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martedì 31 luglio 2018

Chi vincerà nel corpo a corpo?

Ecco un altro quesito in linea con lo spirito enigmistico del precedente post, dedicato a un intruso.

Qui gli intrusi sono due, o uno solo, o nessuno dei due: si tratta di due alberi possenti che si stanno sfidando con il tronco e fino all'ultima radice, avvinghiati in una sorta di corpo a corpo.

Eccoli qua: si tratta di un Ficus retusa e di una Fitolacca dioica, che vivono all'Orto Botanico, all'interno della cava romana.

Dall'immagine si deduce che il vincitore potrebbe essere la Fitolacca, che sembra stia avviluppando il tronco del Ficus con il suo piedone invadente; però non sottovaluterei il Ficus, appartenente ad una famiglia che sa certamente farsi valere, come ben sappiamo anche nel nostro ambito cittadino, e che annovera fra i suoi membri il famigerato Ficus strangolatore.

Insomma non possiamo dire oggi chi vincerà questa sfida, anche perché l'eventuale vincitore potrà essere dichiarato fra molti, molti anni; pertanto ci conviene, nell'attesa, optare per una onorevole convivenza e goderci questa ennesima curiosità offerta dal nostro Orto Botanico.



sabato 28 luglio 2018

Scopri l'intruso

Siamo nel pieno dell'estate, e un po' di spirito enigmistico ci sta bene. Ecco allora per voi un quesito.


Questa a sinistra è l'immagine di una  piccola parte dello splendido ed enorme esemplare di Euphorbia canariensis  che vive nel nostro Orto Botanico, a ridosso con il muro dell'Anfiteatro romano.

E dico una piccola parte del nostro campione di pianta succulenta, dato che la superficie complessiva coperta da questo intrico fittissimo di fusti colonnari è superiore ai 100 metri quadri, e fa classificare questa Euforbia come la
 più grande d'Europa.

Ebbene, avete scoperto l'intruso, magari dopo aver cliccato sull'immagine per ingrandirla?  Dai è facile, nel centro dell'immagine spunta un maledetto ramo di Ailanto, che nella sua invadenza è riuscito a germinare e crescere in un ambiente certamente non favorevole.

Speriamo che i giardinieri dell'Orto intervengano in fretta per eliminare l'intruso, prima che combini guai seri; ma come? Temo che si possa intervenire solo dall'alto, dato l'assetto impenetrabile dei fusti affiancati; sono comunque convinto che il modo si troverà, l'intruso deve sparire da lì!

lunedì 23 luglio 2018

Scorci estivi al Parco della Musica

Una bella realtà verde in pieno centro il Parco della Musica, realtà sempre più amata da cagliaritani e non, tanto più ora che è stata arricchita con un punto di ristoro, che ne accresce l'attrazione. Tantissime persone passeggiano volentieri in questi spazi ricchi di alberi ma anche, cosa non comune nei parchi, di una grande varietà di arbusti e fioriture.

Entriamo appunto nel parco con uno scorcio arbustivo, siepi di Convolvolo e di Olivagno, e sullo sfondo begli Oleandri fioriti.

Ancora più indietro nella foto, alberi e poi la silhouette  del T-Hotel.

Il tutto ben tenuto e pulito, cosa tanto più apprezzabile essendo stato fotografato di domenica sera.


Le specie di alberi sono tante, a cominciare dalle Tipuane di cui abbiamo seguito la crescita  (post del 20/11/11  e del 2/10/13 ), e che oggi sono alberi belli grandi e buoni fornitori di ombra.

In questo periodo stanno producendo gli eleganti frutti,
con i semi alati che vediamo nella foto a destra e che costituiscono una caratteristica peculiare di questa essenza.

Questi alberi affascinanti delimitano soprattutto lo stradello principale, che per questo motivo avevo denominato il Viale delle Tipuane (post del 22/6/15).

Ma ci sono poi tante altre essenze importanti, dalla Fitolacca dioica alla Chorisia insignis, senza dimenticare gli imponenti Pioppi bianchi al confine con le scuole.


E molte Palme, come questi Arecastri  a sinistra che sovrastano le Tamerici lungo lo specchio d'acqua.

Insomma confermo il giudizio positivo, anche se non posso prescindere da una notazione critica: l'ampio piazzale lastricato, che occupa la parte adiacente al Teatro Lirico, è molto macchiato, e la situazione peggiora con il tempo.

Difficile ed oneroso ripulire i lastroni, specie se le macchie sono dovute a residui di cibo o bevande gasate; forse si dovrebbe provvedere a limitare l'utilizzo di questi spazi per i picnic, lasciando che siano i parchi più grandi (Monte Urpinu, Terramaini, Monte Claro...) a soddisfare anche questa esigenza. Le dotazioni di panche, tavolini e grandi spazi erbosi dei parchi grandi si prestano sicuramente meglio, e con impatto molto inferiore, a questo tipo di utilizzo.

Insomma, il picnic in mezzo al verde è sicuramente una bella cosa, però negli spazi adatti. 

mercoledì 18 luglio 2018

La parata delle Chorisie grassottelle

Dal 2010 ad oggi, non credo che sia trascorso un anno senza che io abbia dedicato almeno un post alla Chorisia insignis, albero prediletto e sfondo del blog.

Credo di aver presentato quest'albero in tutte le stagioni, nudo, fiorito, con i buffi frutti, con esemplari piccoli come quello del Poetto (post del 14/9/17) fino ad esemplari molto grandi come quelli di via Sabotino (post del 26/11/10, solo per citarne uno fra i tanti), passando per i tanti altri esemplari che abbelliscono la nostra città.

Però quello che manca ai nostri esemplari è la pancia, il tipico rigonfiamento che ha dato luogo ai nomi comuni di albero bottiglia  o palo borracho per gli spagnoli; o meglio il rigonfiamento c'è, ma è modesto forse perché, e per fortuna, il nostro clima non è così siccitoso o così caldo da richiedere grandi pance.




E allora noi superiamo questa carenza recandoci all'Orto Botanico di Palermo, dove c'è una bellissima parata di Chorisie grassottelle che potete ammirare qui a sinistra.

Non si può dire che questi alberi, nonostante le spine, non ispirino simpatia ed allegria; guardate la botticella qui sotto!


E, a proposito di esemplari grassottelli, ve ne ricordo un altro, fotografato a Barcellona (post del 5/9/11).
In quel post, e non è certo l'unica volta, lamentavo l'assenza di etichette di riconoscimento per le nostre piante; approfitto del richiamo per ripresentare l'istanza ai nostri amministratori del verde: mettete in cantiere un progetto per la dotazione di etichette nel verde pubblico, che dopo il buon avvio del parco Vannelli  si è nuovamente fermato!

domenica 15 luglio 2018

I frutti della Schefflera fuggitiva

La Schefflera arboricola, nostra compagna di salotto da decenni, da quando fu introdotta dai vivaisti come pianta d'appartamento, è stata a buon diritto inserita nel blog fra le piante che scappano di casa, insieme ai più comuni Ficus.

Ne abbiamo parlato spesso di queste specie arboree che, complice il nostro clima sempre più tropicale, si adattano alla vita da esterno, in maniera a volte brillantissima. Esempi clamorosi nei Ficus elastica e nei Ficus benjamina, nella Monstera deliciosa ma anche nelle Schefflere, sia della specie più grande Schefflera actinophilla  (post del 3/4/11  e del 31/10/17), sia nella specie odierna, la arboricola (post del 17/12/15  e del 4/7/18) di gran lunga la più comune come pianta d'appartamento.

L'esemplare che vi presento oggi, molto elegante, si trova in via Monteverdi, al confine di un giardino privato; forse è la somma di più esemplari, e comunque le foglie sono parzialmente variegate, ma soprattutto espone orgogliosamente la sua fruttificazione.

Un evento molto raro, la fruttificazione di questa specie (che infatti ho eternato nei due post citati), ed assolutamente non prevedibile negli esemplari d'appartamento.


E invece, dato che il progetto di fuga è andato a buon fine, le piante di Schefflera all'esterno si permettono anche di fiorire e fruttificare, con belle pannocchie di bacche che virano dal verde al giallo all'arancio carico, come si nota anche nella foto a destra.

Una apparente stranezza di queste piante è la loro capacità di fruttificare in periodi diversi (in dicembre quella di uno dei post citati), ma che si spiega con la loro origine tropicale.

Un arbusto di qualità insomma, affascinante all'interno con la sua bella foglia digitata composta da sette o più foglioline ovali, con la sua longevità, con la sua modesta soggezione a malattie, ma ancora più affascinante all'esterno, dove sa diventare molto più grande ed è capace di offrirci anche lo spettacolo della fruttificazione.




domenica 8 luglio 2018

La meraviglia delle radici aeree, siciliane e nostrane!

Questo post, dedicato alla meraviglia delle radici aeree del re dei Ficus, il Ficus magnolioides o macrophilla, è sconsigliato a chiunque abbia uno di questi Ficus (ma anche uno dei suoi cugini, Ficus retusa o elastica) negli immediati paraggi della propria abitazione; queste persone, infatti, vivranno probabilmente le radici aeree, e le radici in generale dei Ficus, come una iattura, un incubo, una maledizione.

Sì, perché dobbiamo sgombrare il campo da ogni equivoco: i Ficus sono prepotenti, e il terreno che gli serve per prosperare se lo prendono, senza chiedere permesso, e le loro vittime sono muretti, cancellate, recinzioni in genere; soccombono solo davanti alla motosega.

Se però riusciamo ad estraniarci da questo problema siamo in grado di apprezzare e meravigliarci per il loro modo di procedere, ingrandirsi, sostenersi.

E dove andare per apprezzare al meglio questo modo di procedere? Ma a Palermo naturalmente, ed in particolare nel suo Orto Botanico, a cui appartengono tutte le fotografie di questo post, che ho scattato nel mese di maggio.

Il Ficus patriarca, con le sue radici colonnari delle quali vediamo un piccolo scorcio, costituisce un bosco che insiste su circa 1.200 metri quadri e si sostiene su un'ottantina di colonne, come ci racconta Tiziano Fratus nel suo libro dedicato agli alberi monumento delle città italiane.

 
Guardate quest'altro "particolare", che ci mostra come uno dei rami principali si sostiene via via che procede nella crescita.

Le radici aeree cominciano a svilupparsi filiformi, sono sottili e puntano al terreno; quando lo raggiungono si ingrossano, si raggruppano ed assumono l'assetto colonnare.



Ed ecco una immagine in campo lungo, che non è affatto una vista d'insieme, credo impossibile da ottenere; rappresenta comunque molte delle radici aeree ed anche alcune delle alte radici tabulari, la cui conformazione risponde sempre allo scopo di assicurare l'adeguato sostegno agli enormi rami.

Questo Ficus magnolioides palermitano, che risale agli anni attorno al 1850, è un esemplare unico ed irripetibile, anche perché ha avuto campo libero per espandersi a piacere; ma, come sappiamo, anche Cagliari vanta esemplari meravigliosi ed enormi, dei quali abbiamo spesso parlato, da quelli del nostro Orto Botanico (p.es post del 26/8/12)  a quelli di piazza Matteotti (post del 12/4/18), ed a quelli della Darsena  (post del 26/8/12), e tanti altri.

E concludiamo, ancora con una immagine dei "viadotti"  di sostegno; notiamo che le colonne non si limitano a penetrare nel terreno, ma si dotano di loro radici tabulari per migliorare il sostegno e contrastare l'instabilità trasversale.

Insomma, un miracolo di ingegneria ed architettura; chissà se Gaudì si sarà ispirato a queste meraviglie per progettare le sue, di meraviglie!

mercoledì 4 luglio 2018

Un bel giardino in zona Vesalio

Vi presento oggi un giardino pubblico, piuttosto grande e ben tenuto, situato fra via Cairoli e via Mentana, a Pirri.

Parliamo di strade perfettamente sconosciute a chi non abiti in zona, ed ecco perché lo individuo nel titolo come zona Vesalio, strada nota perché conduce, purtroppo, all'Agenzia delle entrate ma anche, per fortuna, al parco di Terramaini.

E appunto via Mentana e via Cairoli sono traverse di via Vesalio, che conducono al cimitero di Pirri ed al bel giardino che lo circonda.



Ecco all'interno del giardino la piazzetta Loi, contornata da Pini d'Aleppo, Oleandri e diverse Albizzie attualmente in fiore.

Ricordo che l'Albizzia julibrissin rappresenta una delle fioriture arboree più significative di luglio, come notavamo già qualche anno fa (post del 28/6/15)  e che accompagna il blog sin dalle origini, nel 2010, e tuttora si presenta nello slide show. Ricordo ancora che è un albero poco longevo, tanto è vero che l'esemplare di via Tel Aviv a Genneruxi, eternato nel post citato, è morto recentemente di vecchiaia.








La bellezza della Albizzia peraltro non è dovuta solo al fiore, ma anche all'elegante foglia composta che vediamo a destra, formata da tantissime foglioline compatte.

Gli esemplari del giardino di via Mentana e della sua piazzetta Loi, tre o quattro, rappresentano comunque una bella macchia di colore.








Notiamo poi un isolato cespuglione di Schefflera arboricola che, cosa abbastanza rara,  sta fruttificando, come si nota nella foto a sinistra.









Notiamo infine, lungo lo stradello che percorre il giardino, un bel Glicine, Wisteria sinensis, che si è aggrappato su sostegni appositamente predisposti dai giardinieri in modo da formare un tunnel; una cosa peculiare, che denota una cura progettuale non comune.

Insomma, un bel giardino, e mi fa piacere notare che anche la "periferia" può essere dotata di gradevoli e ben tenuti spazi di verde.