L'ultima volta che ho fatto queste considerazioni è stato quando ho visitato il nuraghe Adoni, in comune di Villanovatulo, che ho già citato (post del 5/1/12). Questo nuraghe, per me che ne capisco poco, non è particolarmente eccitante, ma come ho detto è immerso in uno splendido parco naturale, ricco di Lecci e Roverelle. Ecco qui sotto a sinistra una coppia che si presenta lungo la strada per il nuraghe:

E che dire della splendida Roverella, già completamente spoglia perchè più esposta al vento, che si erge proprio a fianco delle mura del nuraghe?
E ancora, per parlare di cespugli, guardate i frutti di questa vecchia Edera, Hedera Elix, che vegeta sul nuraghe: sono frutti di una pianta con molti decenni di vita; non è facile vederne di così grossi, e tantomeno a Cagliari, dove normalmente l'Edera nemmeno fiorisce.
E infine, guardate l'allegria dei frutti di questa pianticella, che si trova all'inizio della salita verso il nuraghe: si tratta di Fusaggine, Evonymus Europaeus, detta anche Berretta del Prete per la forma della capsula a quattro lobi.
Ad ognuno di voi, ritengo, verrà in mente qualche sito, sia nuraghe, o tomba dei giganti, o Domus de Janas, castello o altro, caratterizzato per la bellezza della natura oltre che del sito che lo ha reso famoso, ed allora mi chiedo: perchè non unire i due aspetti, che si rafforzano a vicenda, quello archeologico e quello naturalistico?
Basterebbe un piccolo corso di formazione per i ragazzi delle cooperative che si occupano del sito, l'ausilio di qualche mappa con l'indicazione dei principali alberi o arbusti, ed il gioco è fatto! Aumento dei visitatori, maggiore soddisfazione per la visita, un ricordo che forse si incide meglio nella memoria di ciascuno di noi.