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lunedì 20 aprile 2020

Il Salice piangente, e le vittime del Coronavirus


Che cosa c'è di più appropriato, nello spirito verde del blog, che ricordare le tante migliaia di morti da Coronavirus attraverso un Salice piangente che si specchia sul fiume, accarezzando le acque placide con i suoi rami pendenti?

Ho colto al volo l'opportunità che mi offre questa fotografia, inviatami da Maria Antonietta che ringrazio, di uno splendido esemplare di Salix babylonica, questo il nome scientifico del nostro piangente.

La foto è stata ripresa lungo il fiume Sile, nella Marca Trevigiana; è uno degli innumerevoli splendidi alberi che adornano le sue rive, protetti nell'omonimo parco naturale.

Cagliari ha avuto nel passato molti Salici, soprattutto in giardini privati, che poi sono andati progressivamente scomparendo, date le caratteristiche di quest'albero: è infatti, naturalmente, un albero che ha bisogno di molta acqua, e sa andarsela a cercare, con radici robustissime che non si fermano quasi davanti a niente. Inoltre è abbastanza soggetto ad attacchi parassitari, che ne peggiorano decisamente l'estetica.

A me viene in mente in questo momento un solo esemplare cagliaritano, in via Mercalli a fianco del concessionario Toyota; e naturalmente i più grandi di noi ricordano con qualche rimpianto i Salici del laghetto di piazza Matteotti, prima dei lunghi anni di triste abbandono.

Insomma il Salice non è un albero cittadino, tanto meno adatto alla nostra città; è un albero ideale da fiume, lago o ruscello, dove può esprimere al meglio il suo pianto, anche per i poveri morti della tragedia che stiamo vivendo.