Parliamo dunque di fiori: naturalmente, non dei fiori che vengono portati al Cimitero in omaggio ai defunti, Crisantemi o Garofani, ma dei fiori prodotti da piante che risiedono al Cimitero. Piante messe a dimora da qualche decennio, o da qualche anno, da amorevoli mani accanto alle tombe dei propri cari, e che si sono trovate così bene da crescere e fiorire tutti gli anni, entrando a fare parte a tutti gli effetti dell'affascinante paesaggio.
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Fatta la doverosa premessa che l'identificazione del nome non è del tutto sicura, data la mia ignoranza di cespugli e piante da fiore, ecco a sinistra un rigoglioso cespuglio
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGhOtSKv-DT9b74jUumwxnVL_T0rFe077volUrbvgq5XlOQFk9HdiNkDDC1AxX4hpAhGygsdDK0tPhLnOqSAI0Eg01RehhWltPOokmraJkC36gK6PP_nFAIquDMMKl2D1Lirtzo6iCoe9v/s1600/Infiorescenza+Eonio+Bonaria+002.jpg)
di Eonio, Aeonium arboreum, e, a destra, il primo piano di una infiorescenza, rilucente nel sole mattutino.
Un'altra presenza molto gradevole fra le lapidi di Bonaria, tappezzante e ricca di fiori, è una Vinca che, se il mio riconoscimento è corretto, è addirittura una specie endemica sarda, dal nome scientifico Vinca difformis sardoa.
A destra il primo piano di un fiore, dal quale si nota la difformità rispetto alle specie più comuni di Vinca, e cioè i petali appuntiti.
Termino con una fioritura che certamente non è stata piantata, data anche la posizione; è comune in Cimitero, dato che come sappiamo (post del 22/3/12) ama molto installarsi in vecchi muri.
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