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mercoledì 11 gennaio 2017

Aiuole del Largo come immondezzai, ma perché?

Parliamo del Largo Carlo Felice e dei suoi marciapiedi rinnovati: salotto cittadino, uno dei luoghi più belli nel quale passeggiare, due filari per parte di Jacarande di varia età (post 3/10/14) comprese alcune molto vecchie, ancora piene delle belle foglioline composte, come si vede nella foto sottostante di un esemplare vicino a piazza Yenne.


Allora tutto ok, dove è il problema? Il problema c'è, ed è grande, almeno quanto sono grandi le nuove aiuole che contengono gli alberi: infatti queste grandi aiuole, almeno nel lato sinistro che sale, dove sono passato alcuni giorni fa, sono in condizioni precarie dal punto di vista del verde di contorno, e fanno proprio ribrezzo dal punto di vista della pulizia.




Ecco a destra un esempio, e non dei peggiori, di come si presentano queste aiuole: erbacce non estirpate, Palme nane in cattiva salute o morte, una cassetta da frutta e la pacciamatura, ultimo ma non ultimo, cosparsa di cicche.

Evidentemente questi "non luoghi" vengono impunemente usati come immondezzai, e raramente, per non dire mai, puliti; è probabile un conflitto di competenze fra addetti al verde pubblico ed addetti alle pulizie stradali, che determina questo risultato.

E non solo: la pulizia è oggettivamente complessa, sia per gli strumenti da utilizzare, sia per la mancanza di uno sfogo della "vasca" di contenimento.

La domanda sorge spontanea: è possibile che non si potesse immaginare una cosa di questo genere e prendere alcune contromisure in fase progettuale? Perché un intervento importante e sicuramente apprezzabile deve essere lasciato degradare in così breve tempo dopo la sua realizzazione? Il problema è quello solito: si privilegia la realizzazione, si trascura la gestione.

E naturalmente anche noi, cagliaritani e non, dobbiamo guardarci allo specchio: possiamo riuscire ad essere più civili?