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Gioiellini all'Orto Botanico

Abbiamo detto più volte che uno dei pregi delle piante è che, essendo vive, cambiano aspetto, consentendoci di scoprire qualcosa di nuovo og...

giovedì 28 agosto 2025

Il Giardino, le Mura, i Capperi

 Ecco, i tre sostantivi del titolo dicono già tutto del post di oggi; volendo esplicitare con qualche parola in più parliamo del Giardino sotto le Mura, ai piedi di Castello, e degli arbusti di Cappero che tappezzano le pareti a strapiombo.



Ecco qui, in questa bella fotografia (tratta da Facebook) c'è tutto, con l'aggiunta delle sculture di Pinuccio Sciola.

Questo giardino non è molto grande, ma è elegante, e si presta alla meditazione mentre si gode il panorama delle mura. 





Per goderlo più da vicino è opportuno percorrere il camminamento che accompagna proprio le mura a strapiombo, come si nota nella foto a destra.

I cespuglioni di capperi, Capparis spinosa, arrivano fino quasi a terra, e consentono di apprezzare da vicino le belle foglie carnose e, quando è periodo, i bottoni florali ed i fiori con i lunghi stami.

Abbiamo parlato diverse volte di questi giardini, e se volete potete cercare e leggere, o rileggere, i precedenti post; ma la cosa migliore rimane la visita, dedicandole tutto il tempo necessario. 

E, naturalmente, non dimenticate di ammirare il vecchissimo Carrubo, e la Fitolacca vicino all'ascensore con il suo piedone mostruoso a forma di ippopotamo!


martedì 19 agosto 2025

I Giardini Pubblici sempre molto belli, però ........

 Eh sì, i Giardini Pubblici sono e restano un fiore all'occhiello della città, un luogo molto piacevole dove passeggiare ed ammirare le varie specie arboree presenti.


Per esempio, ecco qui a sinistra un esemplare di Brahea armata in piena fioritura. Questa Palma, comunemente nota come Palma blu del Messico (post del 12/8/13), è la sorellina di quella fotografata nel post citato, che vive nei giardini Sgaravatti sulla statale per Pula, e che è molto più alta di questa.

Ma il nostro esemplare cittadino, bassottino per essere una Palma, ha il vantaggio di rendere godibili da vicino i piccoli fiori ed i piccoli datteri già presenti; e poi, datele ancora qualche anno e vedrete!




 E questa a destra, vi ricordate di che cosa si tratta? Ma certo, è il vecchio Carrubo molestato dalla scultura, ai quali abbiamo dedicato diversi post (fra i quali quello riassuntivo del 17/2/22). Il Carrubo sta benino e la chioma appare in  buona salute, compatibilmente con le ferite del tronco.

E la scultura, chiederete voi? E' sempre lì per terra, ed è stata dotata di un buffo cartello che recita: "Vietato sedersi o arrampicarsi sulle opere d'arte". Allora, ammesso e non concesso che "il molestatore" sia mai stato un'opera d'arte, certamente non lo è oggi, atterrato ed infagottato in un telo di plastica! 

Comunque, a parte queste divagazioni, ribadisco che questi Giardini sono ben tenuti, e abitati da Palme anche rare, come da foto precedente, enormi Iacarande, eleganti Palme nane, Magnolie, Lecci, Ficus di varie specie, e naturalmente prati verdi e fioriture. Il tutto accompagnato da alcuni cartelli di riconoscimento, molto apprezzabili e da me apprezzati (post del 18/1/24).

Ma veniamo purtroppo al però di cui al titolo: a che cosa si riferisce?


Si riferisce ai due splendidi Ficus magnolioides/macrophilla, recintati, con una recinzione "meno" provvisoria di quella originale (post del 10/3/24), il che non autorizza a formulare pensieri positivi. 

I due Ficus sono, loro sì, un'opera d'arte: un meraviglioso intrico di rami bassi e serpentiformi, lunghissimi e casuali nel loro andare: non possono essere recintati! Era bello passeggiare sotto gli enormi rami, accarezzarli e seguirne il contorno. E i bambini? Immagino i loro commenti e le richieste alle mamme: perché non posso giocare lì sotto?

Insomma, ribadisco quanto già espresso nel post del 2024: mettere in sicurezza i rami, esporre cartelli di attenzione e responsabilità, eventualmente impedire l'accesso a qualche piccola zona, ma per il resto, riaprire questa meraviglia al più presto!


   

lunedì 11 agosto 2025

Una graziosa succulenta, il Cactus dalle orecchie di coniglio

 Non capita spesso di parlare di piante succulente nel nostro blog, dato che io mi trovo molto più a mio agio con gli alberi, come già considerato più volte; cionondimeno, quando mi imbatto in un bell'esemplare, o in tanti esemplari diversi come nei meravigliosi spazi dedicati nel nostro Orto Botanico, non disdegno di presentarveli, pur con qualche fatica per reperire i giusti nomi e qualche elemento caratterizzante.

E appunto oggi vi presento una cactacea, che appartiene alla composita famiglia del notissimo Fico d'India: la Opuntia microdasys, cugina del Fico d'India, Opuntia ficus-indica (post 11/2/16).  

Eccolo qui, il nostro esemplare di Opuntia microdasys, detto in italiano Fico d'India microvilloso, a ancora Fico d'India ornamentale, o infine, con il nomignolo più simpatico ed auto esplicativo, Cactus orecchie di coniglio. 

E' una pianta, originaria del Messico, molto graziosa e coltivabile in vaso, anche se l'esemplare che ho fotografato si trova in un giardino condominiale di via Palestrina, e da lì si offre alla curiosità dei passanti.

Un'unica raccomandazione, anche se per noi sardi, che in questo periodo raccogliamo i fichi d'India, è quasi scontata: attenzione alle sottilissime spinette, agglomerate a formare i pois che abbelliscono le pale (cladodi in termine tecnico)! 

Queste spinette sono simili a quelle del frutto del Fico d'India, e se toccate in maniera maldestra possono entrare nella pelle e richiedere lavoro per essere estratte, oltre che provocare fastidio. 

giovedì 7 agosto 2025

Gli alberi della via Roma rinnovata

Sono stati spesi fiumi di parole, e comprensibilmente, sulla riapertura di via Roma, da piazza Ingrao fino all'incrocio con il Largo Carlo Felice; non intendo accodarmi, ma dirò poche parole su alcune delle nuove essenze piantumate per realizzare il "bosco orizzontale" (post del 8/2/25).


La pianta più importante, anche da un punto di vista numerico, è il Leccio, Quercus ilex, pianta ben nota ai lettori di questo blog; una scelta non completamente azzeccata, se è vero che i Lecci stradali  cagliaritani non brillano certo per salute ed aspetto gradevole, come già espresso in tempi remoti (post del 4/11/10, ed altri successivi), e che chiunque può verificare per esempio con una passeggiata in via Scano.

Qui i Lecci sono tanti, giovani ed attualmente in buona salute; riusciranno a crescere (sono alberi a crescita lenta), ad ampliare la loro chioma ed offrire ombra e ristoro dal caldo, pur esposti all'incessante traffico cittadino? Speriamo, ma forse, per fare un nome, i Carrubi sarebbero stati più adatti.



I Siliquastri, Cercis siliquastrum, appaiono invece piuttosto sofferenti, ma dovrebbero riprendersi, trattandosi di una essenza che è vissuta per decenni in via Roma offrendo, anche se per un periodo ristretto della primavera, la sua splendida fioritura.

Infine gli esemplari di Melia, Melia azedarach, bell'albero tante volte trattato dal blog, appaiono deboli di tronco per resistere bene alle nostre maestralate, ed andrebbero sostenuti con appositi tutori.

Mi fermo qui, e rimando al post di febbraio scorso citato chi volesse avere qualche altra  informazione.

sabato 2 agosto 2025

I fiorellini di montagna, seconda presentazione

 A completamento dei fiorellini che vi ho recentemente presentato (post del 17/7/25), completo oggi con altri due esemplari, degni di essere apprezzati e che forse  potrebbero essere ancora presenti nel mese di agosto.

Siamo sempre in Alta Badia, e valgono le medesime considerazioni già fatte sulla mia incompetenza in materia di fiori. 





Corimbo di Valeriana montana, famiglia delle Caprifoliacee





Spighe di Bistorta officinalis, che spiccano piacevolmente in mezzo al prato