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Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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domenica 10 settembre 2017

Eucalyptus dal fiore rosso, ma davvero?

Alzi la mano chi di voi conosce l'Eucalyptus con i fiori rossi: pochi davvero, io credo, di fronte ad una maggioranza schiacciante  di inconsapevoli, dubbiosi o addirittura negazionisti (ma quando mai, l'avrai confuso con un Callistemon!)

Io facevo parte, fino a ieri, della schiera degli inconsapevoli, ma da oggi non più: esistono eccome, e li abbiamo anche a Cagliari!

E non sono neppure difficili da trovare, se è vero che due esemplari si trovano nello slargo abbandonato subito dopo la rotatoria dove si prosegue il viale Campioni d'Italia (già viale Poetto) o ci si immette nel viale San Bartolomeo; nella foto l'Eucalyptus rosso è proprio al centro della biforcazione fra i due viali.

Siamo dunque in un luogo abbandonato, anche se in posizione perfettamente visibile: si tratta del terreno della ex sede dell'ETFAS, oggi di proprietà della Regione ed in rovina da moltissimi anni.
Evidentemente l'abbandono e la mancanza di acqua non hanno scoraggiato il gruppetto di 4 Eucalyptus camaldulensis  (due con i fiori bianchi e due rossi) che occupano la prima parte di questo slargo.

Come notiamo dalla foto di gruppo a destra, i 4 appaiono piuttosto in buona salute, anche se sono piccoletti (e questo non è un certo per noi un difetto, con riferimento all'estetica degli Eucalyptus).

Il Camaldulensis è, contrariamente a quanto si potrebbe pensare vedendo questi esemplari, la specie più comune qui da noi (post del 14/1/11), anche se di norma ha i fiori giallastri ed un'altezza molto maggiore.


Guardate invece quanto sono gradevoli questi fiorellini rossi, che esplodono con decine e decine di stami dal ricettacolo legnoso dotato di un coperchio a forma di rostro, che dà il nome comune alla specie, Eucalipto rostrato. 

Insomma questi esemplari peculiari,  forse frutto di ibrido date le differenze rispetto agli esemplari standard, ci fanno un po' riappacificare con un albero oggetto di molto fastidio e contumelie,  un po' per la sua invadenza, un po' per le piantumazioni scriteriate  effettuate nel secolo scorso a scapito di specie autoctone.