Ogni tanto è bene parlare di questa grande famiglia di alberi, caratterizzata da specie con foglie meravigliose e frutti belli e speciali, le disamare.
Purtroppo, come già detto, sono alberi rari a Cagliari, anche se ne abbiamo scovato un certo numero.
In sintesi vi ricordo l'Acero negundo (post del 17/5/11 29/10/16 ), l'Acero giapponese (post del 26/4/11 e del 17/5/11 già citato), l'Acero saccarino e l'Acero campestre di Monte Urpinu (post del 25/9/15 e del 20/6/13 ). E non dimentichiamo l'Acero minore, ammirato nelle zone interne della Sardegna (post 29/10/14 ); certamente dimentico qualche post, ma non vi voglio togliere il piacere di "frugare" nel blog, se ne avete voglia.
Se sono rari da noi, gli Aceri sono invece molto comuni nelle zone a clima continentale, sia in Italia che all'estero; per esempio Londra, dove sono stato di recente, ne accoglie in grande quantità, sia nei parchi che come alberature stradali. Vi presento alcuni esemplari londinesi, sperando così di facilitarvi il riconoscimento, dovunque doveste incontrare qualche albero appartenente alla famiglia.
Ecco un particolare di Acero platanoide che vive ai Kensington Gardens, dove notiamo sia la foglia che le disamare bianche ad ali larghe.
E' una delle specie più note e con la foglia più elegante, a cinque lobi con margine appuntito; assomiglia molto a quella rappresentata nella bandiera canadese (che per la precisione è di un Acer saccharum, quello dello sciroppo ).
Questo è invece un Acero campestre in Holland Park, sempre con bella foglia lobata ma soprattutto con bellissime disamare rosa, un piacere da ammirare.
Sempre all'interno di Holland Park, in uno splendido giardino giapponese donato a Londra come ringraziamento per l'aiuto fornito in occasione del terribile disastro di Fukushima, vediamo alcuni esemplari di Acero giapponese, caratterizzati dal fogliame rosso.
L'Acero, come spero che si deduca anche da queste foto, è un albero che merita attenzione ed apprezzamento. Spero che chiunque di voi abbia occasione, durante le ferie di agosto, di riconoscere Aceri sul suo cammino, dedichi loro uno sguardo di interesse.
Post in evidenza
I Giardini Pubblici, fra luci ed ombre
I Giardini Pubblici sono il parco urbano forse più noto della città, dove intere generazioni di cagliaritani sono cresciute correndo e gioc...

sabato 29 luglio 2017
sabato 22 luglio 2017
La grande gemma nascosta
Oggi abbiamo un nuovo ingresso nel già vasto mondo degli alberi cagliaritani, ed è un ingresso trionfale, per la bellezza della pianta e della sua attuale fioritura, nonché per la rarità dell'albero in questione, forse unico esemplare cagliaritano.
Si tratta di un albero appartenente alla grande famiglia delle Leguminose, oggi Fabacee, di origine australiana:
un Peltophorum pterocarpum, che si trova nel giardino della scuola elementare di via Is Guadazzonis.
E' stata una scoperta abbastanza casuale, e della quale devo ringraziare Alessandro, che mi ha segnalato quest'albero, che altrimenti non avrei probabilmente mai notato. Infatti, nonostante la dimensione della pianta (intorno ai dieci metri di altezza), è una gemma nascosta, visibile solo percorrendo a piedi il giardino che dall'ultimo tratto di via Cagna sfocia in via Is Guadazzonis. Una bella passeggiata, che consente di ammirare diverse piante, oltre alla rara e grande gemma Peltoforo (nome molto brutto, ma non ho trovato su internet un nome italiano, mentre si sprecano i nomi inglesi).
E, se si passa di lì, la fioritura non può non attrarre lo sguardo, con il colore giallo luminoso delle infiorescenze, racemi che producono grandi quantità di fiorellini, come si può notare dal tappeto ai piedi dell'albero.
Ed ancora, la elegante lunga foglia bipennata, che assomiglia molto a quella dell'Acacia dealbata (post 9/1/11 ed altri ), non per nulla appartenente alla stessa famiglia.
Per terminare le immagini in bellezza, un primo piano dei fiorellini con i petali stropicciati e le antere colore arancio, che emanano un gradevole profumo.
Purtroppo tutta questa bellezza non è normalmente accessibile, trovandosi l'albero all'interno della scuola: io devo ringraziare il dirigente scolastico ed il personale in loco che mi hanno consentito di realizzare le immagini qui presentate, dandomi anche alcune indicazioni utili per effettuare il riconoscimento. Percorrendo questi giardini, di scuole come di ospedali cagliaritani, stringe il cuore vedere lo stato di forzato abbandono nel quale oggi sono lasciati, data la carenza ormai cronica di fondi; per fortuna che c'è qualche "gemma" che resiste, a dispetto dell'abbandono, e si presenta come avete visto!
Si tratta di un albero appartenente alla grande famiglia delle Leguminose, oggi Fabacee, di origine australiana:
un Peltophorum pterocarpum, che si trova nel giardino della scuola elementare di via Is Guadazzonis.
E' stata una scoperta abbastanza casuale, e della quale devo ringraziare Alessandro, che mi ha segnalato quest'albero, che altrimenti non avrei probabilmente mai notato. Infatti, nonostante la dimensione della pianta (intorno ai dieci metri di altezza), è una gemma nascosta, visibile solo percorrendo a piedi il giardino che dall'ultimo tratto di via Cagna sfocia in via Is Guadazzonis. Una bella passeggiata, che consente di ammirare diverse piante, oltre alla rara e grande gemma Peltoforo (nome molto brutto, ma non ho trovato su internet un nome italiano, mentre si sprecano i nomi inglesi).
E, se si passa di lì, la fioritura non può non attrarre lo sguardo, con il colore giallo luminoso delle infiorescenze, racemi che producono grandi quantità di fiorellini, come si può notare dal tappeto ai piedi dell'albero.
Ed ancora, la elegante lunga foglia bipennata, che assomiglia molto a quella dell'Acacia dealbata (post 9/1/11 ed altri ), non per nulla appartenente alla stessa famiglia.
Per terminare le immagini in bellezza, un primo piano dei fiorellini con i petali stropicciati e le antere colore arancio, che emanano un gradevole profumo.
Purtroppo tutta questa bellezza non è normalmente accessibile, trovandosi l'albero all'interno della scuola: io devo ringraziare il dirigente scolastico ed il personale in loco che mi hanno consentito di realizzare le immagini qui presentate, dandomi anche alcune indicazioni utili per effettuare il riconoscimento. Percorrendo questi giardini, di scuole come di ospedali cagliaritani, stringe il cuore vedere lo stato di forzato abbandono nel quale oggi sono lasciati, data la carenza ormai cronica di fondi; per fortuna che c'è qualche "gemma" che resiste, a dispetto dell'abbandono, e si presenta come avete visto!
lunedì 17 luglio 2017
Le gemme dell'Orto
Eh no, non parliamo né di peperoni né di zucchine, che pure sono a buon diritto gemme dell'orto, soprattutto in questo periodo; parliamo invece di gemme dell'orto con la "O" maiuscola, l'Orto Botanico cagliaritano.
Ogni tanto ne dobbiamo parlare, di questo posto unico della nostra città, ricordandoci che ogni volta che lo visitiamo facciamo nuove scoperte, fosse anche la cinquantesima volta che ci andiamo: la varietà delle piante presenti, e la varietà del loro modo di presentarsi nei vari periodi dell'anno fanno questo miracolo, se solo ci abituiamo a coglierlo.
Allora, ecco alcune gemme tratte dall'Orto del luglio 2017. Cominciamo con una foto "puntuta" che richiama lo sfondo del blog: la corteccia di uno degli esemplari di Chorisia insignis, creatura prediletta del blog.
Preciso che la Chorisia è nominata oggi Ceiba speciosa, ma, come ho detto altre volte, io sono rimasto affezionato al nome storico.
Un Fior di Loto, Nelumbo nucifera, ripreso nella vasca dedicata a questa splendida pianta, dove il fiore, la foglia ed il frutto sono contemporaneamente godibili in questo periodo, e fanno appunto di questa vasca uno dei gioielli dell'Orto.
Ed ecco una Ninfea, Nimphaea alba, che fa bella mostra di sé nella vasca centrale, dove vivono anche gli enormi "pesci rossi" che sembrano tonni.
Infine, ultimo ma non ultimo, la bellezza ed eleganza di un fiore di pianta succulenta ed esattamente, come ho rilevato dall'apposito cartellino, un Trichocereus macrogonus, sito nel triangolo in pendenza dedicato alle succulente; questo comparto è secondo me una delle cose più belle del nostro Orto Botanico.
Ogni tanto ne dobbiamo parlare, di questo posto unico della nostra città, ricordandoci che ogni volta che lo visitiamo facciamo nuove scoperte, fosse anche la cinquantesima volta che ci andiamo: la varietà delle piante presenti, e la varietà del loro modo di presentarsi nei vari periodi dell'anno fanno questo miracolo, se solo ci abituiamo a coglierlo.
Allora, ecco alcune gemme tratte dall'Orto del luglio 2017. Cominciamo con una foto "puntuta" che richiama lo sfondo del blog: la corteccia di uno degli esemplari di Chorisia insignis, creatura prediletta del blog.
Preciso che la Chorisia è nominata oggi Ceiba speciosa, ma, come ho detto altre volte, io sono rimasto affezionato al nome storico.
Un Fior di Loto, Nelumbo nucifera, ripreso nella vasca dedicata a questa splendida pianta, dove il fiore, la foglia ed il frutto sono contemporaneamente godibili in questo periodo, e fanno appunto di questa vasca uno dei gioielli dell'Orto.
Ed ecco una Ninfea, Nimphaea alba, che fa bella mostra di sé nella vasca centrale, dove vivono anche gli enormi "pesci rossi" che sembrano tonni.
Infine, ultimo ma non ultimo, la bellezza ed eleganza di un fiore di pianta succulenta ed esattamente, come ho rilevato dall'apposito cartellino, un Trichocereus macrogonus, sito nel triangolo in pendenza dedicato alle succulente; questo comparto è secondo me una delle cose più belle del nostro Orto Botanico.
mercoledì 12 luglio 2017
La Farnia e gli inglesi
La Farnia, Quercus robur, è forse l'albero inglese per antonomasia, e certamente quello del quale gli inglesi hanno fatto il maggiore utilizzo nei secoli scorsi, disboscando intere foreste per farne legna da costruzione, carbone, navi, botti e tanti altri manufatti.
Questa quercia è stata così importante nello sviluppo della Gran Bretagna da meritarsi il nome comune di English oak, utilizzato in tutto il Commonwealth.
Ma naturalmente l'importanza della Farnia travalica e di molto il suo rapporto con l'Inghilterra, dato che questo albero, sviluppatosi milioni di anni prima della nascita dell'uomo, ha colonizzato gli enormi spazi del nord America, dell'Europa e dell'Asia fino all'estremo oriente; e l'uomo ha imparato a convivere da sempre con questo compagno di strada, cibandosi fra l'altro delle sue ghiande.
Ecco allora un bell'esemplare di Farnia fotografato a Londra, all'interno del Regent's park, inserito in uno splendido prato verde.
In realtà nei parchi londinesi le Farnie sono meno di quanto si potrebbe pensare, forse proprio per le attività di disboscamento protratte nei secoli, e per la crescita molto lenta di questi alberi; è molto più facile trovare Aceri, Tigli ed altre specie. Naturalmente la situazione è molto più rosea nelle campagne, essendo anche venute meno le necessità di utilizzo del legno ed essendo ormai regolamentati in maniera stringente gli abbattimenti.
Insomma la Farnia è un caposaldo del mondo vegetale, splendido esemplare vivente da milioni di anni del quale è opportuno ogni tanto parlare, anche se, purtroppo, non è praticamente presente in Sardegna.
Ma in Sardegna abbiamo, a farci compagnia ed a non farci rimpiangere la mancanza, la sorella Quercus pubescens, la nostra meravigliosa Roverella. Anche da noi, purtroppo, si è proceduto nel passato a disboscamenti massicci, ed ogni tanto il fuoco se ne porta via qualcuna, ma ne rimangono comunque tante, almeno in certe zone.
E a Cagliari? Rare le Roverelle, rarissime le Farnie. Ne abbiamo parlato più volte, con riferimento in particolare all'esemplare di Farnia dell'EXMA' (post del 2/8/13 , 24/4/14 , 23/10/14 ), che costituisce a buon diritto un albero caratteristico e peculiare della nostra città.
Questa quercia è stata così importante nello sviluppo della Gran Bretagna da meritarsi il nome comune di English oak, utilizzato in tutto il Commonwealth.
Ma naturalmente l'importanza della Farnia travalica e di molto il suo rapporto con l'Inghilterra, dato che questo albero, sviluppatosi milioni di anni prima della nascita dell'uomo, ha colonizzato gli enormi spazi del nord America, dell'Europa e dell'Asia fino all'estremo oriente; e l'uomo ha imparato a convivere da sempre con questo compagno di strada, cibandosi fra l'altro delle sue ghiande.
Ecco allora un bell'esemplare di Farnia fotografato a Londra, all'interno del Regent's park, inserito in uno splendido prato verde.
In realtà nei parchi londinesi le Farnie sono meno di quanto si potrebbe pensare, forse proprio per le attività di disboscamento protratte nei secoli, e per la crescita molto lenta di questi alberi; è molto più facile trovare Aceri, Tigli ed altre specie. Naturalmente la situazione è molto più rosea nelle campagne, essendo anche venute meno le necessità di utilizzo del legno ed essendo ormai regolamentati in maniera stringente gli abbattimenti.
Insomma la Farnia è un caposaldo del mondo vegetale, splendido esemplare vivente da milioni di anni del quale è opportuno ogni tanto parlare, anche se, purtroppo, non è praticamente presente in Sardegna.
Ma in Sardegna abbiamo, a farci compagnia ed a non farci rimpiangere la mancanza, la sorella Quercus pubescens, la nostra meravigliosa Roverella. Anche da noi, purtroppo, si è proceduto nel passato a disboscamenti massicci, ed ogni tanto il fuoco se ne porta via qualcuna, ma ne rimangono comunque tante, almeno in certe zone.
E a Cagliari? Rare le Roverelle, rarissime le Farnie. Ne abbiamo parlato più volte, con riferimento in particolare all'esemplare di Farnia dell'EXMA' (post del 2/8/13 , 24/4/14 , 23/10/14 ), che costituisce a buon diritto un albero caratteristico e peculiare della nostra città.
lunedì 10 luglio 2017
La Sterculia della piazzetta
O è in anticipo lei, la Sterculia bidwillii di piazzetta S.Domenico, o sono in ritardo io; di fatto quest'anno sta già sfiorendo, come vediamo dalla foto sotto.
Però mi dispiaceva non ricordarvi della sua esistenza, ed eccoci qua.
Il bellissimo fiore/orcio rosa carico di quest'albero merita una visita, anche solo per assistere al suo distacco dal ramo o raccogliere un esemplare caduto ed esaminarlo da vicino, o ancora portarsene a casa alcuni ed ammirarli mentre galleggiano in una coppa riempita d'acqua.
E poi è bella la piazza, che infatti avevamo già notato nel 2010 (post del 11/12/10) e sono belli gli altri alberi che la adornano, dai Ficus retusa alle Washingtonie.

Se vogliamo cambiare colore, ecco lo smagliante giallo di un Hibiscus in fioritura, che contribuisce a fare bella e varia la piazzetta.
Se poi abbiamo voglia di fare due passi, ci aspettano via Sulis e via Piccioni. per ammirare altro bel verde.
Però mi dispiaceva non ricordarvi della sua esistenza, ed eccoci qua.
Il bellissimo fiore/orcio rosa carico di quest'albero merita una visita, anche solo per assistere al suo distacco dal ramo o raccogliere un esemplare caduto ed esaminarlo da vicino, o ancora portarsene a casa alcuni ed ammirarli mentre galleggiano in una coppa riempita d'acqua.
E poi è bella la piazza, che infatti avevamo già notato nel 2010 (post del 11/12/10) e sono belli gli altri alberi che la adornano, dai Ficus retusa alle Washingtonie.
Se vogliamo cambiare colore, ecco lo smagliante giallo di un Hibiscus in fioritura, che contribuisce a fare bella e varia la piazzetta.
Se poi abbiamo voglia di fare due passi, ci aspettano via Sulis e via Piccioni. per ammirare altro bel verde.
giovedì 6 luglio 2017
Le gemelle succulente
Come ogni anno in questo periodo, e per un tempo abbastanza esteso, le gemelle succulente di via San Mauro sono fiorite, e meritano di essere ammirate.
Parliamo dei due esemplari di una simpatica e curiosa pianta grassa, il Pachipodium lamerei o Palma del Madagascar, che si affacciano e si fanno vedere dai balconcini del primo piano di una casa in via San Mauro, nel quartiere di Villanova. Ve le avevo già presentate (post del 16/11/10 e del 24/8/14 ), ma meritano di essere riproposte, dato che sono veramente simpatiche.
Eccole qui, con il buffo tronco spinoso e grosso nella parte bassa, ed i ciuffetti di foglie in cima, accompagnati da fiori per l'esemplare di destra.
La presenza delle foglie solo in cima al tronco è la caratteristica che ha fatto attribuire a queste piante il nome comune di Palma, mentre il Madagascar è il loro paese di origine.
A destra un primo piano della bella fioritura bianca, molto longeva; faccio notare infatti che la fioritura del 2014 era della fine di agosto.
Queste succulente sono presenti all'Orto Botanico, nel bellissimo comparto dedicato alle succulente; per il resto in città sono molto rare, anche se, quando sistemate nel posto giusto, sono decisamente decorative.
Un'ultima notazione: l'ingrossamento del tronco, come in altre specie, è funzionale all'immagazzinamento di acqua per resistere a lunghi periodi di siccità.
Parliamo dei due esemplari di una simpatica e curiosa pianta grassa, il Pachipodium lamerei o Palma del Madagascar, che si affacciano e si fanno vedere dai balconcini del primo piano di una casa in via San Mauro, nel quartiere di Villanova. Ve le avevo già presentate (post del 16/11/10 e del 24/8/14 ), ma meritano di essere riproposte, dato che sono veramente simpatiche.
Eccole qui, con il buffo tronco spinoso e grosso nella parte bassa, ed i ciuffetti di foglie in cima, accompagnati da fiori per l'esemplare di destra.
La presenza delle foglie solo in cima al tronco è la caratteristica che ha fatto attribuire a queste piante il nome comune di Palma, mentre il Madagascar è il loro paese di origine.
A destra un primo piano della bella fioritura bianca, molto longeva; faccio notare infatti che la fioritura del 2014 era della fine di agosto.
Queste succulente sono presenti all'Orto Botanico, nel bellissimo comparto dedicato alle succulente; per il resto in città sono molto rare, anche se, quando sistemate nel posto giusto, sono decisamente decorative.
Un'ultima notazione: l'ingrossamento del tronco, come in altre specie, è funzionale all'immagazzinamento di acqua per resistere a lunghi periodi di siccità.
domenica 2 luglio 2017
Le Carisse fiorite in Tenuta
Oggi vi porto in un bellissimo resort nelle campagne galluresi che, fra le tante qualità di interesse per il turista, ne ha una che a me piace particolarmente: predilige, fra le piante inserite che si aggiungono alla splendida natura, gli arbusti della Carissa macrocarpa.
Ecco una immagine d'insieme: sulla bellezza del luogo non mi soffermo, ma faccio notare in basso un grande arbusto di Carissa, in piena fioritura. E' uno dei tanti esemplari sparsi per la tenuta, più o meno grandi ma tutti in splendide condizioni.
Insomma, un arbusto prediletto dai titolari del resort, che ricambia questa loro scelta con la bella fioritura profumata, ma anche con i frutti rossi, la foglia coriacea e le eleganti spine bifide.
Naturalmente non è necessario andare fino in Gallura per ammirare questo arbusto, anche se sarebbe certamente una gita gratificante: abbiamo identificato esemplari cagliaritani, soprattutto quelli di S.Elia (post del 10/10/14 , 22/8/15) ma pure in centro città (post del 15/3/16), anche se a Cagliari resta un arbusto raro. Sarà per la sciocca paura delle spine (post del 6/2/17 ed altri) che ha preso i nostri amministratori del verde?
Ma dico, come possiamo negarci la bellezza di questa fioritura? E dei frutti rossi lucidi, fotografati nei post citati, da cui è tratto il nome comune di Prugna del Natal (dal nome della regione sudafricana di origine)?
Insomma, vogliamo vedere questa fioritura più spesso, in giro per Cagliari ed i suoi parchi; fra l'altro, secondo le usanze delle piante tropicali, la fioritura e la fruttificazione avvengono episodicamente, più volte all'anno: cosa vogliamo di più?
Ecco una immagine d'insieme: sulla bellezza del luogo non mi soffermo, ma faccio notare in basso un grande arbusto di Carissa, in piena fioritura. E' uno dei tanti esemplari sparsi per la tenuta, più o meno grandi ma tutti in splendide condizioni.
Insomma, un arbusto prediletto dai titolari del resort, che ricambia questa loro scelta con la bella fioritura profumata, ma anche con i frutti rossi, la foglia coriacea e le eleganti spine bifide.
Naturalmente non è necessario andare fino in Gallura per ammirare questo arbusto, anche se sarebbe certamente una gita gratificante: abbiamo identificato esemplari cagliaritani, soprattutto quelli di S.Elia (post del 10/10/14 , 22/8/15) ma pure in centro città (post del 15/3/16), anche se a Cagliari resta un arbusto raro. Sarà per la sciocca paura delle spine (post del 6/2/17 ed altri) che ha preso i nostri amministratori del verde?
Ma dico, come possiamo negarci la bellezza di questa fioritura? E dei frutti rossi lucidi, fotografati nei post citati, da cui è tratto il nome comune di Prugna del Natal (dal nome della regione sudafricana di origine)?
Insomma, vogliamo vedere questa fioritura più spesso, in giro per Cagliari ed i suoi parchi; fra l'altro, secondo le usanze delle piante tropicali, la fioritura e la fruttificazione avvengono episodicamente, più volte all'anno: cosa vogliamo di più?
lunedì 26 giugno 2017
Tetrapanax, l'arbusto dalle grandi foglie
L'arbusto che vi presento oggi, il Tetrapanax papyrifer, si trova fuori città, e non mi risulta che sia presente a Cagliari; mi sembra però interessante sia per la dimensione enorme delle foglie, fino a 50 e più centimetri di diametro, sia per la somiglianza con la abbastanza conosciuta Fatsia japonica (post 23/1/16), con la quale non a caso sono parenti (famiglia delle Araliaceae).
Eccolo qua il nostro esemplare di Tetrapanax, mollemente adagiato in una bella aiuola fra due Felci arboree ed altre piante tropicali.
In realtà non ci troviamo ai Tropici, ma all'ingresso dell'Holland park di Londra, uno dei tanti bellissimi gioielli verdi di questa città.
Questo arbusto molto scenografico è originario dell'estremo est, Taiwan ed altre regioni asiatiche, ma ritengo che potrebbe trovarsi bene anche da noi: perché non provarci?
Eccolo qua il nostro esemplare di Tetrapanax, mollemente adagiato in una bella aiuola fra due Felci arboree ed altre piante tropicali.
In realtà non ci troviamo ai Tropici, ma all'ingresso dell'Holland park di Londra, uno dei tanti bellissimi gioielli verdi di questa città.
Questo arbusto molto scenografico è originario dell'estremo est, Taiwan ed altre regioni asiatiche, ma ritengo che potrebbe trovarsi bene anche da noi: perché non provarci?
sabato 24 giugno 2017
Il Liriodendro fiorito
Vi ricordate del Liriodendron tulipifera, albero raro, dalla strana e peculiare foglia e dal bellissimo fiore di cui abbiamo parlato di recente (post del 20/5/17)?
In quella occasione avevamo detto che per la fioritura cagliaritana al Circu de Soli dovremo aspettare, data la giovane età dei nostri esemplari.
Ma, per sapere che cosa ci aspetta, non è necessario attendere; basta trovarsi al posto giusto nel momento giusto, per esempio nei parchi di Londra fra fine maggio ed inizio giugno, ed ecco quello che ci aspetta.
Qui siamo ai Kensington gardens, zona nord-ovest di Hide park, e sta cominciando la meravigliosa produzione di questi simil-tulipani, da cui il nome scientifico.
Tre sepali (foglie modificate), sei petali giallo/arancio alla base, poi verdi; stami grossi e gialli, come si vede dal primissimo piano di sotto.
Insomma proprio un bel prodotto della natura l'Albero dei tulipani, che infatti è spesso utilizzato per abbellire parchi e giardini, anche perché pare che acquisisca una splendida colorazione autunnale, prima della caduta delle foglie.
Infine, un esemplare fiorito, nella sua interezza, con sullo sfondo il prato e le persone che si godono l'ultimo sole pomeridiano.
In quella occasione avevamo detto che per la fioritura cagliaritana al Circu de Soli dovremo aspettare, data la giovane età dei nostri esemplari.
Ma, per sapere che cosa ci aspetta, non è necessario attendere; basta trovarsi al posto giusto nel momento giusto, per esempio nei parchi di Londra fra fine maggio ed inizio giugno, ed ecco quello che ci aspetta.
Qui siamo ai Kensington gardens, zona nord-ovest di Hide park, e sta cominciando la meravigliosa produzione di questi simil-tulipani, da cui il nome scientifico.
Tre sepali (foglie modificate), sei petali giallo/arancio alla base, poi verdi; stami grossi e gialli, come si vede dal primissimo piano di sotto.
Insomma proprio un bel prodotto della natura l'Albero dei tulipani, che infatti è spesso utilizzato per abbellire parchi e giardini, anche perché pare che acquisisca una splendida colorazione autunnale, prima della caduta delle foglie.
Infine, un esemplare fiorito, nella sua interezza, con sullo sfondo il prato e le persone che si godono l'ultimo sole pomeridiano.
sabato 17 giugno 2017
.... E giugno lo ristora ......
Questo post fa il paio, per motivi evidenti di evocazioni carducciane, con quello del maggio di qualche anno fa (post 19/5/13) e riguarda, naturalmente, un Melograno, Punica granatum.
Qualche giorno fa ho appunto fotografato un bel cespuglione fiorito di Melograno in via Machiavelli, che poi non ho ritenuto di presentare. Ma oggi sono stato tirato per i capelli da un piacevole articolo su Repubblica di Paolo Pejrone, grande architetto del verde e realizzatore di splendidi giardini.
Ed allora vi presento il cespuglione, rubando alcune frasi di Pejrone; i nostri Melograni, sia questo che quello di piazza Salento, sono ancora in fiore, e godibili per chi volesse dal vivo, anche se alla fine del ciclo di fioritura.
"....quei petali leggeri e stropicciati, quei calici carnosi e persistenti mi portano col pensiero alla Persia, ad Isfahan ed alle sue antichissime maioliche...."
"....pare che siano proprio i fiori del melograno, insieme alle bucce dei frutti, alla base dei più raffinati vermigli dei famosi e bellissimi cuoi marocchini. Belle sono poi pure le foglie caduche, lucenti e lanceolate....."
"...In Spagna fu simbolo di uno stato e soprattutto dell'ultima e bellissima città araba in terra iberica, Granada. I giardini dell'Alhambra e quelli del Generalife, con le loro innumerevoli piante di melograno, i loro cipressi e le loro splendide acque, rimangono ancora ora i vivi testimoni di un mondo evoluto e di un frutto: uno dei più bei frutti tra i frutti...."
Che cosa aggiungere? Direi nulla, se non un primo piano dei fiori del nostro esemplare, bellissimi anche se non sono a Granada, e una considerazione: perché cosi pochi Melograni ornamentali a Cagliari?
Qualche giorno fa ho appunto fotografato un bel cespuglione fiorito di Melograno in via Machiavelli, che poi non ho ritenuto di presentare. Ma oggi sono stato tirato per i capelli da un piacevole articolo su Repubblica di Paolo Pejrone, grande architetto del verde e realizzatore di splendidi giardini.
Ed allora vi presento il cespuglione, rubando alcune frasi di Pejrone; i nostri Melograni, sia questo che quello di piazza Salento, sono ancora in fiore, e godibili per chi volesse dal vivo, anche se alla fine del ciclo di fioritura.
"....quei petali leggeri e stropicciati, quei calici carnosi e persistenti mi portano col pensiero alla Persia, ad Isfahan ed alle sue antichissime maioliche...."
"....pare che siano proprio i fiori del melograno, insieme alle bucce dei frutti, alla base dei più raffinati vermigli dei famosi e bellissimi cuoi marocchini. Belle sono poi pure le foglie caduche, lucenti e lanceolate....."
"...In Spagna fu simbolo di uno stato e soprattutto dell'ultima e bellissima città araba in terra iberica, Granada. I giardini dell'Alhambra e quelli del Generalife, con le loro innumerevoli piante di melograno, i loro cipressi e le loro splendide acque, rimangono ancora ora i vivi testimoni di un mondo evoluto e di un frutto: uno dei più bei frutti tra i frutti...."
Che cosa aggiungere? Direi nulla, se non un primo piano dei fiori del nostro esemplare, bellissimi anche se non sono a Granada, e una considerazione: perché cosi pochi Melograni ornamentali a Cagliari?
venerdì 16 giugno 2017
Esplosione in corso!
Parliamo dei frutti della Chorisia insignis, albero spesso trattato dal blog, che quest'anno sono esplosi con un certo anticipo rispetto al solito (post del 28/6/11); infatti in una recente visita agli esemplari da me preferiti, quelli di via Sabotino, ho trovato la cotonina già per terra, con i semini impigliati, segno che l'apertura dei frutti è già avvenuta da diverso tempo.
Ma il lavoro è in corso, ed infatti molti batuffoli sono ancora appesi, in tutto o in parte, come si vede dalla foto a fianco.
Ed è comunque una immagine affascinante, quella fornita da queste "cose" bianche che sembrano appese al niente, mentre naturalmente esiste un rachide che le connette ancora alla pianta, quasi che fosse il bastoncino dello zucchero filato!
E allora, data la bellezza di questi alberi, non ci facciamo mancare una immagine d'insieme degli ultimi due esemplari, guardando verso Sant'Avendrace, affiancati, con la loro ampia chioma carica di fronde.
Ma il lavoro è in corso, ed infatti molti batuffoli sono ancora appesi, in tutto o in parte, come si vede dalla foto a fianco.
Ed è comunque una immagine affascinante, quella fornita da queste "cose" bianche che sembrano appese al niente, mentre naturalmente esiste un rachide che le connette ancora alla pianta, quasi che fosse il bastoncino dello zucchero filato!
E allora, data la bellezza di questi alberi, non ci facciamo mancare una immagine d'insieme degli ultimi due esemplari, guardando verso Sant'Avendrace, affiancati, con la loro ampia chioma carica di fronde.
sabato 10 giugno 2017
Ed io ricresco, alla faccia vostra!
Oggi un piccolo post di relax, con il titolo ispirato dalla fotografia seguente.
Siamo all'interno dell'Holland Park di Londra, che vi presenterò forse più diffusamente, perché lo merita.
Una ceppaia, probabilmente di un vecchio Abete morto di malattia, un passero disinteressato, e la tenera piantina che simboleggia la rinascita della vita, contro tutto e contro tutti (ricordate la storia della Fitolacca di via Sauro, post del 24/2/12 ?).
Più prosaicamente, probabilmente è stato un innesto voluto, come una sorta di Bonsai che utilizza alcune parti ancora vitali della ceppaia; sarà così, ma a me piace pensare alla natura che si prende la rivincita.
Siamo all'interno dell'Holland Park di Londra, che vi presenterò forse più diffusamente, perché lo merita.
Una ceppaia, probabilmente di un vecchio Abete morto di malattia, un passero disinteressato, e la tenera piantina che simboleggia la rinascita della vita, contro tutto e contro tutti (ricordate la storia della Fitolacca di via Sauro, post del 24/2/12 ?).
Più prosaicamente, probabilmente è stato un innesto voluto, come una sorta di Bonsai che utilizza alcune parti ancora vitali della ceppaia; sarà così, ma a me piace pensare alla natura che si prende la rivincita.
sabato 3 giugno 2017
I fiori della Monstera
La Monstera deliciosa è una bellissima pianta rampicante, originaria dell'America centrale, importata in Europa come pianta d'appartamento, ma che al chiuso non riesce spesso ad offrire gli esiti sperati.
Ed infatti nel corso degli anni, almeno con il nostro clima, è entrata a far parte a pieno titolo del gruppo delle piante scappate di casa (post del 16/7/11 ed altri), cioè di quelle piante che, spesso trapiantate dagli stessi proprietari, hanno trovato una nuova e vigorosa esistenza all'aperto, magari dopo anni stentati al chiuso di un salotto.
E se la pianta si adatta, non prende il sole diretto e non è sottoposta a temperature troppo rigide, è capace di dare luogo ad esemplari veramente notevoli, con enormi foglie pennate e perforate, ed andamento rampicante o prostrato a seconda delle situazioni. E, sempre più spesso nei giardini cagliaritani, riusciamo a vedere i fiori aprirsi.
Ecco qui un esemplare da giardino, con un fiore già aperto ed altri che si preparano a farlo.
Come si vede, l'infiorescenza è costituita da una grande "spata", una sorta di foglia modificata, che racchiude e protegge il fiore vero e proprio, a forma cilindrico-conica.
Il tutto ha un gradevole profumo, ed un piacevole colore crema brillante. Il fiore, maturando, si trasforma nel frutto che, se riesce a maturare completamente, può essere consumato, e pare abbia un ottimo gusto simile all'ananas.
Non so se a Cagliari si sia mai arrivati a produrre frutti commestibili per questa pianta; quello che sappiamo per sicuro è che si può arrivare a produrre delle bellissime e profumate infiorescenze, che aggiungono la loro particolare bellezza a quella delle grandi ed eleganti foglie.
Per chi volesse andare a colpo sicuro ad ammirare qualche bella Monstera, suggerisco l'Orto Botanico, dove si possono trovare esemplari rampicanti, con le loro radici avventizie come nella foresta tropicale, ma anche esemplari a sviluppo orizzontale simili a grandi piante d'appartamento, per esempio nella Grotta Gennari.
Ed infatti nel corso degli anni, almeno con il nostro clima, è entrata a far parte a pieno titolo del gruppo delle piante scappate di casa (post del 16/7/11 ed altri), cioè di quelle piante che, spesso trapiantate dagli stessi proprietari, hanno trovato una nuova e vigorosa esistenza all'aperto, magari dopo anni stentati al chiuso di un salotto.
E se la pianta si adatta, non prende il sole diretto e non è sottoposta a temperature troppo rigide, è capace di dare luogo ad esemplari veramente notevoli, con enormi foglie pennate e perforate, ed andamento rampicante o prostrato a seconda delle situazioni. E, sempre più spesso nei giardini cagliaritani, riusciamo a vedere i fiori aprirsi.
Ecco qui un esemplare da giardino, con un fiore già aperto ed altri che si preparano a farlo.
Come si vede, l'infiorescenza è costituita da una grande "spata", una sorta di foglia modificata, che racchiude e protegge il fiore vero e proprio, a forma cilindrico-conica.
Il tutto ha un gradevole profumo, ed un piacevole colore crema brillante. Il fiore, maturando, si trasforma nel frutto che, se riesce a maturare completamente, può essere consumato, e pare abbia un ottimo gusto simile all'ananas.
Non so se a Cagliari si sia mai arrivati a produrre frutti commestibili per questa pianta; quello che sappiamo per sicuro è che si può arrivare a produrre delle bellissime e profumate infiorescenze, che aggiungono la loro particolare bellezza a quella delle grandi ed eleganti foglie.
Per chi volesse andare a colpo sicuro ad ammirare qualche bella Monstera, suggerisco l'Orto Botanico, dove si possono trovare esemplari rampicanti, con le loro radici avventizie come nella foresta tropicale, ma anche esemplari a sviluppo orizzontale simili a grandi piante d'appartamento, per esempio nella Grotta Gennari.
martedì 23 maggio 2017
Il profumo del Falso Gelsomino
Oggi, e forse è la prima volta, parliamo di una pianta per il suo profumo, che in questo periodo si diffonde prepotente in tantissime strade.
Infatti il Rhyncospermum jasminoides, nome impegnativo e assolutamente poco noto per il Falso Gelsomino, è un arbusto molto comune, utilizzato per siepi di bordura, ringhiere e recinzioni, che vengono abbellite dalla sua estesa fioritura bianca tuttora in piena esplosione.
Qui ho ripreso alcune piante di Falso Gelsomino che crescono su sostegni predisposti al Circu de Soli di Mulinu Becciu, ma è veramente facile incontrarlo in giro per la città.
Ebbene, se non siamo attirati dalla sua bellezza, pure notevole, sicuramente lo saremo dal suo profumo, forte ed inebriante, soprattutto di sera; credo di poter dire che sia uno degli arbusti con il profumo più forte, che si apprezza anche a molti metri di distanza.
Infatti il Rhyncospermum jasminoides, nome impegnativo e assolutamente poco noto per il Falso Gelsomino, è un arbusto molto comune, utilizzato per siepi di bordura, ringhiere e recinzioni, che vengono abbellite dalla sua estesa fioritura bianca tuttora in piena esplosione.
Qui ho ripreso alcune piante di Falso Gelsomino che crescono su sostegni predisposti al Circu de Soli di Mulinu Becciu, ma è veramente facile incontrarlo in giro per la città.
Ebbene, se non siamo attirati dalla sua bellezza, pure notevole, sicuramente lo saremo dal suo profumo, forte ed inebriante, soprattutto di sera; credo di poter dire che sia uno degli arbusti con il profumo più forte, che si apprezza anche a molti metri di distanza.
sabato 20 maggio 2017
Il Liriodendro e gli altri, al Circu de Soli
Sono tornato a visitare il "Circu de Soli" piccolo parco giardino inaugurato l'anno scorso a Mulinu Becciu (post 8/3/16), e dove oggi è stato inaugurato un Orto Urbano.
Devo dire che il giardino sta molto bene, e sta mantenendo le promesse, fra le quali quella di mostrare rari alberi ed arbusti fioriti, in momenti e con colori diversi.
Oggi ho scelto per rappresentare questo parchetto un albero che non è fiorito, ma che, quando lo farà, lo farà da par suo: il Liriodendron tulipifera, Albero dei tulipani.
E lo ho scelto perché è una assoluta rarità per Cagliari, e perché si presenta con questa stranissima foglia, nella foto a sinistra, a quattro lobi, peculiare ed immediatamente riconoscibile.
Inoltre farà fiori simili ai tulipani, da cui il nome, ed in autunno le foglie dovrebbero assumere splendide colorazioni prima di cadere: che cosa possiamo volere di più?
Albero da ammirare dunque, anche se la fioritura va intesa come augurio, dato che il Liriodendro pare che impieghi anni prima di iniziare a fiorire.
Intanto lo teniamo d'occhio, e ci riempiamo gli occhi con le altre fioriture già presenti, dalla Erythrina cristagalli alla Bauhinia variegata, dalla Caesalpinia gilliesii alla Feijoa sellowiana; colori dal bianco al rosso al viola, un vero arcobaleno!
Devo dire che il giardino sta molto bene, e sta mantenendo le promesse, fra le quali quella di mostrare rari alberi ed arbusti fioriti, in momenti e con colori diversi.
Oggi ho scelto per rappresentare questo parchetto un albero che non è fiorito, ma che, quando lo farà, lo farà da par suo: il Liriodendron tulipifera, Albero dei tulipani.
E lo ho scelto perché è una assoluta rarità per Cagliari, e perché si presenta con questa stranissima foglia, nella foto a sinistra, a quattro lobi, peculiare ed immediatamente riconoscibile.
Inoltre farà fiori simili ai tulipani, da cui il nome, ed in autunno le foglie dovrebbero assumere splendide colorazioni prima di cadere: che cosa possiamo volere di più?
Albero da ammirare dunque, anche se la fioritura va intesa come augurio, dato che il Liriodendro pare che impieghi anni prima di iniziare a fiorire.
Intanto lo teniamo d'occhio, e ci riempiamo gli occhi con le altre fioriture già presenti, dalla Erythrina cristagalli alla Bauhinia variegata, dalla Caesalpinia gilliesii alla Feijoa sellowiana; colori dal bianco al rosso al viola, un vero arcobaleno!
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