Oggi il cesto dei post propone...

Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

post del 2 novembre 2010
post del 25 gennaio 2012
post del 13 maggio 2011
post del 5 marzo 2012
post del 17 maggio 2015
post del 28 aprile 2018

lunedì 25 novembre 2024

La via dei veleni

 Tranquilli, non vi voglio parlare di uno sceneggiato televisivo, anche se il titolo del post potrebbe farlo credere; non si tratta di veleni metaforici, di rapporti umani compromessi, ma di veleni veri e propri che si trovano ai bordi di una via cittadina.

Siamo infatti in via Dei Conversi, dove vivono due delle piante contenenti semi fra i più velenosi del mondo vegetale: lo Stramonio ed il Ricino.


Ecco a sinistra un arbusto di Stramonio, Datura stramonium, con i frutti spinosi, capsule globose contenenti i semi velenosi (in realtà tutte le parti della pianta sono velenose, in varia misura).

I nomi comuni di questa pianta, erba del diavolo, erba delle streghe, ma anche Ischida babbau in sardo, non danno adito a dubbi sulla sua velenosità. 

Per saperne di più, vi rimando a precedenti post (p.es. post del 4/10/20) o ad Internet, dove molto è detto sugli usi per rituali magici e sulle proprietà allucinogene.

Per fortuna che la presenza di spine funge da dissuasore, e dovrebbe evitare contatti incauti  da parte di sprovveduti o bambini!



A destra invece ho fotografato uno dei tanti arbusti di Ricino, Ricinus communis, con le sue belle foglie e le altrettanto belle spighe di frutti, anch'esse capsule spinose contenenti 3 semi.

Anche del Ricino abbiamo parlato più volte, trattandosi fra l'altro di una specie invasiva, come tale molto più presente dello Stramonio in via Dei Conversi. (p.es. post del 12/2/11) ed in altre zone degradate della città.

Le intossicazioni provocate dall'olio di Ricino sono ben note per il terribile uso fatto dell'olio estratto dai suoi semi, ed anche il nome in campidanese, cagamengia, è abbastanza esplicativo.

Insomma due arbusti, lo Stramonio ed il Ricino, che i nostri giardinieri farebbero bene a tenere a bada, eliminandoli almeno dai posti più facilmente raggiungibili, per esempio dal bordo strada di via Dei Conversi. 

 

lunedì 18 novembre 2024

Gli splendidi giardini dell'Isola Bella

No, non poteva limitarsi alla descrizione del foliage piemontese (post del 6/11/24)  il resoconto sul blog della mia scappata autunnale sul Lago Maggiore; vi devo presentare l'Isola Bella ed i suoi giardini, una meraviglia che da sola merita abbondantemente il viaggio.

L'Isola Bella è per grande parte occupata dal sontuoso palazzo Borromeo, edificato nel diciassettesimo secolo e ricco di arredi originali; ma non è di questo che vi voglio parlare, ma dei suoi meravigliosi giardini, splendida realizzazione perfettamente conservata.


Cominciamo con un curioso incontro che facciamo nella zona dell'imbarcadero, dove attracca il battello proveniente da Stresa: si tratta di 3 esemplari di Cipresso calvo, Taxodium distichum, albero a noi noto per lo splendido esemplare dell'Orto Botanico (post del 22/12/16  ed altri precedenti).

Questi tre fratelli, come da loro natura, vivono "con i piedi" in acqua ed emanano grande fascino; faccio notare che il più piccolo è già in pieno foliage , mentre i fratelli grandi sono più restii a perdere il verde.





Ma veniamo ai giardini, di cui vi presento due immagini: qui non c'è bisogno di commentare, perché le immagini parlano da sole.




Una intelligente alternanza fra prati, fioriture ed alberi di alto fusto, che comprendono specie esotiche a rare, come per esempio i Liquidambar con la loro splendida foglia, un enorme albero della Canfora, Cinnamomum camphora , diversi alberi dei tulipani, Liriodendron tulipifera.


Insomma, se accordiamo la bellezza di questi giardini con il contesto del lago, magari in una bella giornata, lo spettacolo è assicurato, ed è veramente unico.

Ricordo, per completezza dell'esposizione odierna, che 10 anni fa avevo parlato di un'altra delle isole del Lago Maggiore, l'Isola Madre, con particolare riferimento al peculiare enorme Cipresso del Cashmir ed alle sue traversie (post del 21/6/14). 

lunedì 11 novembre 2024

Dopo la fioritura autunnale, ecco le "nacchere"!

La Jacaranda mimosaefolia è un albero che ha un legame forte ed indissolubile con la nostra città: immaginare Cagliari senza questi alberi non è possibile, come non è possibile immaginarci senza un monumento fondamentale o una piazza del centro storico. 

E, rispetto ai monumenti o alle piazze, le Jacarande hanno il vantaggio di essere presenti più o meno dappertutto in città, e di essere vive e cangianti con le stagioni. E allora, dopo la splendida seconda fioritura autunnale, celebrata l'ultima volta nell'ottobre appena trascorso (post del 14/10/24), celebriamo oggi la nascita dei frutti, le nacchere citate nel titolo di oggi così come erano state soprannominate in un vecchio post (post del 6/4/12).



Eccole qui, che occhieggiano fra i rami verdeggianti di un esemplare di piazza Giovanni XXIII.

Come si vede, l'albero persiste nel rigoglio vegetativo, ed i frutti a due valve sono ancora piccoli e chiari; passeranno mesi, prima che prendano il colore marroncino fotografato nel citato post di aprile e le valve legnose si aprano per rilasciare i semi, assumendo proprio l'aspetto di nacchere. Intanto, godiamoci anche questa versione autunnale della nostra amica Jacaranda!  

mercoledì 6 novembre 2024

Il foliage piemontese

Abbiamo ribadito più volte, a partire dal lontano 2011 (post del 31/10/11), che il foliage non è materia consona al verde sardo, e tantomeno a quello cagliaritano, salvo piccoli spettacoli molto localizzati, in determinate zone dell'interno dell'isola come il Goceano (post del 15/10/12) o le Barbagie. 

In realtà l'arte di spogliarsi è praticata anche da determinate specie a Cagliari, segnatamente dai Ginkgo biloba (post del 2/12/17), ma non oserei parlare di foliage. Per parlare propriamente di foliage  dobbiamo attraversare il mare ed andare nel nord Italia, per esempio nel bosco del Cansiglio in Veneto, o all'estero, per esempio nello Yorkshire o nella Cumbria  inglesi, splendidi luoghi dei quali vi ho dato conto fra il 2019 ed il 2023.

Quest'anno però aggiungiamo un'altra regione italiana, e precisamente il Piemonte, a rappresentare il foliage nostrano; infatti quest'autunno sono stato attratto, e non mi sono fatto mancare, lo spettacolo in una zona del Piemonte al di sopra del lago Maggiore, e precisamente la Valle Vigezzo, tanto poco conosciuta quanto bella.  Qui infatti corre una linea ferroviaria, che collega Domodossola a Locarno in Svizzera, e che si chiama, guarda caso, Treno del Foliage. Questa linea ferroviaria, nel periodo ottobre e novembre, è frequentatissima dagli amanti di questo meraviglioso spettacolo.

Ecco una immagine ripresa dal treno, che mostra il miscuglio dei colori, dal verde, al giallo nelle sue varie sfumature, al rosso.

Indubbiamente un bello spettacolo, al quale però si possono fare anche critiche, legate all'affollamento ed agli spazi ristretti sul treno, alla difficoltà di fare fotografie in piedi, ai riflessi dei vetri che impediscono di cogliere tutta la bellezza in fotografia.

A queste critiche io ne aggiungo poi un'altra, del tutto personale: per godere appieno della trascolorazione e spogliamento delle piante, bisogna vederle da vicino, odorarle, toccarle, cosa che evidentemente non si può fare dal treno.

Per fortuna sono previste delle fermate, ed è possibile quindi interrompere il viaggio e riprenderlo poi anche a distanza di ore; così io ho fatto, e vi riporto alcune meraviglie riprese nel paesino di Santa Maria Maggiore.





Ecco una splendida grande Quercia, e precisamente un Cerro, Quercus cerris, nel pieno del lavoro; sta cambiando colore, e già molte foglie sono per terra, anche se il grosso deve ancora accadere. 


Ricordo che il Cerro non è presente a Cagliari e pochissimo presente in Sardegna, e solo in zone montuose; è caratterizzato dalle foglie grandi e multilobate, molto eleganti, come possiamo notare dalla fotina sottostante.




E qui a destra abbiamo un piccolo Acero giapponese, Acer palmatum, che con i suoi colori autunnali è forse uno degli alberi più rappresentativi del foliage. 

Nella foto notiamo come curiosità la foglia dipinta sul muro, anch'essa di Acero; poiché questo è il cortile di una scuola, è probabile che questo sia il lavoro di una maestra con i suoi alunni, o almeno io così voglio immaginare.






Infine, ci lasciamo con una immagine romantica, sempre ripresa nel paesino di Santa Maria Maggiore: il giardino privato di una bella villa, dove si incrociano, in maniera invero elegante, il marrone, il rosso ed il verde che caratterizzano la stagione.