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mercoledì 1 gennaio 2020

La bellezza del plebeo

Il plebeo in questione è il Ricinus communis, appunto il comune Ricino, e l'attributo plebeo lo ho copiato da un precedente post (post del 22/11/16) nel quale mettevo in evidenza la bellezza che può assumere questo arbusto, nonostante il suo carattere infestante e la sua presenza in terreni incolti e periferici.

Ed è appunto la sua bellezza che mi spinge oggi a presentare un cespuglione di Ricino, che vive all'Orto dei Cappuccini.


Eccolo qua, addossato alla parete rocciosa che affianca l'ingresso superiore del parco, ingresso normalmente chiuso.

Come si vede, è molto fitto ed omogeneo con le sue grandi foglie palmate, e l'accostamento con la roccia calcarea lo valorizza.

E se lo guardiamo più da vicino possiamo apprezzarne anche le infiorescenze.



Alla base dell'infiorescenza notiamo i piccoli ed insignificanti fiori maschili, vicino alla giovane fogliolina.


E ho scritto alla base del'infiorescenza perché questa specie arborea, essendo monoica, ha la particolarità che i fiori maschili sono appunto alla base dell'infiorescenza, mentre nella parte terminale si trovano i fiori femminili, che daranno poi luogo alle capsule fruttifere.





Eccoli i fiori femminili in preparazione, di forma attualmente sferica e ricoperti di piccole spine. A maturazione completa assumeranno un colorito rossastro molto appariscente e gradevole, come si apprezza nella fotografia del post del 2016 citato.


E, più avanti, saranno molto belli da vedere anche i semi rossi e lucidi, liberati dall'apertura delle capsule spinose; da vedere ma, meglio, da non toccare, data la velenosità (post del 18/11/11)