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mercoledì 9 marzo 2011

La Rotatoria e il Giardinetto

Negli ultimi mesi dell’anno scorso, fra ottobre e dicembre, a Cagliari si è molto parlato della rotatoria che si sarebbe dovuta realizzare  in piazza Trento, per facilitare il flusso delle auto verso via S.Gilla , in particolare verso le nuove torri dei Fenicotteri. 

Il problema, che ha provocato una serie di manifestazioni popolari di contrasto, fra cui quelle degli abitanti del quartiere e degli studenti del Siotto, è che l’impianto della  rotatoria  avrebbe avuto un  impatto pesantissimo sulla piazzetta alberata, privandola del  suo uso tradizionale.

Ad accendere gli animi ha contribuito altresì il modo con il quale i lavori sono iniziati, sotto silenzio e senza alcun coinvolgimento della popolazione. I lavori sono stati poi bloccati dalla Sovraintendenza  ai beni culturali (nella piazzetta sussiste fra l'altro una antica piccola colonna medioevale), ed a oggi non si sa come andrà a finire.

Raccontato in due parole il pericolo vissuto da questa bella piazzetta alberata, peraltro non ancora scampato, invito quanti volessero farsi una idea più precisa a consultare Internet, dove il problema è ampiamente trattato; io mi voglio soffermare sugli aspetti che caratterizzano questo blog, e cioè sugli alberi.

La piazza Trento è ricca di alberi di molte varietà, ed alcuni anche di età considerevole e di nobile stirpe: oltre ai Ficus Retusa ci sono un vecchio Carrubo, alcuni Ginkgo, un gruppetto di Magnolie,  un Ippocastano, un grande Leccio, addirittura un Cedro. Non ho utilizzato i nomi scientifici perché sono tutti alberi già trattati dal blog, e per gli approfondimenti vi rimando ai relativi post.

Nello scorcio a sinistra notiamo il Cedro, seguito dalle Magnolie e dai grandi Ficus di viale Trento; sulla destra una Jacaranda.

Quello che voglio mettere in evidenza è che quando si ragiona di eliminazione di alberi, non si dovrebbe parlare  in termini generici, ma specificare anche quali alberi e di quale età: anche se l’ombra è ombra, questi esseri viventi esprimono valori diversissimi, dal punto di vista degli anni, o decenni, che hanno impiegato per diventare quello che sono oggi, o delle cure di cui hanno avuto bisogno per la loro crescita, o della loro rarità  nella nostra realtà locale.

In parole povere, e scusandomi per la brutalità, non  mi strappo le vesti se sono costretto ad eliminare un  Ficus Retusa ,  ma ci penso cento volte prima di eliminare un  glorioso Carrubo.

A proposito di Ficus Retusa, guardate questo esemplare dalla parte di viale Trieste, che credo fosse già stato predisposto per l'espianto: sembra che gridi al cielo la sua rabbia!  

Un’ultima considerazione, banale ma che non ho letto espressa in maniera chiara: ai sostenitori della rotatoria, che affermano che molti degli alberi non sarebbero persi ma inglobati nella rotatoria medesima, vorrei dire che una cosa è vederli da lontano,  altra cosa è viverli, toccarli, rilassarsi o giocarci sotto: questo è perso definitivamente, a meno di non  istituire un servizio navetta  fra la rotatoria e la terraferma ……