Oggi il cesto dei post propone...

Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

post del 2 novembre 2010
post del 25 gennaio 2012
post del 13 maggio 2011
post del 5 marzo 2012
post del 17 maggio 2015
post del 28 aprile 2018

lunedì 25 settembre 2023

Un doveroso tributo alla Chorisia più bella

 La Chorisia insignis/Ceiba speciosa, albero prediletto dal blog al quale fa da sfondo fin dalla sua nascita, è un albero sempre bello, anche quando è completamente nudo (post del 29/1/13 ed altri). 

Ma quando è fiorito, cioè in questo periodo, il suo aspetto toglie veramente il fiato, e soprattutto quando parliamo dell'esemplare che per me è il più bello della città, cioè quello di piazza Garau-via Darwin.

Eccolo allora l'esemplare più bello, che si merita anche quest'anno il doveroso tributo; è stato pubblicato nel blog tante volte, ma per me è sempre una prima volta.

Ed a ricordarci dove si trova la nostra regina ci sono le sue giovani ancelle, che si presentano in fila lungo la via Fleming, la parallela all'asse mediano dalla quale si può entrare nel quartiere ed essere immediatamente ammessi alla vista della regina: che spettacolo!

Termino con una curiosità: se cercate una via della zona su Google maps, nella mappa dall'alto vi viene offerta, segnalata come attrazione turistica,  proprio l'indicazione della posizione della nostra Chorisia; ne sono proprio contento, se lo merita!
   

venerdì 22 settembre 2023

Lo sterrato-giardino diventa, in parte, giardino

 Sterrato-giardino era il nome che avevo dato al grande spiazzo che accompagna la via Berna, a Genneruxi, quando ve lo avevo presentato (post del 5/2/13).  Uno spiazzo "terra di nessuno" e semiabbandonato, però ricco di diversi alberi interessanti ed in buona salute, e quindi meritevole di essere visitato ed apprezzato, almeno per le piante presenti.

Oggi una parte di questo spazio, e precisamente la parte più alta, vicina a via Stoccolma, perde di diritto il doppio nome un po' avvilente, per diventare un giardino pubblico a tutti gli effetti, attualmente in fase di ultima sistemazione.   

Gli addetti al verde pubblico hanno proceduto a sistemare la recinzione, a predisporre il sistema di innaffiamento automatico, a spianare il terreno predisponendolo per accogliere il prato, ed hanno aggiunto una serie di piante ed arbusti rispetto a quelli già esistenti.


Ecco una giovane Albizzia julibrissin di nuovo impianto, insieme ad altre sorelle, sul fronte interno; sul fronte esterno di via Berna sono state sistemate invece Jacarande, che riprendono i filari già esistenti su questa via, su via Stoccolma e su via Costantinopoli.

Poi ci sono gli alberi preesistenti: due grandi Eucalyptus camaldulensis, alcune Palme, alcuni peculiari Ficus a foglia lunga (post 15/10/18) ed altro ancora.

E non dimentichiamo che di fianco a questo giardino troneggiano i due grandi esemplari di Sterculia diversifolia, tante volte trattati dal blog, e suoi beniamini.

Insomma, una parte già ricca di verde del quartiere Genneruxi, che dovrebbe migliorare ancora, e meritare piacevoli passeggiate.


  

martedì 12 settembre 2023

Prima e dopo

 Questo post si sarebbe potuto anche intitolare, secondo un titolo purtroppo usato tante volte, "Oggi ci siamo, domani chissà" , per indicare gli alberi abbattuti senza motivazioni apparenti, oppure con motivazioni poco significative. Una sequenza di abbattimenti partita nelle segnalazioni del blog nel lontano 2012, e mai finita, soprattutto nell'ambito dei giardini condominiali.




Ecco allora il prima, rappresentato da una Euphorbia candelabrum condominiale, per la quale riutilizzo la foto di un post del 2020 (post 16/7/20), nel quale presentavo l'esplosione dei fruttini di questo bellissimo esemplare, situato in un condominio di via Leoncavallo. 


Ed ecco il dopo, un triste cumulo di pezzi di ramo, pronti per essere portati a discarica.

Le motivazioni addotte per l'abbattimento? Alcuni vecchi rami in basso, disseccati per ragioni naturali, caduti nel condominio a fianco. Soluzioni alternative che evitassero la soluzione drastica, come una potatura mirata o un preventivo consulto con uno specialista? Scartate, perché non si sa mai, un danno ad una persona o ad un'auto .......; meglio non rischiare, in fin dei conti è solo una pianta. E' triste, ma è la realtà.


domenica 3 settembre 2023

Che vergogna il giardino verticale, povera piazzetta Maxia!

Prima di tutto una brevissima cronistoria di questo giardino verticale, unico in città almeno per dimensione ma anche, nel passato, per bellezza. 

Il giardino verticale di piazzetta Maxia nasce nel 2011 (post 15/8/11), nel tentativo di fare dimenticare ai cagliaritani il fossato (così era stato definito dal comitato di quartiere contrario alla sua realizzazione) che aveva sostituito il gradevole declivio della precedente piazza, ornata con Jacarande ed altre specie.

Il tentativo, bisogna dire, era parzialmente riuscito, soprattutto per merito del giardino verticale che camuffava egregiamente lo strapiombo che aveva determinato per questi spazi il nomignolo di "fossato".

Una bella realizzazione, unica per la città, ricca di tante specie di fioriture, alcune delle quali potete trovare nel post citato.

Dopo un periodo di semiabbandono, il giardino verticale era stato "rimpolpato" (post del 28/5/15), per poi nuovamente decadere (post del 7/7/16) , tanto da farmi suggerire la rinuncia alle fioriture, per privilegiare le specie sempreverdi più robuste, nel presupposto che "questi muraglioni NON possono stare nudi" , come concludevo il post.

Dopodiché, nuovo degrado (post 6/9/17), che mi spingeva ad auspicare un sereno resoconto degli amministratori del verde pubblico, qualora il clima cagliaritano si fosse dimostrato incompatibile con questa realizzazione, resoconto accompagnato dalle soluzioni alternative, naturalmente!

Ma, da allora, il degrado è continuato (post del 5/6/20), anche se la situazione di allora era comunque uno "splendore" rispetto a quella attuale, come dimostrano le fotografie seguenti.



Non c'è bisogno di commenti! 



   

E poi, poiché il brutto ed il disordine chiamano altro brutto ed altro disordine, in questa fotografia si intravedono, dietro l'Arancio e la scala, scritte e graffiti. 

Insomma, un luogo abbandonato, se non fosse per gli Aranci ed i Mirabolani che però non bastano, non possono bastare! Eppure i cagliaritani hanno ripreso a frequentarlo, con la complicità dei tavolini del bar e della possibilità di godersi un aperitivo; non ci sono scuse per lasciarlo in queste condizioni!  

Urge il ripristino del giardino verticale, fiori o piante purché sia, e magari qualche telecamera per evitare il completamento dello sfascio con le altre pareti del "fossato" imbrattate e sfregiate, perché questo sta ridiventando questo luogo: un brutto fossato, che chiamerà presto anche sporcizia e rifiuti!

sabato 26 agosto 2023

Un'altra cartolina da Tenerife

E questa volta è una cartolina in senso stretto, dato che si tratta di una cartolina illustrata che viene da quell'isola così generosa in specie arboree endemiche, mentre la cartolina che dava il titolo al precedente scritto (post del 12/8/23) era intesa in generale come piccola presentazione della grande varietà floristica di Tenerife.

Eccola qua la cartolina, che presenta un gruppo di splendidi esemplari fioriti di Echium wildpretii, dai tanti nomi comuni (Torre dei gioielli, Razzo rosso, fino al più simpatico Viperina rossa), mentre il nome scientifico qualifica questo arbusto come parente stretto dell'Echium fastuosum, già a noi noto (post del 20/3/11  e del 23/3/17 ).

Ma, direte voi, non si potevano evitare queste contorsioni e presentare la Viperina rossa nel post precedente, insieme alle foto delle altre specie?

La realtà è che io normalmente inserisco nei post immagini riprese da me o dai lettori che cortesemente me le inviano, e molto raramente faccio ricorso ad immagini riprese da Internet ed ancor meno da cartoline illustrate, come in questo caso; questo per assicurare la correntezza delle immagini medesime e per una questione di onestà intellettuale. 

Ma questa volta Alberto, un altro lettore abitante a Tenerife, mi ha segnalato la mancanza nel precedente post della Viperina, caposaldo delle specie endemiche dell'isola in uno con la Dracena draco. Che fare? Per fortuna Morgana, dalle cui foto è nato il recente post agostano (foto scattate alla fine di luglio), nel precisare che le Viperine viste nel parco del Teide avevano i fiori secchi, aveva ritenuto cortesemente di inviarmi la cartolina digitalizzata qui riportata.

A conferma mi sono ricordato che un precedente post del 2022 (post 19/5/22), anch'esso basato su foto di una lettrice del blog, mostrava appunto la fioritura primaverile di questi Echium wildpretii, così come primaverile era la nostra fioritura azzurra del 2017, di un arbusto purtroppo inspiegabilmente eliminato.

Mi scuso per la lungaggine di queste spiegazioni, ma mi è sembrato doveroso a completamento del nostro viaggetto nel verde di Tenerife, spero piacevole anche se effettuato per interposta persona.   



   


 

domenica 20 agosto 2023

I fiori di Thevetia dal colore peculiare

 La Thevetia peruviana, nome comune italiano Oleandro giallo, dato che la Thevetia è stretta parente dell'Oleandro e produce fiori gialli, è un arbusto o alberello originario del Messico o più in generale dell'America Centrale, mentre non è chiaro il riferimento del nome al Perù. 

Nei paesi di origine questo arbusto è comunissimo, e molto apprezzato per la sua fioritura gialla praticamente continua nell'arco dell'anno. Nel blog ne abbiamo parlato molte volte, a partire dal 2014 (post del 14/7/14 e del 14/10/14), anche se a Cagliari è piuttosto raro, e ci siamo riferiti ad esemplari di via Cettigne, di via Bolzano, di via Pasteur. Anche da noi la fioritura copre un arco di tempo abbastanza ampio, che copre estate ed autunno, con un rinnovo continuo dei fiori.

E proprio all'ultima via citata facciamo riferimento con la foto a fianco, perché qui vegeta una Thevetia condominiale che produce, rarità nella rarità, fiori dal bellissimo e peculiare color pesca (post del 13/9/20), o se preferite albicocca o salmone o ancora rosa antico.


L'arbusto a cui appartiene il fiore qui ripreso è un poco soffocato, e per apprezzare una pianta nella sua interezza suggerisco l'esemplare di via Cettigne, ma la bellezza di questo colore merita  un passaggio in via Pasteur, magari nell'occasione della spesa al market dirimpetto!  
   

sabato 12 agosto 2023

Una cartolina da Tenerife

Oggi vi porto a Tenerife, isola delle Canarie non lontano dal Tropico del Cancro, di origine vulcanica; lo faccio grazie alle immagini che mi ha trasmesso Morgana, che ringrazio. Naturalmente il tutto è condito da informazioni tratte da Internet, dato che io purtroppo non sono mai stato in questa interessante isola, da cui gli italiani sono molto attratti, ma non credo per le specie arboree!

Va detto che dal punto di vista della flora Tenerife è ricca di una grande varietà di specie, in conseguenza della sua orografia molto diversificata e della varietà di microclimi e di habitat che si sono sviluppati.


Partiamo, come è giusto, da uno dei simboli arborei di Tenerife, cioè la Dracena draco, vecchia conoscenza in quanto ben presente nella nostra città e ben rappresentata nel blog (Orto Botanico, Buoncammino, viale Regina Elena...).

Naturalmente i nostri esemplari non possono competere con quelli di Tenerife, anche se quelli dell'Orto Botanico si difendono bene; ma guardate questo esemplare dell'isola atlantica, e confrontate la sua altezza con quella del signore alla sua base, penso che sia intorno ai 10 metri se non di più!



Questo a destra è un arbusto dotato di una bella e grande foglia, con eleganti nervature rosse, e di frutti raccolti in grappoli simili a quelli dell'uva (da cui il nome comune spagnolo di uva da spiaggia).


Il suo nome scientifico, Coccoloba uvifera, riprende anch'esso l'aspetto del frutto, che pare sia anche commestibile.



Infine, anche a dimostrazione delle varietà di microclima, ecco un paesaggio in quota, con fondo ghiaioso dal quale emergono le rocce vulcaniche, e sul quale vive questo arbusto, forse endemico di queste zone, che si chiama Pterocefalus lasiospermus, noto come Rosalillo de Cumbra.

Dicevamo un paesaggio in quota, che dovrebbe essere nel parco nazionale del Teide, il vulcano alto 3700 metri e monte più alto della Spagna.

domenica 6 agosto 2023

L'alberello di Plumeria

 La Plumeria rubra, o semplicemente Plumeria, Pomelia, Frangipani, è un arbusto di origine tropicale, noto soprattutto per la bellezza e delicatezza dei suoi fiori di porcellana, con i quali si possono comporre bellissime ghirlande.

Abbiamo parlato diverse volte di questa pianta (post del 8/9/16,   14/8/2024/8/21) di cui vi presento un esemplare nuovo, in via Dei Conversi. E ve lo presento perché è forse il più grande che ho visto in città, proprio un alberello.


Eccolo qui, con la sua abbondanza di fiori bianchi, indice di una buona salute e di una buona esposizione, dato che queste piante sono normalmente parche nella loro produzione.




Ed ecco un particolare dei suoi fiori di porcellana, semplici nella loro bellezza, con il bianco che vira nel giallo vivace.

Esistono anche altre sfumature di colore dei petali, fino al colore rosso, forse quello originale che ha dato il secondo nome alla pianta; non ne ho visto in città, dove il bianco, peraltro bellissimo, è ricorrente.

Bisogna fare i complimenti a chi cura questo giardino condominiale, dato che a fianco alla Plumeria vegeta  un grande esemplare di  Datura/Brugmansia arborea  (post del 8/10/15)  


lunedì 31 luglio 2023

Diamo un nome ai militi ignoti!

Oggi voglio riportare, testualmente, l'articolo della rubrica "L'amaca" di Michele Serra pubblicato sulla Repubblica di ieri 30 luglio. E lo riporto perché vi accorgerete che esprime, se avrete il piacere di leggerlo,  un giudizio che è un caposaldo di questo blog: l'importanza di conoscere e riconoscere gli alberi che ci accompagnano nel nostro viaggio sulla Terra, a cominciare da quelli che incontriamo tutti i giorni, o addirittura vediamo dalle nostre finestre.

E se nel perseguire questo obiettivo, che mi sono dato come presupposto per la nascita del blog nel 2010, sono confortato dalle autorevoli parole di un giornalista di buon senso come Michele Serra, mi sento ulteriormente stimolato a proseguire questo mio piacevole impegno.


I militi ignoti

di Michele Serra

Da una sommaria ricognizione a piedi dalle parti di Foro Bonaparte, e in macchina lungo i viali di Città Studi, mi è sembrato che i più vulnerabili siano stati i frassini; i più resilienti i bagolari; i più ostinati i platani, venuti giù interi, per sradicamento, senza spezzarsi. Peggio di tutti le robinie, quasi spappolate dal vento. La grande quercia di piazza XXIV Maggio mi è parsa gravemente ferita, ma non ho avuto il tempo di avvicinarmi.

Così come gli animali, gli alberi sono di specie diverse. Anche se genericamente a forma di albero, sono tutt’altro che uguali la consistenza del legno, l’estensione della chioma, la sagoma delle foglie, il colore della corteccia, la longevità.

Se vi dicessero che a Milano sono morti per un cataclisma centinaia di animali, la vostra prima domanda sarebbe: quali? Cani? Piccioni? Gatti? Cavalli?

Gli alberi invece non hanno nome — se non per gli addetti ai lavori o i dilettanti tardivi, come me — e dunque i caduti di Milano, le cui salme vengono progressivamente accatastate accanto al cimitero di Lambrate, sono militi ignoti.

Ci passiamo accanto ogni giorno, cerchiamo la loro ombra per parcheggiare la macchina, ma non sappiamo come si chiamano.

Nel gran parlare che si fa di natura, ambiente, clima, sarebbe bello riconoscere, come primo punto, che non ne sappiamo niente, o quasi. E ripartire dall’Abc, piano piano, come faceva il maestro Manzi a Non è mai troppo tardi per rimediare all’analfabetismo dei nostri nonni.

Dovremmo imparare, prima di discettare sui massimi eco-sistemi, chi diavolo sono gli sconosciuti che vivono sotto casa e ci salutano alle finestre. Almeno sapere con che nome chiamarli, prima di procedere speditamente per la nostra solita strada.

sabato 29 luglio 2023

Che bella ricorrenza estiva, per il Giglio di mare!

 Sì, è come una ricorrenza, quella che mi porta a festeggiare il Giglio di mare, Pancratium maritimum, quasi ogni anno, ormai dal 2017 (post 18/8/17). Ed è una ricorrenza veramente piacevole, data la bellezza e le qualità di questa bulbosa.

Ma quest'anno c'è una novità: mentre i precedenti post hanno riguardato sempre la costa sud orientale della Sardegna, fra Cala Pira e Capo Ferrato, questa volta andiamo dall'altra parte, nella costa nord occidentale, e precisamente nella zona di Alghero.


   

Ecco qui una piantina, con tre esemplari fioriti ed altri tre già sfioriti, inserita in un terreno roccioso e non certo facile; ma, lo sappiamo, il Giglietto è una pianta resistente che supera ogni ostacolo, come dice il suo nome scientifico (post del 17/8/22).

E questa volta ringrazio Maria Bonaria che mi ha inviato la foto, ripresa a Punta Giglio, promontorio calcareo che, dirimpetto a Capo Caccia, racchiude la baia di Porto Conte.

A proposito, sarà una coincidenza il nome del promontorio o deriverà proprio dall'abbondanza di questi fiorellini?  


E, per avere una idea più precisa dell'ambiente marino nel quale ci troviamo, ecco una foto panoramica, sempre inviata da Maria Bonaria.

Si riconosce bene il terreno calcareo, ma anche il tipo di vegetazione spontanea presente, nel quale spiccano il Corbezzolo, il Lentisco, ma anche una arbusto di Euphorbia dendroides  ed una Palma nana.

Insomma, possiamo affermare che questi meravigliosi fiorellini crescono in tutti i litorali sardi? Forse no, partendo da così poche localizzazioni, ma ci piace crederlo! 





martedì 18 luglio 2023

Piccoli fiori dell'Alto Adige

Questo post fa da contraltare, anche nel titolo, a quello precedente: lì Abeti e Pini che svettano per tanti metri fuori terra, qui fiorellini che si alzano da terra di qualche centimetro. Differenze abissali di altezza ma con un solo obiettivo in comune: comporre la bellezza estiva dei paesaggi alpini di questa regione, dall'Alpe di Siusi alla Val Gardena ed ai passi alpini che le attraversano.


Qui siamo sull'Alpe di Siusi, di fronte ad una immensa distesa di prato trapuntato da fiorellini gialli, che termina dove comincia il bosco di Abeti.

Non mi azzardo a cercare di individuare il nome scientifico dei fiorellini: non è il mio campo, e rischierei di scrivere delle sciocchezze.




Qui invece il colore dominante che trapunta il prato è il bianco, che è dato dai pappi, ciuffo di peletti che sostiene i semini agevolandone la dispersione.

Potrebbe trattarsi di Tarassaco, ma il condizionale è d'obbligo; l'importante è la bellezza dell'insieme.




Ma almeno un fiorellino del cui nome sono certo ve lo voglio presentare, avendolo già individuato nel 2020 (post del 10/7/20).

Si tratta del Myosotis alpestris, comunemente noto come Non ti scordar di me: uno dei fiorellini più comuni di fascia alpina, semplice e bello, che suscita tenerezza già dal nome. 

Una sorta di mascotte, di marchio di fabbrica per i prati alpini dalla fine della primavera all'inizio dell'estate.
  

mercoledì 12 luglio 2023

Grandi alberi dell'Alto Adige

Andiamo a prendere una boccata di aria fresca in Alto Adige, e precisamente nella zona dello Sciliar e del passo Sella, dove sono stato in vacanza alcuni giorni fa.

E, naturalmente, lo facciamo attraverso gli alberi, che sono spesso alberi da noi quasi sconosciuti.

Ecco il profilo dello Sciliar al tramonto: la parte più alta, all'incirca dai 2000 metri in sù, è naturalmente priva di vegetazione; la parte più bassa invece è occupata, per quanto possibile, da Abeti rossi, Picea abies, l'albero più diffuso in Alto Adige.



Notiamo la capacità di questi alberi di inerpicarsi ed abbarbicarsi su pareti quasi verticali, e lasciare liberi solo gli strapiombi.





Naturalmente gli Abeti non disdegnano, anzi, i prati orizzontali, dove sanno esprimersi al meglio anche come altezza, come dimostra questo enorme esemplare sull'Alpe di Siusi.

Ricordo che l'Abete rosso è quello utilizzato per gli alberi di Natale, e che in passato vi ho proposto un rarissimo esemplare sano a Cagliari (post 7/3/14).



E questo, fotografato nella zona del Passo Sella? E' certamente una aghifoglia, ed i più attenti intuiscono che sia un Pino, ma solo i conoscitori degli alberi della zona alpina individuano che è un Pinus cembra, oggettivamente uno dei Pini più belli ed eleganti, con i suoi corti aghi riuniti in fascetti da 5 elementi, ed il legno pregiato e profumato che produce.

Vi avevo presentato questa specie di Pino in occasione di un mio precedente viaggio in Alto Adige (post del 26/9/16), nella zona di Dobbiaco; a quel post vi rimando per le informazioni sulle caratteristiche e le qualità di quest'albero, al di là della sua oggettiva bellezza.  


Infine, vi presento una latifoglia, perché non è vero che, ancorché siano largamente dominanti (più del 90%degli esemplari presenti), ci siano solo aghifoglie nelle montagne altoatesine.



Ecco infatti, lungo i bordi di un sentiero alla base dell'Alpe di Siusi, le bellissime samare rosa di un Acer pseudoplatanus, Acero di monte.

Come dice il nome, questo albero predilige vivere in quota,  fra i 500 metri e fino ai 1500; qui siamo ai piedi dello Sciliar, a circa 1000 metri, e questo esemplare sembra trovarsi ottimamente.

A queste quote in Alto Adige vivono altresì Faggi e Carpini, e, mi dicono, anche la Roverella.

martedì 4 luglio 2023

Fiori e frutti del Drago

 Non parliamo naturalmente della creatura leggendaria portatrice, nella cultura occidentale, di sventura e morte, altro che di fiori e frutti; parliamo invece della Dracaena draco, pianta monocotiledone dei paesi a clima sub tropicale, presente ormai con molti esemplari a Cagliari.

Vi ho presentato nel corso del tempo diversi esemplari, a cominciare da quelli capostipite dell'Orto Botanico (post 10/6/11), ma anche quello del viale Buoncammino (vedi seconda foto), quello di via Mameli, solo per citare i più grandi. Ma oramai la città è ben dotata di queste affascinanti piante, e ne troviamo lungo il Viale Regina Elena ed anche in qualche aiuola spartitraffico.

Ma torniamo ai fiori e frutti, perché una caratteristica che colpisce in questo periodo è la loro contemporanea presenza, sulla stessa pianta.


Ecco per esempio un esemplare relativamente giovane (l'età di queste piante non è facilmente identificabile, non essendo presenti gli anelli di accrescimento), forse di una cinquantina di anni d'età, che mostra le pannocchie di fiori, piccoli e verdolini, insieme a quelle di frutti, bacche globose e di colore arancio.

Ricordo che questa Dracena può vivere per secoli, e che l'esemplare forse più vecchio conosciuto si trova nelle Canarie, e precisamente nell'isola di Tenerife, di cui la Dracena draco è il simbolo ufficiale; pare che quell'esemplare possa avere una età intorno ai 1000 anni.


Ecco allora un altro esemplare cagliaritano, molto più anziano del precedente, e che è una nostra vecchia conoscenza: sapete individuare quale è?

Riconosco che dalla foto non si capisce molto, ma questo è il grande esemplare della discesa che dal viale Buoncammino conduce alla Biblioteca militare, qui ripreso dal viale. 
Questa Dracena è stata più volte oggetto della nostra attenzione (post del 11/11/1425/1/18 ed altri) e merita veramente di essere osservata ed apprezzata da vicino.
 
Come si vede è in pieno rigoglio, carico di pannocchie fiorite, ed anche qui si intravedono i frutti che stanno maturando; se si pensa che questo esemplare deve avere superato il secolo di età, non è male come vitalità!    


   

venerdì 23 giugno 2023

Allora si può!

Certo che si può, se il titolo del post si riferisce a poter rendere più bella la nostra città con il verde privato! Abbiamo un bellissimo esempio  che coinvolge tutto il quartiere di Villanova, e che si è sviluppato fra l'altro in via Piccioni (post 23/10/15), in via Sulis (post 20/4/17) ed addirittura in tutto il quartiere, con la bella iniziativa dei balconi fioriti a Villanova (post 15/5/19).

Un abbellimento che coinvolge tutto quello che può essere abbellito per il godimento di tutti, dal balcone al marciapiedi alla finestra, finanche alle pareti di prospetto. Bastano un poco di fantasia e di buona volontà, e l'effetto è assicurato.

Ben vengano allora le iniziative dei privati, famiglie o esercizi commerciali, come quella che ho colto alcuni giorni fa.


Siamo in via Manzoni, importante arteria che collega via Bacaredda con  piazza San Benedetto, e che certamente non brilla per la presenza di verde; ma guardate che bellezza di arbusto ha fatto crescere il titolare di questo esercizio commerciale!

Si tratta di di un arbusto di Pandorea jasminoides, appartenente alla famiglia delle Bignoniacee,  fioritura della quale vi ho già parlato (post del 21/6/16), che fa parte appunto di questa grande famiglia delle Bignonie, che a Cagliari può dare grandi soddisfazioni.

Ed allora, forza, mettiamoci di impegno, senza paura di scontare qualche fallimento! Un'unica raccomandazione, per chi abbellisce dal primo piano in su: attenzione alla statica, perché una Pandorea fiorita è bella da guardare, non da ricevere in  testa con vaso e terra!    

       

lunedì 19 giugno 2023

La Tipuana negletta in fiore

Vi presento oggi un esemplare di Tipuana speciosa ( post 29/12/10 prima identificazione della specie) che non avevo mai notato, e che forse sarebbe rimasta non citata se non fosse il periodo della bellissima fioritura gialla.


Eccoli, in primo piano, due fiorellini dai petali stropicciati, che vi ho descritto in precedenza con qualche maggiore dettaglio (post del 12/6/11)  


Ma questi appartengono appunto all'esemplare che ho definito negletto, in quanto situato in una posizione improponibile, nel tratto a senso unico di via Mercalli quando sta per confluire in viale Marconi.



Forse da questa fotografia si intuisce il posizionamento dell'albero di cui parliamo, a ridosso della strada che solo casualmente, al momento dello scatto, non era percorsa da sfreccianti auto.

Insomma, diciamo che questo post mi è servito per rendere omaggio ad un albero negletto, che è comunque capace di fiorire alla sua maniera anche se trascurato; mi serve altresì per invitare i lettori ad apprezzare questa fioritura in un posto comodo (il posto di oggi è scomodo ed anche pericoloso!), magari nel viale delle Tipuane (post 22/6/15) al Parco della Musica.    

martedì 13 giugno 2023

Piccola Jacaranda, grande fioritura

 Non avevo intenzione di parlare di Jacarande, perché tutti abbiamo avuto modo di ammirare la prima fioritura di quest'anno, particolarmente rigogliosa. Questa specie arborea, la Jacaranda mimosaefolia, é particolarmente affezionata alla nostra città, ricambiata dai cittadini ma non sempre dagli addetti al verde pubblico, che si producono ogni tanto in terribili campagne di capitozzatura.


E invece mi ritrovo a parlarne, per presentarvi questo piccolo esemplare fiorito, che vive nel piccolo ed affascinante giardino roccioso della fine di via Della Pineta, dominato dalla Parkinsonia aculeata e dalla sua invadenza, senza nulla togliere alla sua bellezza (post del 21/6/20).

In effetti sembra che la piccola Jacaranda stia tentando di sfuggire ai "tentacoli" costituiti dai rametti di Parkinsonia, che appaiono ai bordi della foto e che spuntano a frotte dal terreno. Spero che la Jacaranda riesca a crescere, rafforzarsi e regalarci tante fioriture come questa e quella autunnale, magari a fronte di qualche azione di contenimento posta in atto nei confronti dei troppi figli della citata concorrente. 


giovedì 8 giugno 2023

Le Lagunarie del Poetto

Naturalmente non è vero che la Lagunaria patersonii viva solo al Poetto, ma è vero che il Poetto è un suo luogo di elezione, in ragione della resistenza che questo albero ha nei confronti della salsedine e del terreno sabbioso, come già rilevato alle origini del blog (post del 16/12/10).

Detto questo, e considerato che la fioritura della Lagunaria coincide con l'inizio della stagione balneare della nostra spiaggia cagliaritana, siamo nel momento giusto per accorgerci di lei, dato che in città è poco presente.


Ecco allora un bel fiorellino rosa, mentre tanti altri si preparano a sbocciare.

Al Poetto ci sono esemplari  di Lagunaria di tutte le età, dagli storici e notevoli esemplari della via Lungo Saline  fino ai giovani esemplari della litoranea, piantati in occasione dei lavori di riqualificazione  del 2014/2015 (post del 25/6/15).

Io non sono un grande estimatore di questa essenza, per lo meno per gli esemplari lasciati senza alcuna irrigazione: certo, la pianta sopravvive, ma il fogliame perde qualsiasi lucentezza; questo fatto, unito alla persistenza dei frutti secchi sui rami, fa sì che per molti mesi all'anno l'aspetto della Lagunaria sia poco attraente.




Quindi apprezziamoli adesso questi alberi, sia se siamo andati a passeggiare sulla litoranea, sia magari mentre aspettiamo il pullman per tornare in città, dove a fianco alla pensilina vive questo grande esemplare, di assetto tondeggiante e piuttosto regolare.       

mercoledì 31 maggio 2023

Una piccola via cagliaritana abbondantemente fiorita

 E parliamo ancora di via Boccaccio, che vi ho citato tante volte nel corso degli anni; una piccola via, molto poco conosciuta e poco appariscente, fino alla fine della primavera. 

Ma quando si avvicina l'estate, in questo periodo, la piccola via indossa la livrea estiva, e comincia lo spettacolo.


Il ruolo di prima donna spetta di diritto all'Erythrina crista-galli, probabilmente l'esemplare più bello in città; in questo periodo si riempie di splendidi fiori rossi.



Il fiore è caratterizzato da un grande petalo che abbraccia il vessillo, che invece resta chiuso ed avvolge il tubetto degli stami, che fuoriescono a ciuffetto.

Un fiore assolutamente peculiare quello di questa specie di Eritrina, eternato in questa sede in diverse occasioni (post del 17/6/11,  10/7/15, 26/5/21  solo per citare alcune ricorrenze)  abbastanza differente da quello della cugina Eritrina caffra , anche lei molto citata nel blog e presente con un maggior numero di esemplari in città. 


Ma, dopo la doverosa priorità assegnata alla prima donna, non possiamo dimenticare i grandi Oleandri, con lunga vita alle spalle (e purtroppo alcuni di loro crollati sotto il peso degli anni), che in forma di albero ammantano la strada e la riempiono con le loro fioriture bianche ed arancio. Anche per loro una citazione, ma non è la sola possibile, che risale al 2012 (post del 2/7/12).

Insomma, via Boccaccio con la livrea estiva merita assolutamente di essere percorsa, con la dovuta lentezza!  
 

mercoledì 24 maggio 2023

Ancora a proposito dei Ficus giganti cagliaritani

 E' stato troppo importante l'evento funesto della settimana scorsa, descritto nel post precedente, per non dargli un seguito.


Sono tornato a vedere la situazione: ovviamente nessun intervento significativo è stato ancora fatto, se non proteggere la ferita attuale e la profonda frattura cariata, presente da molti anni (domanda: perché non era stata protetta prima?); la protezione è riconoscibile dal colore azzurro della superficie.

Il tronco, visto da questa angolazione, avvalora l'ipotesi che la vecchia carie abbia una responsabilità in quello che è accaduto, ma non mi spingo oltre.

Certo che un destino beffardo si è accanito sull'edicola sottostante il Ficus magnolioides  gigante, se pensiamo che il titolare dell'edicola era stato nominato e premiato nel 2020 dal Comune di Cagliari come custode dell'albero!

Adesso, per uscire dalla tristezza di questa situazione, vi porto a visitare  altri due enormi esemplari di Ficus, in ottime condizioni di salute.


Ecco uno dei due fratelli che vivono, relativamente "liberi" da impedimenti, nella piazza Sorcinelli, parcheggio di fronte alla Regione, in viale Trento/Trieste; li avevo già presentati in passato (post 4/4/13), e sono i re di questo grande spazio, almeno nei giorni festivi. Nei giorni feriali le regine sono le auto, ammassate in maniera disordinata dappertutto.

Dicevamo che i due giganti vivono relativamente liberi da impedimenti, nel senso che, almeno in parte, finora hanno vinto loro la guerra contro cordoli e cemento che hanno tentato di imbrigliarli, come dimostrano le foto sottostanti.



Ecco le radici colonnari dell'esemplare a centro piazza: fanno finta di correre all'interno degli argini ma, quando decidono di "esondare", lo fanno alla grande.  
E il fratello, che risulta accostato verso viale Trento, dimostra l'assunto, dato che l'esondazione è già avvenuta, ed il marciapiede è stato spaccato.

Insomma,  questa situazione ci mostra che la lotta continua fra Ficus magnolioides e noi umani per il possesso degli spazi non ha mai fine; purtroppo talvolta questa lotta ha risvolti tragici, come nel caso di piazza Ingrao.


martedì 16 maggio 2023

Un simbolo verde cittadino che crolla

E' stato un colpo al cuore, lo confesso, apprendere che uno dei simboli arborei che meglio caratterizzano la nostra città, il Ficus magnolioides sopra l'edicola di piazza Ingrao, ha perso una delle sue enormi braccia nella notte di domenica scorsa, distruggendo la storica edicola sottostante.

Ecco una fotografia, tratta da Facebook, che rappresenta in maniera efficace quanto accaduto: l'enorme branca sinistra dello splendido tronco a vela, con i suoi contrafforti di sostegno, crollata sopra l'edicola.

Al centro del tronco si nota una profonda frattura cariata, che potrebbe essere una concausa di quanto accaduto.

Stamattina intorno al grande ammalato lavoravano i Vigili del Fuoco che, dopo aver ridotto in grandi pezzi il ramo crollato, procedevano a liberare l'edicola distrutta; sono andato a rendermi conto da vicino, e vi offro un piccolo resoconto fotografico.



Questa foto, ripresa dal viale Regina Margherita, mette in evidenza la perdita di simmetria del grande tronco, che a circa due metri di altezza si apre nelle branche principali. Ricordo che l'impianto di questo albero, insieme al fratello nella stessa piazza ed a quelli di piazza Matteotti,  pluritrattati nel blog, risale alla fine del 1800.





Qui vediamo i rimasugli dell'edicola distrutta ed un primo piano della sezione del moncherino; si nota bene una parte cariata, ma la gran parte della sezione sembra perfettamente sana.




Infine questa foto in campo lungo, un po' ruffiana perché non mostra il danno e la asimmetria che invece appare evidente se guardiamo l'albero dalla Darsena, ci consola un poco,  mostrando che una buona parte dell'albero è rimasta in piedi.

Detto questo, è d'uopo qualche considerazione di carattere generale. Sappiamo, fin dalla nostra prima conoscenza dei Ficus, ed in particolare dei Ficus  magnolioides (post del 3/11/10, e tanti altri in seguito), che questi alberi hanno sviluppato grandi capacità di sostegno statico, correlate alla "voracità" espansiva: radici tabulari di notevole sezione, che emergono dal terreno e camminano per molti metri in tutte le direzioni, e radici colonnari, che sostengono le branche via via che queste si sviluppano in lunghezza. 

Un esempio di grande evidenza di queste radici di "rafforzamento" è rappresentato dall'enorme esemplare dell'Orto Botanico di Palermo (post del 8/7/18), ma abbiamo anche esempi nostrani, nel nostro Orto Botanico, in piazza Matteotti, negli esemplari di fronte al palazzo della Regione in viale Trento, nel parco di Bonaria ed altri ancora. Potete fare una ricerca nel blog per approfondire l'argomento e vedere tante foto.

Ebbene, il nostro esemplare ferito non ha potuto mettere, costretto dall'asfalto e dai rivestimenti del terreno, né radici tabulari, né radici colonnari, che comunque gli sarebbero state tagliate. 

La conseguenza minima di questo stato di cose, che peraltro è comune a tanti esemplari cittadini di questa specie, è che i tecnici, per restituire l'equilibrio al nostro campione, dovranno effettuare potature significative sui lati sani, sperando che questo basti per assicurare ancora decenni di onorata carriera a questo simbolo verde cagliaritano.      

 

venerdì 12 maggio 2023

I Cedri ferraresi

 Oggi facciamo un salto fuori Sardegna, e vi porto nella bella città emiliana di Ferrara, nella quale sono stato alcune settimane fa.

Una città veramente piacevole da visitare, a misura d'uomo, con il suo centro rinascimentale realizzato dal casato degli Este, ed importanti monumenti sia medioevali che attribuibili appunto al periodo estense, fra i quali l'omonimo Castello ed il Palazzo dei Diamanti.

Ma naturalmente, dato il carattere del nostro blog, vi parlerò di alberi, ed in particolare dei meravigliosi Cedri del Libano, Cedrus Libani, che troneggiano vicino all'ingresso del parco Massari, giardino pubblico di circa 4 ettari.

 

Ecco il primo grandioso esemplare, con le tipiche enormi branche ad estensione sub-orizzontale che caratterizzano questi alberi, e che costringono ad antiestetici ma necessari tralicci per il sostegno, come si vede in fotografia. Questo campione arboreo risale probabilmente alla metà del 1800.



E questo è il secondo esemplare, in una foto che cerca di inquadrarlo nella sua dimensione d'insieme. Anche questo è sorretto da tutori, ma per fortuna meno impattanti di quelli del fratello.

Comunque due alberi meravigliosi, che si accompagnano con altri alberi di pregio, Tassi, Farnie, ed addirittura un raro esemplare di Liquidambar orientalis, con le bellissime foglie lobate simili a quelle di alcuni Aceri.

Ricordo che i Cedri sono alberi molto rari a Cagliari, ed i Cedri del Libano sono rarissimi, per l'ingombro e per il nostro clima (post 23/5/12); in Sardegna troviamo un certo numero di esemplari, soprattutto in quota.  L'esemplare più famoso, e forse più anziano, vive nel parco di Laconi.

Tornando a Ferrara, è una città che merita sicuramente una visita, ricordando di ritagliarne una porzione per il parco Massari ed i suoi Cedri.


domenica 7 maggio 2023

E, a proposito di Erythrina caffra ......

Nel post precedente ho presentato, nell'ambito di una passeggiata in via De Gioannis e delle sue bellezze fiorite, una fotografia della grande Eritrina. Peccato che i fiori di questo esemplare vengano prodotti tutti in alto, e per questo non siano pienamente godibili.

Allora oggi ripariamo con un altro esemplare, che pure conosciamo da tanti anni  (post 26/10/11): una delle Eritrine del parco di Monte Claro, nel mentre diventata un grande albero.


Eccola qui a sinistra, con la sua ampia chioma ancora picchiettata di fiori rossi; non è un'albero slanciato, ma questo consente di godere meglio dei fiori.
 

E lì vicino vive un altro esemplare, più piccolo e meno fiorito, del quale mi piace presentarvi una peculiarità, che vedete nella foto seguente.


E  la peculiarità è: c'è l'etichetta con il nome!

Non importa che l'etichetta sia stata messa per presentare le persone che la hanno donata al parco, non importa che la specie non sia crista-galli ma caffra: è comunque un bel segnale, uno stimolo, che mi fa piacere segnalare.



E chiudiamo in bellezza, sempre nel parco di Monte Claro, con una siepe di Callistemon citrinus, dai bellissimi ed abbondantissimi fiori rossi.

In conclusione, girando in primavera per parchi è proprio difficile non trovare qualche bella fioritura (e non solo) da ammirare; approfittiamone, prima che venga troppo caldo!


 

sabato 29 aprile 2023

Una strada qualsiasi, se non fosse che......

 Parliamo di  via De Gioannis, traversa di via Dante che conduce verso piazzetta Mascia. Una strada nota tutt'al più per una famosa palestra. o per la scuola media, o più recentemente per i campi di padel; insomma conosciuta dai cagliaritani come una strada qualsiasi, non certo per il verde.

Invece nel blog l'abbiamo fatta conoscere ed apprezzare proprio per il verde, a cominciare dal rinnovato giardino dell'ex Istituto Biochimico Sardo (post del 28/9/15), per proseguire poi con il bellissimo e grande esemplare di Erythrina caffra  (post 31/3/11), e da ultimo con i giovani esemplari di Bauhinia variegata  (post del 20/5/19).

Bene, proprio adesso voglio consolidare questa conoscenza, perché questi giorni primaverili sono i migliori per godere della fioritura degli alberi citati; e lo facciamo attraverso alcune fotografie.




Voglio cominciare però dalla pianta più umile della strada, infestante e poco amata, il Ricinus communis (post del 1/1/20, fra gli altri), che spicca ricadendo da un muro lungo la strada, mostrando i suoi splendidi ricci.




 

Ed ecco le fronde fiorite dell'Erythrina caffra; gli innumerevoli fiori, purtroppo presenti solo nei rami più alti, sono continuamente rinnovati, e per terra si è formato già un affascinante tappeto rosso.




Ed infine ecco una delle due coppiette  di Bauhinie variegate, a fiori bianchi e rosa, oramai adulte rispetto alle giovinette del post citato.

In definitiva, via De Gioannis è una strada che merita una passeggiata per godere delle sue bellezze verdi e delle loro fioriture; però bisogna affrettarsi, queste fioriture durano poco!




 


giovedì 27 aprile 2023

Poche siepi di Photinia a Cagliari

 Gli stimoli per il post odierno vengono, così come quelli del post precedente, dal Veneto; in quel caso dalle campagne, in questo dai paesi e dalle città.

Premesso che in Veneto, così come nelle altre regioni del nord Italia, il clima è abbastanza diverso dal nostro, e consente alla primavera di svilupparsi e durare molto più a lungo che da noi, ho avuto la fortuna di ammirare appunto la piena esplosione della primavera veneta e, fra gli altri, del cespuglio di cui parliamo.

Infatti nei paesi e nelle città venete non c'è quasi villetta, condominio, giardino privato e pubblico, che non sia recintato o abbellito con siepi di Photinia fraseri red robin. E poiché questo arbusto in primavera getta in abbondanza nuove foglie, belle e di un gradevolissimo colore rosso pallido, vi lascio immaginare lo spettacolo.

Allora, avendo scoperto ed apprezzato, in "terra straniera" questo arbusto da siepe, ma che anche come pianta singola fa la sua bella figura, ho provato a cercarlo a Cagliari, per potervelo presentare.

Ed alla fine lo ho trovato, anche se non è stato facile: una bella siepe in vaschette, ripresa qui a fianco, si trova nel giardino di un condominio di recente realizzazione in via Rossini, nel quartiere di San Benedetto.

Il giardino è aperto al pubblico, anche se è stato 
realizzato con la costruzione del retrostante palazzo, ed è finora ben tenuto, oltre ad essere di bella ideazione.




Tornando alle Photinie, guardate l'eleganza delle giovani foglie, e la bellezza dei corimbi di fiorellini bianchi!

Allora, se è vero come sembra che questi arbusti sono molto robusti ed abbastanza rustici, come mai nella nostra città sono così poco presenti?

Se non ci sono problemi di adattamento al clima, ed i vivaisti li forniscono. che cosa impedisce la loro diffusione?

Non ho risposta alle domande precedenti, e posso solo augurarmi che le Photinie vengano maggiormente apprezzate ed utilizzate.