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martedì 29 agosto 2017

Ficus elastica: se lo lasciamo fare.......

Abbiamo parlato più volte del Ficus elastica, della sua bellezza e della sua forza, unite spesso a dimensioni ragguardevoli ed a possibili problemi di assetto del terreno circostante il tronco, data l'invadenza e la prepotenza delle radici.

E' un albero molto presente a Cagliari, dove è arrivato come pianta d'appartamento, per poi "scappare di casa"  e dimostrare le sue capacità di crescita ed il suo benessere in piena terra.

Abbiamo classificato molti esemplari cagliaritani di Ficus elastica, da quello enorme di Largo Gennari (post del 23/7/14)  a quelli alti e "spaccaringhiere" di via Bandello  (post 18/4/16), a quello pio ed ombreggiante della chiesa di S.Agostino (post del 5/8/14).

Insomma ce n'è per tutti i gusti, ed oggi ve ne presento un altro, che si caratterizza per la potenza delle radici; si trova in fondo a via Costantinopoli, dopo l'incrocio con via Zagabria a Genneruxi, ed è un esemplare pubblico molto grande, e quindi molto bisognoso di sostegno.

Come si vede dalla foto, e mi scuso per la presenza del cassonetto, il tronco vero e proprio è circondato ed assistito nel suo ruolo da una miriade di radici aeree e colonnari, come è tipico di questa ed altre specie di Ficus (fra tutte il magnolioides e lo strangolatore).

 
Qui vediamo invece l'intrico delle radici a terra, che sembrano i capelli della mitica Medusa.

Si può dedurre dalle foto che questo esemplare è stato lasciato crescere con relativa libertà, anche se costretto nell'ambito di un'aiuola (che peraltro ha provveduto a spaccare in più punti), ed è per questo piuttosto peculiare; infatti molto spesso le radici aeree del Ficus vengono tagliate, così come quelle orizzontali, dai giardinieri che ne tengono a bada l'invadenza.

I Ficus di norma non si scompongono, e sopportano cesoie e motoseghe anche brutali, mantenendo la loro chioma ed il loro benessere.



Però il Ficus lasciato crescere a suo piacimento ha un fascino tutto particolare, evidenziato dall'apparato di radici colonnari del nostro esemplare, e cioè un fascino di natura incontaminata, con i suoi tempi ed i suoi modi non piegati alla volontà prevaricatrice di noi umani; ogni tanto è bello apprezzare queste caratteristiche anche in piena città.