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giovedì 28 maggio 2015

Il giardino verticale rimpolpato in piazza Maxia

Chiedo scusa per l'aggettivo del titolo, forse non appropriato ed anche un po' volgare, in quanto riferito a piante fiorite, ma mi sembra che rappresenti bene la situazione che vado ad esporre.

Il giardino verticale di piazza Maxia, primo e forse unico esempio pubblico a Cagliari di questo interessantissimo tipo di giardino (post del 15/8/11), è stato recentemente rimpolpato, cioè è stata sostituita o inserita ex novo una grande quantità di piantine nei singoli tasselli marsupio che compongono la struttura.


L'effetto è decisamente migliorativo, se confrontiamo le foto precedenti con quelle attuali; a sinistra una immagine del marzo scorso, dove si nota dietro all'Arancio la bruttura della parete, con ampi spazi vuoti e residui di piante moribonde. Avevo segnalato questa situazione di degrado già nel 2014 (post del 5/3/14) e poi ancora quest'anno, quando mi sono occupato della splendida fioritura dei Mirabolani.



 Con il rimpolpamento la situazione è completamente cambiata, e la parete è attualmente un piacere per la vista e lo spirito, come si può notare dalla foto a destra.

Un'esplosione di fiorellini colorati: Gerani, Petunie, Cinerarie e tanti altri che non mi azzardo a identificare perché non è il mio campo, comunque un bel vedere.

E allora dove è il problema, direte voi? Il problema c'è, e non è da poco. Infatti le piante originarie, rispettando la logica di queste pareti, erano piante destinate a durare, ad ambientarsi ed a crescere per anni, in quasi completa autonomia.

Questa è la logica di fondo dei giardini verticali: vita quasi autonoma per anni, dopo la prima installazione. D'altra parte, come possiamo pensare all'inserimento di fioriture stagionali in pareti verticali alte decine di metri, come quelle di Parigi o Madrid? Sarebbe pura follia, anche dal punto di vista dei costi di gestione.

In definitiva, temo che il nostro giardino verticale stia subendo una trasformazione, da un punto di vista gestionale, in giardino orizzontale, con la correlata stagionalità. Come conseguenze, stretto legame con le priorità degli amministratori del verde e probabile aspetto squallido e decadente per una parte dell'anno: non mi sembra esattamente l'obiettivo con il quale è nato questo bell'esperimento.

Tenendo conto che la parete verticale serve anche a coprire la ferita non ancora completamente rimarginata  del rifacimento di questa piazza, è bene che noi cittadini, nel goderci la bellezza attuale, rimaniamo vigili sulla continuità di questa bellezza, anche dopo la stagione estiva.

domenica 24 maggio 2015

Lo strapiombo ed i suoi abitanti

Non è uno strapiombo qualsiasi quello di cui parliamo oggi, ma uno strapiombo speciale, per gli amanti dei panorami cagliaritani: è la caduta verticale che unisce via Fossario con il Giardino sotto le mura, all'inizio del viale Regina Elena. Un bellissimo colpo d'occhio,  che comprende lo scenografico profilo di costruzioni che va dalla cupola del Duomo fino alla scuola di S.Caterina ed al Bastione di S.Remy.




Per capirci, ecco a sinistra il punto di vista di chi arriva in cima con l'ascensore per il Bastione; una vista di infilata che colpisce per la sua bellezza, eternata da tanti pittori. Ma non è l'unica, dato che anche gli altri punti di vista, dall'alto o dal basso, sono altrettanto interessanti.





Se lo guardiamo dal basso, per esempio, apprezziamo le macchie verdi degli arbusti di Cappero, Capparis spinosa, che lo abbelliscono, smorzando la continuità angosciante dello strapiombo; pensate allo spettacolo quando i Capperi cominceranno a fiorire, fra non molto.

Purtroppo l'ascensore verso il Bastione è attualmente chiuso e con esso, inspiegabilmente, una bella fetta del giardino; penso che si potrebbe definire una recinzione più ridotta, e lasciare aperto al pubblico questo bellissimo tratto di giardino.




Ma non è il Cappero l'unico inquilino di questa parete: gli spazi sono contesi dalla onnipresente Nicotiana glauca, Tabaccu burdu per noi locali, che si infila dovunque ci siano residui organici da utilizzare, non curandosi dei danni che procura (post del 15/9/11).

Uno spettacolo affascinante, anche se la Nicotiana dovrebbe essere arginata nella sua espansione selvaggia per limitare i danni; la vista, comunque, ne gode.

mercoledì 20 maggio 2015

Treewatching tour: le Sterculie fiorite

Avviso ai naviganti del verde: le Sterculie stanno fiorendo, sia la Sterculia diversifolia che la Sterculia bidwillii. 


Le miriadi di coppette che si aprono in questo periodo, con colori variabili dal giallo al verdolino al rosso pieno, meritano di essere osservate, da vicino e come vista d'insieme della pianta, che ha un bel portamento ed un aspetto particolarmente gradevole appunto in queste settimane.

Sono tanti i luoghi dove poter andare ad ammirare queste fioriture, e molti li trovate con una veloce ricerca sul blog.

Per esempio: i grandi esemplari di Genneruxi, quello bellissimo di Terrapieno, gli esemplari di via Curie, quelli del parco di monte Claro, i fiori rossi in piazza Generale Basso, le piante di piazza Abbo, la piazzetta di via S.Domenico, e ancora, ancora.....

Insomma, non c'è che l'imbarazzo della scelta per un tour dedicato ad ammirare questi simpaticissimi alberi nel loro momento migliore!


martedì 19 maggio 2015

Le sorelle fiorite in viale Colombo

Parliamo della Bauhinia variegata, ed in particolare dei due esemplari in fondo al viale Colombo: li avevamo classificati diversi anni fa (post del 3/12/10 e del 3/5/11), fotografandoli prima fogliati e poi fioriti.

Infatti una caratteristica/limitazione della bellezza di questi  alberi è che non si possono avere in contemporanea  foglie e fiori; questo è un vero peccato, dato che oltre ai bellissimi fiori la Bauinia ha anche una foglia gradevole, molto peculiare nel comportamento di apertura e chiusura a libro, come descritto nei post citati.

La posizione delle due sorelle è, poi, abbastanza svantaggiosa, immerse come sono nel traffico, senza spazio pedonabile attorno; non così, per esempio, per alcuni esemplari che vivono a Pula, in piazza di fronte alla Chiesa di S.Giovanni Battista, molto meglio godibili.

Mi ero dunque dimenticato di loro, ma sono stato richiamato alla realtà da Wilma, che ringrazio, la quale mi segnala l'attuale  stato di grazia delle piante. E' vero, sono nel pieno della fioritura, belle, ed eccole qua.


Le due sorelle, fiore bianco e fiore rosa, riprese dall'altra parte di viale Colombo con il teleobiettivo, a dimostrazione della posizione svantaggiata; in aggiunta, c'è anche il semaforo in mezzo ai piedi, che si potrebbe pure togliere, dato che non serve più.





A destra una bella immagine della Bauinia bianca, che è decisamente quella in questo momento più decorativa.

In definitiva: per uno sguardo al volo, ottimi i nostri esemplari, ma se volete prendervi il tempo per ammirare le Bauinie a dovere, consiglio un salto a Pula  ed una passeggiata per il suo gradevole centro storico.

domenica 17 maggio 2015

Vita, morte, resurrezione di una Melia

Oggi vi racconto la piccola storia di un albero che ha deciso di non morire, nonostante il trattamento a cui è stato sottoposto.
Parliamo di una Melia azedarach, albero prediletto del blog, e precisamente dell'esemplare di via Monteverdi, eternato con i colori dell'autunno nel novembre 2010 (post del 2/11/10)






Ancora carica di foglie verdi, ma con le drupe gialle a fare da contrasto cromatico, la Melia di via Monteverdi viveva bene; certo un po' disordinata, qualche ramo troppo invadente, ma niente che non si potesse aggiustare facilmente.



26/2/2015







A fine febbraio 2015, dopo qualche anno di vita e crescita felice (come si può notare dal tronco ingrossato), arriva la motosega, e la riduce così: praticamente un palo della luce, buono solo come sostegno.








8/5/2015



Ma a maggio, complice la primavera, ecco la resurrezione: dalla cima del tronco si affacciano timidamente alcuni nuovi rametti.






Direte: allora tutto bene, che problema c'è? Il problema c'è, e come: innanzitutto la pianta poteva veramente morire per la ferocia del trattamento, e poi non sarà più come prima, dato che il suo portamento, il suo assetto d'insieme saranno definitivamente perduti. Diventerà una sorta di strano arbusto con tanti ciuffi di rami che si dipartono dalla sommità del tronco. E allora perché?


















giovedì 14 maggio 2015

Una storica famiglia cagliaritana

Naturalmente non parliamo di cognomi illustri o di persone, ma di alberi, e precisamente di Palme.



Eccola qua la storica famiglia, anche piuttosto numerosa e formata da diverse generazioni: si tratta del gruppo di Washingtonia robusta  che funge da rotonda stradale all'interno del molo Ichnusa.

Dunque una famiglia e, per la nostra città, direi anche una famiglia storica: credo che moltissimi cagliaritani, anche anziani, abbiano impressa questa immagine, magari da quando andavano a passeggiare al porto con i genitori. Io, che non sono di primo pelo, ricordo queste Palme presenti da sempre. Lunga vita a questa famiglia!



lunedì 11 maggio 2015

La meraviglia del rampicante giallo fiorito

Ne avevo parlato qualche anno fa, della Bignonia tweediana, nell'ambito di una visita al Parco dell'Autonomia Regionale (post del 26/5/11); mi avevano colpito la bellezza della sua fioritura e le sue doti di arrampicatrice, dato che la avevo fotografata arrampicata su un cipresso.

Poi, colpevole silenzio fino all'altro giorno, quando sono stato folgorato da una esplosione gialla che mi ha colpito mentre passavo casualmente in via Nazario Sauro. Una grande spalliera e la conquista di una Palma uccisa dal Punteruolo: questo è quello che ho visto, ammirato e documentato con le foto qui sotto.

 


















Ma non basta; come spesso accade quando non si incontra per molto tempo una persona, e poi la si rivede nello stesso giorno, mi sono imbattuto in un'altra spalliera in piazza Regina Margherita, alla biforcazione con via Eleonora D'Arborea.



















Che spettacolo! Un rampicante sempreverde, robustissimo, di accrescimento veloce e di immediata presa con i suoi uncini che hanno probabilmente generato il nome comune di Piede di gatto, ed in più con questa strepitosa fioritura: viene da chiedersi come mai non sia più diffuso. Una risposta possibile deve essere la sua invadenza, che lo fa giustamente temere se non ci sono le condizioni adatte per l'espansione.  Comunque sia, io spero che abbia maggiore diffusione, perché rinfranca lo spirito.





domenica 10 maggio 2015

Ficchetto di un Fico!

Chiedo scusa agli eventuali lettori non sardi per l'utilizzo di un termine tipico dello slang  cagliaritano, ma l'epiteto di ficchetto mi sembra molto azzeccato per un albero che spesso non sa stare al posto suo, ed in città si va a ficcare, appunto, dove non deve, da perfetto abusivo.

Ne avevo beccato uno alla Cittadella dei Musei (post del 13/8/12)  ed un altro più recentemente sulla Torre dell'Elefante (post 8/4/15), ed oggi ne ho scoperto ancora un altro, incastrato nel cemento della marina di Su Siccu. Eccolo qui:


Cresce bene, con lo splendido sfondo del mare piatto e delle barche alla fonda, si gode la invidiabile posizione, e si permette anche di produrre una bella serie di frutti!


E a proposito di frutti, sono andato anche a verificare se alla Cittadella ci fosse ancora il ficchetto del 2012: eccome se c'è, è cresciuto  ed anche lui si permette di fruttificare abbondantemente, come si vede dalla foto sotto!

Come ho già detto per il Fico sulla Torre, queste piante sono simpatiche, fotogeniche ed in qualche modo ammirevoli per il loro coraggio; però il decoro urbano, soprattutto in certi luoghi, dovrebbe avere la meglio, anche per evitare lo sbriciolamento di parapetti e pavimenti.

Comunque, dato che sono fotogenici, vi prometto che se incontro altri di questi ficchetti cresciuti in posti improbabili, ve li presento, in una sorta di nuova rubrica dedicata alle piante che non sanno stare al loro posto!

venerdì 8 maggio 2015

Il bianco candore della Piracanta

Mi accorgo di dovere un risarcimento alla umile e ravvivante Pyracantha coccinea,  per usare gli stessi aggettivi con cui avevo appellato questo arbusto nel primo post dedicatogli (post del 25/11/11).

Umile per le sue capacità di adattamento e le poche richieste di attenzione per crescere, ravvivante per il colore delle bacche rosse che espone in quantità nel tardo autunno, proprio quando le altre piante tendono a perdere qualsiasi vivacità di colore; appunto la bellezza delle sue bacche è stata oggetto di ulteriore attenzione, per esempio sotto la neve di Gavoi (post del 4/1/15).

Insomma, riconoscimenti al frutto invernale, che hanno fatto dimenticare la bellezza della fioritura primaverile.

Certo la concorrenza è spietata; pensiamo al Pitosforo, al Biancospino, al Gelsomino, al Perastro e così via, ma la Piracanta sa comunque distinguersi, come si può notare in questa spalliera ripresa in via Ponchielli.

Una messe di fiorellini bianco candido, riuniti in corimbi, che rivestono i rametti.


Fioritura abbondante e molto decorativa, come si può notare dal primo piano della foto a destra, tanto più in contrasto con il verde intenso della coriacea fogliolina.

Unici difetti, peraltro di modestissima portata: i fiori non sono profumati, ed occorre stare attenti alle spine (da cui il nome della specie, coccinea).

Godiamoci dunque anche la fioritura primaverile, che completa le qualità di questo arbusto, da adesso umile, ravvivante e candido!

martedì 5 maggio 2015

Povera principessa!

Il titolo di questo post riprende quello dedicato di recente alla Paulownia tomentosa di via Santa Gilla (post del 15/3/15), nel quale si motivava anche il titolo nobiliare di questo albero, ma è decisamente meno ottimista.

Infatti, se lì dicevo che la Paulonia "si prepara a regalarci una fioritura splendida, fra le più belle che un albero possa offrire", oggi devo rimangiarmi  quello che ho detto.


Eccola, in una foto del 29 aprile scorso: ha fatto sì qualche fiore, ma che squallore rispetto a pochi anni fa (post del 23/4/12)!

Temo che questo ex splendido albero, esemplare unico in città, sia arrivato a fine vita, se qualche specialista non proverà a rianimarlo, cominciando con il  liberarlo dall'abbraccio mortale dell'Edera.

Io non posso che ribadire il mio modesto invito, cioè che un gruppo di cittadini, per esempio gli abitanti del complesso dei Fenicotteri, magari sponsorizzati dall'Unione Sarda, si facciano carico di quest'albero, e gli dedichino l'attenzione che merita.

In mancanza di questo intervento, temo che a breve potremo solo rimpiangere la Paulonia, se saremo consapevoli del suo valore; sennò, un albero in meno e magari un basolato di cemento in più.

lunedì 4 maggio 2015

Il Pitosforo e la Capitaneria

La palazzina della Capitaneria di Porto di Cagliari, che si affaccia sulla Darsena e sulla flotta di battelli targati CP al servizio della nostra sicurezza in mare, è situata veramente in una bella posizione, ed è un piacere passeggiare in zona; un tratto molto gradevole ed ordinato e, soprattutto, alcuni alberelli degni della nostra considerazione.

La mia attenzione è scaturita da una segnalazione del mio omonimo Mario, che ringrazio, e la visita in loco è stata ripagata dai bellissimi alberelli di Pitosforo in fiore che adornano la facciata ed i fianchi della palazzina.


Ecco uno degli esemplari: sono ben curati, fitti nel fogliame, compatti nella forma e pieni dei fiorellini bianchi, distribuiti in maniera omogenea su tutta la pianta: offrono proprio una bella immagine, soprattutto con i colori caldi del tramonto!









Ecco un altro esemplare, posto a sinistra guardando la facciata, ancora più espanso.

Bisogna dare atto, a chiunque si occupi della loro cura ed a chi a suo tempo abbia deciso per la loro piantumazione, che si tratta di una ottima scelta: abbiamo infatti già fatto notare (post del 1/11/14) la frugalità e la resistenza di questa specie arborea, che sopporta brillantemente la salinità e chiede veramente poco per crescere in bellezza.

Inoltre la dimensione di questi alberelli di Pittosporum tobira, comunque limitata per quanto ampia, non crea impatti visivi o problemi di ingombro troppo elevati; ricordiamoci dunque che questo arbusto non serve solo per siepi, comunque eleganti e compatte, ma anche per valorizzare esemplari singoli.

sabato 2 maggio 2015

Il S.Efisio dei Callistemon

Due anni fa in questo periodo, commentando la splendida fioritura dei Callistemon di piazza del Carmine (post del 27/4/13), ipotizzavo una connotazione politica della loro esplosione di colore rosso il 25 di aprile, durante lo svolgimento di festeggiamenti laici ed un poco anarchici, musica rock e canzoni della Resistenza.

Oggi, alla luce di quanto ho visto ieri sera nella medesima piazza del Carmine, devo modificare quella ipotesi.

Non era frutto di una precisa connotazione politica, la volontà di fare esplodere i fiori rossi il 25 aprile, ma solo di opportunità, o di trasformismo: infatti quest'anno l'esplosione è avvenuta il primo maggio, nell'ambito dei festeggiamenti per il Santo Guerriero, pieni di devozione, costumi tradizionali (vedi al centro della foto) e suono delle Launeddas.




Ecco un'altra foto, ed un altro bel cespuglio fiorito, circondato dalla folla che si avvicina al palco dei festeggiamenti.

Quale che sia l'approccio dei Callistemon citrinus  di piazza del Carmine ai festeggiamenti, laico o devoto, è comunque bello, ed è un degno accompagnamento estetico alla funzione fondamentale di accoglienza e aggregazione che questa piazza svolge da decenni nelle più varie occasioni. Un luogo piacevole da frequentare, tanto più quando fioriscono i Callistemon.