La Phytolacca americana è uno strano ed affascinante arbusto spontaneo, noto soprattutto per i suoi frutti.
Ho avuto modo di conoscerlo a Villanova Strisaili, dove lo avevo fotografato e presentato al blog due anni fa (post del 21/10/14). E' una pianta erbacea tipicamente campagnola, abbastanza infestante, che cresce ai margini di terreni agricoli e campi coltivati; piuttosto nota nei nostri paesi dell'interno, dove viene chiamata con il simpatico nome di Pibireddu.
Dunque un arbusto che non mi sarei mai aspettato di trovare in piena città, e invece .....
A dire la verità è lui che mi ha trovato, nel senso che mi sono comparsi davanti agli occhi i bellissimi grappoli penduli mentre camminavo in via Palestrina, vicino al semaforo di Largo Gennari.
Eccole a sinistra, le bacche viola scuro lucide e turgide; difficile non vederle e non apprezzare il loro aspetto.
Magari è bene resistere alla tentazione di toccarle, queste bacche così attraenti, ed ancor più di assaggiarle: sono infatti velenose ed oltremodo macchianti, per cui liberarsi del loro colore sulle mani o sui vestiti diventa un problema.
Queste loro caratteristiche, che oggi ci appaiono solo negative, sono state in realtà di aiuto ai nostri avi, che usavano le bacche per colorare i tessuti e, nella medicina popolare, per curare malattie legate a carenze del sistema immunitario.
Insomma, come spesso accade, ad aspetti negativi si contrappongono elementi di fascino e di interesse etnico, per un arbusto che ha accompagnato ed aiutato l'esistenza quotidiana dei nostri nonni.
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