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lunedì 30 dicembre 2024

Il nostro Lentisco e le sue drupe

 Mi permetto di definire "nostro" il Lentisco, Pistacia lentiscus, perché se c'è un arbusto sardo per antonomasia questo è lui, data la sua  estrema diffusione sul nostro territorio e la sua disponibilità a farsi addomesticare, passando dalla campagna al giardino, al terrazzo e perfino al vaso!

Con queste credenziali è giusto quindi tributargli gli onori dovuti e soprattutto in questo periodo, quando espone i frutti, rosse piccole drupe invernali, che diventeranno nere a fine stagione.

La pianta qui fotografata vive nell'Equity park, uno degli ultimi spazi verdi pubblici/privati aperti a Cagliari (post del 12/11/23), ma, ripeto, il Lentisco si trova dappertutto, e più o meno tutti lo conosciamo.

Non mi dilungo in dettagli su questo arbusto, per i quali vi rimando a post precedenti, sia riguardanti la sua presenza in campagna (post del 15/11/21), sia la sua "domesticabilità" (post del 15/11/22), quando viene usato come siepe a formare un labirinto.

Sappiamo inoltre che le foglie ricche di potassio migliorano il terreno facilitandone l'umificazione, cioè la formazione dell'humus, e che la sua notevole capacità pollonifera lo colloca fra le piante più resistenti al fuoco, capaci di rinascere dopo gli incendi. 

Il Lentisco appartiene ad una famiglia piuttosto nota, alla quale fanno capo tra le tante specie anche il Terebinto, Pistacia terebinthus, la pianta del pistacchio, Pistacia vera, il falso pepe, Schinus molle, la pianta degli Anacardi, Anacardium occidentale, che dà il nome alla famiglia, quella delle Anacardiacee. Che bella famiglia!   


domenica 22 dicembre 2024

Le Sterculie, e non solo, all'Ospedale Binaghi

 Ho segnalato in diversi post che una fetta importante del verde pubblico è stata costituita, nel secolo scorso, dal verde degli Ospedali, quasi una specie di prerequisito per le strutture dedicate alla salute. 

SS. Trinità, ex manicomio di Santa Clara, ex Clinica pediatrica, per citare tre nomi; e, non ultimo, l'ex Ospedale Binaghi, al quale abbiamo dedicato alcuni post (post del 30/12/1420/12/18,    28/11/19), con riferimento alle sue vicende verdi.

Torno oggi su questa struttura, ed in particolare sulle sue zone verdi, pur soffocate dal disordine delle auto parcheggiate; mi hanno colpito in particolare i "mazzi" di frutti, capsule semi legnose piuttosto grandi ,che ornano una delle tre Sterculie presenti in fondo agli stradelli interni, di fronte ad una delle ultime strutture sanitarie.

Oggi il nome di queste piante è l'altisonante Brachichiton discolor, ma a me piace chiamarle ancora affettuosamente Sterculie, come le cugine di Genneruxi (Brachichiton populneus)e di altri luoghi in città.

Le strane barchette contengono i semi, che nei paesi di origine di questi alberi, ed in particolare in Australia, vengono consumati tostati.



Passando dal particolare al generale, ecco uno scorcio del giardino di fronte all'edificio centrale che, come detto nel post del 2019 citato, ha recuperato e mantiene un poco di dignità.

Insomma, aree verdi che, pur con l'assalto delle auto, possono dare un poco di sollievo a chi  frequenta queste strutture per sottoporsi a cure, ma anche a chi, magari a piedi, le frequenta per il loro aspetto più piacevole, appunto il verde. 






 


domenica 8 dicembre 2024

La Fatsia ed il mercatino di Natale

 La Fatsia japonica, nota anche come Aralia in quanto appartenente alla famiglia delle Araliacee, è una di quelle piante che vivono bene sia in appartamento che all'esterno, come altre che abbiamo anche definito "scappate di casa" (post del 23/1/16). 

E' una bella pianta, che può raggiungere all'esterno dimensioni di arbusto anche piuttosto notevoli, con grandi foglie palmate e la bella particolarità di fiorire in autunno avanzato e fruttificare in pieno inverno, fino ad inizio primavera (post del 8/4/22). 

Nel verde pubblico di Cagliari la Fatsia è molto poco utilizzata, ma un impiego ben riuscito è quello del primo tratto del Corso Vittorio Emanuele; qui la fioritura del mese di dicembre collima con la presenza del mercatino di Natale con le sue casette in  legno, e costituisce un ottimo incentivo per una visita che metta insieme le due cose (post 24/12/17).


Ed eccoli allora gli stand del mercatino di quest'anno che, devo dire, presentano un ottimo livello qualitativo dei prodotti artigianali offerti.

Prodotti gastronomici, naturalmente, ma anche realizzazioni artigianali di elevata manualità e di buona fattura. 

Nella fotografia, e come poteva mancare!, svetta sullo sfondo la Washingtonia filifera del bastione del Balice, uno dei simboli verdi della nostra città. 
       

Ed ecco la protagonista verde del post, una delle Fatsie fiorite nelle aiuole che fiancheggiano il viale ed il suo mercatino.

Spiccano i grappoli dei fiorellini bianco-crema, che lasceranno poi il posto alle bacche nere, che abbiamo visto e fotografato nel post citato di aprile 2022.

Dicevamo che la Fatsia-Aralia appartiene alla famiglia delle Araliacee, a cui appartiene anche l'Edera e più di altre 250 specie di piante di origine tropicale e presenti soprattutto in queste fasce climatiche; sono spesso caratterizzate dalla grandezza delle foglie, che possono superare di molto i 50 cm di diametro, come la Tetrapanax (post del 26/6/17).

Spero con queste poche note di aver fornito uno stimolo anche ai più pigri per fare una visita comune alle Fatsie ed al mercatino del Corso!