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Gioiellini all'Orto Botanico

Abbiamo detto più volte che uno dei pregi delle piante è che, essendo vive, cambiano aspetto, consentendoci di scoprire qualcosa di nuovo og...

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venerdì 4 aprile 2025

Il risveglio del Bagolaro

 Il Bagolaro, Celtis australis,  merita una particolare menzione nel primo scorcio di primavera, dato che la sua precoce foliazione gli consente di esprimere la massima bellezza, rispetto a tante altre piante spoglianti che si risvegliano adesso.

Le foglie seghettate ed acuminate hanno nel mese di aprile un bellissimo colore verde chiaro, che dà alla chioma un aspetto di grande tenerezza (post del 30/4/13), destinato poi a perdersi quando il calore solare comincia a prendere il sopravvento e le piccole drupe, già presenti adesso, diventano via via più scure.


Abbiamo parlato tante volte di questi alberi nel blog, e delle strade che da loro sono abbellite, come il viale Regina Margherita ed il viale Buoncammino.

Oggi vi voglio presentare un esemplare solitario, e per questo molto più grande dei fratelli "da viale"; lo vedete qui a sinistra, questo campione dalla grande chioma che troneggia in piazza Porrino, la piazza che da via Bacaredda ci accompagna all'ingresso del conservatorio di Musica.

Ricordo infine che un altro esemplare solitario, anch'esso molto bello, vive in piazza Salento (post del 10/7/12) 


 

 

martedì 14 gennaio 2025

Una siepe di "trombe" della Solandra

 Quando la Solandra maxima fiorisce, cioè in questo periodo con il clima cagliaritano, non può passare inosservata, dato che si riempie dei suoi grandi fiori  a tromba gialli, in contrasto con la bella foglia coriacea e lucida.

E' un arbusto esuberante, questa Solanacea, difficile da contenere in forma di siepe, ma qualcuno ci è riuscito, per esempio il centro ANFFAS di via De Gioannis, di cui vediamo appunto la siepe che orna la recinzione. 

Abbiamo già parlato di questo arbusto nel lontano 2013 (post del 23/1/13), facendo riferimento soprattutto ad una grande ed estesa siepe di Monte Urpinu. E' comunque un arbusto piuttosto raro, forse proprio per la esuberanza, che tende a farlo crescere in maniera disordinata e molto invadente, con rami legnosi che radicano spesso occupando molto spazio, anche molto lontano dal fusto originario. 



I fiori, dicevamo, sono grandi trombe gialle con strisce color porpora; non molto eleganti, ma gradevoli in accoppiamento con le foglie ellittiche e lucide, come si nota nel primo piano a destra; inoltre è un arbusto sempreverde, altro elemento positivo.

Sopporta bene le potature, anche energiche, alle quali reagisce con nuovi getti.

Insomma, possiamo concludere che ne vedremmo volentieri altre siepi come quella presentata oggi, formate da un arbusto rustico che chiede solo un poco di controllo alla sua crescita disordinata ed irruenta.


lunedì 11 novembre 2024

Dopo la fioritura autunnale, ecco le "nacchere"!

La Jacaranda mimosaefolia è un albero che ha un legame forte ed indissolubile con la nostra città: immaginare Cagliari senza questi alberi non è possibile, come non è possibile immaginarci senza un monumento fondamentale o una piazza del centro storico. 

E, rispetto ai monumenti o alle piazze, le Jacarande hanno il vantaggio di essere presenti più o meno dappertutto in città, e di essere vive e cangianti con le stagioni. E allora, dopo la splendida seconda fioritura autunnale, celebrata l'ultima volta nell'ottobre appena trascorso (post del 14/10/24), celebriamo oggi la nascita dei frutti, le nacchere citate nel titolo di oggi così come erano state soprannominate in un vecchio post (post del 6/4/12).



Eccole qui, che occhieggiano fra i rami verdeggianti di un esemplare di piazza Giovanni XXIII.

Come si vede, l'albero persiste nel rigoglio vegetativo, ed i frutti a due valve sono ancora piccoli e chiari; passeranno mesi, prima che prendano il colore marroncino fotografato nel citato post di aprile e le valve legnose si aprano per rilasciare i semi, assumendo proprio l'aspetto di nacchere. Intanto, godiamoci anche questa versione autunnale della nostra amica Jacaranda!  

mercoledì 6 novembre 2024

Il foliage piemontese

Abbiamo ribadito più volte, a partire dal lontano 2011 (post del 31/10/11), che il foliage non è materia consona al verde sardo, e tantomeno a quello cagliaritano, salvo piccoli spettacoli molto localizzati, in determinate zone dell'interno dell'isola come il Goceano (post del 15/10/12) o le Barbagie. 

In realtà l'arte di spogliarsi è praticata anche da determinate specie a Cagliari, segnatamente dai Ginkgo biloba (post del 2/12/17), ma non oserei parlare di foliage. Per parlare propriamente di foliage  dobbiamo attraversare il mare ed andare nel nord Italia, per esempio nel bosco del Cansiglio in Veneto, o all'estero, per esempio nello Yorkshire o nella Cumbria  inglesi, splendidi luoghi dei quali vi ho dato conto fra il 2019 ed il 2023.

Quest'anno però aggiungiamo un'altra regione italiana, e precisamente il Piemonte, a rappresentare il foliage nostrano; infatti quest'autunno sono stato attratto, e non mi sono fatto mancare, lo spettacolo in una zona del Piemonte al di sopra del lago Maggiore, e precisamente la Valle Vigezzo, tanto poco conosciuta quanto bella.  Qui infatti corre una linea ferroviaria, che collega Domodossola a Locarno in Svizzera, e che si chiama, guarda caso, Treno del Foliage. Questa linea ferroviaria, nel periodo ottobre e novembre, è frequentatissima dagli amanti di questo meraviglioso spettacolo.

Ecco una immagine ripresa dal treno, che mostra il miscuglio dei colori, dal verde, al giallo nelle sue varie sfumature, al rosso.

Indubbiamente un bello spettacolo, al quale però si possono fare anche critiche, legate all'affollamento ed agli spazi ristretti sul treno, alla difficoltà di fare fotografie in piedi, ai riflessi dei vetri che impediscono di cogliere tutta la bellezza in fotografia.

A queste critiche io ne aggiungo poi un'altra, del tutto personale: per godere appieno della trascolorazione e spogliamento delle piante, bisogna vederle da vicino, odorarle, toccarle, cosa che evidentemente non si può fare dal treno.

Per fortuna sono previste delle fermate, ed è possibile quindi interrompere il viaggio e riprenderlo poi anche a distanza di ore; così io ho fatto, e vi riporto alcune meraviglie riprese nel paesino di Santa Maria Maggiore.





Ecco una splendida grande Quercia, e precisamente un Cerro, Quercus cerris, nel pieno del lavoro; sta cambiando colore, e già molte foglie sono per terra, anche se il grosso deve ancora accadere. 


Ricordo che il Cerro non è presente a Cagliari e pochissimo presente in Sardegna, e solo in zone montuose; è caratterizzato dalle foglie grandi e multilobate, molto eleganti, come possiamo notare dalla fotina sottostante.




E qui a destra abbiamo un piccolo Acero giapponese, Acer palmatum, che con i suoi colori autunnali è forse uno degli alberi più rappresentativi del foliage. 

Nella foto notiamo come curiosità la foglia dipinta sul muro, anch'essa di Acero; poiché questo è il cortile di una scuola, è probabile che questo sia il lavoro di una maestra con i suoi alunni, o almeno io così voglio immaginare.






Infine, ci lasciamo con una immagine romantica, sempre ripresa nel paesino di Santa Maria Maggiore: il giardino privato di una bella villa, dove si incrociano, in maniera invero elegante, il marrone, il rosso ed il verde che caratterizzano la stagione. 





 

lunedì 14 ottobre 2024

La regina cittadina in fiore

 Che cosa abbiamo da dire ancora sulla fioritura autunnale della Jacaranda mimosaefolia, che non abbiamo già detto? Forse nulla, se non che questa regina cittadina, uno dei simboli verdi della città, ogni anno in questo periodo ci meraviglia con la sua seconda fioritura, mentre è ancora nel pieno rigoglio fogliare.


E allora, come resistere a fotografare ed a proporre l'immagine di una pannocchia di fiori, contornata dal fogliame, catturata da una pianta  di via Oslo?

Le corolle tubulose si offrono alla vista con il loro affascinante colore celeste, durano poco sulla pianta poi cadono a formare un tappeto.

Fra i tanti post che abbiamo dedicato a questi alberi vi rimando ad uno di 10 anni fa (post del 3/10/14), che segnala le principali vie abitate da questa regina, compagna imprescindibile del nostro verde cittadino.

lunedì 19 agosto 2024

Agosto fiorito della Thevetia

 La Thevetia peruviana, nome comune italiano Oleandro giallo, è una vecchia conoscenza del blog essendo presente sino dal 2014 (post del 14/7/14). 

E questo bell'arbusto si presenta oggi al suo appuntamento che possiamo definire periodico, tante sono le volte che è stato presentato.


E torna proprio con l'esemplare che abbiamo adottato come riferimento cittadino (post del 19/8/20), quello di via Cettigne, a Genneruxi.

Chiedo scusa per la ripetitività, ma quando passo e vedo questa bella palla verde picchiettata di giallo non riesco a resistere. 

Per i più interessati, l'invito è quello di andare a vederlo di persona, magari dopo aver ripassato quanto detto su di lui, o sui suoi fratelli cittadini, nel blog.


Le campanelle sono veramente attraenti, per la vivacità del colore, che può essere anche un delicato rosa (post del 20/8/23), e per il fascino del piccolo imbuto formato da 5 petali.

I fiori durano poco, un giorno o poco più, ma sono continuamente sostituiti da nuovi durante le settimane estive, che rappresentano solo una delle fioriture annuali; come ho già scritto, in uno dei paesi d'elezione di questo arbusto, il Messico, la fioritura è praticamente continua.

Dunque una pianta che vale, e merita di essere maggiormente diffusa nel verde pubblico e privato.


sabato 22 giugno 2024

La vivacità della Schefflera

 La Schefflera arboricola, nostra vecchia conoscenza come pianta "scappata di casa" (post 15/7/18, fra gli altri), quest'anno appare particolarmente vivace, nel senso che molti esemplari che vivono all'aperto hanno prodotto una copiosissima fruttificazione.



Ecco il bellissimo esemplare, che vi ho già presentato nel 2018 con il post citato, che si è prodotto con le sue bacche di vari colori, a seconda del grado di maturazione. Si trova in via Monteverdi, al bordo di un giardino privato.

Questa pianta è veramente un arbusto interessante, e la  flessibilità nel trovarsi a suo agio sia in appartamento che all'esterno è un elemento di successo ulteriore.

Infatti la Schefflera è caratterizzata anche dal bel fogliame, e sa essere elegante in appartamento anche senza frutti; al riguardo, mi piacerebbe essere smentito, se qualche amante del verde fosse riuscito a farla fiorire anche all'interno. Con queste specie così flessibili, non ci possiamo stupire più di niente! 


venerdì 10 maggio 2024

Un nuovo bell'esemplare di Tiglio

Il Tiglio è un albero al quale sono molto affezionato, per la bellezza delle foglie e delle brattee, il portamento elegante e le dimensioni maestose che può raggiungere.

E' un albero con un ruolo importante in molte città d'Europa, basti pensare a molte piazze di Parigi (post del 29/7/14)  o al famoso viale di Berlino Unter den Linden, dedicato a questi alberi.

Cagliari non può permettersi esemplari di Tilia europaea o vulgaris confrontabili con i fratelli del nord Italia o di altre città europee, a causa del suo clima, come avevamo già notato fin dal 2010 (post del 1/11/10); ma, forse proprio per questo, dobbiamo apprezzare gli esemplari che abbiamo, siano essi in via Del Sole (post del 2014 già citato) o nel viale che conduce al parco di Terramaini (post del 16/5/12) o nella strada che porta a Selargius (post del 2/9/17).

Ed è con questo spirito che vi presento un nuovo esemplare, che ho scoperto di recente.


Eccolo a sinistra: si trova all'inizio di viale Marconi, e precisamente nella piazza  Galleppini (nome conosciuto, ritengo, solo dai condomini dei palazzi che si affacciano sulla piazza medesima), a destra poco dopo l'incrocio con via Sarpi e poco prima dell'incrocio con via Galvani.

Come si vede è un esemplare abbastanza giovane, come si deduce dal diametro del tronco, ma alto e ben formato, diverso da quelli che troviamo nelle strade citate in precedenza, che hanno una chioma tondeggiante.

Insomma è già piuttosto grande e crescerà ancora, essendo un albero libero e non costretto in spazi modesti, come quelli che troviamo normalmente in città; potrà addirittura puntare a superare l'esemplare che io ho battezzato per essere il più alto di Cagliari, fotografato nel post citato del 2017, che però è privato.


Nel particolare della foto a fianco si possono apprezzare le giovani foglie eleganti con il margine finemente seghettato e, anche se non sono ancora ben evidenti, alcune brattee, da cui prenderanno corpo le infiorescenze. 

Più avanti, durante la stagione estiva, le foglie assumeranno un colore più scuro, ed il contrasto con le brattee che rimarranno chiare apparirà più evidente. 

Insomma un albero che vale la pena di andare a trovare, anche se la visita richiede quattro passi in più, data la posizione scomoda nel viale Marconi! 


     


lunedì 9 ottobre 2023

I buffi sacchetti dell'Oleandro giallo

 Ricordate la Thevetia peruviana, nome comune Oleandro giallo? Ne abbiamo parlato più volte, a partire dal 2014 (post 14/7/14), dato l'aspetto molto gradevole di questo arbusto/alberello ed i suoi bei fiori gialli imbutiformi, che la pianta non si stanca di produrre in diversi periodi dell'anno.

E' una pianta rara a Cagliari, della quale vi ho presentato alcuni esemplari, a cominciare da quello di via Cettigne, il più comodo da ammirare, ma anche di via Pasteur, con i fiori dal peculiare color pesca (post del 20/8/23), e quello di via Bolzano, in forma di alberello.

E dall'esemplare di via Bolzano è tratta questa foto, che mi consente di riproporvi il frutto (post del 14/10/14), con la sua buffa forma di sacchetto globoso e lucido, che protegge e alimenta il seme interno,  a sua volta protetto da una mandorla legnosa. 

E con l'occasione possiamo apprezzare anche la foglia oblunga, molto simile a quella del cugino oleandro, ma lucida e di maggiore impatto estetico.

Insomma un arbusto molto gradevole e resistente, purtroppo raro in città; sarebbe bello incontrarlo più spesso, per apprezzarne le foglie, i fiori, i frutti.
 


giovedì 27 aprile 2023

Poche siepi di Photinia a Cagliari

 Gli stimoli per il post odierno vengono, così come quelli del post precedente, dal Veneto; in quel caso dalle campagne, in questo dai paesi e dalle città.

Premesso che in Veneto, così come nelle altre regioni del nord Italia, il clima è abbastanza diverso dal nostro, e consente alla primavera di svilupparsi e durare molto più a lungo che da noi, ho avuto la fortuna di ammirare appunto la piena esplosione della primavera veneta e, fra gli altri, del cespuglio di cui parliamo.

Infatti nei paesi e nelle città venete non c'è quasi villetta, condominio, giardino privato e pubblico, che non sia recintato o abbellito con siepi di Photinia fraseri red robin. E poiché questo arbusto in primavera getta in abbondanza nuove foglie, belle e di un gradevolissimo colore rosso pallido, vi lascio immaginare lo spettacolo.

Allora, avendo scoperto ed apprezzato, in "terra straniera" questo arbusto da siepe, ma che anche come pianta singola fa la sua bella figura, ho provato a cercarlo a Cagliari, per potervelo presentare.

Ed alla fine lo ho trovato, anche se non è stato facile: una bella siepe in vaschette, ripresa qui a fianco, si trova nel giardino di un condominio di recente realizzazione in via Rossini, nel quartiere di San Benedetto.

Il giardino è aperto al pubblico, anche se è stato 
realizzato con la costruzione del retrostante palazzo, ed è finora ben tenuto, oltre ad essere di bella ideazione.




Tornando alle Photinie, guardate l'eleganza delle giovani foglie, e la bellezza dei corimbi di fiorellini bianchi!

Allora, se è vero come sembra che questi arbusti sono molto robusti ed abbastanza rustici, come mai nella nostra città sono così poco presenti?

Se non ci sono problemi di adattamento al clima, ed i vivaisti li forniscono. che cosa impedisce la loro diffusione?

Non ho risposta alle domande precedenti, e posso solo augurarmi che le Photinie vengano maggiormente apprezzate ed utilizzate.

 


domenica 22 gennaio 2023

Il Capelvenere in città

 Il Capelvenere, Adiantum capillus-veneris, è una piantina abbastanza conosciuta ma che certamente è poco frequente incontrare, a meno che non la si vada a cercare nel suo habitat naturale, cioè le grotte umide ed ombrose, le pareti calcaree dove sgorgano cascate, i pozzi.

Vengono in mente, per esempio, Sadali e la sua cascata di San Valentino, o la cascata Sa Stiddiosa di Seulo, per citare due luoghi meravigliosi e piuttosto noti ai sardi e non solo; a Cagliari è possibile che il Capelvenere sia presente, anche se non sono certo, nella affascinante grotta Gennari dell'Orto Botanico, insieme ad altre Felci.

E invece, con la complicità di Paolo che ringrazio, vi presento oggi un gruppo di piantine cresciute, in maniera naturale, su una parete di Castello.

Ci troviamo in via Genovesi, sicuramente una via che non è molto illuminata dal sole; qui, su una parete certamente umida con retrostante terrapieno, il Capelvenere ha trovato modo di vivere e moltiplicarsi.

Immagino che la pioggia di questi giorni abbia ulteriormente rinvigorito queste piantine che, anche se segnano inevitabilmente il degrado della zona, mantengono il loro fascino dal punto di vista dell'appassionato del verde.

Il Capelvenere ha la peculiarità che l'acqua non aderisce alle foglie (nome greco adiantos = non bagnato), mentre i capelli di Venere fanno riferimento all'aspetto ricadente e delicato delle foglioline, ma anche ai rametti neri, lucidi e sottili che le sostengono.

Il Capelvenere ha avuto in passato un utilizzo medico significativo, con infusi  e decotti, e legami anche con credenze magiche; sicuramente il decotto veniva utilizzato per il cuoio capelluto, antiforfora e sgrassante per i capelli, in linea con il nome e la bellezza evocata.

Insomma una piantina interessante oltre che bella, di cui a destra possiamo ammirare un particolare, sempre sulla parete di via Genovesi.

Credo che le piantine siano anche coltivabili in vaso, anche se sono molto esigenti e difficilmente si adattano al clima di un appartamento. 

Comunque, per chi non ha modo di fare un salto negli splendidi luoghi citati all'inizio del post, una passeggiata in Castello resta una bella soluzione per godere della vista del Capelvenere! 


 

martedì 27 dicembre 2022

La Mahonia fiorita

Partiamo dalla fine, cioè dall'ultima volta in cui ho parlato di questo arbusto straordinario, sia per la bellezza intrinseca della foglia e dei fiori, sia per la rarità della sua presenza nella nostra città (post del 11/11/22). 

In quella sede rimandavo chi avesse voluto godere della fioritura della Mahonia japonica  a dicembre, e sono qui per rispettare l'impegno per quanto di mia competenza.


Ed eccola qui la fioritura, con le lunghe spighe gialle cariche di fiorellini a campanella chiusa, una sorta di piccoli orci; una grande attrattiva per vespe e bombi oltre che per lo sguardo del visitatore umano, anche il più disattento. 

Avevo presentato questo spettacolo nel 2018, quando ho fatto la conoscenza di questa gemma del parco Vannelli (post del 31/12/18).

I fiorellini sono anche profumati, ed a loro seguiranno le bacche viola, che pare siano anche commestibili, e delle quali sono ghiotti diversi uccelli.



   
Ecco a destra il particolare di alcune spighe, che evidenziano il giallo brillante delle campanelle.

In mezzo a tanta bellezza, l'esemplare di Mahonia del parco Vannelli ha un difetto, certamente non attribuibile alla Natura, ma all'insipienza umana: gli è stato attribuito un nome errato (post del 3/5/22), che non ho mancato di segnalare più volte, senza purtroppo alcun risultato pratico.

Speriamo che il 2023 porti consiglio a chi di dovere, restituendo a questa gemma arborea la dignità che le spetta!    

  

lunedì 21 novembre 2022

Il foliage dei Platani, nel nord Italia

 Il Platano comune, che come già dichiara il nome è un albero che abbonda in tutte le città al di sopra di una certa latitudine, con esemplari di grande dimensione e spesso di grande pregio ornamentale, è invece molto raro a Cagliari, come abbiamo avuto spesso occasione di affermare: raro e di crescita stentata, salvo qualche eccezione.

Raro l'albero, e inesistente lo spettacolo del suo foliage, dalle nostre parti. Non così nel nord Italia, per esempio a Treviso.

E da Treviso viene questa immagine che mi manda Maria Antonietta, che ringrazio; un grande esemplare, alto almeno una ventina di metri, mostra i colori autunnali, in varie gradazioni di giallo, arancio e bruno, delle sue grandi foglie palmate.

Se questo avviene in una città relativamente piccola, possiamo immaginare lo spettacolo dei viali alberati di Milano o Torino.



  

E però io non rinuncio a mostrarvi anche un Platano nostrano, e precisamente l'esemplare mascotte di piazza Islanda a Genneruxi (post 22/10/18), che si erge solitario in mezzo ai Carrubi. Piccolo rispetto ai cugini trevigiani, ma che comunque primeggia ormai in altezza rispetto agli alberi che lo circondano.

Certo, è piccolo e non farà un foliage degno di questo nome,  ma guardate la luce che lo circonda ed il colore del cielo alle sue spalle! 
 

martedì 1 novembre 2022

L'autunno degli Aceri, ed il loro trascolorare

 Non poteva mancare, anche quest'anno, almeno un post dedicato al meraviglioso spettacolo che molte specie arboree apparecchiano in autunno, quando le loro foglie trascolorano con il ridursi delle ore di luce, e la clorofilla smette di essere prodotta. 

Abbiamo parlato diverse volte di questo fenomeno, noto come Foliage  (post del 31/10/11), mettendo fin da subito in evidenza che non è un fenomeno "adatto" al clima della nostra isola, tantomeno a quello cagliaritano; comunque abbiamo segnalato alcune belle eccezioni, quali quella del Ginkgo biloba, però a dicembre (p.es. post 7/12/16).

Fatta questa premessa, vi porto subito a godere di alcune immagini riprese dove il foliage avviene veramente, e già da ottobre: il nord dell'Inghilterra, lo Yorkshire e la Cumbria, dai quali abbiamo già visto un piccolo reportage (post 8/11/19 e post 20/11/19).

E ci torniamo, come già avevamo fatto nel 2020 (post del 30/10/20), per la gentilezza di Marco, che frequenta questi luoghi annualmente per ragioni di famiglia, e che mi ha mandato alcune foto, tutte scattate nell'Arboreto del parco di Castle Howard.



Scorcio del parco, che evidenzia la tavolozza di colori autunnali, dal verde al rosso degli Aceri passando per il marrone del Faggio.




Ecco un Acer palmatum, Acero giapponese, che ha in corso con eleganza e signorilità la sua opera di cambiamento del colore.




E questa è una meravigliosa sfilata di Acer rubrum, il cui nome già dichiara  l'elemento più appariscente di quest'albero, cioè il colore rosso vivo delle sue foglie trilobate.



E, infine, il fogliame cangiante non di un Acero ma di un albero che non sono riuscito ad identificare (Pioppo? Tiglio?) ma che merita comunque di essere proposto per apprezzare le attuali tonalità di colore.

mercoledì 26 ottobre 2022

I Gelsi piangenti della Ex Vetreria

 Sono tornato ad ammirare i rarissimi Gelsi penduli della Ex Vetreria di Pirri, nel piccolo e piacevole Parco che avevo presentato con un post del 2011 (post 19/12/11), nel quale compariva già una tenera immagine giovanile di uno di questi Gelsi.

Oggi ho assegnato a questi alberelli l'attributo di piangenti, in omaggio al glorioso Salice piangente, albero ormai quasi scomparso dalla città ma del quale ai cagliaritani più "datati" rimane il ricordo indelebile degli esemplari di piazza Matteotti; a parte questa digressione, il nome corretto di questi alberelli resta Gelso pendulo, Morus alba pendula, varietà di Gelso bianco opportunamente innestata. 


Ecco uno degli alberelli, nel fascino della sua fluente capigliatura che nasconde il secondo esemplare al di là dello stradello: veramente una pianta di grande impatto estetico, tenuto anche conto del fatto (post del 29/9/16) che non presenta l'imbrattamento del suolo dovuto alla caduta dei frutti.

E, se e quando verrà il freddo, questo Gelso saprà mostrare il suo affascinante aspetto invernale, con i rami piegati, spogli e nodosi, che abbiamo già eternato (post 19/1/15  e del  28/1/17).

Insomma, un albero raro per la nostra città che si fa apprezzare sia d'estate che d'inverno; non resta che apprezzarlo anche in autunno, dal vivo o catturando qualche immagine del suo foliage, che pare sia molto gradevole. Chissà che quest'anno non sia la volta buona, se avremo un vero autunno!


 

lunedì 8 agosto 2022

Il gruppetto di giovani Acacie

Parliamo di un intervento recente nel verde pubblico cagliaritano, eseguito per sostituire alcune delle sfortunate Palme distrutte dal punteruolo rosso, nonostante i tentativi di recupero.

Gli attacchi di questo terribile insetto sterminatore, soprattutto nella prima parte del decennio precedente a questo, si sono estesi a tappeto, e ne abbiamo dato conto più volte nel blog; in particolare per quanto riguarda la passeggiata a mare della Darsena, oggi piazza Vittime del Moby Prince, abbiamo seguito l'attacco ed i tentativi di salvataggio, purtroppo non andati a buon fine (post del 25/6/14  e del 28/9/19).

Preso atto della battaglia persa, gli amministratori del verde hanno cambiato rotta, puntando su nuove piante per sostituire, almeno in parte, le Palme morte.

Ed ecco il risultato: un gruppetto compatto di giovani esemplari di Acacia dealbata, una delle specie più affascinanti della grande famiglia delle Acacie, con belle foglie composte bipennate, ed una splendida fioritura invernale (post del 9/1/11 e del 20/1/11 , fra gli altri).


 Mentre vi rimando ai post citati per godere dei capolini  gialli nella loro esplosione invernale, voglio qui  rimarcare la bellezza della foglia, che nella foto a destra riprende da vicino uno degli esemplari della Darsena.

Ogni foglia, lunga una decina di centimetri, è costituita da centinaia di foglioline piccole, sottilissime e piumose, attaccate direttamente ai rametti fogliari, morbide al tatto: veramente eleganti.

La Acacia dealbata è un albero che cresce in fretta, anche se con il nostro clima non diventa molto grande; però ha la caratteristica di avere un tronco piuttosto sottile rispetto alla chioma che, con la sua densità, può costituire un problema in caso di vento forte.

Ne consegue la ovvia raccomandazione ai nostri giardinieri, nell'apprezzare la scelta effettuata, di curare e manutenere con attenzione il sistema di tutoraggio di questi alberelli, perché il nostro maestrale, tanto più nella spianata della Darsena, non perdona!
  

giovedì 9 giugno 2022

Il vegliardo e la sua primavera

Il vegliardo che vi porto all'attenzione odierna è un glorioso albero, che vanta una età di tutto rispetto: quasi 200 anni,  da quando un ammiraglio inglese lo regalò, in forma di esile piantina, alla città di Cagliari. 


Eccolo oggi, il vegliardo, anzi la vegliarda: si tratta della Prosopis torquata del Parco della Rimembranza, detta anche la pianta dell'ammiraglio in virtù della sua storia, che vi avevo raccontato ai primordi di vita del blog (post del 10/11/10).

Come si vede il suo tronco biforcuto è veramente maestoso, scuro, scavato e contorto, a dimostrare gli anni che si porta appresso; però questa leguminosa è tuttora capace di produrre, in un tenero e meraviglioso contrasto, le sue foglioline composte e, in primavera avanzata, le spighe  cariche di fiorellini gialli.


Eccole qui a destra le foglie ed i fiori, a dimostrare la persistente vitalità della vegliarda.

La parte destra del tronco è sostenuta, come si conviene alla sua vecchiaia, da una gabbia di tubi metallici, che si intravede nella prima foto; non è un sostegno molto valido esteticamente, ma ci accontentiamo, purché la aiuti a restare in vita!

Ed a suo tempo, alla fine dell'estate, questo meraviglioso essere vivente sarà ancora capace di produrre i piccoli ed eleganti legumi falciformi, per i quali vi rimando ad un altro vecchio post (post del 31/8/11).

Insomma, una vera gloria cagliaritana, che merita rispetto e riconoscenza per il suo farci ancora compagnia. Forse meriterebbe anche un percorso di visita dedicato ed un cartello con la sua storia.    

  

lunedì 30 maggio 2022

La primavera della Quercia inglese

 La primavera, con l'esplosione di nuova vita nel mondo vegetale, è l'occasione propizia per parlarvi di nuovo, fra le mille possibilità offerte dalla Natura, della Quercia inglese, altro nome comune della Farnia, la Quercus robur.

E la Farnia merita di essere scelta per l'enorme importanza che questa specie arborea ha avuto ed ha nel suo rapporto con gli umani, per la sua presenza in una grande parte del mondo, per il suo essere sulla Terra da milioni di anni (post del 12/7/17, fra gli altri).

Insomma un caposaldo vegetale, anche se in Sardegna è quasi inesistente, ma ottimamente rappresentata  dalla sua cugina Roverella, Quercus pubescens, di cui abbiamo parlato tante volte, e con la quale si assomigliano moltissimo.

E allora eccola, una Quercia inglese in terra di Sardegna, comune di Pula, che ci presenta le sue nuove tenere foglioline e le piccole ghiande.

E' un albero che vi ho già presentato, nell'autunno di qualche anno fa (post del 9/10/19), post che vi invito a riguardare per vedere quanto grandi diventeranno le piccole ghiande nell'arco di qualche mese! E pensare che questo albero è nato da una ghianda, portata dallo Yorkshire!

Se volete invece andare a vedere una Farnia pubblica in città vi ricordo l'esemplare dell'EXMA' (post del 1/6/11 e 24/4/14 , fra gli altri).

In conclusione, onore a tutte le Querce, inglesi o meno che siano!





martedì 26 aprile 2022

Abbiamo i Canfori in città!

Il carattere entusiastico del titolo odierno ha bisogno di una spiegazione, che vi fornisco, premettendo una breve descrizione del Canforo.

Il Canforo, o Albero della Canfora, o Canfora, nome scientifico Cinnamomum camphora , è un bellissimo e grande albero originario dell'estremo oriente, spesso utilizzato nei parchi per le sue caratteristiche decorative d'insieme, la bella foglia coriacea, le bacche scure, il particolare profumo.

E' invece molto raro vederlo in città, forse per la crescita molto lenta, forse per la supposta invadenza delle sue radici. Io ho parlato del Canforo una sola volta (post del 2/7/16), presentando l'enorme esemplare che vive nell'Orto Botanico di Pisa. In quella occasione avevo utilizzato il nome Canfora, al femminile; oggi gli preferisco il nome maschile, non per questioni sessiste (!) ma per evitare di ridurre il nome a quello di un mero "produttore di canfora", l'olio essenziale estratto dalle foglie e dai trucioli. La canfora è un prodotto di grande interesse, per carità (cura vari disturbi di salute, oltre ad essere un efficace ma desueto antitarme), ma questo albero merita ben di più!

Finita la digressione, torniamo al titolo entusiastico: deriva dalla conclusione del post citato, che dichiarava la probabile assenza di quest'albero nella nostra Isola, e la speranza di essere smentito: ebbene, mi smentisco io stesso, comunicando che abbiamo in città alcuni esemplari, almeno quelli che vivono nel bel giardinetto fra il culmine del viale Regina Elena e la via Badas (S'Avanzada), detto anche giardino Badas.




Eccolo qua, il più grande degli esemplari (forse costituito da due esemplari affiancati), fotografato dallo stradello pedonale che costituisce uno dei lati del giardino.

Si nota, nella luce serale, il colore verde vivo delle foglie, lucide, coriacee ed aromatiche, di forma e dimensioni simili a quelle del Ficus benjamina.

Nella foto particolare a destra possiamo apprezzare le foglie, che presentano caratteristiche nervature, ed i racemi fiorali, che si preparano appunto ad esporre i fiorellini color crema.

Insomma il Canforo è una essenza sempreverde assolutamente interessante, e mi complimento con chi a suo tempo ha valutato il suo inserimento nel novero del verde pubblico cittadino, uscendo dai soliti Ficus, Schinus, Celtis, Jacaranda e le altre specie più "gettonate".  

lunedì 28 marzo 2022

Il raro Acero si risveglia

Gli Aceri a Cagliari sono rari, molto rari: sia l'Acero negundo, del quale vi ho parlato in un paio di occasioni, sia l'Acero giapponese, Acer palmatum dissectum (post 26/4/11), sono perle rare, così come l'Acero trilobo, Acer monospessulanum. Quest'ultimo, peraltro, è invece piuttosto presente nelle nostre campagne sarde come specie indigena, soprattutto nel Marghine, nel Gennargentu e nel Goceano (post 15/10/12). 

Ma l'Acero più raro fra i rari, a Cagliari, e forse anche il più bello, è l'Acero saccarino che si trova nella parte bassa di monte Urpinu, e che abbiamo seguito nella sua crescita sin dal settembre 2012 e poi negli anni successivi.


Lo ritroviamo oggi, che comincia a risvegliarsi dall'inverno che lo ha visto completamente nudo, attrezzandosi ad emettere contemporaneamente le foglioline e le infiorescenze a corimbo, come si vede nella foto a sinistra.

Ricordo che le tenere foglioline che qui appena si vedono diventeranno le splendide grandi foglie pentalobate che ha messo su già da piccolo (post del 25/9/15), eleganti e caratteristiche.  



 Ed eccolo a figura intera a destra, ancora quasi nudo ma che già mostra le gemme e la struttura da albero adulto, come si può apprezzare anche dall'ombra proiettata sul terreno.

Una rarità ormai grande e ben sistemata in una parte del parco di per sé molto gradevole, e che merita visite ripetute per essere ammirata.