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Gioiellini all'Orto Botanico

Abbiamo detto più volte che uno dei pregi delle piante è che, essendo vive, cambiano aspetto, consentendoci di scoprire qualcosa di nuovo og...

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martedì 20 maggio 2025

E intanto, all'Orto dei Cappuccini......

 Nel post precedente vi ho presentato un bellissimo fiore di Melograno, Punica granatum, indicato come fiore all'occhiello per il bel parco di Terramaini. 

Oggi vi presento il seguito, però riferito all'insieme dei Melograni che vivono nel piccolo ed affascinante Orto dei Cappuccini, in viale Merello . Questo insieme costituisce effettivamente uno degli elementi che caratterizzano questo spazio (post del 2/12/21), insieme agli Ulivi ed ai secolari Fichi della parte alta.



Ecco allora un bel gruppetto rosso, dove coesistono un fiore, sulla sinistra, ed alcuni nascenti frutti, caratterizzati dalla corona a spicchi. 

La corona, residuo del fiore, rimarrà fino a completa maturazione del frutto, che avverrà ad autunno inoltrato, come descritto per esempio in un post del 2016 (post del 1/11/16).  Un processo lungo ma assolutamente apprezzabile, che si concluderà con lo spaccarsi del frutto maturo (post del 2/12/21)  e la successiva caduta a terra, se non raccolto prima.

 

lunedì 3 marzo 2025

Quando si dice: un albero carico di frutti......

E' un modo di dire spesso usato, anche a sproposito, dichiarare che un certo albero è carico di frutti, per indicare una fruttificazione copiosa: ma non in questo caso, non per il Citrus aurantium, arancio amaro o melangolo, che vi presento oggi.

Guardate che esplosione di arance, che fanno sembrare l'albero nell'insieme  più arancione che verde! Si vede che è un alberello giovane, pieno di voglia di riprodursi!

Siamo a Quartu, in piazza XXVIII aprile, sede del Comune, e l'alberello non ha ancora cominciato a perdere i frutti, dato che l'aiuola ed il pavimento circostante appaiono puliti; oppure gli addetti alla pulizia stradale sono particolarmente efficienti, contrariamente a quanto accade a Cagliari, per esempio nelle vie Pergolesi e Petrarca, dove i pedoni devono convivere con le arance spiaccicate per terra!

Comunque l'eventuale sporco stradale è abbondantemente compensato, a mio modo di vedere, dalla bellezza della fruttificazione e dal profumo della fioritura, quando le piante sono tenute bene (si veda al riguardo per la nostra città quanto detto nei post del 10/9/11  e del 24/3/22).


I nostri filari di Aranci sistemati per abbellimento stradale, come nel caso citato della via Pergolesi, fanno venire in mente la Spagna del sud, per esempio Siviglia e Malaga, dove la quantità di questi alberi cittadini è abbondantissima, e contribuisce ai ricordi piacevoli che si porta appresso chiunque sia stato in primavera in quei luoghi. Come contropartita l'Arancio richiede una certa attenzione e cura, avendo facilità ad essere colpito dalla cocciniglia, come descritto nel post del 2011 citato.    

 

lunedì 30 dicembre 2024

Il nostro Lentisco e le sue drupe

 Mi permetto di definire "nostro" il Lentisco, Pistacia lentiscus, perché se c'è un arbusto sardo per antonomasia questo è lui, data la sua  estrema diffusione sul nostro territorio e la sua disponibilità a farsi addomesticare, passando dalla campagna al giardino, al terrazzo e perfino al vaso!

Con queste credenziali è giusto quindi tributargli gli onori dovuti e soprattutto in questo periodo, quando espone i frutti, rosse piccole drupe invernali, che diventeranno nere a fine stagione.

La pianta qui fotografata vive nell'Equity park, uno degli ultimi spazi verdi pubblici/privati aperti a Cagliari (post del 12/11/23), ma, ripeto, il Lentisco si trova dappertutto, e più o meno tutti lo conosciamo.

Non mi dilungo in dettagli su questo arbusto, per i quali vi rimando a post precedenti, sia riguardanti la sua presenza in campagna (post del 15/11/21), sia la sua "domesticabilità" (post del 15/11/22), quando viene usato come siepe a formare un labirinto.

Sappiamo inoltre che le foglie ricche di potassio migliorano il terreno facilitandone l'umificazione, cioè la formazione dell'humus, e che la sua notevole capacità pollonifera lo colloca fra le piante più resistenti al fuoco, capaci di rinascere dopo gli incendi. 

Il Lentisco appartiene ad una famiglia piuttosto nota, alla quale fanno capo tra le tante specie anche il Terebinto, Pistacia terebinthus, la pianta del pistacchio, Pistacia vera, il falso pepe, Schinus molle, la pianta degli Anacardi, Anacardium occidentale, che dà il nome alla famiglia, quella delle Anacardiacee. Che bella famiglia!   


domenica 22 dicembre 2024

Le Sterculie, e non solo, all'Ospedale Binaghi

 Ho segnalato in diversi post che una fetta importante del verde pubblico è stata costituita, nel secolo scorso, dal verde degli Ospedali, quasi una specie di prerequisito per le strutture dedicate alla salute. 

SS. Trinità, ex manicomio di Santa Clara, ex Clinica pediatrica, per citare tre nomi; e, non ultimo, l'ex Ospedale Binaghi, al quale abbiamo dedicato alcuni post (post del 30/12/1420/12/18,    28/11/19), con riferimento alle sue vicende verdi.

Torno oggi su questa struttura, ed in particolare sulle sue zone verdi, pur soffocate dal disordine delle auto parcheggiate; mi hanno colpito in particolare i "mazzi" di frutti, capsule semi legnose piuttosto grandi ,che ornano una delle tre Sterculie presenti in fondo agli stradelli interni, di fronte ad una delle ultime strutture sanitarie.

Oggi il nome di queste piante è l'altisonante Brachichiton discolor, ma a me piace chiamarle ancora affettuosamente Sterculie, come le cugine di Genneruxi (Brachichiton populneus)e di altri luoghi in città.

Le strane barchette contengono i semi, che nei paesi di origine di questi alberi, ed in particolare in Australia, vengono consumati tostati.



Passando dal particolare al generale, ecco uno scorcio del giardino di fronte all'edificio centrale che, come detto nel post del 2019 citato, ha recuperato e mantiene un poco di dignità.

Insomma, aree verdi che, pur con l'assalto delle auto, possono dare un poco di sollievo a chi  frequenta queste strutture per sottoporsi a cure, ma anche a chi, magari a piedi, le frequenta per il loro aspetto più piacevole, appunto il verde. 






 


lunedì 25 novembre 2024

La via dei veleni

 Tranquilli, non vi voglio parlare di uno sceneggiato televisivo, anche se il titolo del post potrebbe farlo credere; non si tratta di veleni metaforici, di rapporti umani compromessi, ma di veleni veri e propri che si trovano ai bordi di una via cittadina.

Siamo infatti in via Dei Conversi, dove vivono due delle piante contenenti semi fra i più velenosi del mondo vegetale: lo Stramonio ed il Ricino.


Ecco a sinistra un arbusto di Stramonio, Datura stramonium, con i frutti spinosi, capsule globose contenenti i semi velenosi (in realtà tutte le parti della pianta sono velenose, in varia misura).

I nomi comuni di questa pianta, erba del diavolo, erba delle streghe, ma anche Ischida babbau in sardo, non danno adito a dubbi sulla sua velenosità. 

Per saperne di più, vi rimando a precedenti post (p.es. post del 4/10/20) o ad Internet, dove molto è detto sugli usi per rituali magici e sulle proprietà allucinogene.

Per fortuna che la presenza di spine funge da dissuasore, e dovrebbe evitare contatti incauti  da parte di sprovveduti o bambini!



A destra invece ho fotografato uno dei tanti arbusti di Ricino, Ricinus communis, con le sue belle foglie e le altrettanto belle spighe di frutti, anch'esse capsule spinose contenenti 3 semi.

Anche del Ricino abbiamo parlato più volte, trattandosi fra l'altro di una specie invasiva, come tale molto più presente dello Stramonio in via Dei Conversi. (p.es. post del 12/2/11) ed in altre zone degradate della città.

Le intossicazioni provocate dall'olio di Ricino sono ben note per il terribile uso fatto dell'olio estratto dai suoi semi, ed anche il nome in campidanese, cagamengia, è abbastanza esplicativo.

Insomma due arbusti, lo Stramonio ed il Ricino, che i nostri giardinieri farebbero bene a tenere a bada, eliminandoli almeno dai posti più facilmente raggiungibili, per esempio dal bordo strada di via Dei Conversi. 

 

lunedì 11 novembre 2024

Dopo la fioritura autunnale, ecco le "nacchere"!

La Jacaranda mimosaefolia è un albero che ha un legame forte ed indissolubile con la nostra città: immaginare Cagliari senza questi alberi non è possibile, come non è possibile immaginarci senza un monumento fondamentale o una piazza del centro storico. 

E, rispetto ai monumenti o alle piazze, le Jacarande hanno il vantaggio di essere presenti più o meno dappertutto in città, e di essere vive e cangianti con le stagioni. E allora, dopo la splendida seconda fioritura autunnale, celebrata l'ultima volta nell'ottobre appena trascorso (post del 14/10/24), celebriamo oggi la nascita dei frutti, le nacchere citate nel titolo di oggi così come erano state soprannominate in un vecchio post (post del 6/4/12).



Eccole qui, che occhieggiano fra i rami verdeggianti di un esemplare di piazza Giovanni XXIII.

Come si vede, l'albero persiste nel rigoglio vegetativo, ed i frutti a due valve sono ancora piccoli e chiari; passeranno mesi, prima che prendano il colore marroncino fotografato nel citato post di aprile e le valve legnose si aprano per rilasciare i semi, assumendo proprio l'aspetto di nacchere. Intanto, godiamoci anche questa versione autunnale della nostra amica Jacaranda!  

mercoledì 24 luglio 2024

Il fascino del Cedro himalayano

Il Cedro, importante aghifoglia appartenente alla famiglia delle Pinacee, è un albero raro in città, per questioni legate al clima ed all'altitudine. Difficile che cresca bene, cionondimeno la sua bellezza ha fatto sì che molti giardini privati ospitino esemplari sani e ben curati, come per esempio in via dell'Abbazia (post del 2/7/13) .   

Nel verde pubblico, proprio per la difficoltà di buona riuscita, il Cedro è poco utilizzato, anche se abbiamo all'ingresso dei Giardini Pubblici un esemplare storico di Cedro himalayano, Cedrus deodara, che ho presentato ai primordi del blog (post del 20/12/10). 

Ma, trattandosi comunque di alberi di grande fascino, non possiamo privarci dall'andarne a trovare qualcuno ogni tanto di quelli grandi, sia con una gita in quota in Sardegna, per esempio sul monte Linas (post del 12/12/11), sia nei parchi del nord Italia, dove possiamo trovare esemplari splendidi (p.es. post 12/5/23). . 

Mentre vi rimando ai tanti post che ho dedicato a questi alberi, oltre a quelli qui richiamati,  oggi vi rinfresco idealmente con l'ombra di un altro esemplare del nord Italia, grazie alla gentilezza di Claudia che mi ha inviato alcune fotografie.



Eccolo qua, un Cedro himalayano con tutto il suo fascino, che vegeta a Trento, nel parco che circonda il mausoleo dell'irredentista Cesare Battisti.

Ricordo che le 3 specie di Cedro, del Libano, dell'Atlante e appunto himalayano, non sono sempre immediatamente distinguibili; il Cedro himalayano, però, è quello con gli aghi più lunghi e penduli, e forse il più affascinante.




Ecco un particolare del nostro esemplare, che mostra gli aghi a mazzetti ed una pigna, con la sua tipica forma a barile.

Ricordo che i Cedri sono alberi monoici, e mentre la pigne hanno la forma a barile, le strutture riproduttive maschili sono lunghe ed in forma quasi cilindrica, e sono deputate al rilascio del polline, con modalità simile a quella dei Pini.


sabato 22 giugno 2024

La vivacità della Schefflera

 La Schefflera arboricola, nostra vecchia conoscenza come pianta "scappata di casa" (post 15/7/18, fra gli altri), quest'anno appare particolarmente vivace, nel senso che molti esemplari che vivono all'aperto hanno prodotto una copiosissima fruttificazione.



Ecco il bellissimo esemplare, che vi ho già presentato nel 2018 con il post citato, che si è prodotto con le sue bacche di vari colori, a seconda del grado di maturazione. Si trova in via Monteverdi, al bordo di un giardino privato.

Questa pianta è veramente un arbusto interessante, e la  flessibilità nel trovarsi a suo agio sia in appartamento che all'esterno è un elemento di successo ulteriore.

Infatti la Schefflera è caratterizzata anche dal bel fogliame, e sa essere elegante in appartamento anche senza frutti; al riguardo, mi piacerebbe essere smentito, se qualche amante del verde fosse riuscito a farla fiorire anche all'interno. Con queste specie così flessibili, non ci possiamo stupire più di niente! 


lunedì 20 maggio 2024

Non solo fiori, ma anche coni e pigne!

 Nelle ultime settimane vi ho presentato diversi alberi fioriti (Perastro, Robinia, Eritrina, Bauinia), tutti appartenenti alla divisione delle Angiosperme, cioè delle piante dotate di fiore ai fini riproduttivi. 

Ho quindi fatto uno sgarbo all'altra grande divisione delle piante, le Gimnosperme, che non producono fiori ai fini riproduttivi, ma coni, sia maschili che femminili, generalmente disposti sulla stessa pianta.


Allora oggi, a fini riparatori, vi offro la fotografia di un giovane cono femminile di un Cedro himalayano, Cedrus deodara. Questo cono evolverà nella pigna a barile tipica dei Cedri (post 12/12/11 )  che rilascerà successivamente i semi alati.

Certo, l'impatto visivo non è quello di un fiore di Eritrina o di Chorisia, ma il barilotto profumato di resina ha comunque un suo fascino, e la pianta del Cedro, di tutte le specie di Cedro, è bellissima (post del 2/7/13  p.es.), anche se non molto confacente alla nostra città. 

In definitiva, ammiriamo gli alberi che fioriscono, ma non dimentichiamo gli altri, grande famiglia della quale fanno parte, oltre al Cedro, il Ginkgo, il Tasso, il Ginepro, solo per citarne alcune!   

lunedì 9 ottobre 2023

I buffi sacchetti dell'Oleandro giallo

 Ricordate la Thevetia peruviana, nome comune Oleandro giallo? Ne abbiamo parlato più volte, a partire dal 2014 (post 14/7/14), dato l'aspetto molto gradevole di questo arbusto/alberello ed i suoi bei fiori gialli imbutiformi, che la pianta non si stanca di produrre in diversi periodi dell'anno.

E' una pianta rara a Cagliari, della quale vi ho presentato alcuni esemplari, a cominciare da quello di via Cettigne, il più comodo da ammirare, ma anche di via Pasteur, con i fiori dal peculiare color pesca (post del 20/8/23), e quello di via Bolzano, in forma di alberello.

E dall'esemplare di via Bolzano è tratta questa foto, che mi consente di riproporvi il frutto (post del 14/10/14), con la sua buffa forma di sacchetto globoso e lucido, che protegge e alimenta il seme interno,  a sua volta protetto da una mandorla legnosa. 

E con l'occasione possiamo apprezzare anche la foglia oblunga, molto simile a quella del cugino oleandro, ma lucida e di maggiore impatto estetico.

Insomma un arbusto molto gradevole e resistente, purtroppo raro in città; sarebbe bello incontrarlo più spesso, per apprezzarne le foglie, i fiori, i frutti.
 


martedì 4 luglio 2023

Fiori e frutti del Drago

 Non parliamo naturalmente della creatura leggendaria portatrice, nella cultura occidentale, di sventura e morte, altro che di fiori e frutti; parliamo invece della Dracaena draco, pianta monocotiledone dei paesi a clima sub tropicale, presente ormai con molti esemplari a Cagliari.

Vi ho presentato nel corso del tempo diversi esemplari, a cominciare da quelli capostipite dell'Orto Botanico (post 10/6/11), ma anche quello del viale Buoncammino (vedi seconda foto), quello di via Mameli, solo per citare i più grandi. Ma oramai la città è ben dotata di queste affascinanti piante, e ne troviamo lungo il Viale Regina Elena ed anche in qualche aiuola spartitraffico.

Ma torniamo ai fiori e frutti, perché una caratteristica che colpisce in questo periodo è la loro contemporanea presenza, sulla stessa pianta.


Ecco per esempio un esemplare relativamente giovane (l'età di queste piante non è facilmente identificabile, non essendo presenti gli anelli di accrescimento), forse di una cinquantina di anni d'età, che mostra le pannocchie di fiori, piccoli e verdolini, insieme a quelle di frutti, bacche globose e di colore arancio.

Ricordo che questa Dracena può vivere per secoli, e che l'esemplare forse più vecchio conosciuto si trova nelle Canarie, e precisamente nell'isola di Tenerife, di cui la Dracena draco è il simbolo ufficiale; pare che quell'esemplare possa avere una età intorno ai 1000 anni.


Ecco allora un altro esemplare cagliaritano, molto più anziano del precedente, e che è una nostra vecchia conoscenza: sapete individuare quale è?

Riconosco che dalla foto non si capisce molto, ma questo è il grande esemplare della discesa che dal viale Buoncammino conduce alla Biblioteca militare, qui ripreso dal viale. 
Questa Dracena è stata più volte oggetto della nostra attenzione (post del 11/11/1425/1/18 ed altri) e merita veramente di essere osservata ed apprezzata da vicino.
 
Come si vede è in pieno rigoglio, carico di pannocchie fiorite, ed anche qui si intravedono i frutti che stanno maturando; se si pensa che questo esemplare deve avere superato il secolo di età, non è male come vitalità!    


   

sabato 29 aprile 2023

Una strada qualsiasi, se non fosse che......

 Parliamo di  via De Gioannis, traversa di via Dante che conduce verso piazzetta Mascia. Una strada nota tutt'al più per una famosa palestra. o per la scuola media, o più recentemente per i campi di padel; insomma conosciuta dai cagliaritani come una strada qualsiasi, non certo per il verde.

Invece nel blog l'abbiamo fatta conoscere ed apprezzare proprio per il verde, a cominciare dal rinnovato giardino dell'ex Istituto Biochimico Sardo (post del 28/9/15), per proseguire poi con il bellissimo e grande esemplare di Erythrina caffra  (post 31/3/11), e da ultimo con i giovani esemplari di Bauhinia variegata  (post del 20/5/19).

Bene, proprio adesso voglio consolidare questa conoscenza, perché questi giorni primaverili sono i migliori per godere della fioritura degli alberi citati; e lo facciamo attraverso alcune fotografie.




Voglio cominciare però dalla pianta più umile della strada, infestante e poco amata, il Ricinus communis (post del 1/1/20, fra gli altri), che spicca ricadendo da un muro lungo la strada, mostrando i suoi splendidi ricci.




 

Ed ecco le fronde fiorite dell'Erythrina caffra; gli innumerevoli fiori, purtroppo presenti solo nei rami più alti, sono continuamente rinnovati, e per terra si è formato già un affascinante tappeto rosso.




Ed infine ecco una delle due coppiette  di Bauhinie variegate, a fiori bianchi e rosa, oramai adulte rispetto alle giovinette del post citato.

In definitiva, via De Gioannis è una strada che merita una passeggiata per godere delle sue bellezze verdi e delle loro fioriture; però bisogna affrettarsi, queste fioriture durano poco!




 


domenica 9 aprile 2023

Le uova di Pasqua della Cycas revoluta

E' una pianta che il blog ha frequentato molto, la Cycas revoluta, dal 2010 fino ad oggi. Un fossile vivente, pianta di grande interesse che a Cagliari si trova molto bene, della quale vi ho presentato anche gli aspetti riproduttivi, e le differenze fra lo strobilo dei maschi ed i semi delle femmine.

Una presentazione che ha impegnato diversi post, ai quali vi rimando per non ripetermi; l'obiettivo odierno è solo quello di utilizzare questa pianta per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori.



E lo  faccio utilizzando questo bouquet di piccole uova di Pasqua color arancio, bouquet costituito  dai semi prodotti dalla Cycas femmina che vive nella piazzetta Mafalda di Savoia, in Castello.

E questo esemplare è proprio lo stesso che avevo utilizzato, qualche anno fa (post 24/11/17), per imbastire una storiellina matrimoniale fra due Cycas.   

 


venerdì 24 febbraio 2023

I figli pigri, fra le braccia possenti di mamma Euphorbia

Oggi vi presento una simpatica situazione che si può presentare nel ciclo riproduttivo di una grande succulenta a portamento arboreo, la Euphorbia candelabrum. 

Parliamo di una pianta che difficilmente passa inosservata, sia per le dimensioni ragguardevoli che raggiunge con il nostro clima, sia per l'aspetto caratteristico che ha dato origine al suo nome scientifico.


Ecco l'esemplare oggetto della nostra attenzione, situato nel giardino di un condominio che prospetta su via Leoncavallo, non lontano dai binari del metrotram.

E' un esemplare che il nostro blog già conosce (post del 3/3/16,  del 30/4/16,  del 16/7/20) del quale ho presentato fiori e frutti, ed in particolare la strana modalità di esplosione dei frutti, quando è il momento di spargere i semi al fine di riprodurre la specie, nel mese di luglio.

Come vi avevo raccontato nel post di luglio, quando è il momento i fruttini esplodono, lanciando i semi il più lontano possibile per avere maggiori possibilità di perpetuare la specie.

E in questo processo può succedere la simpatica situazione di cui vi ho parlato all'inizio, e che ha dato origine al titolo: vediamo la foto qui sotto.



Può succedere che, come le famose ciambelle, non tutti i lanci dei semi siano corretti, ed a volte i semi cadano dritti senza spostarsi dalla verticale: in questi casi la nuova piantina, se il seme trova un poco di terra nello spazio da dove si dipartono le possenti branche della mamma, decida di mettere a frutto la sua pigrizia, e di crescere lì.

Ed eccola che occhieggia dal suo comodo nido, nel quale sembra trovarsi molto bene, tanto che ha già prodotto alcune foglioline. 

In realtà questa simpatica storiella che ho raccontato non avrà un buon fine, e la nuova piantina non sopravviverà a lungo alla  mancanza di cibo, a meno che non venga trapiantata in piena terra, chissà; resta però che anche questa è una storia molto interessante offerta dalla Natura. 


giovedì 29 settembre 2022

Le Sophore imperlate

E' veramente un piacere per gli occhi vedere una Sophora japonica vestita a festa, carica delle sue perle verde chiaro che brillano alla luce del sole autunnale! Una festa che comincia appunto intorno ad inizio autunno, e dura per alcune settimane, dandoci il tempo di godere appieno questo spettacolo.

E non dobbiamo fare neppure molta fatica per trovare questi alberi, dato che la Sophora è ben presente nella nostra città, a cominciare dai luoghi più frequentati: basta pensare a piazza Repubblica ed ai filari di via Cugia e via Carboni Boy; ma è presente anche in via Fleming, in via Venezia, nei Giardini Pubblici ed in tanti altri luoghi, da scoprire facilmente perché tanto è lei in questo periodo che attira il nostro sguardo.

Io sono molto affezionato al grande esemplare che si trova all'angolo fra via Fracastoro e via Fermi, che ho già presentato (post 20/9/13)  e che qui a fianco vedete ripreso nel pomeriggio di ieri.

Offre fra l'altro il vantaggio di poter essere ammirata da tutti i lati, e spero che la apprezzino soprattutto i bambini che frequentano la scuola d'infanzia proprio lì.

Ricordo che le perle di cui parliamo sono i semi contenuti nei lucidi ed opalescenti baccelli, strozzati fra un seme e l'altro.


Ecco una delle cascate di perle del nostro esemplare; purtroppo la fotografia non rende pienamente merito allo spettacolo, occorre apprezzarlo dal vivo!

E non posso chiudere senza ricordare che è una Sophora japonica la Matriarca di Stampace (post 16/2/13 ed altri), il più vecchio e glorioso esemplare cagliaritano, incastonato vicino alla alla chiesetta di Sant'Efisio; tuttora vivo e vegeto, credo che possa essere orgoglioso della abbondante prole che idealmente ha sparso per la città!  
  

  

martedì 23 agosto 2022

La banana è matura: sarà anche buona?

 Il Banano, Musa acuminata, è una pianta tipica dei paesi a clima tropicale, dove viene coltivata per produrre il conosciutissimo frutto; è presente anche da noi, anche se piuttosto rara, perché i frutti non arrivano a maturazione (a prescindere da coltivazioni in serra, che non  ci interessano in questa sede) e le grandi foglie sono molto sensibili al vento, che può strapparle.


Però, complici i cambiamenti climatici, anche da noi talvolta le banane giungono a maturazione, come le 3 che si notano in questo piccolo casco, che appartiene ad una bella pianta in buone condizioni che vive in un piccolo giardino di via Rossini. Naturalmente non so rispondere alla domanda del titolo, ma quello che è certo è che il frutto è arrivato a maturazione.

Segnalo che il Banano non è propriamente un albero, ma una pianta erbacea perenne, che si regge nella sua altezza non indifferente di albero per mezzo di un pseudo-fusto costituito dal compattamento  delle grandi guaine che sorreggono le foglie.

Ricordo che in città è molto più presente una pianta molto simile al Banano, anche se non è sua parente, e cioè una particolare specie di Strelitzia, la Strelitzia nicolai, che vi ho presentato qualche anno fa (post del 2/4/16). 

Anche la Strelitzia ha gli stessi problemi del Banano per quanto riguarda le foglie, però può vantare un fiore molto bello; per converso, e per pareggiare il confronto, il fiore del Banano pare che sia edule ed anche piuttosto buono.

lunedì 30 maggio 2022

La primavera della Quercia inglese

 La primavera, con l'esplosione di nuova vita nel mondo vegetale, è l'occasione propizia per parlarvi di nuovo, fra le mille possibilità offerte dalla Natura, della Quercia inglese, altro nome comune della Farnia, la Quercus robur.

E la Farnia merita di essere scelta per l'enorme importanza che questa specie arborea ha avuto ed ha nel suo rapporto con gli umani, per la sua presenza in una grande parte del mondo, per il suo essere sulla Terra da milioni di anni (post del 12/7/17, fra gli altri).

Insomma un caposaldo vegetale, anche se in Sardegna è quasi inesistente, ma ottimamente rappresentata  dalla sua cugina Roverella, Quercus pubescens, di cui abbiamo parlato tante volte, e con la quale si assomigliano moltissimo.

E allora eccola, una Quercia inglese in terra di Sardegna, comune di Pula, che ci presenta le sue nuove tenere foglioline e le piccole ghiande.

E' un albero che vi ho già presentato, nell'autunno di qualche anno fa (post del 9/10/19), post che vi invito a riguardare per vedere quanto grandi diventeranno le piccole ghiande nell'arco di qualche mese! E pensare che questo albero è nato da una ghianda, portata dallo Yorkshire!

Se volete invece andare a vedere una Farnia pubblica in città vi ricordo l'esemplare dell'EXMA' (post del 1/6/11 e 24/4/14 , fra gli altri).

In conclusione, onore a tutte le Querce, inglesi o meno che siano!





giovedì 24 marzo 2022

Abbondanza di arance in via Pergolesi

 Agli albori degli anni 2000 la via Pergolesi, arteria primaria del quartiere San Benedetto, cambiò completamente aspetto dal punto di vista del verde stradale, in quanto vennero eliminati gli esemplari residui di Pruni mezzo secchi e vennero piantumati due filari di Arance "da strada", Citrus aurantium, Arancio amaro o Melangolo.

Sicuramente un salto di qualità, completato quando le piante cominciarono a produrre frutti di grande ornamento e fecero somigliare questa strada a quelle delle città spagnole. Ma nel giro di una decina di anni ci fu un crollo, le piante cominciarono a riempirsi di cocciniglia, soffrendo ed assumendo l'aspetto decisamente brutto che molti di noi conoscono e che io stesso rilevai nel blog (post del 10/9/11), e che se non curato porta spesso alla morte dell'albero . 

Per fortuna i giardinieri comunali ci posero rimedio, e con alcuni interventi mirati raddrizzarono la situazione. E probabilmente gli interventi sono proseguiti, perché mi sembra che da allora il degrado non si sia più ripresentato.

Ed oggi la situazione è decisamente gradevole, molti alberi dei due filari sono stracarichi di frutti, che ancora resistono sull'albero prima di crollare a terra quando l'aria si riscalderà per bene.

Certo è un peccato che tutta questa frutta vada sprecata, e provochi fastidio a chi si trova a camminare sopra un'arancia spiaccicata per terra: certo non potrebbe essere usata per alimentazione diretta, ma per succhi e per l'industria profumiera forse sì.


Ma insomma, non possiamo nemmeno pretendere troppo: accontentiamoci se le piante resistono sane e cariche di frutti per lungo tempo, come quella ripresa qui a destra, e che con i suoi pomi aranciati ci fa godere anche del piacere di passeggiare lungo questa strada.


  

domenica 16 gennaio 2022

Il raro Kaki cittadino ed i suoi frutti invernali

 E' un albero molto raro in città il Kaki, Diospyros kaki, detto anche Diospiromentre è abbastanza presente nei paesi dell'interno, soprattutto in quelli in quota. E' questa differenza trova una spiegazione plausibile nel fatto che il periodo più bello di questa pianta è il pieno inverno, quando l'albero si spoglia e rimane nudo ma carico dei frutti sferici di colore arancio, che gli conferiscono un fascino irresistibile.

I frutti rimangono a lungo sulla pianta solo in presenza di temperature basse, riscontrabili in paesi dell'interno come Sadali o Gavoi (post del 10/1/12  e del 13/1/14), mentre le più alte temperature cittadine portano ad un più veloce deperimento.

Detto questo, anche in città il Kaki sa offrire un bello spettacolo, come avevamo visto nel periodo autunnale (post del 8/10/12), quando i frutti ancora verdi si accompagnano con le belle foglie. 

Rimaneva sospesa, per il Kaki cittadino, la verifica della resistenza sull'albero dei frutti maturi; oggi possiamo fare questa verifica, con un altro esemplare di questo alberello che ho incontrato i giorni scorsi, in via Tommaseo.


Devo dire che anche il Kaki cittadino se la cava bene, come dimostra la foto; complici i giorni di maestrale e di freddo, molti frutti invernali fanno la loro bella figura, anche se alcuni cominciano a mostrare segni di cedimento.

In definitiva possiamo dire che è apprezzabile anche a Cagliari il raro albero di Kaki, ma che per godere appieno del suo fascino invernale dobbiamo salire in quota.  

 

domenica 9 gennaio 2022

La piccola Araucaria mascotte di Marina Piccola

C'è una Araucaria excelsa a Marina Piccola, della quale vi ho parlato alcuni anni fa (post del 10/12/16): è l'unico esemplare del porticciolo, ma è anche l'avamposto della numerosa famiglia di suoi simili che abita da decenni il nostro splendido lungomare del Poetto, che proprio da Marina Piccola comincia.


Questa Araucaria non è alta, e non può vantare la simmetria dei rami e l'andamento piramidale tipico delle sue sorelle; e allora, perché ho deciso di assegnarle l'attributo di mascotte per tutta la comunità verde del porticciolo?

Innanzitutto è posizionata strategicamente all'ingresso del porticciolo, e poi è un esemplare femmina e carico di coni (i frutti, detti tecnicamente strobili), che mostra orgogliosamente ai passanti, ben visibili e non troppo in alto; insomma, è generosa e simpatica e quindi merita l'attributo, già peraltro da me assegnato in precedenza ad altre piante senza badare alla bellezza (p.es. il Ginkgo di piazza Giovanni XXIII, il Carrubo di piazza Garibaldi, il Ficus elastica di piazza Costituzione, il Platano di piazza Islanda, la Fitolacca del parco Cipla ........).

 

 
Ecco allora, fra i tanti presenti attualmente, uno strobilo del nostro campione, in posizione eretta in mezzo ai rametti con le foglie squamose; come si vede, anche i rametti hanno un assetto un poco disordinato, non propongono la simmetria tipica delle Araucarie.

Comunque, se volete apprezzare esemplari grandi e di bell'aspetto, e dato che la nostra mascotte odierna non è gelosa, vi rimando ai tanti trattati nel blog, anche sfruttando i vantaggi offerti dalla loro altezza (per es. post del 26/10/175/2/1520/10/20 ), altezza che offre a chi guarda l'albero il valore aggiunto di cielo, nuvole, luna.