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venerdì 13 maggio 2022

Gli alberi monumentali d'Italia, e l'orgoglio nostrano

 E' dal 1977 che si parla in Italia di alberi monumentali nel territorio nazionale, censiti per la prima volta nel 1982 in un migliaio di esemplari, ed andati via via crescendo fino a raggiungere attualmente la cifra di circa 4000. 

Merito dovuto in buona parte all'interesse dei cittadini ed alle loro segnalazioni, che dai Comuni passano poi alle Regioni ed  infine al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali,  che ne formalizza l'appartenenza all'elenco ufficiale e ne determina la tutela, con tutte le sue norme.

L'argomento viene affrontato dalla stampa (parte delle informazioni odierne le ho tratte da un articolo su "la Repubblica" del 9 maggio scorso) e da molti studiosi ed appassionati, fra i quali Tiziano Fratus, già citato nel blog (post del 8/7/18 e del 20/7/20), che in uno dei suoi ultimi libri tratta proprio l'argomento degli alberi millenari d'Italia.

Per fare alcuni esempi, tratti dall'articolo citato, possiamo dire che l'albero italiano più alto risulta essere un Platano a Cernobbio, di 59 metri, mentre una Sequoia in provincia di Bolzano raggiunge i 58 metri; le chiome più ampie appartengono a Ficus magnolioides siciliani (vedasi post citato del 2018). E per quanto riguarda l'età?

Qui entra in campo l'orgoglio nostrano, perché l'albero italiano più vecchio risulta essere sardo, e precisamente "S'Ozzastru" di Luras (post del 22/12/11 e del 5/1/17 ) con 4000 anni alle spalle. E non finisce qui,  perché la Sardegna vanta il primato della Regione con il maggior numero di alberi monumentali, ed esattamente 410, distaccando la seconda regione, il Friuli, che ne ha 344. E, guarda caso, le specie più diffuse fra i monumenti sono le Roverelle, Quercus pubescens , ed i Lecci, Quercus ilex ,le nostre amate Querce sarde insieme con le Sughere.


E Cagliari, direte voi?  Non si difende male pur non vantando record, se può presentare chiome dell'ampiezza del Ficus magnolioides della Darsena, ritratto qui a destra e pluritrattato nel blog assieme ai fratelli in giro per la città, o l'altezza di 40 metri della "Signora Araucaria" (post 4/2/11 ed altri).

Insomma, anche se la bellezza degli alberi non si misura solo in metri, che anzi spesso sono controproducenti, il fatto di ragionare di monumenti e metterli in fila anche per le loro dimensioni ci aiuta ad amarli e rispettarli.