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Le trombette della Datura, oggetti d'arte

Abbiamo parlato più volte della Datura (oggi Brugmansia) arborea, e del suo particolarissimo fiore pendulo, da me definito vergognoso (post ...

giovedì 27 novembre 2025

La fioritura invernale dell'Eriocefalo

 Che cosa c'è di meglio, in queste giornate parainvernali, o addirittura nettamente invernali anche se siamo ancora a novembre, che godere di una fioritura rara ed affasciante? 

A Cagliari è possibile, per esempio facendo due passi fino a piazza Pizzorno, a Montemixi, e salendo sul tetto del fortino, dove vivono una bella quantità di arbusti di Eriocephalus africanus, detto anche Rosmarino selvatico.


Ecco un arbusto che ha cominciato a produrre i corimbi di fiorellini, eleganti mazzetti per una fioritura che andrà avanti per almeno altri due mesi, in pieno periodo invernale, come si desume dai precedenti post dedicati a questo arbusto (post del 4/1/18  e del 25/1/21) 

Gli arbusti contornano praticamente tutta la piazzetta di forma quadrata, che, anche per il posizionamento sul tetto del fortino, ha un aspetto assolutamente peculiare.

Bisogna volerci andare dato che, se non si abita in zona, difficilmente si arriva qui se non per volontà esplicita; però vi assicuro che vale la pena, soprattutto in questo periodo.



 Ecco un altro arbusto di Eriocefalo, in un altro angolo della piazza, con sullo sfondo una Washingtonia filifera. 

L'Eriocefalo, come vi avevo detto presentandolo nei precedenti post citati, proviene dal Sud Africa, dove è comunissimo; appartiene alla famiglia delle Asteracee ed ha le foglie molto simili a quelle del Rosmarino, anche se più grassottelle. 

Il nettare dei fiori è utilizzato in erboristeria, e le farfalle ne sono attirate; insomma ha tante doti, e c'è da chiedersi come mai sia così raro in città. Comunque, proprio perché raro, vale la pena di andare a fargli visita, sul fortino di Montemixi.


giovedì 20 novembre 2025

La Festa dell'Autunno ed il Parco ben tenuto

Sabato e domenica scorsi si è tenuta nel parco della ex vetreria di Pirri, vecchia e stimata conoscenza del blog (post del 19/12/1126/10/22,   3/12/22,  ed altri), una due giorni denominata Festa dell'Autunno, dedicata alla sensibilizzazione di adulti e bambini sull'importanza del verde urbano.

Devo dire che la scelta della localizzazione è stata molto azzeccata, sia perché questo piccolo parco è molto ben tenuto, come notato nelle nostre visite passate, sia per la presenza di alcuni grandi esemplari di alberi veramente notevoli, oltre ai due "piccoli" ma molto affascinati Gelsi penduli, Morus alba pendula.

Un paio di esempi, per confermare il giudizio positivo:



Un maestoso Ficus retusa, chioma fittissima e sana






Un frondoso Leccio, Quercus ilex





Uno dei magnifici Carrubi, Ceratonia siliqua, la cui ottima salute, come quella degli altri fratelli nel parco, ci rasserena rispetto a quanto detto nel post precedente sulla sofferenza di tanti altri esemplari cittadini.



Infine, uno scorcio di una delle relazioni tenute domenica mattina, dagli esperti del Corpo Forestale, sulla tutela degli alberi monumentali della Sardegna, argomento di grande interesse e motivo di orgoglio per noi isolani.


In conclusione, una bella iniziativa organizzata dalla Municipalità di Pirri e dall'Assessorato al verde pubblico cittadino, e nella giusta location, per dirla all'inglese; speriamo che la vista di questi alberi così sani, in particolare dei Carrubi, abbia fatto nascere in chi di  dovere il desiderio di curare i tanti esemplari cittadini gravemente malati! 

giovedì 13 novembre 2025

Il Carrubo senior ed il Carrubo junior, in piazza Garibaldi

 E' difficile immaginare un albero naturalizzato negli spazi aperti delle nostre campagne, come il Carrubo, Ceratonia siliqua, vegetare magnificamente in mezzo all'asfalto ed al traffico, in pieno centro cittadino: eppure è quello che avviene in piazza Garibaldi.

Ecco qua il Carrubo senior, che troneggia orgoglioso in mezzo alla piazza e che, come si vede, gode di ottima salute.

Abbiamo parlato tante volte del Carrubo, ed anche in particolare di questo esemplare, già ai primordi di questa nostra avventura (post del 2/12/10); ne abbiamo vantato i pregi, la resistenza e la bellezza, sia della lucida foglia sempreverde, sia del tronco.




Eccolo il tronco del nostro, che, come spesso accade negli esemplari più anziani, si avvita su se stesso, per sorreggere meglio la folta chioma. E questo esemplare, che non per niente ho definito senior, di anni ne ha certamente tanti, sicuramente molti decenni.


Ed ecco junior, che vegeta nell'aiuola spartitraffico, e che una decina di anni fa ha preso il posto di un Pino delle Canarie, estirpato per questioni di rifacimento dei sottoservizi.

La giovane età si nota dal tronco, liscio e relativamente sottile, mentre la chioma ha già raggiunto una notevole espansione.

La motivazione principale che mi ha portato oggi a riparlare di questi Carrubi è che sono perfettamente sani. 
Mi direte: ma che motivazione è che siano sani, se i Carrubi sono notoriamente resistenti alle malattie ed ai parassiti, oltre che alle alte temperature (post del 22/8/11)? La motivazione è che, perlomeno a Cagliari, questa resistenza è venuta meno, di fronte ad un nemico da cui la Natura, che li ha forgiati così robusti in migliaia e migliaia di anni,  non sa proteggerli: i topi, che masticano la corteccia dei rami ed inibiscono il trasporto della linfa (post del 9/4/16 e  del 14/6/24 , fra gli altri).

Guardate la situazione penosa in cui si trovano molti esemplari di piazza Islanda, ma anche di piazza Giovanni XXIII o di largo Gennari, sono per fare due esempi: una ferita per il nostro sguardo!

Ecco perché ho voluto segnalare la salute di queste due piante di centro città: per ricordare a chi di dovere la necessità e l'urgenza di intervenire in maniera sistematica, come già successo nel passato, sui tantissimi esemplari di Carrubo che stanno seccandosi e rischiano di morire. Glielo dobbiamo, a questi meravigliosi compagni della nostra esistenza!
   


lunedì 3 novembre 2025

Le irresistibili "trombette"

 Come forse i lettori più attenti ricorderanno, le "trombette vergognose" sono il nomignolo con il quale sono stati acquisiti al blog, fin dal lontano 2011 (post del 22/11/11), i fiori della Datura/Brugmansia arborea, arbusto poco presente e conosciuto a Cagliari, almeno nella "versione" da giardino (più note le ibridazioni da balcone, con fiori di vari colori), ma di impatto visivo irresistibile, quando è fiorito.


E l'impatto è tanto maggiore se si guarda questa fioritura di notte, quando è al suo meglio, ed i fiori brillano alla fioca luce stradale.

Ed è appunto una immagine notturna quella che vi propongo oggi, che riprende il grande arbusto, già presentato di giorno, di via Leoncavallo (post del 26/10/24). 

Chi dovesse essere interessato ad ammirare questa fioritura notturna autunnale, ma trovasse scomodo arrivare fino a via Leoncavallo, suggerisco l'arbusto all'inizio di via Palestrina, anch'esso molto bello.  


  

giovedì 23 ottobre 2025

Un nuovo arbusto, dalla fioritura molto gradevole

 Ogni tanto, per fortuna, mi capita di imbattermi in arbusti sconosciuti, e di avere la curiosità di conoscerli. E' quello che mi è successo l'altra sera, di essere attratto da una fioritura particolarmente gradevole di una siepe di giardino, che non avrei notato se non fosse stata fiorita.

Guardate quanto sono piacevoli questi racemi di fiorellini che vanno dal  rosa al bianco, con tutta una gamma di sfumature intermedie.

Ho fatto le mie ricerche, ed ho scoperto che si tratta di Antigonon leptopus, nome particolarmente ostico e poco noto, a cui corrisponde l'altrettanto poco noto nome comune di Vite di corallo. 

Si tratta di un rampicante sempreverde dotato di viticci, che cresce soprattutto nelle zone a clima tropicale e quindi, oramai, anche da noi. Pare che il nome scientifico possa farsi risalire all'andamento zigzagante dei fusti ed alla sottigliezza dei viticci, con i quali si arrampica e si sostiene al supporto.

Questa siepe si trova in via Paganini, traversa di via Palestrina; credo che sia veramente rara in città, ma meriterebbe di essere maggiormente conosciuta ed utilizzata.



martedì 21 ottobre 2025

Campuomu e le ghiande di Sughera

 Sappiamo quanto siano importanti le Querce nella flora della nostra isola e soprattutto in campagna, dato che in città soffrono per l'inquinamento e per il poco spazio nel quale spesso vengono confinate; quindi, come abbiamo detto altre volte, per godere pienamente di questi alberi conviene andare fuori città.

La zona maggiormente boscata vicino a Cagliari, ricchissima di Lecci (Quercus ilex) e Sughere (Quercus suber), è certamente il complesso dei Sette Fratelli; se non si ha il tempo o la voglia di addentrarsi basta arrivare a Campuomu, e già ci si può immergere in mezzo alle Querce.

In questo periodo le Querce si riempiono di frutti, le ghiande (tecnicamente acheni), e sono ancora più belle.


Ecco allora un gruppetto di ghiande di una grande Sughera, che ho fotografato alcuni giorni fa nella zona dirimpetto alla vecchia Tavernetta di Campuomu, dove controllavo il terreno e la prima produzione fungina.

Faccio notare l'aspetto della cupola che ricopre e trattiene il seme, rugosa e con le singole squame separate e quasi appuntite, cosa che distingue queste ghiande da quelle del Leccio, che sono lisce e compatte.



   



Naturalmente, qualora si incontrassero difficoltà nel distinguere i "cappellini" delle ghiande e gli alberi che le producono, basta guardare il tronco, fotografato qui accanto: allora non c'è proprio da sbagliare, per affermare che si tratta di una Quercia da sughero!

domenica 12 ottobre 2025

La Fonsarda ed i suoi Schinus molle

Questo scritto è l'ideale prosecuzione di due post di una decina di anni fa (post del 11/8/14  e del 4/4/17 ), dedicati al verde del quartiere Fonsarda, allora di fresca inaugurazione, ma soprattutto allo Schinus molle, attore protagonista di questo spicchio di realtà urbana.

Oggi sono tornato in questi luoghi, e voglio dare conto del fatto che gli Schinus, giovani virgulti nelle foto dei post citati, hanno mantenuto e superato le promesse fatte allora.


Qui siamo nello spiazzo che si affaccia su via dei Donoratico, e guardate che cosa sono diventati, come dimensione a maestosità, questi due fratelli! 

L'effetto "spianata di cemento" della piazza  (che oggi si chiama Corona del Logu), di cui parlavo allora,  resta, ma è abbastanza smorzato da queste meritorie essenze.




Qui siamo in via Giudice Mariano, nel grande spiazzo aperto del parco Vannelli, ed ancora vediamo grandi esemplari del nostro primattore odierno.




Qui infine siamo dalla parte di via dei Giudicati (in quella che oggi si chiama piazza Carta de Logu), e la situazione è simile, anzi meglio: diversi Schinus, ben distribuiti e tutti molto belli.

Insomma, possiamo affermare in conclusione che, con l'apertura del parco Vannelli e delle piazze di cui abbiamo parlato, oltre ad alcuni spiazzi minori, non si può più dire che la Fonsarda sia un quartiere di soli palazzoni e senza verde; ed una buona fetta di merito va sicuramente attribuita alla generosità degli Schinus molle. 

  

giovedì 2 ottobre 2025

Ennesimo omaggio alla reginetta del blog

E quale momento è migliore, per festeggiare la reginetta del blog, se non il suo periodo di fioritura cagliaritana, fra settembre ed ottobre?

Sto parlando, ovviamente, della Chorisia insignis, più "modernamente" Ceiba speciosa, albero prediletto e sfondo fisso del blog, con le sue spine. Un albero presentato, non mi vergogno di dirlo, in "tutte le salse", d'estate e d'inverno, con i frutti ed i batuffoli di ovatta, nuda con le sue spine, nella nostra città ed all'estero (Cuba e Spagna), addirittura con un piccolo figlio nato da seme raccolto e piantato da me (post 7/4/21).   

E allora festeggiamo, con un paio di fiori!




Questo è di uno degli esemplari del Parco della Musica.
Faccio notare alcuni boccioli sferici nella parte alta della foto.

Ricordo alcuni dei luoghi cagliaritani rallegrati da questa pianta, tutti oggetto della nostra attenzione negli anni: via Sabotino, la Cittadella dei Musei, piazza Garau, via Curie, via Fleming, via dell'Abbazia.




E a proposito di via dell'Abbazia, ecco un esemplare appena sbocciato, ed ancora un po' stropicciato, con colori simili (ma non uguali!) al precedente.

Siamo all'ingresso della passeggiata pedonale che corre lungo i binari del metrotram, e l'albero che ha prodotto questo fiore, così delicato, ha un tronco grosso, rigonfio e carico di spine. Fa parte della bellezza di questa pianta!




giovedì 25 settembre 2025

Una scoperta inaspettata, dove non ti aspetti


E no, non mi  sono riconvertito all'Ikebana, arte giapponese di composizione floreale, o più in generale alla realizzazione di bouquet di fiori; è una attività bellissima, ma credo di non essere proprio portato.

Il fatto è che mi sono ritrovato con questa bella composizione formata essenzialmente da rose di diversa specie, gialle e rosa, ma con l'aggiunta di alcuni rametti ricoperti di piccole bacche bianche sferiche, molto graziose.

Mi sono detto: io quei rametti li conosco! Qualcuno di voi li ha forse riconosciuti? Se sì, complimenti per lo spirito di osservazione e per la competenza! 

Anch'io ci sono riuscito, pur con qualche difficoltà, e dopo un poco di arzigogoli mentali: certo che li conosco, e li ho anche classificati nel blog, nel lontano 2014 (post del 21/10/14). 

Sono rametti di Symphoricarpos albus, nome comune italiano Sinforina. Non avrei mai immaginato che i fruttini di un arbusto spontaneo, come quello da me fotografato a Villanova Strisaili, potessero essere utilizzati per abbellimenti floreali, insieme con le rose, e invece.....
 

martedì 16 settembre 2025

La nuova casa della Palma di Goethe

 Molti anni fa, e precisamente 11 anni (post del 6/10/14), vi avevo presentato l'antichissimo esemplare di Palma nana, Chamaerops humilis  che vive nell'Orto Botanico di Padova, orgoglio della città patavina e non solo, con i suoi 400 e più anni di esistenza.

Mi ha riportato alla mente il post citato un articolo che ho colto sul quotidiano on line La Repubblica.it, alcuni giorni fa.

L'articolo, molto interessante, è centrato sulle caratteristiche straordinarie di questa pianta, nota anche come Palma di Goethe, evidenziate attraverso analisi del suo DNA, che hanno forse dimostrato come questa specie di Palma sia stata in grado di sopravvivere fino ad oggi, dopo la sua comparsa sulla Terra risalente a 65 milioni di anni fa.   

Per gli approfondimenti vi rimando all'articolo, che non dovrebbe essere difficile reperire su Internet, mentre vi voglio aggiornare su un argomento molto più terra-terra, che però a me sta molto a cuore: la nuova casa che è stata costruita attorno a questo splendido esemplare arboreo, consentendo una visione d'insieme impossibile quando ero stato a visitarla.


Eccola qui, la nuova casa che amplifica al massimo la superficie vetrata, nella fotografia sempre ripresa dall'articolo citato; immagino che siano stati ripristinati i tiranti che sostengono i fusti, per evitare l'assetto prostrato che queste piante hanno in natura, nelle regioni dove sono endemiche (fra cui la Sardegna, naturalmente).

Insomma, un bel lavoro che sicuramente anche Goethe avrebbe apprezzato, anche se la sua teoria di questa pianta come pianta madre assoluta, origine del regno vegetale, fu poi smentita.

In ultimo, faccio notare in foto anche la presenza della vasca di Victoria amazonica o Ninfea gigante, altra pianta straordinaria per le sue caratteristiche (post 23/7/11) .   

giovedì 11 settembre 2025

Una nuova pianta, in un simpatico giardinetto

Per essere precisi, quella che vi presento oggi non è propriamente una nuova specie arborea, ma la varietà di una pianta che ben conosciamo, e cioè della Sophora japonica, ben conosciuta dal blog fino dalle sue origini, e presente in tante strade cittadine (via Carboni Boy, piazza Repubblica.....) e in quasi tutti i nostri parchi.

Si tratta appunto di una varietà, decisamente più piccola dell'originale ma molto valida esteticamente, la Sophora japonica pendula, che ho trovato come essenza unica in un giardinetto pubblico del quartiere di Genneruxi, che collega via Bruxelles con via San Marino, traverse di via Galvani.


Ecco un fianco del giardinetto con gli alberelli, che si ergono ad altezza d'uomo sul prato, in una sorta di aiuola ondulata, bordata da erbe aromatiche nostrane.

L'altro lato di questo ampio corridoio che costituisce il giardinetto è uguale e simmetrico, e l'insieme è molto gradevole.


Per chi non fosse convinto che si tratta di Sofore, ecco a destra la foto di un alberello ripreso da vicino, che mostra i caratteristici baccelli strozzati, tipici di questa pianta.

  

giovedì 4 settembre 2025

L'Orto Botanico, ed una bella sorpresa

 Era da un po' che non andavo all'Orto Botanico, e che non vi presentavo qualche immagine delle tante bellezze che racchiude. E allora, complice la giornata più fresca rispetto alla forte calura dei giorni scorsi, oggi ho deciso di fargli visita, ed ho avuto una bella sorpresa, della quale vi parlerò fra poco.

Prima però, per metterci in sintonia con il bello, vi presento un fiorellino veramente degno di essere apprezzato, eccolo qui.


Si tratta di un fiore di  Commelina erecta, che cresce in un vaso di  Bambù, Bambusa vulgaris.  

Due grandi petali di colore azzurro intenso, raro in natura e noto come blu di Capri, ed un petalo inferiore bianco;  i due petali azzurri sono incrociati in modo da attirare gli insetti riproduttori verso gli stami.

Notiamo che sopra il fiore aperto ce ne è un altro, che ancora deve schiudersi. 

Questo fiorellino ha il nome comune di Erba miseria, ma direi che non è certo misero un fiore che può vantare questo colore! 

Ed ecco ora la sorpresa, assolutamente piacevole: i cartelli esplicativi.



Eccone uno, dedicato ad una singola pianta, e precisamente alla nostra vecchia ed apprezzata conoscenza della Chorisia insignis, oggi Ceiba speciosa, nota come albero bottiglia, o albero botte.

Insomma i gestori dell'Orto hanno deciso che oltre al cartellino che compete a tutte le piante, a determinate piante spetti anche una scheda, sintetica ma completa, bilingue, completa di fotografie: ottimo lavoro!



Ma non solo a singole piante, cartelli esplicativi sono dedicati anche a famiglie, come in questo caso per le piante succulente, di cui l'Orto botanico ha una ricca e ben curata collezione, con esemplati anche rari come quello qui sotto.


 


 Si tratta dell'Agave della Regina Vittoria, una simpatica palla, quasi una enorme pigna, che vi avevo già presentato paragonandola ad un carciofo (post del 30/1/24)    



Ed altri cartelli esplicativi sono dedicati ad argomenti di carattere più generale, come la presenza delle specie aliene ed i comportamenti da tenere nei loro confronti, per evitare l'invasività.


Insomma, un ottimo lavoro di accrescimento dei contenuti culturali  dedicati ai frequentatori, che possono anche approfondire gli argomenti attraverso la lettura dei QR code.

Non posso che augurarmi una volta di più che gli amministratori del verde del Comune di Cagliari intraprendano per i nostri bei parchi e giardini questa strada virtuosa delle indicazioni dedicate alla conoscenza delle piante, al riconoscimento ed al rispetto come nostre compagne di vita.

Cosa ne dice, Assessora al verde del Comune, di arricchire la rinnovata passeggiata di via Roma, il bosco orizzontale, con questo valore aggiunto? 

giovedì 28 agosto 2025

Il Giardino, le Mura, i Capperi

 Ecco, i tre sostantivi del titolo dicono già tutto del post di oggi; volendo esplicitare con qualche parola in più parliamo del Giardino sotto le Mura, ai piedi di Castello, e degli arbusti di Cappero che tappezzano le pareti a strapiombo.



Ecco qui, in questa bella fotografia (tratta da Facebook) c'è tutto, con l'aggiunta delle sculture di Pinuccio Sciola.

Questo giardino non è molto grande, ma è elegante, e si presta alla meditazione mentre si gode il panorama delle mura. 





Per goderlo più da vicino è opportuno percorrere il camminamento che accompagna proprio le mura a strapiombo, come si nota nella foto a destra.

I cespuglioni di capperi, Capparis spinosa, arrivano fino quasi a terra, e consentono di apprezzare da vicino le belle foglie carnose e, quando è periodo, i bottoni florali ed i fiori con i lunghi stami.

Abbiamo parlato diverse volte di questi giardini, e se volete potete cercare e leggere, o rileggere, i precedenti post; ma la cosa migliore rimane la visita, dedicandole tutto il tempo necessario. 

E, naturalmente, non dimenticate di ammirare il vecchissimo Carrubo, e la Fitolacca vicino all'ascensore con il suo piedone mostruoso a forma di ippopotamo!


martedì 19 agosto 2025

I Giardini Pubblici sempre molto belli, però ........

 Eh sì, i Giardini Pubblici sono e restano un fiore all'occhiello della città, un luogo molto piacevole dove passeggiare ed ammirare le varie specie arboree presenti.


Per esempio, ecco qui a sinistra un esemplare di Brahea armata in piena fioritura. Questa Palma, comunemente nota come Palma blu del Messico (post del 12/8/13), è la sorellina di quella fotografata nel post citato, che vive nei giardini Sgaravatti sulla statale per Pula, e che è molto più alta di questa.

Ma il nostro esemplare cittadino, bassottino per essere una Palma, ha il vantaggio di rendere godibili da vicino i piccoli fiori ed i piccoli datteri già presenti; e poi, datele ancora qualche anno e vedrete!




 E questa a destra, vi ricordate di che cosa si tratta? Ma certo, è il vecchio Carrubo molestato dalla scultura, ai quali abbiamo dedicato diversi post (fra i quali quello riassuntivo del 17/2/22). Il Carrubo sta benino e la chioma appare in  buona salute, compatibilmente con le ferite del tronco.

E la scultura, chiederete voi? E' sempre lì per terra, ed è stata dotata di un buffo cartello che recita: "Vietato sedersi o arrampicarsi sulle opere d'arte". Allora, ammesso e non concesso che "il molestatore" sia mai stato un'opera d'arte, certamente non lo è oggi, atterrato ed infagottato in un telo di plastica! 

Comunque, a parte queste divagazioni, ribadisco che questi Giardini sono ben tenuti, e abitati da Palme anche rare, come da foto precedente, enormi Iacarande, eleganti Palme nane, Magnolie, Lecci, Ficus di varie specie, e naturalmente prati verdi e fioriture. Il tutto accompagnato da alcuni cartelli di riconoscimento, molto apprezzabili e da me apprezzati (post del 18/1/24).

Ma veniamo purtroppo al però di cui al titolo: a che cosa si riferisce?


Si riferisce ai due splendidi Ficus magnolioides/macrophilla, recintati, con una recinzione "meno" provvisoria di quella originale (post del 10/3/24), il che non autorizza a formulare pensieri positivi. 

I due Ficus sono, loro sì, un'opera d'arte: un meraviglioso intrico di rami bassi e serpentiformi, lunghissimi e casuali nel loro andare: non possono essere recintati! Era bello passeggiare sotto gli enormi rami, accarezzarli e seguirne il contorno. E i bambini? Immagino i loro commenti e le richieste alle mamme: perché non posso giocare lì sotto?

Insomma, ribadisco quanto già espresso nel post del 2024: mettere in sicurezza i rami, esporre cartelli di attenzione e responsabilità, eventualmente impedire l'accesso a qualche piccola zona, ma per il resto, riaprire questa meraviglia al più presto!


   

lunedì 11 agosto 2025

Una graziosa succulenta, il Cactus dalle orecchie di coniglio

 Non capita spesso di parlare di piante succulente nel nostro blog, dato che io mi trovo molto più a mio agio con gli alberi, come già considerato più volte; cionondimeno, quando mi imbatto in un bell'esemplare, o in tanti esemplari diversi come nei meravigliosi spazi dedicati nel nostro Orto Botanico, non disdegno di presentarveli, pur con qualche fatica per reperire i giusti nomi e qualche elemento caratterizzante.

E appunto oggi vi presento una cactacea, che appartiene alla composita famiglia del notissimo Fico d'India: la Opuntia microdasys, cugina del Fico d'India, Opuntia ficus-indica (post 11/2/16).  

Eccolo qui, il nostro esemplare di Opuntia microdasys, detto in italiano Fico d'India microvilloso, a ancora Fico d'India ornamentale, o infine, con il nomignolo più simpatico ed auto esplicativo, Cactus orecchie di coniglio. 

E' una pianta, originaria del Messico, molto graziosa e coltivabile in vaso, anche se l'esemplare che ho fotografato si trova in un giardino condominiale di via Palestrina, e da lì si offre alla curiosità dei passanti.

Un'unica raccomandazione, anche se per noi sardi, che in questo periodo raccogliamo i fichi d'India, è quasi scontata: attenzione alle sottilissime spinette, agglomerate a formare i pois che abbelliscono le pale (cladodi in termine tecnico)! 

Queste spinette sono simili a quelle del frutto del Fico d'India, e se toccate in maniera maldestra possono entrare nella pelle e richiedere lavoro per essere estratte, oltre che provocare fastidio.