Oggi il cesto dei post propone...

Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

post del 2 novembre 2010
post del 25 gennaio 2012
post del 13 maggio 2011
post del 5 marzo 2012
post del 17 maggio 2015
post del 28 aprile 2018

mercoledì 24 luglio 2024

Il fascino del Cedro himalayano

Il Cedro, importante aghifoglia appartenente alla famiglia delle Pinacee, è un albero raro in città, per questioni legate al clima ed all'altitudine. Difficile che cresca bene, cionondimeno la sua bellezza ha fatto sì che molti giardini privati ospitino esemplari sani e ben curati, come per esempio in via dell'Abbazia (post del 2/7/13) .   

Nel verde pubblico, proprio per la difficoltà di buona riuscita, il Cedro è poco utilizzato, anche se abbiamo all'ingresso dei Giardini Pubblici un esemplare storico di Cedro himalayano, Cedrus deodara, che ho presentato ai primordi del blog (post del 20/12/10). 

Ma, trattandosi comunque di alberi di grande fascino, non possiamo privarci dall'andarne a trovare qualcuno ogni tanto di quelli grandi, sia con una gita in quota in Sardegna, per esempio sul monte Linas (post del 12/12/11), sia nei parchi del nord Italia, dove possiamo trovare esemplari splendidi (p.es. post 12/5/23). . 

Mentre vi rimando ai tanti post che ho dedicato a questi alberi, oltre a quelli qui richiamati,  oggi vi rinfresco idealmente con l'ombra di un altro esemplare del nord Italia, grazie alla gentilezza di Claudia che mi ha inviato alcune fotografie.



Eccolo qua, un Cedro himalayano con tutto il suo fascino, che vegeta a Trento, nel parco che circonda il mausoleo dell'irredentista Cesare Battisti.

Ricordo che le 3 specie di Cedro, del Libano, dell'Atlante e appunto himalayano, non sono sempre immediatamente distinguibili; il Cedro himalayano, però, è quello con gli aghi più lunghi e penduli, e forse il più affascinante.




Ecco un particolare del nostro esemplare, che mostra gli aghi a mazzetti ed una pigna, con la sua tipica forma a barile.

Ricordo che i Cedri sono alberi monoici, e mentre la pigne hanno la forma a barile, le strutture riproduttive maschili sono lunghe ed in forma quasi cilindrica, e sono deputate al rilascio del polline, con modalità simile a quella dei Pini.


domenica 14 luglio 2024

La fioritura estiva della Plumeria

 Abbiamo già detto che la Plumeria, Plumeria rubra, è pigra: aspetta giugno per mettere le foglie, poi però si sbriga ed a metà luglio è fiorita, e tiene i fiori almeno fino a fine settembre. Dunque adesso è il momento di apprezzare i fiori di porcellana di questo arbusto.


Ecco un gruppetto di fiori dell'esemplare di via dei Conversi, uno dei più grandi da me conosciuti; ve lo ho presentato l'anno scorso (post 6/8/23), ma la bellezza di questa fioritura merita la riproposizione.

Abbiamo citato, in uno dei post dedicati a questo fiore, l'abilità delle fioriste hawaiane nel predisporre intrecci di questi fiori, sfruttando la loro resistenza anche dopo il taglio; pare inoltre che da questi fiori si possano ottenere oli essenziali benefici per gli essere umani.

Insomma, una pianta da mettere in conto per il proprio giardino o terrazzo, anche se bisogna sapere aspettare, per goderne la fioritura, che passi il lungo riposo invernale. Ma ne vale la pena!

venerdì 5 luglio 2024

In Alto Adige un po' di fresco, splendide montagne e, naturalmente .......

E, naturalmente, tanto, tantissimo verde, ben distribuito fra prati ed alberi.

Entriamo subito nello spirito di questo post, con una foto, ripresa a San Vigilio di Marebbe, che mette insieme una distesa prativa, alcuni grandi Abeti rossi, Picea abies, e le montagne retrostanti.

Abbiamo già dedicato diversi post all'estate che inizia nell'Alto Adige, dato che io sono un estimatore di questa regione, e cerco di tornarci quasi tutti gli anni; in calce trovate il link con alcuni post.

Gli alberi allora: soprattutto aghifoglie, e fra questi primi gli Abeti rossi, secondi i Larici, Larix decidua, e ancora il Pino mugo, Pinus mugo, arbusto dalle tante proprietà benefiche. 

E ancora il Pino cembro o Cirmolo, Pinus cembra, albero di eleganza straordinaria ed anch'esso dotato di molte proprietà benefiche.

Soprattutto aghifoglie, dicevamo,  ma ogni tanto troviamo anche latifoglie: il Sorbo egli uccellatori, Sorbus aucuparia, l'Orniello, Fraxinus ornus, la Robinia, Robinia mimosaefolia, alcune specie di Acero, la Betulla ed altri.

Volendo fare un confronto, spiccio ed un po' banale, con la nostra realtà verde possiamo dire che l'Alto Adige ci batte di gran lunga per la quantità, e noi lo battiamo di gran lunga per la varietà di famiglie arboree; certamente sarà molto raro trovare in questa regione montana un Ficus, di qualsiasi specie, una Araucaria, tanto meno una Sterculia o una Eritrina, tanto per fare alcuni esempi.

Sui prati, invece, siamo nettamente perdenti, anche per questioni di clima: i prati altoatesini sono veramente un altro mondo, tanto più in questo periodo nel quale si riempiono di una grande varietà di fiorellini di grande eleganza. Guardate questo qui sotto, di cui non conosco il nome con certezza, anche se azzardo che potrebbe trattarsi di una Primula.




Bellezza e delicatezza, si apprezzano i cinque petali a due lobi che sembrano quasi a forma di cuore; il colore rosa contrasta piacevolmente con la fauce centrale orlata di giallo.





Qui mettiamo assieme il piccolo ed il grande, con un arbusto di Rododendro che comincia a fiorire, ma anche Abeti e Larici; ci troviamo in Alta Badia, e questo paesaggio è un piacere per gli occhi.



E qui una enorme distesa di verde punteggiata di giallo, fra cui certamente i Botton d'Oro, costituiti da un capolino sferico, una pallina schiacciata appunto di colore giallo oro, nella quale i petali tondi stentano ad aprirsi. Sullo sfondo, forse, la Marmolada imbiancata.


Mi fermo qui, anche perché le bellezze di questi luoghi non finiscono mai; riporto solo alcuni riferimenti a precedenti post riguardanti l'Alto Adige (post 15/9/16,   7/6/1510/7/20,  12/7/23,   26/9/16)  

sabato 22 giugno 2024

La vivacità della Schefflera

 La Schefflera arboricola, nostra vecchia conoscenza come pianta "scappata di casa" (post 15/7/18, fra gli altri), quest'anno appare particolarmente vivace, nel senso che molti esemplari che vivono all'aperto hanno prodotto una copiosissima fruttificazione.



Ecco il bellissimo esemplare, che vi ho già presentato nel 2018 con il post citato, che si è prodotto con le sue bacche di vari colori, a seconda del grado di maturazione. Si trova in via Monteverdi, al bordo di un giardino privato.

Questa pianta è veramente un arbusto interessante, e la  flessibilità nel trovarsi a suo agio sia in appartamento che all'esterno è un elemento di successo ulteriore.

Infatti la Schefflera è caratterizzata anche dal bel fogliame, e sa essere elegante in appartamento anche senza frutti; al riguardo, mi piacerebbe essere smentito, se qualche amante del verde fosse riuscito a farla fiorire anche all'interno. Con queste specie così flessibili, non ci possiamo stupire più di niente! 


venerdì 14 giugno 2024

I Carrubi di piazza Islanda stanno morendo, aiutateli!

Non c'è molto da dire, purtroppo, per commentare la fotografia odierna, che ritrae uno dei più gloriosi Carrubi, Ceratonia siliqua, di piazza Islanda, uno di quelli che si affacciano su via Stoccolma: questi Carrubi stanno morendo, credo per colpa di un rinnovato attacco da parte dei topi.

Rinnovato, sì, perché almeno un altro attacco c'era stato nel 2016 (post del 9/4/16),  poi curato con successo alla fine del medesimo anno.

E quest'anno ci risiamo, forse in modo ancora più pesante; ne ho parlato recentemente (post del 30/3/24), fotografando lo stesso esemplare di oggi. Ebbene, le cose stanno peggiorando, e temo che se non si interviene in fretta questo patrimonio verde, non solo di questa bella piazza ma di tante altre localizzazioni, sarà perso. 

E quindi, ribadisco, non c'è molto da dire, se non chiedere, una volta di più, l'urgente intervento degli amministratori del verde pubblico, ripetendo la solita considerazione: non basta inaugurare, bisogna manutenere!    
 

giovedì 6 giugno 2024

Le ultime cascate di "orci" rossi

 Se il titolo appare un po' astruso, lo chiarisco subito: stiamo parlando della meravigliosa fioritura rossa delle Sterculie, ed in particolare delle due grandi sorelle di Genneruxi, oggetto di tante attenzioni da parte del blog (post del   11/6/15 , 2/6/2018/3/2220/6/22,  solo per citarne alcuni fra i più significativi).

E stiamo parlando degli  ultimi scampoli di fioritura per questa meravigliosa specie di alberi, la Sterculia diversifolia nel vecchio nome, il Brachychiton  populneus nel nuovo.



Ed eccola qua la sorella di sinistra (quella di destra ha già compiuto il rito annuale), dove via Berna incrocia via Stoccolma; è ancora carica dei grappoli di piccoli orci, pendenti per il peso proprio, che formeranno a breve un affascinante tappeto sul  terreno.

Uno spettacolo da non perdere!

lunedì 27 maggio 2024

Cagliari, la città della Jacaranda

 Cagliari può essere definita in tanti modi, ma quello del titolo è uno dei più piacevoli, soprattutto in questo periodo, quando la città si riempie dei fiori celesti della Jacaranda mimosaefolia, sulla pianta, per terra, o ancora in aria, quando ci piovono addosso, o cadono sul parabrezza dell'auto.

E' uno spettacolo che non si può perdere, e sicuramente non si perdono i turisti, che rimangono a bocca aperta; lo spettacolo risalta ancora di più dato che i fiori precedono le foglie, e nascono sugli scheletri invernali delle piante.

Per celebrare la città colorata di celeste, pur avendone parlato tante volte,  sono andato quest'anno in via Venezia, una delle tantissime vie cittadine adorne di questi alberi, ed ecco la situazione qui sotto.


Questa via è l'ideale prosecuzione della via Firenze, anch'essa addobbata con le Jacarande, come tante altre vie: basti citare via Pessina, Largo Carlo Felice, via Dante.....; infatti la Jacaranda è uno dei 3 alberi più presenti in città, insieme ai Ficus retusa ed ai Pini d'Aleppo.


Ricordo poi che lo spettacolo della fioritura si ripete in autunno, uguale ma diverso, dato che le piante sono allora fogliate; comunque altrettanto bello!


lunedì 20 maggio 2024

Non solo fiori, ma anche coni e pigne!

 Nelle ultime settimane vi ho presentato diversi alberi fioriti (Perastro, Robinia, Eritrina, Bauinia), tutti appartenenti alla divisione delle Angiosperme, cioè delle piante dotate di fiore ai fini riproduttivi. 

Ho quindi fatto uno sgarbo all'altra grande divisione delle piante, le Gimnosperme, che non producono fiori ai fini riproduttivi, ma coni, sia maschili che femminili, generalmente disposti sulla stessa pianta.


Allora oggi, a fini riparatori, vi offro la fotografia di un giovane cono femminile di un Cedro himalayano, Cedrus deodara. Questo cono evolverà nella pigna a barile tipica dei Cedri (post 12/12/11 )  che rilascerà successivamente i semi alati.

Certo, l'impatto visivo non è quello di un fiore di Eritrina o di Chorisia, ma il barilotto profumato di resina ha comunque un suo fascino, e la pianta del Cedro, di tutte le specie di Cedro, è bellissima (post del 2/7/13  p.es.), anche se non molto confacente alla nostra città. 

In definitiva, ammiriamo gli alberi che fioriscono, ma non dimentichiamo gli altri, grande famiglia della quale fanno parte, oltre al Cedro, il Ginkgo, il Tasso, il Ginepro, solo per citarne alcune!   

venerdì 10 maggio 2024

Un nuovo bell'esemplare di Tiglio

Il Tiglio è un albero al quale sono molto affezionato, per la bellezza delle foglie e delle brattee, il portamento elegante e le dimensioni maestose che può raggiungere.

E' un albero con un ruolo importante in molte città d'Europa, basti pensare a molte piazze di Parigi (post del 29/7/14)  o al famoso viale di Berlino Unter den Linden, dedicato a questi alberi.

Cagliari non può permettersi esemplari di Tilia europaea o vulgaris confrontabili con i fratelli del nord Italia o di altre città europee, a causa del suo clima, come avevamo già notato fin dal 2010 (post del 1/11/10); ma, forse proprio per questo, dobbiamo apprezzare gli esemplari che abbiamo, siano essi in via Del Sole (post del 2014 già citato) o nel viale che conduce al parco di Terramaini (post del 16/5/12) o nella strada che porta a Selargius (post del 2/9/17).

Ed è con questo spirito che vi presento un nuovo esemplare, che ho scoperto di recente.


Eccolo a sinistra: si trova all'inizio di viale Marconi, e precisamente nella piazza  Galleppini (nome conosciuto, ritengo, solo dai condomini dei palazzi che si affacciano sulla piazza medesima), a destra poco dopo l'incrocio con via Sarpi e poco prima dell'incrocio con via Galvani.

Come si vede è un esemplare abbastanza giovane, come si deduce dal diametro del tronco, ma alto e ben formato, diverso da quelli che troviamo nelle strade citate in precedenza, che hanno una chioma tondeggiante.

Insomma è già piuttosto grande e crescerà ancora, essendo un albero libero e non costretto in spazi modesti, come quelli che troviamo normalmente in città; potrà addirittura puntare a superare l'esemplare che io ho battezzato per essere il più alto di Cagliari, fotografato nel post citato del 2017, che però è privato.


Nel particolare della foto a fianco si possono apprezzare le giovani foglie eleganti con il margine finemente seghettato e, anche se non sono ancora ben evidenti, alcune brattee, da cui prenderanno corpo le infiorescenze. 

Più avanti, durante la stagione estiva, le foglie assumeranno un colore più scuro, ed il contrasto con le brattee che rimarranno chiare apparirà più evidente. 

Insomma un albero che vale la pena di andare a trovare, anche se la visita richiede quattro passi in più, data la posizione scomoda nel viale Marconi! 


     


venerdì 26 aprile 2024

Le Bauhinie giovinette

 Il titolo di oggi si aggancia al precedente del 2019 (post 20/5/19), quando vi ho presentato nuovi rappresentanti cagliaritani di Bauhinia variegata, situati in via De Gioannis ad abbellire lo slargo piazzetta già abbastanza gradevole con le sue aiuole.


Ecco una immagine della piazzetta, con sullo sfondo, al bordo strada, i quattro alberelli fioriti, alternati a fiori bianchi e rosa.

Queste giovinette sono destinate a sostituire, come esemplari di città, quelle di viale Colombo/piazzetta Zedda (post del 3/12/10, del 3/5/11), che, come notato nei post citati, sembrano arrivate alla fine del loro ciclo vitale, anche a causa della posizione disgraziata ed all'inquinamento da traffico.




Ecco un particolare della fioritura di uno dei giovani esemplari rosa, che si accompagna purtroppo con un cattivo stato delle foglie, caratteristica tipica di molte piante di origine subtropicale. Le foglie, belle e particolari con la loro forma a due lobi, verranno successivamente, e dureranno anche per parte del nostro inverno, facendosi perdonare per la attuale mancanza. 

Una notazione di attenzione per i nostri giardinieri comunali: i tutori di questi alberelli non sono adeguati al nostro vento, che rischia di abbatterli, dato che una pianta risulta già piegata; vi prego di intervenire, prima che sia tardi. 

Tornando alle foglie ed al loro aspetto attuale: pazienza, per ora godiamoci queste Bauhinie così, che è comunque un gran belvedere!


venerdì 19 aprile 2024

L'esplosione dei fiori di corallo

 Questo post è l'ideale ripresa di un post di qualche anno fa (post del 20/4/20), che nel periodo della tragedia del Coronavirus mi aveva fatto scoprire un nuovo esemplare di Erythrina caffra; isolato e sperduto, ma bellissimo e con i fiori ad altezza d'uomo.

E allora, perché non approfittare anche quest'anno della sua esplosione di fiori di corallo?

Eccoli qui i fiori corallini, che si fanno ammirare in tutto il loro splendore, prescindendo dal contorno di una landa tuttora abbandonata e piena di rifiuti.

Questo albero merita certamente un contorno migliore; io spero che la presenza di cittadini, attirati dalla bellezza dei suoi fiori e magari allungando la passeggiata effettuata al parco "Equity", che ha una uscita proprio su questa landa, stimoli chi di dovere ad un intervento di ripulitura, anche a prescindere dall'apertura dello svincolo.

Ricordo infine alcune altre Eritrine di questa specie, trattate dal blog e presenti in città: dal maestoso esemplare del Corso Vittorio Emanuele a quello di via De Gioannis, fino agli esemplari di Monte Claro. 
 


domenica 14 aprile 2024

Quando la Robinia ci chiama

Quando la Robinia, Robinia pseudoacacia, ci chiama, e cioè in aprile, è impossibile resisterle. Sì, ci chiama con i grappoli di fiori bianchi, che la rendono elegantissima, almeno per un mese all'anno.

Ve la ho presentata tante volte (per esempio post del 14/4/20 , fra i tanti che partono dal 2010) ma, come dicevo, alla sua fioritura è impossibile resistere.



Per non essere ripetitivo, vi offro però un esemplare nuovo, che si trova in via Vidal, di fronte al parco di Monte Urpinu, al confine di un condominio.

Ricordo che i fiorellini sono gradevolmente profumati ed apprezzatissimi dalle api che producono da questi fiori il miele detto erroneamente di acacia, che è la famiglia di alberi alla quale la foglia della Robinia assomiglia, come dichiarato nel nome.



Ed ecco un bel primo piano dei fiorellini e della foglia composta, che mette in evidenza la delicatezza del singolo fiore papilionaceo; questa fotografia non è mia, ma è tratta dal sito Repubblica.it.

giovedì 4 aprile 2024

La primavera delle nostre campagne

 Quest'anno la primavera nelle campagne del sud Sardegna si è presentata in maniera brillante, date le temperature non molto alte ed una certa piovosità che ancora non ha provocato l'ingiallimento che ben conosciamo.

Oggi vi porto nelle campagne di Sant'Andrea Frius, paese della Trexenta non troppo lontano dal capoluogo, dotato di campagne molto belle e collinose, piacevoli da un punto di vista paesaggistico. 

Ecco allora alcune immagini tipicamente primaverili di queste campagne.


Qui, in un terreno verdeggiante, troviamo un alberello di Perastro, Pyrus pyraster, detto anche Pero selvatico (post del 27/3/12),  che espone i suoi delicati fiorellini bianchi pieni di fascino.

Al Pero tengono buona compagnia una grande quantità di Asfodeli, Asphodelus ramosus, (post del 20/4/15 ed altri) che, ancorché spesso siano un

segno di degrado del terreno, sono comunque un segno piacevole.




  
Tornando ai fiorellini del Perastro, ecco una immagine ravvicinata che mette in evidenza la loro delicatezza. Rileggendo il post del 2012 citato, ho sorriso ritrovando l'accostamento di questa fioritura con quella dei Ciliegi giapponesi; un po' azzardata sicuramente, ma quando si tratta di difendere il nostro orgoglio di sardi .........



E ancora, sempre a proposito di fiorellini, ecco   l'iniziale fioritura di un Biancospino, Crataegus monogyna, arbusto spontaneo che vi ho presentato per la prima volta nel lontano 2011 (post del 13/4/11).

Possiamo notare i bei boccioli sferici dei fiori che verranno, le bacche rosse dell'anno scorso, le foglie lobate ed incise che consentono un riconoscimento immediato, essendo simili a quelle del prezzemolo.  

Insomma, una volta di più possiamo affermare che le nostre campagne meritano qualche passeggiata primaverile, per lucidare occhi e cuore, e magari raccogliere qualche asparago, che non guasta!


sabato 30 marzo 2024

I Carrubi di piazza Islanda chiedono aiuto!

 Il Carrubo, Ceratonia siliqua, è una pianta notissima e ben presente in Sardegna allo stato naturale (anche se non è endemica dato che arriva dal Medio Oriente), ed a Cagliari proveniente dai vivai, utilizzata spesso dai gestori del verde pubblico per il decoro urbano. Basti pensare al bellissimo esemplare di piazza Garibaldi, che allieta con il suo giovane fratello il passeggiare dei cagliaritani in questa centralissima zona.

Ma anche ben presente in zone  più defilate, come per esempio in piazza Islanda, a Genneruxi. E proprio di questi Carrubi parliamo oggi, perché sono sofferenti e chiedono aiuto agli specialisti, affinché li curino ed assicurino la loro sopravvivenza.

Guardate questo bellissimo esemplare, che si affaccia su via Stoccolma, del quale abbiamo già parlato (post del 27/3/20). C'è qualcosa che non va nella sua chioma, vi pare? Molti rami secchi, privati delle foglie. Cosa gli sta succedendo? Io non sono un esperto, ma so che il Carrubo è un albero robustissimo, teme solo le gelate ed il ristagno idrico, e non è certo questo il caso.


Che si siano ripresentati i malefici topi,  che masticano la corteccia, bloccano l'apporto della linfa e provocano la morte dei rami? E' probabile, dati i precedenti (post del 9/4/16  e del 28/12/16).

Tutti gli esemplari di questa bella e frequentata piazza sono stati colpiti, chi più chi meno: guardate quest'altro esemplare, che si affaccia su via Costantinopoli, in che condizioni si trova!



Tanti rami completamente privati di foglie e di vita, che sembrano chiedere aiuto al cielo. Ma non è dal cielo che deve arrivare l'aiuto ma dalla solerzia dei nostri giardinieri comunali che, verificato che si tratti nuovamente dei topi, provvederanno di conseguenza con le opportune azioni per la ripresa di queste gloriose piante, che non meritano certo questo attacco da parte dei malefici topi!

Spero che questo post venga letto da qualche rappresentante del nostro verde pubblico, che abbia la volontà ed il potere di programmare un intervento, che venga posto in atto al più presto; direi che glielo dobbiamo, a questi meravigliosi compagni di strada! 


lunedì 25 marzo 2024

Chi vincerà il braccio di ferro?

 Iniziamo in maniera spiritosa questo post, per un  argomento che purtroppo spiritoso non è, perché concerne la (mancata) manutenzione dei beni architettonici della nostra città, a cominciare da quelli più amati da cagliaritani e turisti.

Il braccio di ferro del titolo, come si coglie facilmente dalla foto, riguarda un vecchio Pino d'Aleppo, Pinus halepensis, ed un tratto della bella balaustra che protegge dalla sottostante via San Saturnino.
Il Pino, e soprattutto questa specie di Pino, ama mettersi storto; così ha fatto questo esemplare, si è messo storto e spinge, con una azione lenta ma inesorabile. Non sarà domani né il mese prossimo, ma certamente vincerà lui, facendo crollare a terra il blocco di granito, sempre che non si intervenga prima per sistemare la faccenda in modo incruento per i contendenti.

E qui si innesta la parte non spiritosa dell'argomento, cioè la mancata manutenzione del Terrapieno. Sono tante le parti trascurate, dalle lastre del pavimento staccate alle scritte mai cancellate, dalle transenne eterne ai tratti di balaustra interamente crollati, e si potrebbe continuare a lungo. 
Normalmente si dice che ai politici piace inaugurare ma molto meno gestire, ma forse in questo caso non è del tutto vero: è così importante il Terrapieno che forse basterebbe un piano di intervento di medio termine ma ben organizzato in obiettivi parziali, correttamente presentato e seguito da risultati via via raggiunti e ben messi a conoscenza dei cittadini, per fornire l'agognato ritorno in termini di immagine, e magari di voti, per i nostri amministratori comunali. O sono troppo ottimista?



Non voglio comunque angustiarvi con altre immagini di degrado; chiunque, con una passeggiata in Terrapieno, comunque bellissima, può rendersi conto di persona della situazione.

E allora chiudiamo con una immagine di ripresa primaverile, dato che la Natura poco si preoccupa delle piccole miserie umane e continua a produrre la sua bellezza: ecco un gruppo di fusti fiorali di esemplari di Agave americana, che si preparano alla affascinante fioritura estiva (post del 20/7/15). Come dicevamo nel post citato, l'Agave si riscatta in questo periodo, con questa sorta di alberelli porta-fiori, dei suoi difetti e della antipatia con cui spesso è guardata; godiamoceli, dunque, questi alberelli, dopo aver guardato le bruttezze del degrado dei manufatti trascurati!