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Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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martedì 17 ottobre 2017

Una Acacia che si ripropone, a modo suo

Visto che parliamo di Acacie, oggi vi presento un esemplare piuttosto peculiare. Si tratta di una Acacia saligna, forse la più comune ma anche la meno gradevole fra quelle che siamo abituati a riconoscere (post del 9/1/11).

L'Acacia saligna ha un ruolo, soprattutto in campagna, come frangivento e stabilizzatore del terreno, ma non la coltiveremmo nel nostro giardino, anche perché è invadente, assume forme poco aggraziate e si fa apprezzare solo nel momento della fioritura di marzo. Infatti a Cagliari non la si vede quasi più.

Ma l'esemplare di oggi merita la nostra attenzione, perché è uno di quegli alberi che sanno rinascere da zero, come per esempio aveva fatto la Fitolacca dioica di via Sauro (post del 12/2/12).

Questo albero, che sia trova fra la Calata dei Trinitari e via Caboto a Su Siccu, era stato ridotto a ceppaia; ma non si è rassegnato a morire, ed ha cominciato a gettare polloni in tutte le direzioni, a casaccio, come si vede dalla foto a sinistra.

Possiamo quasi immaginare la furia con cui si è messo all'opera per riguadagnare il suo spazio, e possiamo dire che ci è riuscito in pieno.


Ecco come si presenta la nostra Acacia vista dall'esterno: non ha un tronco, non va verso l'alto, non ha una chioma ma un insieme di chiome disordinate, con assetto arbustivo.

Però, se confrontiamo il suo aspetto con lo squallore del terreno che la circonda, siamo quasi quasi portati a rivalutarla, rendendo onore alla sua voglia di vivere ed al macchione di verde che è riuscita a produrre.