancora la grossezza del tronco (8 metri di diametro) ed una parte dei 18 tiranti di sostegno.


Certo, non sarà bello come prima, ma potrà  continuare a mostrare orgoglioso la sua grandezza, ed a ricordare che gli uomini, quando vogliono, sanno fare anche i miracoli.


lunedì 16 giugno 2014

Il Treewatching

Il termine Treewatching non è comune come l'omologo Birdwatching, ma è comunque abbastanza utilizzato, per indicare l'attività  dedicata ad apprezzare da vicino la bellezza e le caratteristiche salienti di un determinato albero, in un determinato momento del suo ciclo vitale.

E' una attività, come ho scritto nella pagina degli obiettivi di questo blog, che richiede poco per cominciare, ma è difficile poi da interrompere: si riconoscono le specie, si identificano alcuni esemplari preferiti, si osservano nei vari periodi dell'anno, si apprezzano le differenze.

Cagliari si presta perfettamente per l'attività di treewatching, ha molte varietà arboree ed esemplari molto diversi nell'ambito della stessa specie; inoltre gli alberi normalmente non sono molto alti ed hanno anche rami bassi.

Con questa attività, oltre ad arricchirsi osservando cose belle e vive, si impara a liberarsi di molti luoghi comuni, ed a guardare le piante ed il contesto urbano con spirito critico.

Io vorrei fornire ogni tanto qualche suggerimento per l'avvio di un percorso sulla strada del treewatching, segnalando uno o più alberi che, a mio parere (l'elemento soggettivo è comunque importante!), meritano di essere guardati con attenzione.

Per esempio oggi vi segnalo un albero che è l'ultimo che vi aspettereste, cioè l'Ailanthus altissima, ed in particolare l'esemplare grande dell'Istituto Nautico, in viale Diaz. Ebbene l'Ailantus, normalmente brutto ed antipatico, come abbiamo più volte detto nel blog, ha una sua rivincita in qualche esemplare ed in un determinato periodo dell'anno, che parte da adesso e dura fino a tutto luglio. Il nostro di viale Diaz si riempie di migliaia e migliaia di samare che lo illuminano, diventando progressivamente rosee, quasi arancio. Ecco, questo è un esemplare degno di essere guardato, anche se per un mese all'anno.

giovedì 5 giugno 2014

La signora in rosso

Il titolo di questo post è una citazione dell'omonimo film del 1984, memorabile non per la qualità ma per la splendida protagonista in rosso, Kelly Le Brock.
Naturalmente non è lei la signora di oggi, ma l'Erythrina cristagalli di via Boccaccio, che si presenta con la sua strepitosa fioritura di inizio giugno.

 Eccola a sinistra, circondata da Oleandri anch'essi fioriti. Questa Eritrina  è stata uno dei primi alberi ad attirare l'attenzione del blog (post del 30/10/10), in seguito ribadita più volte per questo ed altri esemplari (post del 17/6/11, ma anche 29/8/12); d'altra parte la bellezza smagliante dei suoi fiori rossi non può lasciare indifferenti.

Ricordo che questa Eritrina è la cugina della specie Caffra, anch'essa molto citata nel blog, che però fiorisce in aprile. Le due specie si compensano in bellezza, perché in una ideale gara fra modelle, per riprendere la citazione della modella Le Brock, la cristagalli vince per il fiore, mentre la caffra primeggia per la foglia.
Vincitori siamo sicuramente noi "guardoni" del verde, che possiamo godere dello spettacolo due volte all'anno.

martedì 3 giugno 2014

Il giardino sotto le mura

Il titolo di questo post riprende esattamente il nome che il Comune di Cagliari ha assegnato a questo spazio, recentemente recuperato alla fruizione pubblica, dopo decenni di abbandono: potete rileggere al riguardo quanto documentavo sul blog nel 2010 (Scorci alle falde di Castello, post del 27/12/10).
Siamo all'inizio di viale Regina Elena, fra la partenza dell'ascensore per il Bastione e l'uscita dei parcheggi sotterranei.



Ecco due immagini che inquadrano il giardino, elegante ed incastrato sotto lo splendido scenario di Castello.

A sinistra notiamo i Ficus retusa di viale Regina Elena, pesantemente potati, che accompagnano il lato lungo strada, mentre nella foto di destra notiamo due Mirabolani (post 14/6/13) di nuova sistemazione.


Sono scomparse alcune piante non significative o malate, ma naturalmente sono stati salvati due alberi storici e già citati nel blog, il vecchio Carrubo e la grossa Fitolacca vicina all'ascensore. Ecco qui sotto il bellissimo tronco contorto del Carrubo ed il "piedone" della Fitolacca.


Insomma questo giardino è un luogo piacevole, fra l'altro impreziosito da alcune opere di Sciola; bisogna dare atto agli Amministratori cittadini che, a parte il terrificante ritardo, hanno realizzato un altro importante tassello di riqualificazione urbana, fra l'altro salvaguardando gli alberi notevoli preesistenti.
Non è ancora aperto il previsto locale di ristoro ma, speriamo, arriverà presto anche quello.