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sabato 31 gennaio 2015

Gli Agrifogli parlanti

Guardando il Bruncu Spina da Tascusì, gennaio 2015


Dai, stiamo vicini che fa freddo!

giovedì 29 gennaio 2015

Tuvixeddu: un inizio piccolo piccolo

E' stato aperto nei mesi scorsi, non so bene quando perché non c'è stata adeguata divulgazione della notizia, uno spazio pubblico a Tuvixeddu, con ingresso da via Falzarego.


Ecco l'ingresso, da cui si accede a spazi molto limitati, rispetto ad un sito di grande dimensione e di enorme interesse culturale, quale è la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu.

Gli aspetti ed i problemi che si potrebbero affrontare sul trattamento subìto da questa negletta parte della città e dal suo sito archeologico sono innumerevoli, ma naturalmente non sono materia per il blog; accenniamo invece al verde, sia preesistente che impiantato di recente.



La foto a destra è abbastanza rappresentativa: sullo sfondo il costone roccioso, con Pini d'Aleppo e Cipressi, anche arrampicati sulla scarpata. L'area sopra la scarpata sembra molto interessante, e comprende anche i ruderi della villa Mulas Mameli, ma naturalmente non ci si può arrivare.

In primo piano nella foto, invece, notiamo uno scorcio del giardino di recente installazione, dedicato alle erbe aromatiche.



Quest'altra foto mostra una vista d'insieme del giardino con le erbe aromatiche che sono tante, e profumate; perché diventi un polo di interesse, però, bisogna aspettare che cresca e che vengano realizzati magari dei camminamenti con indicazione dei nomi delle piantine; per il momento è un insieme abbastanza informe, diciamo un potenziale da sviluppare.


Per quanto riguarda i nuovi impianti arborei, questi riguardano giovani Carrubi, siepi di Alloro e poco altro.

Insomma, sia per il sito archeologico che per il suo verde è un inizio, però proprio piccolino: la sensazione che si trae, ammirando i bei panorami  e immaginando con cupidigia le vestigia del passato a malapena visibili dalle recinzioni, è che questo sia nemmeno un antipasto, ma giusto uno stuzzichino di un pranzo regale che, forse, arriverà.

lunedì 26 gennaio 2015

Il giardino delle Fitolacche

La Fitolacca dioica è uno degli alberi sui quali, diciamo così, si sostiene il blog; un protagonista indiscusso fino dai primi passi (post del 31/10/10), citata e citata ancora nei suoi notevoli esemplari cagliaritani, soprattutto quelli, e sono tanti, inseriti in un contesto interessante.

Il pensiero va agli esemplari di Castello, di porta Cristina e piazza Indipendenza, a quelli di viale Regina Elena ed ai piedi del Bastione, all'Orto Botanico ed al parco Cipla, e potremmo continuare: un tipo di albero importante per Cagliari, bello e imponente di suo e situato in posti strategici, che contribuisce a caratterizzare.

Detto questo, e reso il doveroso omaggio ai nostri campioni, oggi ci spostiamo a Teulada, dove un gruppo di grandi Fitolacche dà spettacolo in un piccolo parco, costruito intorno a loro e che le valorizza con intelligenza.
Incontriamo questo parco, venendo da Cagliari sulla ss. 195, sulla sinistra poco prima del centro del paese; vale veramente la pena di fermarsi ad ammirarlo.

 


Ecco un esemplare importante, che con il suo grande piede ha formato una collinetta sul prato circostante










A destra un esemplare "femmina" , senza più foglie ma carico dei grappoli di bacche, che cadono a terra in questo periodo









Il possente piede di un'altra Fitolacca








Il piacevole parco è completato poi da altri alberi, Carrubi, Platani ed un bellissimo ed enorme esemplare di Ficus rubiginosa. Complimenti al Comune di Teulada.








venerdì 23 gennaio 2015

Natura morta, o quasi

Nell'ormai lontano 2010, in uno dei primissimi post (post del 30/10/10), avevo pubblicato la foto di una natura morta, per presentare il pomo rugoso, frutto della Maclura pomifera. Oggi voglio utilizzare lo stesso strumento, cioè una natura morta, per presentarvi altri frutti.

 
In realtà non è una natura morta, ma quasi, perché alcuni dei frutti presenti nella foto sono stati successivamente mangiati, e con soddisfazione, nei giorni successivi.

Le drupe verdi sono Avocados, e vengono dalla pianta di cui ho parlato recentemente (post del 15/1/15); questi frutti, come tanti altri, hanno la capacità di maturare anche dopo essere stati colti molto duri, e di raggiungere la giusta maturazione nel giro di qualche giorno, ed allora vanno subito mangiati prima che degradino. Una perdita per l'estetica del vassoio, compensata però dal gusto del frutto!

Il frutto giallo simile ad un limone, invece, è quello di una Guava, Psidium guajava, altro alberetto di origine tropicale che apprezza il nostro clima, ed infatti il frutto fotografato è di origine locale, per la precisione di  S.Margherita di Pula. Non è particolarmente gustoso, ma la buccia ha un profumo meraviglioso e durevole, che riempie per giorni l'ambiente nel quale si trova.

Nel vassoio c'è poi la vera natura morta, assolutamente immangiabile ma molto durevole, che si fa apprezzare per la valenza estetica.

Possiamo notare i lunghi legumi di Gleditsia triachantos, pluritrattata dal blog (a partire dal post del 13/11/10), alcune Melagrane dello scorso autunno, un baccello di Prosopis glandulosa (post del 20/1/13),  un rametto con le piccole drupe gialle di una Melia Azedarach (post del 2/11/10 ed altri successivi), capsule di Sterculia ed altri ancora.

Concludo ribadendo che molti frutti delle nostre piante cittadine, pur senza alcun interesse alimentare, si prestano ad abbellire, per mesi o addirittura per anni, i nostri spazi abitativi, chiedendoci solo la fantasia e l'estro per metterli assieme.


 

lunedì 19 gennaio 2015

I Gelsi penduli della ex vetreria

Era da qualche tempo che avevo preso di mira due alberetti, che si trovano nel parco della ex vetreria di Pirri, di fronte all'ingresso degli attuali uffici comunali.

Li avevo presi di mira perché molto gradevoli alla vista, anche nella loro condizione di scheletri, dato che li ho visti sempre in inverno: d'altro canto, voi sapete che ho un debole per gli scheletri arborei e le loro silouhette, e queste sono veramente belle.

Avevo postato una foto di uno degli esemplari quando ho censito il parco (post del 19/12/11), ed in quella occasione dichiaravo la mia incapacità di identificare l'alberetto.


Ecco invece come lo stesso esemplare si presenta oggi, cresciuto, sempre pendulo ed ancora più affascinante, ma ancora per me sconosciuto.

Deciso a superare la mia ignoranza, mi sono rivolto allo specialista Gianfranco, che ringrazio, ed ho avuto il responso: si tratta di un Gelso, Morus alba var. pendula, cultivar ottenuto innestando opportunamente un Gelso bianco (post 21/4/11 ed altri).

La caratteristica fondamentale è appunto il portamento pendente che assumono i rami, che, in uno con la nodosità tipica di quest'albero, formano delle geometrie veramente belle.

Naturalmente bisognerà ricordarsi di andarlo a vedere anche d'estate, con la sua fitta chioma semichiusa e magari carico di more.

giovedì 15 gennaio 2015

L'albero dell'Avocado

La drupa dell'Avocado la conosciamo ormai tutti, un po' per la effettiva bontà di questo verde frutto, un po' per la smania modaiola di consumare prodotti esteri, soprattutto se provenienti dai Tropici.

In effetti il gusto del frutto è particolare e gradevole, con la sua consistenza burrosa, e si presta a varie elaborazioni ed accostamenti alimentari, che suscitano la fantasia dei cuochi ed appagano il gusto dei consumatori; in questi ultimi anni si sono scatenati poi anche i gourmet casalinghi che, formatisi con le svariate trasmissioni televisive di gastronomia, sono certi di fare bella figura con modesto impegno.

Io, da appassionato di alberi, mi ero posto da tempo l'obiettivo di individuare un albero di Avocado, Persea americana, che viene descritto dai testi come una bella pianta, contrariamente a molte piante da frutto. Sicuramente cresce bene anche da noi, con i cambiamenti climatici intervenuti negli ultimi decenni, e sono sicuro che molti cagliaritani si godono i suoi frutti casalinghi, ma finora non ero riuscito a vederne.

Oggi, grazie alla segnalazione di Sara, che ringrazio, sono in grado di presentarvi un grande esemplare di Avocado, anche se non si trova in città: cresce infatti nella Casa Cantoniera Anas di S.Margherita di Pula, ed è ben visibile dal cancello carrabile.

  

E' effettivamente un bell'albero, anche se questo non è certo il suo periodo migliore; essendo semi spogliante, molte delle grandi foglie sono attualmente ingiallite, ma si nota comunque la chioma frondosa e la altezza ragguardevole per un albero da frutto, confrontandola con il Cantoniere sulla sinistra.









Questa pianta ha già fornito la sua copiosa (e gustosa, mi assicurano) produzione di frutti, ma ancora qualcuno ne rimane,  come si vede dalla foto.
Il nostro ha forma sferica e dimensione contenuta, contrariamente allo standard che prevede un frutto piriforme e pesi che superano tranquillamente i 500 g, ma è comunque un bel frutto, di produzione locale.

lunedì 12 gennaio 2015

Treewatching tour: i Ginkgo di viale Trento, e non solo

Siamo alla terza puntata dei percorsi cittadini che, in un'unica gradevole passeggiata a piedi, ci portano a scoprire o riscoprire molte specie arboree della città, raccolte in modo da offrire alcuni fra gli esemplari più caratteristici.

Parliamo oggi del viale Trento, strada poco conosciuta perché fuori dalle rotte commerciali e dal centro città, e semmai frequentata per il mercatino domenicale.

Ecco il percorso: dal Teatro Massimo, dopo l'incrocio con viale Merello, si percorre tutto il viale fino a piazza Trento, dove il viale confluisce nel viale S.Avendrace.

Come nei tour precedenti, le piante elencate  sono state trattate tutte dal blog; non appesantisco la descrizione con troppi rimandi, perché è sufficiente una ricerca per approfondire le notizie su una singola pianta.

1.    Cycas revoluta, merita attenzione un poderoso esemplare che si trova, ben visibile dalla cancellata, nel giardino degli uffici regionali di fronte al Teatro Massimo, insieme ad un paio di Corisie;
2.    Ginkgo biloba, il cuore del tour, dato che i Gingo sono presenti in filare a partire da dopo l'incrocio con via De Magistris, belli anche nella loro attuale nudità; questi esemplari sono piccoli, in raffronto a quelli che incontreremo a fine passeggiata, nel giardino di piazza Trento. Data la quantità complessiva di esemplari, e l'utilizzo in filare forse unico in città, mi sembra appropriato avere eletto il Gingo come rappresentante di questo tour;
3.    Tipuana speciosa, sul lato opposto a quello dove comincia il filare dei Gingo, con l'esemplare forse più anziano della città (post del 13/3/13); in questo tratto si affaccia anche il giardino di villa Mazzella (post 26/3/13);
4.    Euphorbia pulcherrima; alcuni esemplari arborei di Stella di Natale, attualmente fioriti, li godiamo subito dopo la Tipuana, nell'ambito di giardini privati ma ben visibili dalla strada;
5.    Ficus magnolioides, sempre dalla stessa parte un grande esemplare conclude idealmente questo primo tratto del viale Trento, che poi si affaccia sul parcheggio della Regione;
6.   Tamarix gallica, con gli esemplari di fronte al palazzo della Regione;
7.   Ficus retusa,   con alcuni esemplari veramente enormi che contornano la piazza Trento, ricca di specie arboree anche non comuni in città, come alcuni grandi  Ippocastani, nonché i già citati Gingo ed altri.

Alla piazza Trento abbiamo dedicato alcuni post, anche per le sue vicissitudini (post del 9/3/11 e del 25/7/12); è un ottimo posto per riposarsi ed estraniarsi un po' dal traffico che la circonda, e sicuramente  una degna conclusione della passeggiata in viale Trento proposta oggi.

mercoledì 7 gennaio 2015

L'albero di Natale estivo a casa sua

A conclusione del ciclo natalizio di post, quest'anno piuttosto ricco di bacche, fiori e addobbi rossi, voglio terminare da dove abbiamo cominciato, cioè dall'albero di Natale estivo, la Metrosideros excelsa (post del 4/12/14).

Nel post citato ero riuscito a fotografare solo un misero fiorellino sbocciato in uno dei nuovi alberelli del Lazzaretto ma oggi, in attesa della nostra estate e della sperabile esplosione di fiori rossi, vi offro l'esplosione di un Metrosideros a casa sua, nella sua estate.



Guardate che spettacolo ci offre quest'albero fotografato a Wellington, la capitale della Nuova Zelanda, da Chicco, che ringrazio: veramente un esemplare bellissimo di  Pohutukawa, nome Maori del Metrosideros excelsa .



domenica 4 gennaio 2015

I nostri alberi e la neve

A Cagliari, la notte di Capodanno, ha fatto una spruzzata di neve, eccezionale e ben accolta, che ha di fatto inaugurato l'inverno cittadino ed un po' di basse temperature.
Io non ero a Cagliari, ed ho perso questo spettacolo; ma, devo dire per fortuna, ero nel cuore della Barbagia di Ollolai, dove ho potuto godere di ben altra nevicata, con la neve che è cominciata a cadere dalla mattina del 31, ed ha continuato per tutta la giornata formando una spessa coltre e preparando uno spettacolo meraviglioso per la giornata del primo gennaio, allietata dal sole pieno.

E di questo spettacolo vi voglio rendere partecipi, presentando alcune immagini, naturalmente dedicate al verde.





Cominciamo da un bene augurante Agrifoglio, carico di bacche rosse, ripreso per le strade di Gavoi.







Altre bacche, medesima meraviglia. Questa è una spalliera di Piracanta, sempre a Gavoi.







Particolare di un Leccio, carico di placche di neve fresca e farinosa



Questa è invece una aghifoglia, ripresa lungo la strada che da Fonni porta a Desulo.

Probabilmente è un Pino nero, Pinus nigra, che non abbiamo mai trattato nel blog perché tipico delle zone montuose e non presente a Cagliari.

E' comunque un albero molto elegante, con fusto dritto, portamento conico e ramificazione presente fino dalla base.







Qui siamo sulla strada che dal passo di Tascusì porta al rifugio; quelli di sinistra sono meravigliosi, plurisecolari Agrifogli, che costituiscono uno spettacolo assolutamente peculiare di questa zona.




Infine, sempre sulla stessa strada, un meraviglioso scheletro di Roverella si erge isolato, e la luna si prepara a fargli compagnia per la notte.
Anche lo scheletro è bene augurante come le bacche rosse, perché è di una pianta che riposa e si prepara alla ripresa, sicuramente entro qualche mese: potessimo avere anche noi questa certezza!