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Ritorna la meravigliosa fioritura della Chorisia

E' un appuntamento da non mancare, tutti gli anni in questo periodo, quello della fioritura delle Chorisie, che abbelliscono vari angoli...

domenica 12 ottobre 2025

La Fonsarda ed i suoi Schinus molle

Questo scritto è l'ideale prosecuzione di due post di una decina di anni fa (post del 11/8/14  e del 4/4/17 ), dedicati al verde del quartiere Fonsarda, allora di fresca inaugurazione, ma soprattutto allo Schinus molle, attore protagonista di questo spicchio di realtà urbana.

Oggi sono tornato in questi luoghi, e voglio dare conto del fatto che gli Schinus, giovani virgulti nelle foto dei post citati, hanno mantenuto e superato le promesse fatte allora.


Qui siamo nello spiazzo che si affaccia su via dei Donoratico, e guardate che cosa sono diventati, come dimensione a maestosità, questi due fratelli! 

L'effetto "spianata di cemento" della piazza  (che oggi si chiama Corona del Logu), di cui parlavo allora,  resta, ma è abbastanza smorzato da queste meritorie essenze.




Qui siamo in via Giudice Mariano, nel grande spiazzo aperto del parco Vannelli, ed ancora vediamo grandi esemplari del nostro primattore odierno.




Qui infine siamo dalla parte di via dei Giudicati (in quella che oggi si chiama piazza Carta de Logu), e la situazione è simile, anzi meglio: diversi Schinus, ben distribuiti e tutti molto belli.

Insomma, possiamo affermare in conclusione che, con l'apertura del parco Vannelli e delle piazze di cui abbiamo parlato, oltre ad alcuni spiazzi minori, non si può più dire che la Fonsarda sia un quartiere di soli palazzoni e senza verde; ed una buona fetta di merito va sicuramente attribuita alla generosità degli Schinus molle. 

  

giovedì 2 ottobre 2025

Ennesimo omaggio alla reginetta del blog

E quale momento è migliore, per festeggiare la reginetta del blog, se non il suo periodo di fioritura cagliaritana, fra settembre ed ottobre?

Sto parlando, ovviamente, della Chorisia insignis, più "modernamente" Ceiba speciosa, albero prediletto e sfondo fisso del blog, con le sue spine. Un albero presentato, non mi vergogno di dirlo, in "tutte le salse", d'estate e d'inverno, con i frutti ed i batuffoli di ovatta, nuda con le sue spine, nella nostra città ed all'estero (Cuba e Spagna), addirittura con un piccolo figlio nato da seme raccolto e piantato da me (post 7/4/21).   

E allora festeggiamo, con un paio di fiori!




Questo è di uno degli esemplari del Parco della Musica.
Faccio notare alcuni boccioli sferici nella parte alta della foto.

Ricordo alcuni dei luoghi cagliaritani rallegrati da questa pianta, tutti oggetto della nostra attenzione negli anni: via Sabotino, la Cittadella dei Musei, piazza Garau, via Curie, via Fleming, via dell'Abbazia.




E a proposito di via dell'Abbazia, ecco un esemplare appena sbocciato, ed ancora un po' stropicciato, con colori simili (ma non uguali!) al precedente.

Siamo all'ingresso della passeggiata pedonale che corre lungo i binari del metrotram, e l'albero che ha prodotto questo fiore, così delicato, ha un tronco grosso, rigonfio e carico di spine. Fa parte della bellezza di questa pianta!




giovedì 25 settembre 2025

Una scoperta inaspettata, dove non ti aspetti


E no, non mi  sono riconvertito all'Ikebana, arte giapponese di composizione floreale, o più in generale alla realizzazione di bouquet di fiori; è una attività bellissima, ma credo di non essere proprio portato.

Il fatto è che mi sono ritrovato con questa bella composizione formata essenzialmente da rose di diversa specie, gialle e rosa, ma con l'aggiunta di alcuni rametti ricoperti di piccole bacche bianche sferiche, molto graziose.

Mi sono detto: io quei rametti li conosco! Qualcuno di voi li ha forse riconosciuti? Se sì, complimenti per lo spirito di osservazione e per la competenza! 

Anch'io ci sono riuscito, pur con qualche difficoltà, e dopo un poco di arzigogoli mentali: certo che li conosco, e li ho anche classificati nel blog, nel lontano 2014 (post del 21/10/14). 

Sono rametti di Symphoricarpos albus, nome comune italiano Sinforina. Non avrei mai immaginato che i fruttini di un arbusto spontaneo, come quello da me fotografato a Villanova Strisaili, potessero essere utilizzati per abbellimenti floreali, insieme con le rose, e invece.....
 

martedì 16 settembre 2025

La nuova casa della Palma di Goethe

 Molti anni fa, e precisamente 11 anni (post del 6/10/14), vi avevo presentato l'antichissimo esemplare di Palma nana, Chamaerops humilis  che vive nell'Orto Botanico di Padova, orgoglio della città patavina e non solo, con i suoi 400 e più anni di esistenza.

Mi ha riportato alla mente il post citato un articolo che ho colto sul quotidiano on line La Repubblica.it, alcuni giorni fa.

L'articolo, molto interessante, è centrato sulle caratteristiche straordinarie di questa pianta, nota anche come Palma di Goethe, evidenziate attraverso analisi del suo DNA, che hanno forse dimostrato come questa specie di Palma sia stata in grado di sopravvivere fino ad oggi, dopo la sua comparsa sulla Terra risalente a 65 milioni di anni fa.   

Per gli approfondimenti vi rimando all'articolo, che non dovrebbe essere difficile reperire su Internet, mentre vi voglio aggiornare su un argomento molto più terra-terra, che però a me sta molto a cuore: la nuova casa che è stata costruita attorno a questo splendido esemplare arboreo, consentendo una visione d'insieme impossibile quando ero stato a visitarla.


Eccola qui, la nuova casa che amplifica al massimo la superficie vetrata, nella fotografia sempre ripresa dall'articolo citato; immagino che siano stati ripristinati i tiranti che sostengono i fusti, per evitare l'assetto prostrato che queste piante hanno in natura, nelle regioni dove sono endemiche (fra cui la Sardegna, naturalmente).

Insomma, un bel lavoro che sicuramente anche Goethe avrebbe apprezzato, anche se la sua teoria di questa pianta come pianta madre assoluta, origine del regno vegetale, fu poi smentita.

In ultimo, faccio notare in foto anche la presenza della vasca di Victoria amazonica o Ninfea gigante, altra pianta straordinaria per le sue caratteristiche (post 23/7/11) .   

giovedì 11 settembre 2025

Una nuova pianta, in un simpatico giardinetto

Per essere precisi, quella che vi presento oggi non è propriamente una nuova specie arborea, ma la varietà di una pianta che ben conosciamo, e cioè della Sophora japonica, ben conosciuta dal blog fino dalle sue origini, e presente in tante strade cittadine (via Carboni Boy, piazza Repubblica.....) e in quasi tutti i nostri parchi.

Si tratta appunto di una varietà, decisamente più piccola dell'originale ma molto valida esteticamente, la Sophora japonica pendula, che ho trovato come essenza unica in un giardinetto pubblico del quartiere di Genneruxi, che collega via Bruxelles con via San Marino, traverse di via Galvani.


Ecco un fianco del giardinetto con gli alberelli, che si ergono ad altezza d'uomo sul prato, in una sorta di aiuola ondulata, bordata da erbe aromatiche nostrane.

L'altro lato di questo ampio corridoio che costituisce il giardinetto è uguale e simmetrico, e l'insieme è molto gradevole.


Per chi non fosse convinto che si tratta di Sofore, ecco a destra la foto di un alberello ripreso da vicino, che mostra i caratteristici baccelli strozzati, tipici di questa pianta.

  

giovedì 4 settembre 2025

L'Orto Botanico, ed una bella sorpresa

 Era da un po' che non andavo all'Orto Botanico, e che non vi presentavo qualche immagine delle tante bellezze che racchiude. E allora, complice la giornata più fresca rispetto alla forte calura dei giorni scorsi, oggi ho deciso di fargli visita, ed ho avuto una bella sorpresa, della quale vi parlerò fra poco.

Prima però, per metterci in sintonia con il bello, vi presento un fiorellino veramente degno di essere apprezzato, eccolo qui.


Si tratta di un fiore di  Commelina erecta, che cresce in un vaso di  Bambù, Bambusa vulgaris.  

Due grandi petali di colore azzurro intenso, raro in natura e noto come blu di Capri, ed un petalo inferiore bianco;  i due petali azzurri sono incrociati in modo da attirare gli insetti riproduttori verso gli stami.

Notiamo che sopra il fiore aperto ce ne è un altro, che ancora deve schiudersi. 

Questo fiorellino ha il nome comune di Erba miseria, ma direi che non è certo misero un fiore che può vantare questo colore! 

Ed ecco ora la sorpresa, assolutamente piacevole: i cartelli esplicativi.



Eccone uno, dedicato ad una singola pianta, e precisamente alla nostra vecchia ed apprezzata conoscenza della Chorisia insignis, oggi Ceiba speciosa, nota come albero bottiglia, o albero botte.

Insomma i gestori dell'Orto hanno deciso che oltre al cartellino che compete a tutte le piante, a determinate piante spetti anche una scheda, sintetica ma completa, bilingue, completa di fotografie: ottimo lavoro!



Ma non solo a singole piante, cartelli esplicativi sono dedicati anche a famiglie, come in questo caso per le piante succulente, di cui l'Orto botanico ha una ricca e ben curata collezione, con esemplati anche rari come quello qui sotto.


 


 Si tratta dell'Agave della Regina Vittoria, una simpatica palla, quasi una enorme pigna, che vi avevo già presentato paragonandola ad un carciofo (post del 30/1/24)    



Ed altri cartelli esplicativi sono dedicati ad argomenti di carattere più generale, come la presenza delle specie aliene ed i comportamenti da tenere nei loro confronti, per evitare l'invasività.


Insomma, un ottimo lavoro di accrescimento dei contenuti culturali  dedicati ai frequentatori, che possono anche approfondire gli argomenti attraverso la lettura dei QR code.

Non posso che augurarmi una volta di più che gli amministratori del verde del Comune di Cagliari intraprendano per i nostri bei parchi e giardini questa strada virtuosa delle indicazioni dedicate alla conoscenza delle piante, al riconoscimento ed al rispetto come nostre compagne di vita.

Cosa ne dice, Assessora al verde del Comune, di arricchire la rinnovata passeggiata di via Roma, il bosco orizzontale, con questo valore aggiunto? 

giovedì 28 agosto 2025

Il Giardino, le Mura, i Capperi

 Ecco, i tre sostantivi del titolo dicono già tutto del post di oggi; volendo esplicitare con qualche parola in più parliamo del Giardino sotto le Mura, ai piedi di Castello, e degli arbusti di Cappero che tappezzano le pareti a strapiombo.



Ecco qui, in questa bella fotografia (tratta da Facebook) c'è tutto, con l'aggiunta delle sculture di Pinuccio Sciola.

Questo giardino non è molto grande, ma è elegante, e si presta alla meditazione mentre si gode il panorama delle mura. 





Per goderlo più da vicino è opportuno percorrere il camminamento che accompagna proprio le mura a strapiombo, come si nota nella foto a destra.

I cespuglioni di capperi, Capparis spinosa, arrivano fino quasi a terra, e consentono di apprezzare da vicino le belle foglie carnose e, quando è periodo, i bottoni florali ed i fiori con i lunghi stami.

Abbiamo parlato diverse volte di questi giardini, e se volete potete cercare e leggere, o rileggere, i precedenti post; ma la cosa migliore rimane la visita, dedicandole tutto il tempo necessario. 

E, naturalmente, non dimenticate di ammirare il vecchissimo Carrubo, e la Fitolacca vicino all'ascensore con il suo piedone mostruoso a forma di ippopotamo!


martedì 19 agosto 2025

I Giardini Pubblici sempre molto belli, però ........

 Eh sì, i Giardini Pubblici sono e restano un fiore all'occhiello della città, un luogo molto piacevole dove passeggiare ed ammirare le varie specie arboree presenti.


Per esempio, ecco qui a sinistra un esemplare di Brahea armata in piena fioritura. Questa Palma, comunemente nota come Palma blu del Messico (post del 12/8/13), è la sorellina di quella fotografata nel post citato, che vive nei giardini Sgaravatti sulla statale per Pula, e che è molto più alta di questa.

Ma il nostro esemplare cittadino, bassottino per essere una Palma, ha il vantaggio di rendere godibili da vicino i piccoli fiori ed i piccoli datteri già presenti; e poi, datele ancora qualche anno e vedrete!




 E questa a destra, vi ricordate di che cosa si tratta? Ma certo, è il vecchio Carrubo molestato dalla scultura, ai quali abbiamo dedicato diversi post (fra i quali quello riassuntivo del 17/2/22). Il Carrubo sta benino e la chioma appare in  buona salute, compatibilmente con le ferite del tronco.

E la scultura, chiederete voi? E' sempre lì per terra, ed è stata dotata di un buffo cartello che recita: "Vietato sedersi o arrampicarsi sulle opere d'arte". Allora, ammesso e non concesso che "il molestatore" sia mai stato un'opera d'arte, certamente non lo è oggi, atterrato ed infagottato in un telo di plastica! 

Comunque, a parte queste divagazioni, ribadisco che questi Giardini sono ben tenuti, e abitati da Palme anche rare, come da foto precedente, enormi Iacarande, eleganti Palme nane, Magnolie, Lecci, Ficus di varie specie, e naturalmente prati verdi e fioriture. Il tutto accompagnato da alcuni cartelli di riconoscimento, molto apprezzabili e da me apprezzati (post del 18/1/24).

Ma veniamo purtroppo al però di cui al titolo: a che cosa si riferisce?


Si riferisce ai due splendidi Ficus magnolioides/macrophilla, recintati, con una recinzione "meno" provvisoria di quella originale (post del 10/3/24), il che non autorizza a formulare pensieri positivi. 

I due Ficus sono, loro sì, un'opera d'arte: un meraviglioso intrico di rami bassi e serpentiformi, lunghissimi e casuali nel loro andare: non possono essere recintati! Era bello passeggiare sotto gli enormi rami, accarezzarli e seguirne il contorno. E i bambini? Immagino i loro commenti e le richieste alle mamme: perché non posso giocare lì sotto?

Insomma, ribadisco quanto già espresso nel post del 2024: mettere in sicurezza i rami, esporre cartelli di attenzione e responsabilità, eventualmente impedire l'accesso a qualche piccola zona, ma per il resto, riaprire questa meraviglia al più presto!


   

lunedì 11 agosto 2025

Una graziosa succulenta, il Cactus dalle orecchie di coniglio

 Non capita spesso di parlare di piante succulente nel nostro blog, dato che io mi trovo molto più a mio agio con gli alberi, come già considerato più volte; cionondimeno, quando mi imbatto in un bell'esemplare, o in tanti esemplari diversi come nei meravigliosi spazi dedicati nel nostro Orto Botanico, non disdegno di presentarveli, pur con qualche fatica per reperire i giusti nomi e qualche elemento caratterizzante.

E appunto oggi vi presento una cactacea, che appartiene alla composita famiglia del notissimo Fico d'India: la Opuntia microdasys, cugina del Fico d'India, Opuntia ficus-indica (post 11/2/16).  

Eccolo qui, il nostro esemplare di Opuntia microdasys, detto in italiano Fico d'India microvilloso, a ancora Fico d'India ornamentale, o infine, con il nomignolo più simpatico ed auto esplicativo, Cactus orecchie di coniglio. 

E' una pianta, originaria del Messico, molto graziosa e coltivabile in vaso, anche se l'esemplare che ho fotografato si trova in un giardino condominiale di via Palestrina, e da lì si offre alla curiosità dei passanti.

Un'unica raccomandazione, anche se per noi sardi, che in questo periodo raccogliamo i fichi d'India, è quasi scontata: attenzione alle sottilissime spinette, agglomerate a formare i pois che abbelliscono le pale (cladodi in termine tecnico)! 

Queste spinette sono simili a quelle del frutto del Fico d'India, e se toccate in maniera maldestra possono entrare nella pelle e richiedere lavoro per essere estratte, oltre che provocare fastidio. 

giovedì 7 agosto 2025

Gli alberi della via Roma rinnovata

Sono stati spesi fiumi di parole, e comprensibilmente, sulla riapertura di via Roma, da piazza Ingrao fino all'incrocio con il Largo Carlo Felice; non intendo accodarmi, ma dirò poche parole su alcune delle nuove essenze piantumate per realizzare il "bosco orizzontale" (post del 8/2/25).


La pianta più importante, anche da un punto di vista numerico, è il Leccio, Quercus ilex, pianta ben nota ai lettori di questo blog; una scelta non completamente azzeccata, se è vero che i Lecci stradali  cagliaritani non brillano certo per salute ed aspetto gradevole, come già espresso in tempi remoti (post del 4/11/10, ed altri successivi), e che chiunque può verificare per esempio con una passeggiata in via Scano.

Qui i Lecci sono tanti, giovani ed attualmente in buona salute; riusciranno a crescere (sono alberi a crescita lenta), ad ampliare la loro chioma ed offrire ombra e ristoro dal caldo, pur esposti all'incessante traffico cittadino? Speriamo, ma forse, per fare un nome, i Carrubi sarebbero stati più adatti.



I Siliquastri, Cercis siliquastrum, appaiono invece piuttosto sofferenti, ma dovrebbero riprendersi, trattandosi di una essenza che è vissuta per decenni in via Roma offrendo, anche se per un periodo ristretto della primavera, la sua splendida fioritura.

Infine gli esemplari di Melia, Melia azedarach, bell'albero tante volte trattato dal blog, appaiono deboli di tronco per resistere bene alle nostre maestralate, ed andrebbero sostenuti con appositi tutori.

Mi fermo qui, e rimando al post di febbraio scorso citato chi volesse avere qualche altra  informazione.

sabato 2 agosto 2025

I fiorellini di montagna, seconda presentazione

 A completamento dei fiorellini che vi ho recentemente presentato (post del 17/7/25), completo oggi con altri due esemplari, degni di essere apprezzati e che forse  potrebbero essere ancora presenti nel mese di agosto.

Siamo sempre in Alta Badia, e valgono le medesime considerazioni già fatte sulla mia incompetenza in materia di fiori. 





Corimbo di Valeriana montana, famiglia delle Caprifoliacee





Spighe di Bistorta officinalis, che spiccano piacevolmente in mezzo al prato

venerdì 25 luglio 2025

Il Cirmolo, bellezza dell'Alto Adige

Se doveste indicare in estrema sintesi le cose belle a cui vi fa pensare l'Alto Adige, che cosa vi verrebbe in mente? Le Dolomiti, naturalmente, le grandi distese di prati verdi, i fiorellini di prima estate, lo strudel, e poi? Beh, per noi che amiamo il verde, io aggiungerei il Cirmolo, Pinus cembra, albero che si trova particolarmente bene in questa regione, e che è pieno di doti, come abbiamo detto nel post del 2016 che ho appositamente messo in evidenza qui sopra, ed in altri post successivi (post del 12/7/23 e del   5/7/24).

Un albero veramente bello ed elegante, il Cirmolo, e che in Alto Adige si trova bene sia mescolato con Abeti e Larici, sia, e questa è una caratteristica peculiare che ritroviamo anche e solo nelle Alpi piemontesi, a formare bosco puro, cioè "dedicato" a questa specie.


Ed è in questa versione che ve lo presento oggi, in questo boschetto di soli Cirmoli, necessariamente distanziati dagli enormi massi dolomitici affioranti, con i quali sembrano peraltro convivere piuttosto bene.

La fotografia è ripresa dalla bidonvia che porta dal Passo Sella alla Forcella del Sassolungo, in questo luogo magico compreso fra la Val Gardena e l'Alpe di Siusi.

Visti dall'alto della bidonvia questi alberi sembrano piccoli, ma non lo sono affatto, anche se non possono competere con lo splendido esemplare isolato del 2016, ripreso nell'altopiano Prato Piazza.

Insomma, in Alto Adige come ti giri ti giri bene, e se sei amante di questi alberi ancora meglio!
  

giovedì 17 luglio 2025

I fiorellini di montagna

 Già in due precedenti occasioni vi ho parlato dei fiorellini di montagna, e segnatamente dell'Alto Adige, regione che amo molto per la bellezza delle sue montagne e, appunto, dei suoi fiorellini di prato: la prima volta dalla valle Aurina (post del 10/7/20), la seconda dall'Alpe di Siusi (post del 18/7/23).

Oggi vi presento esemplari dall'Alta Badia, per completare un tris di località, una più bella dell'altra. Preciso, come ho già fatto in precedenti occasioni, che non ho alcuna competenza in fiori, e che i nomi scientifici e comuni li ricavo da Internet; questo non mi impedisce di apprezzarli moltissimo, e di ricordare che, almeno in un determinato periodo dell'anno, la maestosa bellezza di queste enormi montagne si accompagna con la delicatezza di queste piccole meraviglie della Natura.





Orchidea macchiata, Dachtylorhiza maculata   










Giglio martagone, Lilium martagon











Nontiscordardimè, Myosotis alpestris 

sabato 5 luglio 2025

Le Tuie ed i Parrocchetti

Mi accorgo che abbiamo parlato pochissimo, pur nella lunga vita del blog, della Tuia orientale, Thuja orientalis, conifera con le foglie a squame ed i frutti, gli strobili, caratterizzati da punte ad uncino. La trovo citata, di sfuggita, in un post del 2014 (post del 3/1/14), dedicato peraltro ad un Ginepro.

E' effettivamente un albero che non reputo molto interessante, anche se è presente in moltissimi giardini, soprattutto condominiali. Pianta robusta, a lenta crescita, la Tuia è effettivamente una pianta che non necessita di cure, e questo spiega la sua presenza nei giardini.

Ed anche oggi non parlo della Tuia in quanto tale, ma come comoda mangiatoia dei voracissimi Parrocchetti, pappagallini ormai presenti dappertutto nella nostra città. 

Allora, scusandomi per la pessima qualità dell'immagine, ho voluto presentare un gruppo di parrocchetti che banchettano, facendo scempio degli strobili, sopra una Tuia condominiale di via Monteverdi.

Anche per chi non ascolta il chiasso che fanno questi uccellini, e non guarda la pianta ed il traffico di ali e becchi che si svolge intorno, la scena è individuata dalla grande quantità di scarti, rametti e frutti, che formano un tappeto sotto la Tuia, tanto più evidente se si tratta di un marciapiede.

Avevo notato una scena simile, ma allora riguardava gli Ippocastani, nella spianata dell'Ippodromo ad Istanbul (post del 20/4/12), ed anche allora ero stato colpito, anche materialmente, dalla pioggia di scarti del banchetto.

Possiamo quindi ribadire (vedi post del 22/12/12)  la considerazione che sarebbe opportuno trovare il modo per ridurre la consistenza numerica delle colonie di Parrocchetti, se non vogliamo che la loro voracità diventi una pratica distruttiva pesante per il nostro verde!     



sabato 28 giugno 2025

Il Festival della Birra e le Tipuane

 Lo so, è un accostamento ardito, quello delle birre artigianali con il bellissimo albero che risponde al nome di Tipuana speciosa; ma in questo momento è un accostamento appropriato, dato che parliamo del Parco della Musica, sede di un buon numero di Tipuane ma anche, in questo fine settimana, sede di un interessantissimo festival della birra artigianale.


Le Tipuane hanno ovviamente la nostra priorità, anche perché le abbiamo seguite col blog dalla loro giovinezza alla loro età adulta (post del 20/11/11, 9/8/12,   22/6/15, fra gli altri), fino a goderle oggi  nella piena maturità, cariche dei fruttini, gli acheni alati di un bel colore verde chiaro.


Ma non solo le Tipuane spiccano in questo bel parco, ma una quantità di altre specie arboree, in spazi tenuti bene e frequentati da tanti bambini. 




Ci sono Arecastri,  grandi Tamerici ai bordi del corso d'acqua, come quella che vediamo nella foto a fianco, enormi Pioppi, Ulivi, Fitolacche, Chorisie, Brachichiton, Schinus; insomma una bella varietà di essenze di alto fusto, accompagnate da fioriture come, in questo periodo, gli Agapanti che tengono compagnia alle Palme nelle loro aiuole. 

Insomma, dobbiamo ribadire che questo è veramente un bello spazio verde, soprattutto considerando la posizione centrale nell'ambito urbano; uno spazio di cui andare fieri.




Se poi la presenza di tanto bel verde si accoppia con la possibilità di gustare una fresca e buona birra artigianale, anche per contrastare il grande caldo di questi giorni, possiamo ribadire che l'accostamento è proprio azzeccato. Prosit!