Oggi il cesto dei post propone...

Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

post del 2 novembre 2010
post del 25 gennaio 2012
post del 13 maggio 2011
post del 5 marzo 2012
post del 17 maggio 2015
post del 28 aprile 2018

lunedì 25 luglio 2011

La Lagerstroemia fiorita

Recentemente, quando ho tirato le somme delle fioriture estive (post del 18/7/11), ho dimenticato un alberello, che sta iniziando a fiorire adesso ed andrà avanti anche in agosto: la Lagerstroemia Indica.
E se lo ho dimenticato, probabilmente il motivo è che si tratta di un albero piuttosto anonimo, perlomeno così sono gli esemplari cagliaritani: è piccolo, sembra quasi un cespuglio, sicuramente non attrae lo sguardo.

Durante la fioritura però si trasforma, e ci regala una bellissima macchia di colore, per l'abbondanza dei fiorellini.


Lagerstroemia Indica




L'esemplare fotografato, come si riconosce dallo sfondo, è in viale Bonaria, dove ci sono molti altri esemplari, che si alternano ai Siliquastri. Visto da lontano, può sembrare anche un cespuglio di Bouganvillea, per l'abbondanza dei fiori e per il colore; i fiori però sono molto diversi, come si può vedere dal particolare sotto.

Infatti i fiori sono portati in pannocchie terminali, ed hanno la particolarità del margine dei petali frangiato, che conferisce loro un aspetto molto gradevole e peculiare.

Il nome di questa pianta, difficile anche da pronunciare oltre che da ricordare, deriva dal cognome di uno svedese a cui è stata dedicata da Linneo; la sua origine è cinese, e pare che in Cina ed in Giappone sia comunissima, anche per la facilità con la quale si può guidare nella
crescita in forme strane e sinuose, con operazioni nelle quali quelle popolazioni sono maestre.

Non mi risulta che in città sia molto diffusa; al di là degli esemplari di viale Bonaria, ne ricordo alcuni in via Dante, che però stanno progressivamente sparendo perchè non hanno dato buon esito. Probabilmente è più una pianta da giardino che da verde pubblico.

sabato 23 luglio 2011

Il Loto e la Ninfea





Oggi, contrariamente al solito, partiamo subito con una fotografia, che fornisce immediato significato al titolo; ci mostra la convivenza, nella stessa vasca, di due piante acquatiche, parenti dato che nel passato appartenevano alla stessa famiglia, quella delle Nymphaeacee: la Nelumbo Nucifera, o Fior di Loto, e la Victoria Amazonica, o Ninfea Gigante.

Il Fior di Loto è presente a Cagliari, sicuramente nella bella vasca dell'Orto Botanico a lui dedicata, e lì
Nelumbo Nucifera
produce anche i suoi splendidi fiori, come si vede nella foto a sinistra.

La Ninfea Gigante invece, seconda pianta acquatica della foto principale, non mi risulta che a Cagliari sia presente. Infatti ho scattato la fotografia all'Orto Botanico di Amsterdam, città dove sono stato di recente; non è dunque una pianta cagliaritana, ma il piccolo imbroglio rispetto alla "mission" del  nostro blog è giustificato dalla bellezza e peculiarità di questa pianta.



Le foglie di questa Ninfea sono fra le più grandi foglie (fino a più di 3 metri di diametro!) esistenti nel mondo vegetale; sono perfettamente circolari, come si vede, ed hanno un bordo rialzato che si interrompe in un solo punto per assicurare lo scolo dell'acqua piovana che si raccoglie nel vassoio. La pagina inferiore della foglia è completamente diversa da quella superiore, sia per il colore rosso che per la conformazione, che prevede fra l'altro spine e piccole sacche d'aria per assicurare il galleggiamento. Ogni foglia regge molti chili di peso prima di  affondare.

Ma le stranezze non si fermano qui: il fiore, bellissimo come quello di tutte le Ninfee (purtroppo quello della mia foto a destra si stava già richiudendo), sboccia bianco e dopo la prima notte diventa rosa.

Insomma, un vero spettacolo.

martedì 19 luglio 2011

Le nudità in viale Trieste

Nonostante il titolo, che sembrerebbe preso di sana pianta da qualche pruriginoso articolo di stampa di tanti anni fa sui licenziosi commerci notturni delle "donnine" che frequentavano il viale, qui parliamo sempre di alberi, anche se, appunto, nudi. Oggetto della nostra attenzione sono infatti i Ficus Retusa (post del 3/11/10 e altri) del viale Trieste, che con il viale medesimo formano un connubio indissolubile: orbene, è terminata in questi giorni l'operazione di denudamento (capitozzatura è il termine tecnico), almeno per la parte del viale che va dalla confluenza con via Roma all'incrocio con viale Trento.

Vale la pena di passare in questa strada, in questi giorni, per notare la differenza: il viale è, assolutamente, un'altra strada, quasi irriconoscibile, rispetto a quella che tutti noi abbiamo in memoria; è banale ripeterlo, ma qui si coglie bene il ruolo essenziale, e spesso trascurato, che hanno gli alberi nell'arredo urbano.

Io non prendo posizione sulla necessità o meno di procedere a questo tipo di interventi, o sul periodo per farlo; considero solo che i Ficus sono piante robustissime, come abbiamo già detto (vedi post citato), e non credo che soffriranno molto nè per la radicalità dell'operazione, nè per il periodo eventualmente sbagliato.

Infatti gli alberi denudati da maggiore tempo (e consideriamo che questa operazione di tempo ne ha richiesto molto) hanno già reindossato un leggero vestitino di foglie, si potrebbe dire consono alla stagione: fa quasi tenerezza vederli, grandi e grossi come sono, drappeggiati con questo tappetino verde. Nessun dubbio che, nel giro di qualche mese, avranno riguadagnato la loro lesa maestà.

A conferma di questo, cito un esemplare alla fine del viale, che avevo fotografato nudo per il post del 9/3/11, dedicato alla diatriba della rotatoria legata al nuovo quartiere di Santa Gilla in costruzione: in quel caso la motivazione era diversa (preparare l'albero per l'espianto), ma l'effetto il medesimo, e poichè l'albero non è stato espiantato, ha ripreso in pieno il suo aspetto verde.

lunedì 18 luglio 2011

I saldi di fine stagione

Eh sì, siamo ai saldi di fine stagione, non solo degli abiti e delle scarpe, ma anche degli alberi.  Il grande mondo dei nostri amici, almeno con il clima di Cagliari, arrivata la fine di luglio si mette tranquillo a godersi l'estate, e smette di preoccuparsi di alimentare la sua fioritura.

Pensiamo a tutte le fioriture di cui abbiamo parlato negli ultimi mesi: la Parkinsonia, la Sofora, la Lagunaria, l'Albizzia, la Tipuana, la Grevillea, la Catalpa, la Jacaranda.............: hanno tutte praticamente terminato il loro "lavoro", con qualche coda, dedicata all'ammirazione dei ritardatari, come quella delle Sofore e dell'Acacia Horrida. 
A proposito di Acacia, ho scoperto un fitto cespuglio in piena città, in via Milano all'angolo con via Messina; in un pezzo di terreno finora miracolosamente scampato alle costruzioni ci sono degli alberetti, sicuramente residuo di vecchie recinzioni di proprietà contadine di tanti decenni fa.

Questa bellissima specie di Acacia, come sappiamo, è uno degli alberi che fiorisce più tardi, ed ancora si attarda: ecco la prova, da via Milano.


Mi resta adesso da tenere d'occhio la Ginestra dell'Etna (post 10/4/11), la cui fioritura negli esemplari selvatici è sicuramente esplosa, e poi potremo considerare conclusa anche la stagione delle fioriture estive; il tutto fatti salvi i ripensamenti, anche su vostra segnalazione!

sabato 16 luglio 2011

La Monstera in giardino

Parliamo oggi di una pianta del gruppo che scappa di casa, che comincia a diventare numeroso. Abbiamo già parlato dei Ficus Beniamina ed Elastica (post del 3/11/10), nonchè di alcune Schefflere (post del 3/4/11); oggi parliamo della Monstera Deliciosa, altra pianta d'appartamento molto comune, e molto scenografica, quando si trova bene ed è ben curata.

La gran parte delle Monstere, però, in casa non si sviluppa molto: ha bisogno del tutore, c'è il problema delle radici aeree, l'aria è troppo secca, la luce spesso non è quella giusta.......... In giardino, invece, qualche volta le condizioni di vita sono più adatte, e allora perchè no? Ecco un esemplare, ripreso in un giardino di via Monteverdi:






La Monstera Deliciosa è una specie rampicante, come tutte le sue sorelle, e nelle zone di origine (clima tropicale dell'America Latina) predilige per arrampicarsi i tronchi degli alberi, e sviluppa molte radici aeree; di fatto non ha bisogno di tronco. Da noi invece, dove il clima è diverso soprattutto per la minore umidità (anche se in questi giorni.....), la pianta sviluppa poche radici aeree ed una sorta di tronco, che spesso si prostra ed avanza raso terra.

Riesce comunque ad adattarsi piuttosto bene: un altro bell'esemplare vive in via Sanna Randaccio, e naturalmente abbiamo gli esemplari dell'Orto Botanico. Da noi la Monstera non riesce a produrre il frutto, che pare sia anche piuttosto buono, da cui il nome; gli esemplari più forti producono però il fiore, come si intravvede anche nell'esemplare fotografato, che lo sta preparando. Si tratta di una infiorescenza a spadice, cioè una sorta di protuberanza lunga, cilindrico-conica, di colore bianco, circondata da una foglia speciale, una brattea.

Per intenderci, alla stessa famiglia appartengono le comuni Calle, che producono questo tipo di fiore, che apprezziamo in vaso. 

giovedì 7 luglio 2011

Il rampicante invadente

Il titolo di questo post potrebbe apparire pleonastico, dato che tutti i rampicanti sono invadenti per definizione, sia che utilizzino per il loro sviluppo appositi graticci, sia che utilizzino quello che trovano, come muri e altre piante; dato il caso del quale vi voglio raccontare stasera, l'invadenza del titolo ci serve come rafforzativo.
Siamo in pieno centro città, in via Satta vicino all'angolo con via Alghero, ed il rampicante in questione è una sorta di Vite Canadese, forse un Parthenocissus Tricuspidata: guardate che cosa ha combinato negli anni.


Oltre ad essersi impadronita di almeno tre pareti dei palazzi circostanti, e devo dire con un effetto molto gradevole, si è servita per espandersi di una povera Araucaria Excelsa, cresciuta in una sorta di cortiletto interno, e che ora vegeta costretta a subire l'abbraccio asfissiante del rampicante. Nella precedente occasione in cui ho parlato di un connubio fra piante (post del 20/6/11) mettevo in dubbio la sofferenza della pianta ospitante; qui ne sono certo, la povera Araucaria soffre, e molto.

Da quest'altra foto a sinistra si intravvede anche un'altra pianta, dietro l'Araucaria, coinvolta nel viluppo, forse un cespuglio di Ligustro. Insomma, una situazione molto peculiare, tanto più tenuto conto del luogo dove questo avviene; mi piacerebbe saperne di più, per esempio se c'è qualcuno, magari il proprietario del cortiletto, che cura questo quadro verde, o se tutto è lasciato alla natura. Se qualcuno dei lettori avesse delle informazioni in merito, gli sarò grato se vorrà fornirmele, e le pubblicherò sul blog.

martedì 5 luglio 2011

La Sofora fiorita

Continuando la carrellata degli alberi a fioritura estiva, ecco il turno della Sophora Japonica, già descritta nel post del 17/11/10.  La Sofora è un albero con un bel portamento, elegante, con una qualche somiglianza con la Robinia.

A Cagliari la Sofora ha una buona presenza, soprattutto nel verde pubblico, dove gli esemplari più facilmente visibili sono quelli di via Cugia e della parallela via Carboni Boy.  Se passate in questi giorni in via Cugia, non potete non accorgervi dell'esplosione di fiorellini prodotti da questi alberi, non fosse altro che per il tappeto bianco che si forma per terra.
Ecco un esemplare, appunto di via Cugia:







L'aspetto d'insieme è molto gradevole, anche se i fiorellini bianchi, riuniti in pannocchie, non sono significativi; hanno però un leggero profumo, e fanno bella figura anche quando cadono.

lunedì 4 luglio 2011

L'abusivo vestito a festa

L'abusivo del titolo è l'Ailanthus Altissima, albero al quale avevo affibbiato questo epiteto nel post del 23/11/10, in ragione della sua invadenza e capacità di prevaricare le altre forme di vita vegetale.

Non ho cambiato opinione, e questo albero mi ispira antipatia come una persona arrogante che invada e si appropri di spazi che non le competono; tuttavia, devo obiettivamente ammettere che in questo periodo gli Ailanti possono essere molto belli, quando si riempiono di frutti chiari che contrastano con il colore scuro delle foglie, e che spesso assumono affascinanti colorazioni rosate.

Ecco a sinistra un esemplare in viale Diaz, nell'Istituto Nautico: è un esemplare piuttosto grande e regolare, perchè probabilmente è stato tenuto a bada nella sua crescita tendenzialmente disordinata.

I frutti dell'Ailanto, samare alate lunghe e contorte, con il seme bilanciato al centro, sono in quantità notevolissima e riuniti in grappoli penduli; purtroppo moltissime samare rimangono sulla pianta dopo il breve periodo di splendore, dandole un aspetto brutto e triste.


In queste due foto si evidenziano la quantità e l'aspetto dei frutti.

Una curiosità: questo albero è anche noto come albero del paradiso, dal nome indonesiano; secondo me è un nome assolutamente inappropriato, e fra l'altro sbagliato, se è vero che la traduzione letterale parla di albero "così alto che può raggiungere il cielo".

domenica 3 luglio 2011

Il fascino della Parkinsonia fiorita

La Parkinsonia Aculeata è stato uno dei primi alberi ad essere trattato dal blog (post del 12/11/10), ed allora facevo riferimento alla tenerezza delle minute foglioline; però nè allora, nè nei successivi richiami, vi ho fornito di un riferimento fotografico. E' giunto il momento di colmare questa mancanza, tanto più che adesso le Parkinsonie fioriscono, fra le ultime specie a fioritura estiva, e ci gratificheranno a lungo di questo splendore.

Ecco due fotografie del vecchio esemplare di viale Bonaria; come vedete la Parkinsonia è un albero piccolo, spesso rimane un cespuglio, e questo lo rende ancora più godibile in città, perchè la chioma è ad altezza d'uomo.

Guardate nella foto di destra il fascino del tronco contorto e dei rami che si dipartono in maniera simpaticamente disordinata.
Vi ricordo anche come spettacolo gli esemplari di via Sarpi e quelli, piccolini ma belli, del gradevole giardinetto alla fine di via Della Pineta.


E finalmente parliamo dei fiori della Parkinsonia: sono piccoli e numerosissimi, raggruppati in racemi (grappoli) ascellari.

Il fiorellino singolo non è particolarmente esaltante, la sua bellezza sta nel gruppo. Ogni fiore ha 5 petali, di cui uno prende presto una colorazione rossa; questa picchiettatura di rosso nel contorno giallo ha un fascino irresistibile. Lascio parlare l'immagine di sinistra, e quelle che ciascuno di voi si potrà formare personalmente.