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lunedì 17 agosto 2015

Le more di rovo, e la meravigliosa fauna di contorno




Agosto è il mese delle more di rovo, cioè dello squisito frutto del Rubus fruticosus, arbusto di suo abbastanza brutto ed antipatico, come abbiamo già avuto modo di notare (post del 7/8/11), se non fosse per la lucida mora.

In realtà dovremmo parlare della fine di agosto/inizio settembre per avere la giusta maturazione delle more, come si nota anche dalla foto sopra: adesso molte drupe sono rosse, ed anche quelle nere non hanno ancora il giusto grado zuccherino.

Comunque un controllo è sempre piacevole farlo, anche se il bottino sarà necessariamente modesto; inoltre si possono fare incontri decisamente interessanti, come vi voglio mostrare anche se parliamo di fauna e non di flora. Guardate questo essere sottostante.


Si tratta di un ragno, con uno splendido addome a strisce gialle e marrone. Naturalmente, data la mia ignoranza, sono andato a documentarmi, ed ho scoperto che si tratta di una femmina di Argiope bruennichi, piuttosto comune nelle nostre campagne.

E' noto come ragno vespa, per evidenti ragioni di colore e, come spesso accade in natura, il maschio è molto più piccolo e brutto della femmina.

Questo ragno predispone una tela molto ampia, nella quale esercita il suo mestiere, intrappolare, avvolgere nel bozzolo e poi con comodo mangiare insetti catturati, come si vede dalla foto sotto.


Lo stesso ragno di prima, visto dall'altra parte, sta appunto "confezionando" quella che sembra una piccola vespa, e che costituirà un suo pasto successivo.

I ragni possono non piacere, addirittura fare schifo o ribrezzo, però dobbiamo ammettere che sono uno splendido prodotto della Natura.  A proposito, leggo che questo ragno è velenoso, ma solo un po': buono a sapersi.

E gli incontri non finiscono qui, perché ho fotografato anche una farfalla non molto appariscente, ma dai colori veramente belli.

Anche in questo caso, ho avuto naturalmente bisogno di documentarmi, ed ho scoperto che dovrebbe trattarsi di un esemplare di Charaxes jasius ,  nome comune Ninfa del corbezzolo.

Ed appunto di Corbezzolo sono le foglie che vediamo sullo sfondo, mentre la farfalla è poggiata su un rametto di rovo (di cui faccio notare, en passant, le spine ad uncino). E' un esemplare piccolo, e la foto non è bella, ma si nota la varietà di colori e le codine che caratterizzano le ali.

Questa farfalla vive esclusivamente dove si trova il Corbezzolo, dato che si nutre di foglie e frutti di questa pianta; quindi dovrebbe essere abbastanza comune in Sardegna, dove l'Arbutus unedo (post del 19/12/12) è di casa.

Ne consegue un problema di coscienza, per noi amanti delle piante, dato che questo lepidottero può essere considerato un parassita, da eliminare:  ma come si fa ad odiare queste ali e questi colori?