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Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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giovedì 9 maggio 2013

Il Pino caduto

Questa volta siamo proprio dentro la cronaca cittadina. Un grosso Pino domestico, Pinus pinea, che faceva parte dell'impianto complessivo installato negli anni settanta del secolo scorso in via Verdi, è crollato all'improvviso l'altra sera, causando per fortuna solo danni alle cose; la causa scatenante pare che sia stata una copiosa perdita d'acqua proprio sotto le sue radici.

Fin qui la cronaca, che molti di voi avranno letto sulla stampa locale; proviamo a fare qualche passo in più, in linea con i nostri obiettivi. Innanzitutto un paio di foto, per renderci conto di che cosa parliamo:










Le piante, come si nota dai due scorci della via,  sono piuttosto grandi, avendo ormai una quarantina di anni, ed appaiono anche mediamente sane; però, anche questo si nota immediatamente, sono inclinate verso il centro della strada (nella foto di destra, per inciso, faccio notare anche la presenza di un'altra vittima del punteruolo rosso).

Ecco a sinistra la voragine lasciata dal crollo, dopo che la pianta è stata  
fatta a pezzi e portata via; si notano le condotte dell'acqua saltate via, piuttosto grosse, e le radici che si infilano nel terreno, alquanto esili invece rispetto alle dimensioni dell'albero.

Deduco da queste osservazioni che il Pino caduto, come presumibilmente anche gli altri compagni di strada, è cresciuto senza poter estendere l'apparato radicale tutto attorno alla pianta, con radici vigorose e lunghe molti metri, come invece avrebbe fatto in terreno libero; ha sviluppato invece, negli anni,  soprattutto il colletto radicale, per potersi alimentare e sostenersi. Questa osservazione è confermata dal fatto che i Pini di via Verdi, come avevo già notato quando ne abbiamo parlato (post del 10/12/10), creano sì qualche problema con le radici, ma limitato all'immediato contorno del punto di inserimento nel terreno.

Se questo ragionamento, non da specialista ma da semplice osservatore, è corretto, allora si può giustificare la caduta improvvisa, dopo qualche ora di allagamento in pressione sotto il grosso colletto radicale non sostenuto da robuste e lunghe radici di supporto laterale.

In definitiva, io spero di essere smentito dagli approfondimenti che i tecnici del Comune faranno sui Pini di via Verdi e sulla loro resistenza; se così non fosse, temo che il felice esperimento di una strada in centro città ornata da Pini domestici, forse unico a Cagliari, potrebbe andare verso una ingloriosa e traumatica conclusione anticipata.