Ogni tanto, per fortuna, mi capita di imbattermi in arbusti sconosciuti, e di avere la curiosità di conoscerli. E' quello che mi è successo l'altra sera, di essere attratto da una fioritura particolarmente gradevole di una siepe di giardino, che non avrei notato se non fosse stata fiorita.
Guardate quanto sono piacevoli questi racemi di fiorellini che vanno dal rosa al bianco, con tutta una gamma di sfumature intermedie.Post in evidenza
Ritorna la meravigliosa fioritura della Chorisia
E' un appuntamento da non mancare, tutti gli anni in questo periodo, quello della fioritura delle Chorisie, che abbelliscono vari angoli...
giovedì 23 ottobre 2025
Un nuovo arbusto, dalla fioritura molto gradevole
martedì 21 ottobre 2025
Campuomu e le ghiande di Sughera
Sappiamo quanto siano importanti le Querce nella flora della nostra isola e soprattutto in campagna, dato che in città soffrono per l'inquinamento e per il poco spazio nel quale spesso vengono confinate; quindi, come abbiamo detto altre volte, per godere pienamente di questi alberi conviene andare fuori città.
La zona maggiormente boscata vicino a Cagliari, ricchissima di Lecci (Quercus ilex) e Sughere (Quercus suber), è certamente il complesso dei Sette Fratelli; se non si ha il tempo o la voglia di addentrarsi basta arrivare a Campuomu, e già ci si può immergere in mezzo alle Querce.
In questo periodo le Querce si riempiono di frutti, le ghiande (tecnicamente acheni), e sono ancora più belle.
Ecco allora un gruppetto di ghiande di una grande Sughera, che ho fotografato alcuni giorni fa nella zona dirimpetto alla vecchia Tavernetta di Campuomu, dove controllavo il terreno e la prima produzione fungina.
Faccio notare l'aspetto della cupola che ricopre e trattiene il seme, rugosa e con le singole squame separate e quasi appuntite, cosa che distingue queste ghiande da quelle del Leccio, che sono lisce e compatte.
Naturalmente, qualora si incontrassero difficoltà nel distinguere i "cappellini" delle ghiande e gli alberi che le producono, basta guardare il tronco, fotografato qui accanto: allora non c'è proprio da sbagliare, per affermare che si tratta di una Quercia da sughero!
domenica 12 ottobre 2025
La Fonsarda ed i suoi Schinus molle
Questo scritto è l'ideale prosecuzione di due post di una decina di anni fa (post del 11/8/14 e del 4/4/17 ), dedicati al verde del quartiere Fonsarda, allora di fresca inaugurazione, ma soprattutto allo Schinus molle, attore protagonista di questo spicchio di realtà urbana.
Oggi sono tornato in questi luoghi, e voglio dare conto del fatto che gli Schinus, giovani virgulti nelle foto dei post citati, hanno mantenuto e superato le promesse fatte allora.
Qui siamo nello spiazzo che si affaccia su via dei Donoratico, e guardate che cosa sono diventati, come dimensione a maestosità, questi due fratelli!
L'effetto "spianata di cemento" della piazza (che oggi si chiama Corona del Logu), di cui parlavo allora, resta, ma è abbastanza smorzato da queste meritorie essenze.
Qui siamo in via Giudice Mariano, nel grande spiazzo aperto del parco Vannelli, ed ancora vediamo grandi esemplari del nostro primattore odierno.
Qui infine siamo dalla parte di via dei Giudicati (in quella che oggi si chiama piazza Carta de Logu), e la situazione è simile, anzi meglio: diversi Schinus, ben distribuiti e tutti molto belli.
Insomma, possiamo affermare in conclusione che, con l'apertura del parco Vannelli e delle piazze di cui abbiamo parlato, oltre ad alcuni spiazzi minori, non si può più dire che la Fonsarda sia un quartiere di soli palazzoni e senza verde; ed una buona fetta di merito va sicuramente attribuita alla generosità degli Schinus molle.
giovedì 2 ottobre 2025
Ennesimo omaggio alla reginetta del blog
E quale momento è migliore, per festeggiare la reginetta del blog, se non il suo periodo di fioritura cagliaritana, fra settembre ed ottobre?
Sto parlando, ovviamente, della Chorisia insignis, più "modernamente" Ceiba speciosa, albero prediletto e sfondo fisso del blog, con le sue spine. Un albero presentato, non mi vergogno di dirlo, in "tutte le salse", d'estate e d'inverno, con i frutti ed i batuffoli di ovatta, nuda con le sue spine, nella nostra città ed all'estero (Cuba e Spagna), addirittura con un piccolo figlio nato da seme raccolto e piantato da me (post 7/4/21).
E allora festeggiamo, con un paio di fiori!
E a proposito di via dell'Abbazia, ecco un esemplare appena sbocciato, ed ancora un po' stropicciato, con colori simili (ma non uguali!) al precedente.
Siamo all'ingresso della passeggiata pedonale che corre lungo i binari del metrotram, e l'albero che ha prodotto questo fiore, così delicato, ha un tronco grosso, rigonfio e carico di spine. Fa parte della bellezza di questa pianta!
giovedì 25 settembre 2025
Una scoperta inaspettata, dove non ti aspetti
Il fatto è che mi sono ritrovato con questa bella composizione formata essenzialmente da rose di diversa specie, gialle e rosa, ma con l'aggiunta di alcuni rametti ricoperti di piccole bacche bianche sferiche, molto graziose.
Mi sono detto: io quei rametti li conosco! Qualcuno di voi li ha forse riconosciuti? Se sì, complimenti per lo spirito di osservazione e per la competenza!
Anch'io ci sono riuscito, pur con qualche difficoltà, e dopo un poco di arzigogoli mentali: certo che li conosco, e li ho anche classificati nel blog, nel lontano 2014 (post del 21/10/14).
Sono rametti di Symphoricarpos albus, nome comune italiano Sinforina. Non avrei mai immaginato che i fruttini di un arbusto spontaneo, come quello da me fotografato a Villanova Strisaili, potessero essere utilizzati per abbellimenti floreali, insieme con le rose, e invece.....
martedì 16 settembre 2025
La nuova casa della Palma di Goethe
Molti anni fa, e precisamente 11 anni (post del 6/10/14), vi avevo presentato l'antichissimo esemplare di Palma nana, Chamaerops humilis che vive nell'Orto Botanico di Padova, orgoglio della città patavina e non solo, con i suoi 400 e più anni di esistenza.
Mi ha riportato alla mente il post citato un articolo che ho colto sul quotidiano on line La Repubblica.it, alcuni giorni fa.
L'articolo, molto interessante, è centrato sulle caratteristiche straordinarie di questa pianta, nota anche come Palma di Goethe, evidenziate attraverso analisi del suo DNA, che hanno forse dimostrato come questa specie di Palma sia stata in grado di sopravvivere fino ad oggi, dopo la sua comparsa sulla Terra risalente a 65 milioni di anni fa.
Per gli approfondimenti vi rimando all'articolo, che non dovrebbe essere difficile reperire su Internet, mentre vi voglio aggiornare su un argomento molto più terra-terra, che però a me sta molto a cuore: la nuova casa che è stata costruita attorno a questo splendido esemplare arboreo, consentendo una visione d'insieme impossibile quando ero stato a visitarla.
Eccola qui, la nuova casa che amplifica al massimo la superficie vetrata, nella fotografia sempre ripresa dall'articolo citato; immagino che siano stati ripristinati i tiranti che sostengono i fusti, per evitare l'assetto prostrato che queste piante hanno in natura, nelle regioni dove sono endemiche (fra cui la Sardegna, naturalmente).
Insomma, un bel lavoro che sicuramente anche Goethe avrebbe apprezzato, anche se la sua teoria di questa pianta come pianta madre assoluta, origine del regno vegetale, fu poi smentita.
In ultimo, faccio notare in foto anche la presenza della vasca di Victoria amazonica o Ninfea gigante, altra pianta straordinaria per le sue caratteristiche (post 23/7/11) .
giovedì 11 settembre 2025
Una nuova pianta, in un simpatico giardinetto
Per essere precisi, quella che vi presento oggi non è propriamente una nuova specie arborea, ma la varietà di una pianta che ben conosciamo, e cioè della Sophora japonica, ben conosciuta dal blog fino dalle sue origini, e presente in tante strade cittadine (via Carboni Boy, piazza Repubblica.....) e in quasi tutti i nostri parchi.
Si tratta appunto di una varietà, decisamente più piccola dell'originale ma molto valida esteticamente, la Sophora japonica pendula, che ho trovato come essenza unica in un giardinetto pubblico del quartiere di Genneruxi, che collega via Bruxelles con via San Marino, traverse di via Galvani.
Ecco un fianco del giardinetto con gli alberelli, che si ergono ad altezza d'uomo sul prato, in una sorta di aiuola ondulata, bordata da erbe aromatiche nostrane.
L'altro lato di questo ampio corridoio che costituisce il giardinetto è uguale e simmetrico, e l'insieme è molto gradevole.
Per chi non fosse convinto che si tratta di Sofore, ecco a destra la foto di un alberello ripreso da vicino, che mostra i caratteristici baccelli strozzati, tipici di questa pianta.
giovedì 4 settembre 2025
L'Orto Botanico, ed una bella sorpresa
Era da un po' che non andavo all'Orto Botanico, e che non vi presentavo qualche immagine delle tante bellezze che racchiude. E allora, complice la giornata più fresca rispetto alla forte calura dei giorni scorsi, oggi ho deciso di fargli visita, ed ho avuto una bella sorpresa, della quale vi parlerò fra poco.
Prima però, per metterci in sintonia con il bello, vi presento un fiorellino veramente degno di essere apprezzato, eccolo qui.
Si tratta di un fiore di Commelina erecta, che cresce in un vaso di Bambù, Bambusa vulgaris.
Due grandi petali di colore azzurro intenso, raro in natura e noto come blu di Capri, ed un petalo inferiore bianco; i due petali azzurri sono incrociati in modo da attirare gli insetti riproduttori verso gli stami.
Notiamo che sopra il fiore aperto ce ne è un altro, che ancora deve schiudersi.
Questo fiorellino ha il nome comune di Erba miseria, ma direi che non è certo misero un fiore che può vantare questo colore!
Ed ecco ora la sorpresa, assolutamente piacevole: i cartelli esplicativi.
Eccone uno, dedicato ad una singola pianta, e precisamente alla nostra vecchia ed apprezzata conoscenza della Chorisia insignis, oggi Ceiba speciosa, nota come albero bottiglia, o albero botte.
Insomma i gestori dell'Orto hanno deciso che oltre al cartellino che compete a tutte le piante, a determinate piante spetti anche una scheda, sintetica ma completa, bilingue, completa di fotografie: ottimo lavoro!
Ma non solo a singole piante, cartelli esplicativi sono dedicati anche a famiglie, come in questo caso per le piante succulente, di cui l'Orto botanico ha una ricca e ben curata collezione, con esemplati anche rari come quello qui sotto.
Si tratta dell'Agave della Regina Vittoria, una simpatica palla, quasi una enorme pigna, che vi avevo già presentato paragonandola ad un carciofo (post del 30/1/24)
Ed altri cartelli esplicativi sono dedicati ad argomenti di carattere più generale, come la presenza delle specie aliene ed i comportamenti da tenere nei loro confronti, per evitare l'invasività.
Insomma, un ottimo lavoro di accrescimento dei contenuti culturali dedicati ai frequentatori, che possono anche approfondire gli argomenti attraverso la lettura dei QR code.
Non posso che augurarmi una volta di più che gli amministratori del verde del Comune di Cagliari intraprendano per i nostri bei parchi e giardini questa strada virtuosa delle indicazioni dedicate alla conoscenza delle piante, al riconoscimento ed al rispetto come nostre compagne di vita.
Cosa ne dice, Assessora al verde del Comune, di arricchire la rinnovata passeggiata di via Roma, il bosco orizzontale, con questo valore aggiunto?
giovedì 28 agosto 2025
Il Giardino, le Mura, i Capperi
Ecco, i tre sostantivi del titolo dicono già tutto del post di oggi; volendo esplicitare con qualche parola in più parliamo del Giardino sotto le Mura, ai piedi di Castello, e degli arbusti di Cappero che tappezzano le pareti a strapiombo.
Ecco qui, in questa bella fotografia (tratta da Facebook) c'è tutto, con l'aggiunta delle sculture di Pinuccio Sciola.
Questo giardino non è molto grande, ma è elegante, e si presta alla meditazione mentre si gode il panorama delle mura.
martedì 19 agosto 2025
I Giardini Pubblici sempre molto belli, però ........
Eh sì, i Giardini Pubblici sono e restano un fiore all'occhiello della città, un luogo molto piacevole dove passeggiare ed ammirare le varie specie arboree presenti.
Per esempio, ecco qui a sinistra un esemplare di Brahea armata in piena fioritura. Questa Palma, comunemente nota come Palma blu del Messico (post del 12/8/13), è la sorellina di quella fotografata nel post citato, che vive nei giardini Sgaravatti sulla statale per Pula, e che è molto più alta di questa.
Ma il nostro esemplare cittadino, bassottino per essere una Palma, ha il vantaggio di rendere godibili da vicino i piccoli fiori ed i piccoli datteri già presenti; e poi, datele ancora qualche anno e vedrete!
E questa a destra, vi ricordate di che cosa si tratta? Ma certo, è il vecchio Carrubo molestato dalla scultura, ai quali abbiamo dedicato diversi post (fra i quali quello riassuntivo del 17/2/22). Il Carrubo sta benino e la chioma appare in buona salute, compatibilmente con le ferite del tronco.
E la scultura, chiederete voi? E' sempre lì per terra, ed è stata dotata di un buffo cartello che recita: "Vietato sedersi o arrampicarsi sulle opere d'arte". Allora, ammesso e non concesso che "il molestatore" sia mai stato un'opera d'arte, certamente non lo è oggi, atterrato ed infagottato in un telo di plastica!
Comunque, a parte queste divagazioni, ribadisco che questi Giardini sono ben tenuti, e abitati da Palme anche rare, come da foto precedente, enormi Iacarande, eleganti Palme nane, Magnolie, Lecci, Ficus di varie specie, e naturalmente prati verdi e fioriture. Il tutto accompagnato da alcuni cartelli di riconoscimento, molto apprezzabili e da me apprezzati (post del 18/1/24).
Ma veniamo purtroppo al però di cui al titolo: a che cosa si riferisce?
lunedì 11 agosto 2025
Una graziosa succulenta, il Cactus dalle orecchie di coniglio
Non capita spesso di parlare di piante succulente nel nostro blog, dato che io mi trovo molto più a mio agio con gli alberi, come già considerato più volte; cionondimeno, quando mi imbatto in un bell'esemplare, o in tanti esemplari diversi come nei meravigliosi spazi dedicati nel nostro Orto Botanico, non disdegno di presentarveli, pur con qualche fatica per reperire i giusti nomi e qualche elemento caratterizzante.
E appunto oggi vi presento una cactacea, che appartiene alla composita famiglia del notissimo Fico d'India: la Opuntia microdasys, cugina del Fico d'India, Opuntia ficus-indica (post 11/2/16).
Eccolo qui, il nostro esemplare di Opuntia microdasys, detto in italiano Fico d'India microvilloso, a ancora Fico d'India ornamentale, o infine, con il nomignolo più simpatico ed auto esplicativo, Cactus orecchie di coniglio.
E' una pianta, originaria del Messico, molto graziosa e coltivabile in vaso, anche se l'esemplare che ho fotografato si trova in un giardino condominiale di via Palestrina, e da lì si offre alla curiosità dei passanti.
Un'unica raccomandazione, anche se per noi sardi, che in questo periodo raccogliamo i fichi d'India, è quasi scontata: attenzione alle sottilissime spinette, agglomerate a formare i pois che abbelliscono le pale (cladodi in termine tecnico)!
Queste spinette sono simili a quelle del frutto del Fico d'India, e se toccate in maniera maldestra possono entrare nella pelle e richiedere lavoro per essere estratte, oltre che provocare fastidio.
giovedì 7 agosto 2025
Gli alberi della via Roma rinnovata
Sono stati spesi fiumi di parole, e comprensibilmente, sulla riapertura di via Roma, da piazza Ingrao fino all'incrocio con il Largo Carlo Felice; non intendo accodarmi, ma dirò poche parole su alcune delle nuove essenze piantumate per realizzare il "bosco orizzontale" (post del 8/2/25).
La pianta più importante, anche da un punto di vista numerico, è il Leccio, Quercus ilex, pianta ben nota ai lettori di questo blog; una scelta non completamente azzeccata, se è vero che i Lecci stradali cagliaritani non brillano certo per salute ed aspetto gradevole, come già espresso in tempi remoti (post del 4/11/10, ed altri successivi), e che chiunque può verificare per esempio con una passeggiata in via Scano.
Qui i Lecci sono tanti, giovani ed attualmente in buona salute; riusciranno a crescere (sono alberi a crescita lenta), ad ampliare la loro chioma ed offrire ombra e ristoro dal caldo, pur esposti all'incessante traffico cittadino? Speriamo, ma forse, per fare un nome, i Carrubi sarebbero stati più adatti.
I Siliquastri, Cercis siliquastrum, appaiono invece piuttosto sofferenti, ma dovrebbero riprendersi, trattandosi di una essenza che è vissuta per decenni in via Roma offrendo, anche se per un periodo ristretto della primavera, la sua splendida fioritura.
Infine gli esemplari di Melia, Melia azedarach, bell'albero tante volte trattato dal blog, appaiono deboli di tronco per resistere bene alle nostre maestralate, ed andrebbero sostenuti con appositi tutori.
Mi fermo qui, e rimando al post di febbraio scorso citato chi volesse avere qualche altra informazione.
sabato 2 agosto 2025
I fiorellini di montagna, seconda presentazione
A completamento dei fiorellini che vi ho recentemente presentato (post del 17/7/25), completo oggi con altri due esemplari, degni di essere apprezzati e che forse potrebbero essere ancora presenti nel mese di agosto.
Siamo sempre in Alta Badia, e valgono le medesime considerazioni già fatte sulla mia incompetenza in materia di fiori.
Corimbo di Valeriana montana, famiglia delle Caprifoliacee
Spighe di Bistorta officinalis, che spiccano piacevolmente in mezzo al prato
venerdì 25 luglio 2025
Il Cirmolo, bellezza dell'Alto Adige
Se doveste indicare in estrema sintesi le cose belle a cui vi fa pensare l'Alto Adige, che cosa vi verrebbe in mente? Le Dolomiti, naturalmente, le grandi distese di prati verdi, i fiorellini di prima estate, lo strudel, e poi? Beh, per noi che amiamo il verde, io aggiungerei il Cirmolo, Pinus cembra, albero che si trova particolarmente bene in questa regione, e che è pieno di doti, come abbiamo detto nel post del 2016 che ho appositamente messo in evidenza qui sopra, ed in altri post successivi (post del 12/7/23 e del 5/7/24).
Un albero veramente bello ed elegante, il Cirmolo, e che in Alto Adige si trova bene sia mescolato con Abeti e Larici, sia, e questa è una caratteristica peculiare che ritroviamo anche e solo nelle Alpi piemontesi, a formare bosco puro, cioè "dedicato" a questa specie.
La fotografia è ripresa dalla bidonvia che porta dal Passo Sella alla Forcella del Sassolungo, in questo luogo magico compreso fra la Val Gardena e l'Alpe di Siusi.
Visti dall'alto della bidonvia questi alberi sembrano piccoli, ma non lo sono affatto, anche se non possono competere con lo splendido esemplare isolato del 2016, ripreso nell'altopiano Prato Piazza.
Insomma, in Alto Adige come ti giri ti giri bene, e se sei amante di questi alberi ancora meglio!
giovedì 17 luglio 2025
I fiorellini di montagna
Già in due precedenti occasioni vi ho parlato dei fiorellini di montagna, e segnatamente dell'Alto Adige, regione che amo molto per la bellezza delle sue montagne e, appunto, dei suoi fiorellini di prato: la prima volta dalla valle Aurina (post del 10/7/20), la seconda dall'Alpe di Siusi (post del 18/7/23).
Oggi vi presento esemplari dall'Alta Badia, per completare un tris di località, una più bella dell'altra. Preciso, come ho già fatto in precedenti occasioni, che non ho alcuna competenza in fiori, e che i nomi scientifici e comuni li ricavo da Internet; questo non mi impedisce di apprezzarli moltissimo, e di ricordare che, almeno in un determinato periodo dell'anno, la maestosa bellezza di queste enormi montagne si accompagna con la delicatezza di queste piccole meraviglie della Natura.
Orchidea macchiata, Dachtylorhiza maculata
Giglio martagone, Lilium martagon
Nontiscordardimè, Myosotis alpestris
sabato 5 luglio 2025
Le Tuie ed i Parrocchetti
Mi accorgo che abbiamo parlato pochissimo, pur nella lunga vita del blog, della Tuia orientale, Thuja orientalis, conifera con le foglie a squame ed i frutti, gli strobili, caratterizzati da punte ad uncino. La trovo citata, di sfuggita, in un post del 2014 (post del 3/1/14), dedicato peraltro ad un Ginepro.
E' effettivamente un albero che non reputo molto interessante, anche se è presente in moltissimi giardini, soprattutto condominiali. Pianta robusta, a lenta crescita, la Tuia è effettivamente una pianta che non necessita di cure, e questo spiega la sua presenza nei giardini.
Ed anche oggi non parlo della Tuia in quanto tale, ma come comoda mangiatoia dei voracissimi Parrocchetti, pappagallini ormai presenti dappertutto nella nostra città.
Allora, scusandomi per la pessima qualità dell'immagine, ho voluto presentare un gruppo di parrocchetti che banchettano, facendo scempio degli strobili, sopra una Tuia condominiale di via Monteverdi.sabato 28 giugno 2025
Il Festival della Birra e le Tipuane
Lo so, è un accostamento ardito, quello delle birre artigianali con il bellissimo albero che risponde al nome di Tipuana speciosa; ma in questo momento è un accostamento appropriato, dato che parliamo del Parco della Musica, sede di un buon numero di Tipuane ma anche, in questo fine settimana, sede di un interessantissimo festival della birra artigianale.
Ma non solo le Tipuane spiccano in questo bel parco, ma una quantità di altre specie arboree, in spazi tenuti bene e frequentati da tanti bambini.
Ci sono Arecastri, grandi Tamerici ai bordi del corso d'acqua, come quella che vediamo nella foto a fianco, enormi Pioppi, Ulivi, Fitolacche, Chorisie, Brachichiton, Schinus; insomma una bella varietà di essenze di alto fusto, accompagnate da fioriture come, in questo periodo, gli Agapanti che tengono compagnia alle Palme nelle loro aiuole.
Insomma, dobbiamo ribadire che questo è veramente un bello spazio verde, soprattutto considerando la posizione centrale nell'ambito urbano; uno spazio di cui andare fieri.
Se poi la presenza di tanto bel verde si accoppia con la possibilità di gustare una fresca e buona birra artigianale, anche per contrastare il grande caldo di questi giorni, possiamo ribadire che l'accostamento è proprio azzeccato. Prosit!
domenica 15 giugno 2025
Contenimento radici in viale Merello: a che punto siamo?
Brevissimo riassunto delle puntate precedenti: stante la situazione di sfacelo dei marciapiedi di viale Merello, dovuta all'affioramento delle radici dei Ficus retusa, nel 2015 il Comune effettuò un esperimento su un tratto di marciapiede, dirimpetto e più in basso rispetto all'Orto dei Cappuccini, con l'impiego di una miscela di inerti naturali che dovevano ottenere il risultato di non fare affiorare più le radici.
Trattammo l'argomento in un post successivo (post del 27/5/19), parlando di un fallimento, almeno a giudicare dalle foto.
E una foto attuale, riportata qui a fianco, conferma la situazione, anche se forse le spaccature sono limitate alla zona più vicina al tronco.
Comunque, concludendo il post del 2019 lasciavamo aperta la speranza, dato che nel mentre si era proceduto con una diversa sistemazione per alcuni altri Ficus, situati vicino all'ingresso dell'Orto dei Cappuccini: attorno ai Ficus "cavia" era stata rifatta l'aiuola, lasciando libero uno spazio ben più ampio intorno al tronco, ricoperto poi fino al livello del piano di calpestio con sassolini bianchi.
E il risultato, questa volta, sembra positivo, come si vede nella foto ripresa i giorni scorsi, dopo diversi anni dall'intervento.
Certo il marciapiede si riduce, per lasciare spazio all'aiuola, ma credo che i frequentatori del viale pagherebbero volentieri questo prezzo in cambio di un marciapiede sano; sono sicuro inoltre che questa sistemazione farebbe piacere anche a tutti i Ficus di questa splendida via, funestata dal pluridecennale problema fin qui irrisolto!
lunedì 9 giugno 2025
La Metrosideros in un contesto apparentemente improprio
Oggi reinterpretiamo l'antico proverbio orientale, quello sulla luna e sul dito che la indica, rovesciandolo.
sabato 24 maggio 2025
I figli sul bagnasciuga
Stiamo andando velocemente incontro all'estate, ed è normale pensare ai ragazzini che, ansiosi di fare il primo bagno della stagione, scorrazzano in riva al mare con i piedi in acqua. A questo ci rimanda il titolo del post di oggi, ma naturalmente qui non parliamo di ragazzini, ma di piante.
Ed eccole qui le piante, che sul lungomare di Su Siccu hanno occupato una posizione privilegiata, proprio con " i piedi" in acqua: sono figlie degli esemplari di Washingtonia filifera che vivono qualche metro più all'interno, nel lungo filare che accompagna le passeggiate dei cagliaritani da diversi anni (post del 27/10/13).martedì 20 maggio 2025
E intanto, all'Orto dei Cappuccini......
Nel post precedente vi ho presentato un bellissimo fiore di Melograno, Punica granatum, indicato come fiore all'occhiello per il bel parco di Terramaini.
Oggi vi presento il seguito, però riferito all'insieme dei Melograni che vivono nel piccolo ed affascinante Orto dei Cappuccini, in viale Merello . Questo insieme costituisce effettivamente uno degli elementi che caratterizzano questo spazio (post del 2/12/21), insieme agli Ulivi ed ai secolari Fichi della parte alta.
Ecco allora un bel gruppetto rosso, dove coesistono un fiore, sulla sinistra, ed alcuni nascenti frutti, caratterizzati dalla corona a spicchi.
La corona, residuo del fiore, rimarrà fino a completa maturazione del frutto, che avverrà ad autunno inoltrato, come descritto per esempio in un post del 2016 (post del 1/11/16). Un processo lungo ma assolutamente apprezzabile, che si concluderà con lo spaccarsi del frutto maturo (post del 2/12/21) e la successiva caduta a terra, se non raccolto prima.
mercoledì 7 maggio 2025
Primavera al Parco di Terramaini
Sarebbe un vero peccato tralasciare una visita primaverile al Parco di Terramaini, per una serie di ragioni, che vanno da quelle insite nella esplosione primaverile del verde, alla cura dedicata a questi spazi, alla varietà di specie arboree presenti.
Abbiamo parlato tante volte di questo Parco, fin dal 2011 (post 11/1/11), in diverse stagioni e sotto vari punti di vista, e mi pare che sia uno dei pochi luoghi dei quali ho parlato sempre in termini positivi: credo di poter dire che si tratta di un vero e proprio fiore all'occhiello della nostra città.
E, a proposito, ecco il fiore che si potrebbe appuntare idealmente all'occhiello cagliaritano, fra i tanti possibili: il fiore di un Melograno, Punica granatum, forse della stessa pianta che mi aveva già colpito nel 2020 (post del 20/5/20), quando avevo fotografato alcune fioriture, fra cui appunto quella del Melograno.
Non sto qui a ripetere la grande varietà di essenze arboree presenti, ma mi ripeto invece nel chiedere che, proprio per questa varietà, si parta da qui per assegnare agli alberi ed agli arbusti delle etichette di riconoscimento, sempre da me richieste a gran voce.
Aggiungo ancora, a proposito di colori sul rosso, che dalla passeggiata del ponte rifatto sul piccolo stagno, si possono osservare splendidi fenicotteri, con le ali ben "macchiate" dal loro colore caratteristico che li rende apprezzati in tutto il mondo.
Ma non basta: a livello di fauna sono presenti anche delle enormi nutrie (un tempo questo animale era conosciuto come castorino, dal quale si ricavava una pelliccia economica), facilmente visibili dalla parte sinistra del ponticello. Certo non sono begli animali questi roditori, però possono essere apprezzati, finché non si moltiplicano troppo, per tenere a bada le piante acquatiche, essendo il castorino ghiotto di radici e tuberi. E comunque costituiscono una ulteriore curiosità di questi spazi.
sabato 3 maggio 2025
Le sorprese del parchetto
Il parchetto del Banco di Sardegna (in realtà è un parco comunale, glorioso residuo del giardino delle Ferrovie Complementari, a ridosso del Banco) riserva spesso belle sorprese, sia con le grandi piante storiche (Beaucarnea, Parkinsonia, Casuarina, vedi i post dedicati), sia con gli arbusti di piantumazione più recente, come il Viburnum odoratissimum , Viburno dolce, che si presenta in questo periodo completamente infiorato di bianco.
mercoledì 23 aprile 2025
Il potere della Raphiolepis e di altri arbusti
La Raphiolepis indica è un piccolo arbusto molto affascinante, soprattutto durante la fioritura primaverile, abbondante ed attraente.
Lo abbiamo conosciuto in via Sulis, nel 2017 (post del 20/4/17); in quella occasione mi era piaciuto tanto che, non essendo io un grande conoscitore di arbusti, ero dovuto ricorrere ai giardinieri di Sgaravatti per identificarlo.
Li ho incontrati di nuovo l'altro giorno, questi arbusti, in via Biasi, e questa volta, avendoli già censiti, li ho potuti riconoscere senza grossi problemi.
Sono sicuro che molti di voi li hanno visti ed apprezzati, passando in macchina nella frequentata via Biasi: accompagnano una parte della facciata del nuovo grande palazzo bianco, abbellendone il marciapiede.domenica 13 aprile 2025
Promesse non mantenute, e per fortuna che gli alberi non se ne curano!
Sì, dobbiamo parlare di promesse non mantenute quando ci riferiamo al Circu de Soli, la bella piazza di Mulinu Becciu, in via Beato Angelico, offerta dalla amministrazione comunale alla città nel 2016 dopo una piantumazione di molte specie arboree di pregio e di notevole rarità.
E la promessa non mantenuta è stata il progressivo abbandono di una bellissima ed originale idea per la città, quella di presentare in forma didattica le singole essenze piantumate, in modo da consentire ai cittadini una maggiore conoscenza e rispetto per queste nostre compagne di vita. Si era partiti bene, nel 2016 (post 8/3/16), ma purtroppo abbiamo assistito ad un progressivo degrado, qui segnalato più volte (p.es. post 12/2/19) fino ad oggi, con il giardino che manca di una qualsiasi indicazione.
In aggiunta, il giardino è stato recintato (post 23/3/23) con un intervento che, anche se parzialmente giustificato, ha aggiunto un elemento repulsivo per la sua frequentazione.
Ma per fortuna, come dicevamo nel titolo, gli alberi della piazza non si curano di questi aspetti, e proseguono il loro ciclo vitale e la loro fioritura primaverile.
Guardate le splendide pannocchie della Paulownia tomentosa , fitte dei fiorellini tubulosi di un delicato rosa! Uno spettacolo unico, tanto più se consideriamo la rarità di questa essenza, della quale conosco solo un altro esemplare, quello di Santa Gilla, più volte trattato dal blog.
Questa Paulonia del Circu de Soli, tanto più giovane del glorioso esemplare di via Santa Gilla (che risale, pensate, a quando lì c'era la cementeria!) è nel pieno vigore della gioventù, ed è cresciuta molto ed in fretta (confrontatela con le foto del blog, dal 2016 in poi). E' veramente difficile immaginare, perlomeno a Cagliari, un albero con una fioritura più prosperosa di questa.
Ma naturalmente non è la sola fioritura della piazza: eccone un'altra, molto più discreta rispetto a quella della Paulonia, ma di un fascino irresistibile.
L'avete riconosciuta? Si tratta di una Sakura, il famosissimo ciliegio giapponese, nome scientifico Prunus serrulata.
Anche questo un albero molto raro in città, e che per tanti anni è stato rappresentato dall'esemplare di Monte Urpinu (post del 30/4/15, fra gli altri), che però adesso non esiste più.
E le fioriture non finiscono qui, ma ci aspettano la Lagerstroemia, il Liriodendro, la Bauhinia ed altre; peccato non poterle riconoscere per nome, data la mancanza di indicazioni!
venerdì 4 aprile 2025
Il risveglio del Bagolaro
Il Bagolaro, Celtis australis, merita una particolare menzione nel primo scorcio di primavera, dato che la sua precoce foliazione gli consente di esprimere la massima bellezza, rispetto a tante altre piante spoglianti che si risvegliano adesso.
Le foglie seghettate ed acuminate hanno nel mese di aprile un bellissimo colore verde chiaro, che dà alla chioma un aspetto di grande tenerezza (post del 30/4/13), destinato poi a perdersi quando il calore solare comincia a prendere il sopravvento e le piccole drupe, già presenti adesso, diventano via via più scure.
Oggi vi voglio presentare un esemplare solitario, e per questo molto più grande dei fratelli "da viale"; lo vedete qui a sinistra, questo campione dalla grande chioma che troneggia in piazza Porrino, la piazza che da via Bacaredda ci accompagna all'ingresso del conservatorio di Musica.
Ricordo infine che un altro esemplare solitario, anch'esso molto bello, vive in piazza Salento (post del 10/7/12)
sabato 29 marzo 2025
La fioritura che non ti aspetti
La primavera cagliaritana è cominciata, anche se con eventi meteorologici alterni, che ogni tanto ci fanno pensare di vivere una coda dell'inverno. La Natura si è comunque svegliata, e le fioriture del verde spontaneo si rincorrono, dalla Ginestra campagnola al Siliquastro cittadino, le Tamerici e tante altre.
Ma oggi vi presento una fioritura diversa, anche se molto affascinante, proprio perché non te la aspetti, come ho scritto nel titolo: la fioritura della Palma nana, Chamaerops humilis (post di presentazione 28/11/10 , seguito da diversi altri).
Ecco a destra un particolare di infiorescenza, di un bel colore giallo ocra.
Ricordo ancora che la Palma nana è endemica nella nostra isola, dato che apprezza il nostro clima sub-tropicale, e che può avere una vita particolarmente lunga, anche di centinaia di anni (post del 6/10/14).
Insomma, la fioritura che non ti aspetti, sicuramente affascinante, merita di essere apprezzata da vicino, sia negli esemplari spontanei di campagna, sia in quelli cittadini coltivati, come quello che ho presentato oggi.
mercoledì 12 marzo 2025
Il Cipresso nuovo adepto dei monumenti verdi cagliaritani
Riprendiamo il filo di un recente post (post del 26/2/25) dedicato alle alberature monumentali cagliaritane, per mantenere una promessa, presentando uno dei 3 ultimi entrati, l'unico che mancasse alle recensioni fatte dal nostro blog nel corso degli anni.
Si tratta di un Cupressus sempervirens, il cui nome italiano, Cipresso comune, non è in questo caso assolutamente appropriato. Altro che comune, l'esemplare di cui parliamo è assolutamente eccezionale!





































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