Post in evidenza

Il verde privato-pubblico di via Sulis

Abbiamo già parlato di quelle strade cagliaritane dei quartieri storici che, non potendo offrire verde pubblico ma avendo abitazioni che si ...

venerdì 29 novembre 2013

Il Ginepro e la sabbia

Il Ginepro sardo, nelle sue varie specie presenti, ha una distribuzione geografica e di habitat ampia, dal mare ai 1000 e più metri di altitudine del Gennargentu, ma è forse il rapporto con il mare, e soprattutto con la sabbia, quello che meglio lo rappresenta; nel nostro immaginario collettivo il Ginepro, contorto e spesso disteso, e le dune di sabbia formano uno splendido binomio inseparabile.

E allora oggi vi porto, complice una bella giornata tersa in questo periodo di tempo grigio, in una zona dove la bellezza, con attori protagonisti i Ginepri e la sabbia, è di casa: la costa fra Chia e capo Spartivento.

Ecco una spiaggia verso capo Spartivento, ed alcuni alberelli di Ginepro che fanno da contorno.

Le specie di Ginepro che abitano la costa sono essenzialmente due: il Juniperus oxycedrus macrocarpa, Ginepro coccolone, ed il  Juniperus phoenicea, Ginepro fenicio.
In altro post, dedicato invece alla montagna sarda (post del 15/11/11), abbiamo citato una terza specie di Ginepro sardo, quello rosso, Juniperus oxycedrus oxycedrus.


Ma lasciamo parlare ancora le immagini: nella foto a destra il protagonista è il tronco, con le sue contorsioni; qui ci troviamo a Perda Longa, prima della spiaggia di Tuarredda.

Distinguere i Ginepri delle varie specie non è facile, ma voglio fornire due indicazioni: il "coccolone", lo dice la parola stessa, è quello con i frutti (detti anche coccole oltre che galbuli) più grossi; il "fenicio" ha le foglie a squame e non ad ago, come invece sono di norma nei Ginepri.


E ancora, Ginepri e dune di sabbia dietro la grande spiaggia di Chia; qui le piante sono essenzialmente in forma di arbusto, o alberello con il tronco suborizzontale; la zona è giustamente protetta, per preservare questo habitat dalla voracità degli umani, che fino a non molti anni fa abbattevano gli alberi senza nessun criterio per utilizzarne i tronchi.

Infine, anche se in questa foto non ci sono alberi, chiudiamo in bellezza, sempre a Chia:


Vi basta? Io spero di no, spero invece che questo post vi serva da stimolo per andare a vedere, toccare, annusare, riempirvi la mente di questa natura, e desiderare di poter continuare a viverla e lasciarla, intatta per quel che ne resta, ai nostri figli; tutto questo è molto importante, in tempi di PPR, Piano Paesaggistico Regionale.